Rieccoci qui a parlare ancora una volta di sagre, senza purtroppo poterle rivivere di persona.
Ormai siamo alle porte di una nuova primavera, si sta per chiudere il primo anno in cui, per la prima volta nella storia delle sagre, queste sono state annullate tutte, senza esclusioni.

Marzo 2020, il primo stop, poi il nulla
Era il Marzo dell’anno scorso quando questo maledetto virus è entrato a gamba tesa nelle nostre vite, cambiando radicalmente le nostre abitudini e la nostra quotidianità.
All’inizio era difficile prevedere quanto potesse durare tutto ciò, si iniziavano a contare mano mano le sagre che una dopo l’altra davano forfait, e rinnovavano l’appuntamento al 2021 (magari!).
Purtroppo questa conta si è arrestata poco dopo, quando era ormai chiaro che i tempi si sarebbero allungati a dismisura.
Ora siamo di nuovo qui, a parlare di quando usciremo da questo incubo.
La venuta dei vaccini in tempi record ci ha fatto sperare che le cose sarebbero presto tornate alla normalità, come a intravedere una luce in fondo al tunnel.
Purtroppo però siamo qui a constatare un’altra problematica, che bene o male stanno riscontrando quasi tutti i Paesi: la campagna vaccinale procede in maniera lenta, anzi lentissima.
L’obiettivo che il governo si era prefissato era quello del 70% di vaccinati nel Paese, in modo da ridurre in maniera drastica il contagio generale. Si è cominciato dagli operatori sanitari e dai malati più gravi per poi procedere con le persone più anziane, ad oggi ci ritroviamo poco più di 3 milioni di dosi somministrate (in tutta Italia), una percentuale davvero troppo bassa per poter sperare che la stagione 2021 sia diversa da quella appena passata.

Se non ora, quando?
Il Trono di Sagre soffre, come a soffrire sono tutti i suoi fan.
La nostra previsione è che per la stagione autunnale qualcosa possa smuoversi, indubbiamente il processo di vaccinazione deve subire una drastica accelerazione, come invocano da settimane ormai virologi e professoroni.
Il ritmo attuale dovrebbe aumentare del 73,9% per raggiungere il prossimo obiettivo di vaccinare 6.370.000 persone (operatori sanitari, personale e ospiti delle RSA, anziani con più di 80 anni) entro Marzo 2021.

La suddivisione in due dosi è sicuramente una componente di attrito, come lo sono state anche le case farmaceutiche, che hanno promesso e poi non mantenuto, come lo sono infine queste maledette varianti del virus, che lasciano ancora diversi dubbi e preoccupazioni agli esperti.
Anche quando finalmente si potrà e dovrà dare il via libera alle sagre e feste di paese, un altro interrogativo da porsi sarà: “Sarà tutto come prima?”.
Le sagre sono per natura condivisione, aggregazione, spirito di collaborazione, calore umano e baratti di fusilli e ravioli tra commensali. È chiaro che tutto ciò cozza visibilmente con le norme anticontagio, è quindi presumibile che le prime sagre che riapriranno i battenti, dovranno premunirsi di tutto l’occorrente per poter soddisfare quelle che daranno le indicazioni governative del futuro dpcm.
Sperando però in un dpcm meno restrittivo, purtroppo abbiamo l’esempio dell’estate 2020, in cui sulla carta erano possibili le sagre, ma concretamente del tutto infattibili.

Distanze, igiene e altri ostacoli
Pensiamo al problema spazio, inevitabile che gli spazi dovranno essere riconsiderati, la disposizione dei tavoli, i percorsi verso gli stand e le postazioni dietro le quinte.
Il tema igiene, richiederebbe sicuramente qualche ritocco, come l’introduzione di gel igienizzanti in diversi punti, i guanti già presenti in verità nelle cucine, ora saranno un must, e ovviamente la mascherina!
Si, non ce ne libereremo così facilmente neanche quando saremo in zona bianca.
Inutile però prenderci in giro, voi che siete esperti di sagre, saprete benissimo che alcune feste non saranno davvero possibili fin quando tutto non sarà realmente finito.
– Corvo
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