E’ una prima edizione, ma di quelle fatte per durare negli anni.
A Castelnuovo Cilento (SA) si è deciso finalmente di aprire le porte del cortile del castello ai mercatini di Natale e a tutti i visitatori curiosi. Non solo stand di artigianato ma anche tante delizie calde e invernali da provare.

Le date di Polvere di stelle, i mercatini di Natale di Castelnuovo Cilento
Dal 3 al 23 Dicembre, ad esclusione dei giorni 6, 7, 9, 13, 14, 15, 16 e 20.
Gli orari vanno dalle 17.00 alle 22.30 o dalle 10.00 alle 22.30, a seconda del giorno.
Apertura eccezionale nel giorno dell’Immacolata!
Oltre cibo e intrattenimento, anche tanta musica:
I concerti in programma :
4 dicembre ore 20.30 i RittAntico
8 dicembre ore 20.30 Kiepo’
10 dicembre ore 20.30 Daniele Botticchio
11 dicembre ore 20.30 Peppe Cirillo e Antiqua Saxa
18 dicembre ore 20.30 Stragatti rock
22 dicembre ore 20.30 A Paranza ru’ Tamuntan
23 dicembre ore 20.30 Piera Lombardi

Cosa ci aspetta in quest’edizione?
E’ una prima edizione! Organizzata da Luca De Feo, già autore di Ritorno al Borgo, dove fummo presenti nel 2019!

Potete trovare tutta la recensione, arrosticino per arrosticino, all’interno del nostro libro Il Borgo in Tavola, dove trattiamo diversi eventi e sagre visitati dal vivo, in Cilento e non solo! Con l’aggiunta di cenni storici, ricette, foto originali e curiosità.

Il Trono chiede, gli organizzatori rispondono!
Abbiamo fatto qualche domanda a Luca De Feo, l’organizzatore, per saperne qualcosa in più.
Ciao Luca! Come avete disegnato questo percorso?
E’ un percorso che inizia alle pendici del borgo e risale fino al Castello, che ospita i mercatini.
Per quest’anno la struttura sarà solo parzialmente occupata, ma dalle prossime edizioni in poi prevediamo di riempire tutto l’interno del castello di addobbi, luci e stand. Ci sarà anche una casa di Babbo Natale, con decorazioni e un giardino tutto suo.Cosa dobbiamo aspettarci da questa prima edizione?
Da una manifestazione del genere ci si aspetta gioia. E’ fatta per far sentire e riscoprire il Natale, purtroppo di questi tempi è sempre un rischio, letteralmente non sai, per via delle restrizioni, se da un giorno all’altro potrai aprire. Personalmente ho incontrato molte difficoltà anche tra la gente, per convincerli ad aprire stand, cosa che sarebbe stata immediata e facile qualche anno fa, ma ce l’abbiamo fatta.
Che tipicità avremo modo di provare?
Dalla pasta e fagioli alla parmigiana di melanzane con pancetta e provola affumicata direttamente in panino, polpette nel sugo, viccio cilentano, salumi, alici imbottite, classico panino broccoli e salsiccia o con salsiccia, foglie e patate, tipicissimo. Non dimenticheremo il soffritto. Ci siamo concentrati sui panini principalmente per favorire i distanziamenti ed evitare di dover creare un’area apposita per il pranzo/cena. E ancora vin brulè, per dare al mercatino un bel profumo inebriante tipico del Natale, castagne, struffoloni e tanti dolci.
Non solo cibo però, ma anche tanta bella musica!
Tutte le tipicità saranno abbinate a musica, infatti ci sarà un programma ricco di artisti, di diversi generi. Mangiafuoco e artisti di strada si accompagneranno alle band, anche itineranti con organetti e zampogne, per dare l’idea di un panorama ricco e pieno di gioia.
Sarà stato difficile metterlo in piedi, ma sembra un gran bel programma…
Ho voluto rischiare, si sa che non è affatto facile convincere una giunta o un’associazione quindi ho voluto provare da solo. Si inizia così, col presupposto di voler sviluppare qualcosa di più grande negli anni. A questa manifestazione si accompagnerà una versione estiva, più tipica e simile ad una sagra, “Il borgo antico”, sulla scia della precedente “Ritorno al borgo”. Nonostante la prima edizione in molti ci hanno creduto e abbiamo avuto diversi sponsor.
Il mio appello è di venire a dare un’occhiata e di crederci, per distrarsi, per dare una chance a chi ha montato uno stand e cucinerà per l’occasione, per mostrare e mostrarci che il Cilento c’è ancora, ed è solidale. Allo stesso tempo vorrei ringraziare per la disponibilità la famiglia Adinolfi che ci ha concesso l’uso del castello.