La filosofia di Castellabate in generale è sempre quella di valorizzare innanzitutto il borgo, poi l’evento e poi quel che può essere lo sfizio di una mangiata e di una bevuta, e menomale direi, perché vi assicuro che nella nostra visita ai mercatini di Natale siamo, ancora una volta, rimasti satolli.
E’ mancato giusto il litro di vino cadauno, ma erano anche le 11 di mattina!

Prima di tutto il borgo
Ma partiamo dall’inizio.
I Mercatini di Natale a Castellabate – Borgo Medioevale sono all’ 8° edizione e quando siamo stati contattati da Castellabate per promuovere l’evento sapevamo già che ci saremmo imbattuti in una situazione di sicura qualità.
Nicola ci spiega che è nel suo interesse, e in quello del paese, non far si che la gente venga solo ad abbuffarsi senza sapere neanche dove si trova, vorrebbe che il primo ricordo che i visitatori si portano a casa sia quello dei mattoncini, dei panorami mozzafiato sul mare (sempre bello anche d’inverno…), degli scorci e della storia di un antico borgo.
Non a caso, dopo un’accurata selezione, vediamo districarsi un percorso ben curato, con ampio spazio dedicato al passeggio, un via vai mai ossessivo di tour e un’alternanza oculata di stand.
Ad esempio, di elementi dolci ce ne sono molti, è pur sempre Natale, ma spaziano da un delizioso miele (provate assolutamente quello “””salato”””) a dei dolci tipici del cilento (troviamo la “nocca“, ennesimo nuovo nome della “pasticella” tipicamente natalizia, la “zita“, offerta in dono alla donna che si marita e il viccio, un ottimo ciambellino glassato che ho personalmente adorato) fino ai fichi imbottiti di rum o ricoperti di cioccolato.

A pancia piena in un mare di stand
Alternati ai presentissimi dolciumi una serie infinita di prodotti artiginali, ricamati, intagliati, smaltati, in porcellana, lana o legno, e, ancora, tra l’uno e l’altro delle ottime polpette cilentane di ceci, formaggio e patate (favolose!), una scelta tattica di pizza cilentana & margherita, un panino direttamente dalla sardegna con formaggio e guanciale che era una cosa spaziale, vin brulè e di nuovo una brioche alla brace, dolcetti di riso da Varese e panettone alle noci!
Solo facendo l’elenco e ricordando una ad una tutte le pietanze che ho spiluccato stand per stand c’è da mettersi le mani nei capelli.
Immancabili chiaramente i broccoli con la salsiccia, e per chi ha solo voglia di farsi il palato: degustazioni d’olio & di formaggio.
In un mix allucinante di presentazioni, strette di mano, dolce, salato, agrodolce, pepato, bollente, freddo e indefinito si passeggia da una piazza all’altra, perdendosi piacevolmente in questo o quel vicoletto, riposandosi tra un’arcata e un raggio di sole (vale la visita anche in mattinata, anche se l’indubbia magia delle lucine di Natale da sicuramente il meglio dal tramonto in poi!) facendosi allietare dalle mini-band itineranti che al suon della zampogna vi condurranno nei vostri primi passi in questo bel Natale.

– Falco
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