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The Magic of Christmas: Natale al Castello – Gesualdo (AV) – 2023

The Magic of Christmas: Natale al Castello – Gesualdo (AV) – 2023


The Magic of Christmas è l’evento natalizio realizzato da Immaginaria e Comune di Gesualdo (AV) che, grazie alla naturale meraviglia del Castello di Gesualdo si candida a diventare uno degli eventi fissi, e più caratteristici, dell’inverno irpino, e campano. L’evento è iniziato il 24 novembre 2023 e continuerà tutti i weekend, dal venerdì alla domenica, fino al 7 gennaio 2024.


The idea of Christmas


Il Comune di Gesualdo si “ritrova” un ben tenuto palazzo, originariamente appartenuto alla famiglia Gesualdo il quale è la ciliegina sulla torta di uno dei “borghi più belli d’Italia”. Il ben tenuto Comune ospita da sempre eventi a carattere natalizio ma da quest’anno, per la prima volta, si è provato a tirar su un evento con più ampio respiro e forti ambizioni.

L’impresa è affidata a Giovanni Calicchio, esperto scenografo con alle spalle già diversi eventi nei vari castelli sparpagliati in regione, e ad Immaginaria. Insieme a collaboratori, amici e colleghi, e a un’intesa con la corrente amministrazione comunale di Gesualdo si proverà a dar vita ad un’importante tradizione.


L’intenzione degli organizzatori, espressa con entusiasmo, è quella di creare un evento diverso, di natura artistica, con un lato commerciale dedicato innanzitutto alle aziende locali (o immediatamente limitrofe). Con un mercatino esterno, sale del palazzo addobbate a festa, luci e spettacoli, cori gospel e danze, che si alternano in un continuo carosello che non lascia mai lo spettatore senza qualcosa che lo intrattenga.


Realizzazione dell’evento…


Siamo stati in visita al The Magic of Christmas di Gesualdo il 2 Dicembre e la prima cosa che abbiamo notato è stato naturalmente il freddo, oltre che il rosso brillante del Palazzo illuminato a festa.
Entrambe le cose sono state una piacevole sorpresa, siccome a fine novembre si stava ancora in manica di camicia, dalle nostre parti, abbiamo finalmente assaggiato un po’ di gelido inverno.

La passeggiata inizia con il mercatino, che accompagna in un largo acciottolato fino alle porte del castello. Il mercatino per l’edizione in corso comprende una 20ina di casette, soprattutto di dolciaria locale, ma devo segnalare subito che i tre stand gastronomici che abbiamo provato sono stati decisamente di comprovata qualità.


Il primo provato è Re Graffa, il quale, avendo già esaurito le scorte al nostro arrivo, stava aspettando solo noi per farci provare il suo ambito prodotto. Il poverino si è anche quasi beccato una cazziata dal sottoscritto, che aveva completamente equivocato la sua domanda (“Voi sareste la rivista?“) e pensava fosse una delle solite gag che i buontemponi, soprattutto degli stand culinari, ci fanno quando ci vedono (“Ogni foto 10€” e altre irresistibili battute).

Posso dirvi che di zeppole/graffe noi ne mangiamo tante, perché è uno dei dolci più gettonati soprattutto delle sagre estive. Ma buona come questa, raramente. Dolce il giusto, delicata come una nuvola, senza tracce di unto. Davvero un dolce da provare. La inserisco in una immaginaria classifica di zeppole vincenti insieme alla “48 ore di lievitazione” della Sagra del Fagiolo di Controne (SA).


Mercatini e gastronomia…


Pochi passetti dopo veniamo richiamati dall’Irpino Vagabondo, che vedendo uno stuolo di fotocamere, telecamere e droni ne approfitta per attirare la nostra attenzione offrendoci del cibo. Del resto è così che dal lupo selvaggio l’uomo ha creato l’odierno cane da compagnia. Siccome coi canidi condividiamo l’eterna sensazione di fame ben ci prestiamo al racconto delle origini del suo pane tenero e alveolato e del suo cotechino, quello irpino.


Il panino, all’apparenza sottile e lungo, è veramente ottimo. Le verdure fresche e la salsina gli danno un tocco di street food berlinese, ma il vero protagonista è il cotechino. Condito, speziato, grasso il giusto in contrasto appunto col pane e la fresca insalata. Un ottimo prodotto, sentirete ancora mangiare di lui.

Quasi di fronte, altro imperdibile appuntamento con i carboidrati.
Abbiamo il cuzzetiello, con varie farciture, anche mescolabili: Parmigiana, Polpette al sugo, Trippa, Fagioli, Broccoli & Salsiccia. Ci fanno omaggio di tre campioni, Parmigiana & Broccoli e Salsiccia vengono requisiti dal nostro staff, mentre io e il Sig. Corvo ci smezziamo uno con le polpette.


Al primo morso la polpettina al sugo, bollente, mi ustiona il palato, e non percepirò più niente, se non dolore e sangue, per le seguenti 24 ore. Prima del disastro, però, nonostante la gentilezza del sugo, che poteva essere, per i miei gusti, anche un po’ più carico, avevo percepito una invitante morbidezza di pane (e polpette), Corvo conferma.


Alla fine del percorso dei mercatini ci aspetta un largo braciere, dietro di esso del caciocavallo impiccato, castagne, stand del miele, piccolo artigianato, pizzilli, castagnacci e, come detto, tanti dolci, come torte e biscotti. Oltre al buon vino, rappresentato dalla Cantina Romaniello!


Lo Scrooge e gli spettacoli


Il primo palcoscenico è quello dedicato ad un famoso personaggio di Christmas Carol, lo sprucido Scrooge. Il figurante che lo interpreta è decisamente nelle parte e le urla si sentono fin fuori dal piccolo antro dove per fortuna è rinchiuso. Apprezzabili i giochi di luce e la scultura in cartapesta realizzata interamente per l’evento, con un mix di tecniche classiche e innovative.


Riguardo spettacoli & costi, come detto, il carosello va avanti di continuo, ogni 15 minuti c’è un nuovo spettacolo. I biglietto d’ingresso costa 10€ per gli adulti, bambini fino ai 5 anni ingresso gratuito mentre. E’ di 5€ il costo per i giovani adulti fino ai 14 anni. Il venerdì invece entrano gratis gli autoctoni, un regalo fatto al paese di Gesualdo in cambio della fiducia e disponibilità nei confronti dell’evento.

A dire dei membri dell’amministrazione comunale che abbiamo ascoltato fin dal primo weekend c’è stato un grande afflusso di persone. Merito sicuramente anche della campagna pubblicitaria realizzata in collaborazione con la professionale e modesta Il Trono di Sagre, con interi pullman e navette che sono arrivati fin dalla Puglia. Forse anche troppo successo, dato che qualcuno ha dovuto poi attendere, per ragioni di sicurezza, all’esterno mentre il castello si svuotava.


All’interno della corte, nel primo cortile, avevamo il palco dove si esibivano scuole di danza. Esattamente di fronte abbiamo avuto la fortuna di uno show quasi privato da parte de I Giullari di Davide Rossi. Molto noti soprattutto in eventi a carattere medievale, spesso in castelli, ci hanno mostrato danze con le sfere e giochi di fuoco.


Il resto del cortile è occupato da alcuni artigiani. C’è un altro spazio esterno che però al momento della nostra visita era stato devastato dal vento, purtroppo, che si era tirato via l’intera scenografia. Freddo, vento e anche scariche di pioggia non hanno reso i primi giorni di vita facili per gli organizzatori.


Glenda, Babbo Natale e il secondo piano…


La maga Glenda e la sua cucina di intrugli magici accoglie il visitatore nella zona dei figuranti e delle messe in scena. Ho dimostrato naturale stupore alla vista della fabbrica dei giocattoli, lo ammetto. Grande interesse invece per i set Lego che con immenso autocontrollo sono riuscito a non depredare.


Al secondo piano quella che è la parte più bella. La sala dove Babbo Natale legge le letterine, assistito dalla sua Babba e compagna di vita. I naturali arredi del castello aiutano molto a creare un’atmosfera per quella che è sicuramente la reale idea di ciò che un domani sarà l’evento.

L’intera scenografia è stata realizzata per l’occasione. Abbiamo una piccola scrivania dove Babbo legge e timbra le letterine, alberi di Natale addobbati ed innevati. Un piccolo mondo Lego ricoperto di neve, librerie dipinte a mano e libri che penzolano dai lampadari. Subito dopo la camera da letto di Babbo Natale, dove il nostro si muove tra gli specchi grazie a giochi di luce ed effetti speciali. Nell’anticamera un clavicembalo suonato da uno spettro.


Ambizioni e idee per The Magic of Christmas


Come accennato all’inizio siamo stati contattati con molto anticipo dall’organizzazione di quest’evento che ha dimostrato fin dall’inizio grande entusiasmo. Abbiamo conosciuto di persona Giovanni, lo scenografo dell’evento, ed Antonella Solomita, che ha fatto da tramite con l’Amministrazione Comunale (di cui fa parte) ed è stata la prima promotrice ed ideatrice dello stesso. Un’idea nata soprattutto dalla voglia, come prima accennato, di dare vita al paese anche in un momento più rigido e difficile dell’anno, seppur pieno di fascino. Siamo stati coinvolti e travolti dalle mille idee di Giovanni, che probabilmente per questioni di tempo, budget e burocrazia è riuscito a realizzarne si e no 1/3. Questo anche perchè attualmente una porzione del castello è in fase di restauro.

Quel che si è percepito è però l’intenzione di creare qualcosa di grande. Il timore dell’assenza di pubblico è stato smentito dalla grande affluenza. Resta dunque solo da perfezionare un naturale palcoscenico capace sicuramente di rendersi protagonista del nostro e vostro dicembre. Con più tempo e budget a disposizione, Immaginaria e il Comune di Gesualdo sapranno sicuramente far fronte anche alle critiche più ostili (come accennato, qualcuno ha lamentato le attese al freddo, ma appunto il castello è solo parzialmente aperto. Qualcun altro la difficoltà per i disabili di risalire l’acciottolato, ma anche qui…è un castello del 1600…). C’è anche chi, forse, si aspettava qualcosa di più. Per quel che noi possiamo dire, conoscendo appunto chi cura quest’evento, è che c’è la massima fiducia nell’operato e nei futuri progetti di questa coalizione di sognatori, che si è impegnata, ha accettato con grande umiltà le critiche, ma anche saputo gioire dei sorrisi dei tanti che l’hanno scelta.


L’evento è tutt’ora in progress. Nel senso che ogni fondo extra che viene racimolato, anche grazie ai visitatori, è ridestinato a migliorare questo o quello, nelle varie sale. Non ci resta che aspettare, credere e vedere.


Falco

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Sagra del fagiolo – Controne (SA) – 2023

Sagra del fagiolo – Controne (SA) – 2023


La Sagra del fagiolo di Controne (SA) riprende un notissimo frutto della terra che ha fatto la fortuna di paese e dintorni. Si parla chiaramente del notissimo fagiolo e di tutti i suoi fratellini. L’evento che celebra questo prodotto ha raggiunto con il 2023 le 39 primavere. Siamo dunque di fronte ad una delle più antiche e celebrate feste della provincia di Salerno.


Controne e il suo fagiolo


Il fagiolo di Controne (presidio Slow Food) è un fagiolo molto particolare grazie a diverse caratteristiche. Possiede una buccia molto sottile, quasi impalpabile ed è, di conseguenza, altamente digeribile e di facile e breve cottura. Non necessita inoltre di ammollo preventivo. E’ il fiore all’occhiello di Controne, la cui zona ne ha permesso la coltivazione, avendo un microclima ideale ed un terreno ricco di acqua proveniente dalle numerose sorgenti presenti nel territorio stesso. Si semina a maggio e si raccoglie a novembre (proprio quando c’è la sagra). Grazie a queste caratteristiche, è abbinabile a qualsiasi piatto e a vari tipi di vino, sia rosso che bianco.

Il fagiolo di Controne ha inoltre diversi fratellini di egual pregio, anche se l’evento si concentra principalmente sulla bianchissima varietà.


Sagra del fagiolo di Controne, una limpida domenica


L’evento si articola nel corso di due giornate, le ultime del weekend. Il sabato era stato un po’ sfortunato e preso di mira dalle intemperie, ma alla domenica il sole e un cielo limpidissimo, quasi anomali per Novembre, avevano cancellato i brutti ricordi della giornata precedente.

Sono solo le 10.45 quando arriviamo sul posto ma c’è già un discreto passeggio. I locali sono già in fermento, i primi ciocchi nelle due piazze che delimitano il percorso cominciano ad essere accesi, un gruppo di ottoni dal Conservatorio di Salerno comincia a scaldare il fiato e gli stand in legno hanno già l’acqua sui fuochi. La giornata sarà lunga e bisogna essere preparati.


All’arrivo noterete una lunga fila di stand generici dedicati a torroni e caramelle, ma più avanzerete e più troverete prodotti consoni alla sagra. Ci sono infatti dei cocci di produzione barese, adatti a stufati, zuppe e lunghe cotture. I miei amatissimi stand di formaggi, da ogni dove, freschi, salati e ubriachi, gli immancabili amari della costa del Cilento, mieli e caldarroste fumanti.

Prima di cedere il passo alle casette in legno che ospitano gli stand gastronomici del Comune abbiamo anche una rappresentanza dell’azienda agricola Agrimel. Una realtà locale che espone tutto il raccolto dell’anno: Olio, miele e naturalmente tutto il parco legumi del territorio.


Il menu della Sagra del fagiolo


Siccome la lagana ha una lunga cottura ma noi abbiamo un certo languorino come spesso accade cominciamo a ritroso, e cioè dal dolce. Il signor Alfonso espone da sempre i suoi preparati per la Sagra del fagiolo e ha concepito, in un lungo studio durato mesi, un pasticcino al cioccolato e nocciole, con un cuore di fagiolo. Il dolcino è inoltre glassato al cioccolato, con delle piccole scaglie di nocciole che gli forniscono un aspetto pralinato e un ciuffo di panna sulla sommità.

La pastosità del cioccolato è spesso nemica del mio palato ma il dolce è delicato è sarà sicuramente apprezzato dai più golosi. Non commettete l’errore, invece, di dare per scontata la seconda proposta della pasticceria, la zeppola. Molto candida come lo stesso fagiolo protagonista di giornata ha una lievitazione di 48 ore. L’impasto “E’ ideale per farci una zeppola” ci confermano, ed è proprio così. Una soffice nuvoletta che ripulisce la bocca e che abbiamo entrambi molto apprezzato.


Il circuito intorno al quale si muove tutto l’evento è abbastanza semplice, ma se non siete pratici di Controne tenderete e chiedervi dove siete finiti almeno un paio di volte. In realtà se dalla piazza principale proseguite dritto, arrivati alla seconda piazzetta e girando poi a destra, scendendo giù, dovreste facilmente tornare al punto dal quale siete partiti.

Subito dopo la zeppola incontriamo in piazza i membri dell’amministrazione comunale. Pirone e il sindaco Ettore Poti, il quale da sei anni conduce dal salotto comunale la Sagra del fagiolo di Controne.
Entrambi ci confermano che l’ossatura dell’evento è sempre la stessa, quel che cambia è fondamentalmente l’intrattenimento. Ad esempio quest’anno si alterneranno diversi gruppi musicali, dal mattino alla sera, ma soprattutto rimane intatta la recente tradizione di invitare uno chef noto a livello nazionale e una sua proposta dedicata al bianco fagiolo. L’invitato di quest’anno è Ciro Salvo, di 50 Kalò.


Fagioli con tocchetti, salsiccia e scarola


Il magnifico piatto descritto nel titolo in realtà non esiste, ma è la fusione di almeno tre diverse proposte.
Uno stand privato nella piazzetta alla fine del corso, dopo un brevissimo pendio, propone il fagiolo insaporito dalla salsiccia. Notiamo che il piatto di per sé non è molto sapido, a dargli personalità troviamo principalmente la saporita salsiccia e un ingrediente ricorrente, che troveremo in tutti gli altri piatti, l’olio.

L’olio di Controne è degno del suo compare più famoso e celebrato, in occasione della sagra anch’esso ha la sua rivalsa. Alla fine dell’evento, dopo una lunga degustazione, vi renderete conto che molti dei sapori che avete provato sono molto simili (olio e fagioli, fagioli e olio) ma sarà inevitabile annuire al vuoto ed esclamare “Certo che l’olio è proprio buono“, “Eh ma il fagiolo…” in un’alternanza di complimenti banali ma inevitabili, a conferma che è la qualità dell’ingrediente, nonostante la semplicità della preparazione, a fare il piatto.


Ed è anche la qualità dell’ingrediente a dettarne il costo. Qualcuno potrebbe obiettare che la media di 6.50€ a piatto potrebbe essere ritenuta altina, per proposte di stampo contadino, ma ricordiamoci che qui parliamo di un fagiolo che va per i 13€ al kg. Senza neanche intraprendere il discorso sull’olio.

In ogni caso, praticamente tutti i piatti vengono forniti di tozzo di pane e bicchiere di vino (e nessuno vi rimprovererà se di bicchierini ne prendete due, cosa che ho sistematicamente fatto ad ogni stand, tra l’imbarazzo di Corvo che si voltava dall’altra parte ad ogni richiesta)

Dopo salsiccia e fagioli…tocca a tozzetti e fagioli. Come ho già scritto poche righe fa…3 ingredienti in croce: Fagioli, olio, tozzetti di pane tostato. E peperoncino. E aglio. Questi piatti hanno fatto la mia felicità perché ho trovato aglio ed erbette dappertutto, il peperoncino ci ha svegliato ad ogni cucchiaiata e il vino ci ha rilassato mentre ci destreggiavamo tra la folla che aumentava e aumentava.


Aglio, olio e fagioli


La sagra è molto conosciuta, il fatto che vada avanti da 40 anni ha sicuramente contribuito a renderla, nell’immaginario collettivo, un appuntamento fisso in un novembre che non brilla per ricchezza di eventi, di conseguenza le persone si moltiplicavano e in poco tempo lo snodo principale tra la piazza e le lagane era totalmente invaso. Consiglio personale, soprattutto se è domenica…non andate agli eventi alle 13.00. Partire un po’ prima o un po’ dopo può cambiarvi la giornata in positivo, specialmente se siete una famigliola con passeggini al seguito, è abbastanza intuibile come concetto!

Dribblando un centinaio di persone, continuando a percorrere al contrario tutto il menu ci addentriamo nel girone della scarola. Lunga, lunga fila, ma per fortuna la semplicità del piatto permette rapide somministrazioni e la catena di montaggio delle cucine cerca di non rimanere mai ferma. Quando tocca a noi becchiamo il piatto finale, quello più ricco, dato che eccedeva la porzione minima garantita ma non era abbastanza da permetterne due. Anche qui doppio vino e gustiamo il piatto poco vicino, passando sotto una cascata di pomodori freschi e peperoni secchi, svaccando su delle fredde scale di marmo.

Anche in questo caso il piatto sorprende per i suoi sapori semplici, ma tutti esaltati dalla qualità di base degli ingredienti. Olio, fagioli, peperoncino, tozzo di pane (e scarola).


Arrivati a questo punto è necessariamente il momento per il piatto forte, la pasta.
In realtà considerato che il fagiolo andrebbe quasi gustato in senso assoluto forse i piatti forti sono quelli con la scarola o con i tozzetti di pane? Non saprei, ditecelo voi. In ogni caso la pasta è una laganella corta, cottura giusta, cremosa, ricca di…olio, fagioli, aglio. Qui non ricordo se abbiamo messo il peperoncino ma mi sa di no. La gustiamo al solito scaraventati sul primo portoncino possibile (con tutte queste persone è cosa rara trovare una panchina, ma non è un problema) e troviamo il piatto molto soddisfacente, come tutte le proposte che l’hanno preceduta.


Sagra del fagiolo di Controne, 50 Kalò & considerazioni


Ci eravamo quasi scordati dell’ospite dell’edizione 2023. Parliamo di Ciro Salvo e del suo leggero impasto, che l’ha reso famoso a livello nazionale. Per la Sagra del fagiolo di quest’anno, il pizzaiolo napoletano propone una pizza fritta con una densissima crema di fagioli, resa di un colore argilloso da un po’ di concentrato di pomodoro. La richiesta è tanta, la fila parte dalla grande aiuola nella grande piazza.

Paradossalmente non proviamo questo piatto, avessimo dovuto fare un’ora di fila non saremmo stati in grado di provare tutto il resto e di fare le foto/video necessarie. E onestamente perfino io questa volta ho vergogna di saltare la fila e temo decisamente il linciaggio, quindi ci siamo accontentati di scorgere i volti soddisfatti degli astanti per renderci conto che il piatto era gradito. Anche qui mantenuta la tradizione del vinello omaggio con la fettona di pizza fritta-ma-non-unta.

Troviamo che la Sagra del fagiolo di Controne sia un evento per palati fini.
I gusti, come più volte ripetuto, sono tradizionali, semplici, ad un’occhiata fugace anche banali, ma è inevitabile, se si possiede il minimo senso del gusto, restare colpiti ogni volta dalla bontà, alternata, vuoi dell’olio, vuoi del fagiolo.

La partecipazione forte alla sagra aiuta a creare un clima conviviale, fa piacere vedere in giro famiglie, amici, persone intrappolate in fila che riconoscendoci ci hanno affettuosamente maledetto (ragazzi, dovete partire prima di casa!) e suoni da tutte le parti. Concertini e band itineranti e una grande scelta di dolci fanno il resto. Alla prossima sagra del fagiolo!


Falco

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Sagra della castagna – Curti di Giffoni Valle Piana (SA) – 2023

Sagra della castagna – Curti di Giffoni Valle Piana (SA) – 2023


La Sagra della castagna di Curti, frazione elevata di Giffoni Valle Piana (SA) è prossima al grande traguardo delle 50 edizioni, raggiunge infatti la 47esima in questo 2023 (dal 20 al 22 Ottobre).
Vediamo, in modo più approfondito, quali sono i segreti del successo di una manifestazione minuta ma piena di voglia di fare, partecipazione e buona gastronomia.


Sagra della castagna di Curti, il segreto di tante edizioni…


La sagra della castagna si svolge nel pieno del piccolo centro storico della frazione di Curti, di Giffoni Valle Piana. Per quanto non sia molto esteso, il centro presenta diverse caratteristiche che lo rendono ideale per una manifestazione del genere.

Innanzitutto dalla vicinissima Giffoni arrivano nocciole e castagne di qualità, quindi abbiamo già un elemento principe a km 0. Dopodiché abbiamo la piazza principale, non enorme, ma che si presta benissimo a vivaci concerti di musica popolare (ogni anno abbiamo modo di apprezzare la grande partecipazione di locali e non che si scatenano sotto il palco, senza limiti di età).
Quest’anno ad animare le folle abbiamo visto ancora una volta i Vienteterra (venerdì sera), una scelta che evidentemente convince di anno in anno, e viene per questo riproposta.


Altre peculiarità del centro di Curti sono la ramificazione delle strade. Esse si distendono come tentacoli e creano dei naturali percorsi che sono stati arricchiti di stand gastronomici che costringono l’avventore a esplorare ogni ciottolo del paese. Tra un anfratto e l’altro, ove possibile, sorgono piccoli allestimenti che per quanto piccini dimostrano una personalizzazione cercata, e che è sempre positiva.

Ad esempio abbiamo un piccolissimo museo sul brigantaggio, incastonato in una cantinetta, un “improvvisato” museo sulla civiltà contadina, che presenta tanti reperti di varia natura, catalogati e collezionati dal curatore del museo, e suo ideatore. Il quale è disponibile all’interno dello stesso per chiacchiere e delucidazioni. Mio articolo preferito dopo tutti questi anni rimane la palla di cannone delle crociate.


Sagra della castagna di Curti, Gastronomia e prezzi popolari


Va sottolineato, nel 2023 che stiamo vivendo, fatto di recenti inflazioni e speculazioni, che la Sagra della castagna di Curti ha mantenuto quasi inalterati i propri prezzi. Prezzi che, impossibile non notarlo, sono a un passo dal prezzo di costo e candidano sicuramente l’evento come ottimale per famiglie (ma non solo).

Ad esempio, allo stand della pasta, dove trovate Penne alla boscaiola e Tubetti con sugo con di castagne non si superano i 5€ per porzione. Porzione che è anche bella abbondante, sottolineo che non avevamo scattato neanche due foto che già ci stavano passando un invitante piatto sotto il naso. Avreste dovuto vedere lo scoramento che ha colto la “signora della pasta” quando le abbiamo chiesto una porzione un po’ più piccola (vi ricordo che ad ogni frequentissima uscita ci spazzoliamo un menu intero in 2).


Non che sia servito a molto in realtà, perché ne siamo usciti comunque con due porzioni normali e per niente dietetiche. Meno male, mi verrebbe da dire, perché la pennetta alla boscaiola è uno dei piatti che più ci è piaciuto in questa Curti 2023. Saporitissima, col caratteristico sugo di pomodoro cotto insieme alla carne di maiale, con pezzettoni di salame/salsiccia che lo rendono un piatto completo.
Non potete perdervelo. Molto gradevole e beverino questo vino versione succo d’uva che trovate in abbinato a soli 50 centesimi, prezzo che ormai viene barbaramente sostituito partendo dall’euro in su.


Potete gustarvi il vostro piatto di pasta o immediatamente nella discesa fuori dallo stand della pasta, scendendo al volo e girando a sinistra…oppure salendo un pochino a destra (sempre uscendo dallo stand della pasta) e facendo un qualche 200 metri scarsi. Lo ricordiamo perché abbiamo notato qualcuno deambulare con dei piatti in mano, con un volto un po’ spaesato, in cerca di posti a sedere che almeno in quella postazione abbondavano.


Pizza senza castagne…


Una volta spazzolata la pasta ci ficchiamo nell’antro della pizza. Uno stretto cunicolo colmo di legna da ardere ci conduce al forno dove in una piccola oasi di pace si lavora ad un ritmo cadenzato, del resto sono ancora le 20 e il grosso della gente deve ancora arrivare.

Qui scopriamo che le pizze disponibili sono Margherita (4€) e Bianca al cotto (5€). La pizza bianca con le castagne era in menu ma (nelle passate edizioni) la gente non la prendeva, quindi l’hanno sostituita con la democratica bianca con prosciutto. Aneddoto da esporre quando qualcuno dice che “la gente sa quello che vuole”. Saranno gli stessi che vanno a Manila e chiedono gli spaghetti al sugo.


In ogni caso conversiamo amabilmente con i nostri nuovi amici pizzaioli e per non farci mancare niente procediamo a dividerci una bella bianca al cotto. Pizza classicissima, soddisfacente, non contemporanea ma non ce ne frega assolutamente nulla. Speriamo che l’anno prossimo il popolo rinsavisca così la proviamo anche con castagne.


…e panino con castagne


Pochi metri più avanti, mentre abbiamo ancora le guance sporche di farina, ci infiliamo direttamente nella fila del panino al maialetto (e castagne). Il panino viene 5€, il vino sempre 50 cent. Non so se ogni stand ha un suo vino o se alcuni si ripetono, anche questo comunque era buono (e così tutti gli altri provati, penso andiate sul sicuro ovunque decidiate di prenderlo). Molto positivo che ogni stand abbia vino e acqua, questo evita l’accalcarsi in determinate zone.

Il panino, che sembra molto alto e gonfio di mollica, è in realtà abbastanza fragrante. Il maialetto è umido quanto basta per dare soddisfazione. Saporito e con la gradevole aggiunta della castagna, lo consumiamo in un antro insieme ad altro vino (siamo a 3 ciascuno).


Presepi, caciocavallo e bruschette di lardo


Non è un film della Wertmüller ma una piccola anticipazione su quel che sarà.
Proprio a sinistra del paninetto al maialetto c’è una stanzina con dei presepi.
Questo caldo durato 8 mesi ci ha veramente stufato e quindi ben venga parlare un po’ di Natale anche se siamo ancora ad Ottobre. Vi consiglio di spenderci qualche minuto in silenzio, osservando il fuocherello di carta velina crepitare senza un gemito, e riflettere un po’ sulla vostra vita.


Cosa ci vuole dopo PASTA PIZZA PANINO ? Esatto! Altri carboidrati. Dunque ci allunghiamo in direzione Caciocavallo impiccato, prezzo 5€, decisamente altino, però le fette sono due, allarme rientrato.
In più su ogni fetta viene abbandonato un po’ di aromatico lardo/pancetta che mai guasta.

Veniamo invasi dai fumi del caciocavallo suicida che sgocciola sulle braci e ricordiamo, come sempre in questi frangenti, la faticaccia di chi si trova nottate intere a braciare. I veri eroi di ogni manifestazione.

Allo stesso stand potete prendere anche gli arrosticini, 4 per 5€, probabilmente il piatto dal prezzo più alto (in proporzione) di tutta la sagra.


Lo scoglio di lardo nel mare di miele


A questo punto siamo stravolti da caseina e amido ma ci trasciniamo ad uno dei nostri pit stop preferiti, quello della bruschetta al lardo, castagne e miele. Piatto tanto apprezzato che in più occasioni abbiamo celebrato sbattendolo in copertina. Quest’anno c’è un cambiamento. E’ cambiato il pane (da morbido e successivamente tostato pane paesano a un pane più sottile e bruschettato-biscottato) ed è sparito il formaggio. Forse perché come concezione era troppo simile al cacio impiccato di altrui stand?

Il cambiamento ha senso, però il formaggio col suo grasso era utile a dissipare un po’ il dolce della castagna. Il quale invece sguazza con ludibrio gongolandosi tra i grassi della pancetta (anch’essi di natura dolce) e il miele (che come forse ricorderete io adoro). Rimane comunque ottimo, ma quest’anno, per mio gusto personale, finisce dietro la boscaiola.


Un altro grande classico che si ripropone è la zuppa di fagioli. La ricorderete, poco brodosa, stracolma di fagioli, insaporita dal piccante già presente di suo (ma un’aggiuntina al banco non fa male) e con croccanti pezzettoni di pane.


E le caldarroste?


Due larghe varole vengono trascinate sulle braci in un supplizio demoniaco tendente all’infinito (cioè alla sera del 22 ottobre) da due amichevoli satanassi che si divertono a punzecchiare anche noi e soprattutto le tempistiche dei mie scatti. Il vero tormento è in realtà il fumo avvolgente che devasta e travolge ogni minimo spruzzo di profumo o essenza di shampoo che futilmente hai sparso sul tuo corpo prima di uscire.

Il bello è però anche questo. La piccola castagna della sagra di Curti viene praticamente regalata…prezzo simbolico di 1€ per una ciotolina da consumare un po’ dove vi pare. Molti amano gustarle sulle scalinate della chiesa, osservando chi si dimena in pista, di fronte al concerto, piuttosto che sulle braci.


Alle caldarroste si legano i dolci, vogliamo ricordarvi che i dessert della Sagra della castagna di Curti ci hanno sempre colpito in positivo! Quest’anno disponibili sono la classica pasticella/calzoncello con farcitura di castagne e cioccolato (e tanto altro, ma ogni paese ha la sua ricetta!), tronchetto al cioccolato (anche questo un grande classico) e crostatone, sempre al cioccolato.


Sagra della castagna di Curti, informazioni!


In questo frangente abbiamo quasi dovuto lottare per non farci offrire altro. E ne approfittiamo per ringraziare la gentilezza del popolo di Curti, che ormai, dopo 3 anni di foto, tortini, lardo, caldarroste e tornei, ha imparato a conoscerci e non perde occasione per dimostrare apprezzamento sincero verso quello che facciamo. L’apprezzamento, come potete aver letto in questo scritto, è ampiamente e felicemente ricambiato. Per noi il fatto che questo sia diventato un appuntamento fisso non può essere che un piacere. Abbiamo conosciuto anche storie di chi torna volentieri al paesello, in occasione della sagra, per dare un mano, e anche per sincero piacere, per voglia di esserci. Si è incontrato chi fa tutt’altro, ma durante l’evento si improvvisa (con successo) in questo o quel ruolo. Abbiamo sentito le solite preoccupazioni, su un ricambio generazionale che sembra non esserci quanto dovrebbe…ma abbiamo soprattutto sentito l’affetto del pubblico, che nonostante una preoccupante allerta meteo ha scelto comunque di essere presente, per un venerdì sera stracolmo, fino a che non si è spenta anche l’ultima lucina di questa prima notte di Curti 2023.


Poi comunque mi sono pentito di non essermi preso altre castagne, ma in compenso ci hanno donato delle pasticelle a portar via.



L’evento della Sagra della castagna di Curti di Giffoni Valle Piana (SA) si terrà nella sua edizione nmr. 47, anno 2023, dal Venerdì sera, 20 Ottobre, fino alla sera di domenica 22 Ottobre. Come sempre aperti a pranzo di domenica 22, in una lunga festa che dura fino a sera.

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Sagra della castagna – Sicignano Degli Alburni (SA) – 2023

Sagra della castagna – Sicignano Degli Alburni (SA) – 2023


La Sagra della castagna di Sicignano Degli Alburni ha l’anno scorso passato lo storico traguardo delle 50 edizioni. Per l’edizione numero 51 si è deciso di continuare alla grande. Ben due i weekend di festa e passeggio. Il primo il 14 e 15 Ottobre, e il secondo, il 21 e 22 dello stesso mese. Andiamo a vedere cosa ha preparato per quest’edizione la Pro Loco Monti Alburni APS, che organizza l’evento.


Sagra della castagna di Sicignano Degli Alburni, il programma…


Come dimostrato per l’ottimamente riuscita Festa della Montagna, tenutasi qualche mese fa, alla Pro Loco Monti Alburni APS non piace ridurre un evento ad una “mangiatoia”. Ed è per questo che il programma della Sagra della castagna di Sicignano DA, edizione 2023, presenta anch’essa un ricco palinsesto di iniziative.

Nella piazza principale si alternano artisti di strada e giochi di una volta.
Abbiamo notato l’alternarsi degli entusiasmi, tra grandi e piccini, quando si è passati dalla creatrice di bolle di sapone alla corsa dei sacchi, grande competizione anche per la tradizionale corsa delle carrette.


Ricco anche il palinsesto di artisti, riferendosi solamente al successivo weekend (21-22 Ottobre) ci saranno I Briganti del Re, L’antiqua giostra, gli Spaccapaese e Peppe Cirillo (più altri artisti di strada disseminati sul percorso ed attività varie). Lo spettacolo, infatti, non è delimitato soltanto alla piazza principale, che si presenta circondata di casette in legno dedicate ad espositori. Oltre i nostri amici de La Nuda, la birreria artigianale, era possibile trovare olii essenziali, prodotti alla lavanda e all’olio d’oliva, ed anche il Lemoncaf, l’amaro di cui vi parlammo già in occasione di Ciccimmaretati di Stio (SA).

Si continua riprendendo le naturali salite del paese, disseminate di stand privati che in sinergia con la Pro Loco e la pubblica amministrazione, presieduta da Giacomo Orco, collaborano per la riuscita dell’evento.
Affiancati agli stand privati, che somministrano alimenti, ci sono naturalmente i raccoglitori di castagne e gli espositori di prodotti locali. Castagne, a iosa, formaggi, ma anche salumi stagionati e dolci.


Sagra della castagna di Sicignano DA, l’offerta gastronomica…


L’offerta gastronomica della Sagra della Castagna di Sicignano DA è sempre esagerata, quest’anno ci è parsa anche decisamente ben organizzata. Come prima accennato, c’è una sinergia tra Pro Loco, Comune e privati. Quest’ultimi sono ben felici di partecipare all’evento con le loro personalissime proposte (specialmente i Raccoglitori) e il tutto è concepito in modo da favorire l’economia locale, giustamente.

La Pro Loco, proprio nella piazza del palco, ha un menu completo a disposizione dei visitatori.
Abbiamo tre tipi di primo piatto: Strascinati in bianco con castagne, Lasagna bianca e Strascinati in rosso con formaggio. I due piatti in bianco sono molto delicati di sapore, tranquillamente consigliati anche a chi non impazzisce per la castagna. Per intenderci l’impostazione del piatto è diametralmente opposta al piatto, sempre in bianco, sempre alle castagne, ma con l’aggiunta di un quintale di salsiccia, provato proprio qualche giorno fa a Salza Irpina (AV).


Trovare spazio ai tavoli dedicati è abbastanza semplice, abbiamo visto tanta tanta tanta partecipazione in queste giornate di festa a Sicignano, ma mai ressa. Certo, un po’ di fila è fisiologica, ma non abbiamo mai percepito esasperazione o persone sfiancate dal rimanere in piedi. I piatti avevano un riciclo rapido, ed anche i tavoli (per quanto qualcuno volesse concedersi un po’ più di riposo e tardava un po’ ad alzarsi).

Dopo i primi piatti si passa ai secondi, Spezzatino di carne, Zuppa di fagioli e castagne e Polpette fritte alle castagne. Per le polpette c’è gran bagarre, fatevi furbi e prendetele SUBITO, queste sono un piatto sfizioso e che non si trova ovunque, consigliamo l’assaggio. Molto versatili, si prestano bene anche come aperitivo, sicuramente da testare!


La zuppa di fagioli e castagne ci ha ricordato la naturale bontà del prodotto naturalmente eccellente, anche qui ritorna alla mente la zuppa di cicci di Stio (SA), sicuramente un esempio positivo di uso di ingredienti del posto. Spicca la bontà dell’olio, buono anche il pane gentilmente concesso per accompagnare. Confortante invece lo spezzatino, che presenta anche una buona cremina da scarpetta.
Una bomba, nella sua ingenua semplicità, il paninazzo con LARDO, SALSICCIA, PROVOLA e CASTAGNE servito a tradimento a fine percorso. Altro che sapore gentile, sapido e infame come dovrebbe essere, ci ha rimesso al mondo.


Torniamo più volte a prendere un po’ di vino rosso, ma c’è tempo anche per i dolci tipici dell’autunno sicignanese (e Campano, in realtà). Parlo dei Bocconotti/Bucchinotti farciti alla castagna e cioccolato (con più cioccolato rispetto ad altri dolci tradizionali, in proporzione alla castagna, il che li rende forse anche più avvolgenti e naturalmente dolci). Notoriamente non sono un grande fan del cacao (mentre apprezzo molto il fondente) e a volte il gran ripieno pastoso di questi dolci mi stucca rapidamente il palato…ma qui devo dire che è stato veramente piacevole riprovare questi sapori che proprio per mio gusto spesso mettevo da parte. Un po’ come tornare a sorpresa a casa di nonna.


Ehy, il percorso gastronomico è appena cominciato…


Tutto quello di cui vi abbiamo parlato lo trovate nella piazza principale, ma cos’ha da offrire il resto del paese? Praticamente qualsiasi cosa. Dato che stavamo parlando di dolci vi rivelo che facilmente trovate in giro per Sicignano diverse offerte di cannoli di stampo siciliano (per la sfoglia) farciti e personalizzati dalle diverse attività. Abbiamo trovato cannoli con una farcia classica di ricotta, castagne e gocce di cioccolato, ma anche creme tendenti al color sabbia, ancora più ricchi di castagne, oppure altri neri come la pece, pienissimi di cioccolato.


Sul sapido invece abbonda, con mio grande e personalissimo piacere, il cuzzetiello.
Il Cuzzetiello si è imposto lentamente nella tradizione sagristica sicignanese e ormai è molto ricercato durante i giorni della sagra. Trattasi letteralmente di un 12-15 cm di parte finale di sfilatino farcito con quel che più si vuole. L’originale prevede sugo e polpette, ma l’abbiamo visto alla Messicana oppure con funghi e castagne, proprio in tema festa. Un gran bel prodotto, consigliato!


Anche qui, trionfo di arrosticini e caciocavallo impiccato in più salse/creme, tra cui quella al tartufo.
Quantità infinita di panini con la salsiccia, qualcuno lo propone anche con broccolo.
Polpette al sugo, pizze e “taglieri” di salumi e formaggi.
C’era di tutto.


E le castagne? Beh le castagne sono ovunque! Le trovate allo stand pro loco o nei diversi stand privati disseminati per tutto il paese. Sotto forma di caldarroste da divorare al momento oppure fresche, da portare a casa.


Altre attività alla Sagra della castagna…


Naturalmente, insieme alle proposte gastronomiche, anche gli artisti di strada erano presenti, non solo nella piazza principale, ma su tutto il percorso. Ad essi si accompagnano altre attività, come le escursioni.
Ricordiamo che in stretta prossimità del paese c’è il monte Panormo, che regala invidiabili panorami (e omaggia col suo nome anche il panino alla salsiccia e lardo di cui sopra)


Escursioni organizzate partono anche dal centro paese con tappa a 1500 metri e abbraccio dell’abete bianco. Possibilità di vedere anche la nota panchina gigante oppure di gironzolare liberamente per il paese, che ricordiamo ospita anche un castello e diversi suggestivi castagneti. Al ritorno all’auto vi aspetta probabilmente una riposante passeggiata digestiva tra i ricci di castagne gonfi e paffuti che ancora non si decidono totalmente a buttarsi giù dai rami pesanti.


La scelta di estendere la festa a due weekend potrebbe essere il passo decisivo che porta la Sagra di Sicignano degli Alburni al prossimo grande step. Siamo più che fiduciosi per il futuro di quest’evento!


Falco

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Sagra della castagna – Trecchina (PZ) – 2023

Sagra della castagna – Trecchina (PZ) – 2023


Gli Amici della Castagna di Trecchina (PZ) organizzano la Sagra della castagna da un buon ventennio. Negli anni l’evento è diventato un punto di riferimento grazie alla sua costanza, longevità e ricchezza di offerte, non solo gastronomiche, ma anche artigianali, locali e nazionali.


Organizzazione della Sagra della Castagna


L’evento nasce formalmente nel 1999, anni nei quali non c’era lo strapotere di internet a mettere tutti sulle mappe. Se si voleva riuscire c’era bisogno di un gruppo coeso e di grande serietà.
L’evento ha così le sue prime edizioni, all’inizio per pochi giorni, un weekend o simili, ma presto passa, di anno in anno, a toccare le diverse settimane di durata.


E’ proprio quest’occasione ad attirare da fuori collaboratori, privati ed espositori d’eccellenza, non solo al di fuori del territorio di Trecchina, ma anche da fuori regione.

Ad oggi questo flusso non si è arrestato affatto, l’evento è un gran bazar nel quale trovare specialità da tutte le regioni circostanti. Grande influenza ha il mercato calabrese, difatti molti stand sono dedicati ai salumi più noti e celebri della zona. Se siete infatti appassionati di nduja, di conserve, olii al peperoncino, e autentiche “bombe” alla capseicina allora tra i banchi di Piazza del Popolo troverete creme (e salse) per i vostri tozzi di pane.


Le molte offerte della Sagra della Castagna


Un altro protagonista delle terre calabresi, oltre nduja e salumi vari, è sicuramente il cedro.
Esposto fieramente nel suo verde brillante, con le fattezze e le dimensioni di uova di dinosauro pronte a schiudersi, fieramente impacchettato, processato e venduto sotto forma di biscotti, amaro, liquore e frutta candita.


Ad esso si accompagna naturalmente il grande mercato delle castagne.
Diversi i prezzi e le qualità esposte, si passa dagli umili 5-6 € al kg fino ai prodotti pregiati che raggiungono il doppio del prezzo. Chiedendo ai singoli espositori si potranno conoscere vita, morte e germogli di ogni castagna, le quali giacciono in grosse ceste colorate, provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche dal mercato internazionale.


Naturalmente così come i salumi, è tanta la selezione disponibile anche di formaggi e prodotti caseari.
Formaggi freschi o stagionati, pecorino, caprino, aromatizzati al vino, alle uve, alle erbe…in qualsivoglia varietà vogliate…


Artigianato alla Sagra della castagna


Tanti gli spazi dedicati all’artigianato o al modellismo/collezionismo.
Diversi stand, si può dire più di 1/3 del totale, sono di espositori che si sono dilettati nelle varie arti del cucito, della concia delle pelli o nella creazione e colorazione di piccole mascotte a forma di castagna.

Le abbiamo viste di tutte le tipologie: Come fossero calamite, fermagli, spille, ciondoli, presine da forno, ricami etc.


Gastronomia


La Sagra della castagna di Trecchina non dispone di un proprio “menu Pro Loco”, non c’è uno spazio dove Gli Amici della Castagna possano proporre i piatti tipici del posto, questo perché fin da subito, sempre per ragioni organizzative e logistiche, si è preferito affidare la somministrazione degli alimenti a stand privati che già disponessero di tutti i mezzi necessari per farlo.


Benché il gastronomico non sia la parte preponderante dell’evento è comunque possibile trovare una buona varietà. Nel corso delle nostre passeggiate tra i banchetti di legno scuro abbiamo notato arrosticini, taglieri di salumi e formaggi, classici panini con salsiccia, immancabili crepes alla Nutella o dolcetti alla crema di castagne, per concludere infine con mortadella arrostita, hamburger o straccetti di vitello.


Noi, proprio in uno degli stand di origine calabrese, abbiamo preso un “tagliere”, che in realtà era un vassoietto, colmo di salumi e formaggi. Perfino in tre abbiamo fatto fatica a finirlo!
Questo non ci ha impedito di provare anche gli arrosticini, ovviamente.


E la birra? Anch’essa ha largo spazio. Diverse le proposte ospitate, tra cui Iris, che presentava la sua celebre birra alle castagne. Ci siamo soffermati a provarla, poi si è testata una bionda alla spina…e infine un’altra bionda alla spina, sempre per essere sicuri.

Tra le proposte del birrificio di Palinuro (SA) anche birra al peperoncino, al cioccolato e al limone.
Potete scoprire di più andando sul loro sito ufficiale, dove compare anche lo shop online.


Gli amici della Castagna si riservano però uno spazio tutto loro con ben sei enormi graticole che girano in continuazione, e dove somministrano quintali di caldarroste nei sei giorni della festa.
Le castagne sono tenute al calduccio in grossi bauli che una volta aperti rilasciano dei ghiotti fumi di condensa e le castagne dorate all’interno sembrano luccicanti dobloni. Considerato il prezzo a cui sono arrivate le castagne in genere, si può proprio dire che siano veri e propri tesori degni della famosa X sulla mappa.


Sagra della castagna, conclusioni


La Sagra della castagna di Trecchina si tiene, nella sua edizione 2023, nei weekend del 14-15, 21-22 e 28-29 Ottobre. Chiaramente la domenica è sempre il giorno che vede più movimento.
Nelle varie domeniche sono previsti un’ottantina di pullman dalla Puglia, una delle regioni che insieme alla Calabria è più presente all’interno dell’area fiera.

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Sagra della castagna – Salza Irpina (AV) – 2023

Sagra della castagna – Salza Irpina (AV) – 2023


Tra la miriade di sagre autunnali sulla castagna, prodotto che in Campania, insieme alla nocciola, da vita a mercati ed eventi di un certo spessore, ce n’è una che mantiene ancora intatto il suo fascino di minuto evento di paese. Nell’accogliente centro storico di Salza Irpina, infatti, tra lucine e danze popolari, si è svolta (e si sta svolgendo) la 38esima Sagra della castagna.


Calza Irpina


Arrivare a Salza Irpina è molto semplice, e se anche vi perdeste i segnali che vi indirizzano verso il parcheggio più vicino (come è successo a noi) avrete della simpatica forza dell’ordine locale che gentilmente vi rimetterà sulla giusta via. Dopo aver trovato l’ampio e gratuito parcheggio ci incamminiamo su una bianca scalinata che porta al centro del paese. Qui incrociamo due anziani visitatori dell’evento che si autocompiacciono del menu appena provato.
“Tutto saporito”, dicono, questo ci mette già di buonumore.


Un arco ci affaccia sul corso principale di Salza, la prima cosa che vediamo è un cartello dove è esposto tutto il menu, con relative indicazioni. Alla nostra destra il viale conduce al Municipio e alla biblioteca (tra l’altro, la prima d’Irpinia! Di recente ricatalogata e messa a nuovo, con la complicità di Amministrazione comunale locale e volenterosi abitanti), alla nostra sinistra c’è invece la piazza principale.

In piazza ad aspettarci, ansioso per questa prima edizione da lui organizzata, c’è Carmine D’Onofrio.
Carmine comincia a snocciolarci un po’ tutte le nozioni, in ordine misto, che riguardano Salza, le sue origini e i suoi eventi tipici. Ci racconta che il paese era notissimo per la presenza di ciabattini e piccoli laboratori artigianali di calzature (da cui il supersimpatico titolo di questo capitolo). Una tradizione che purtroppo, come tutte quelle tipiche dei paesini, ha sofferto molto lo spopolamento e la modernizzazione dell’industria ed è quasi totalmente sparita.


Sagra della castagna, il menu della 38esima edizione


Insieme a Carmine cominciamo a girare per i vari stand, ognuno con la sua storia, ma soprattutto ognuno gestito da volontari/membri delle varie associazioni che hanno reso l’evento possibile. Uno sforzo collettivo di 50 persone, tutte sorridenti, tutte reinventatesi per qualche giorno e pronte a vestire i panni di casari, massaie ed esperti della graticola.


Saltano subito all’occhio i prezzi. In media ogni pietanza in menu costa 1€/1.50€ in meno rispetto alla sua classica, identica, controparte, provata in diversi eventi quest’anno. Ma sarà buona?
Posso dirvi che uno dei piatti che mi è piaciuto di più è stato il primo con salsiccia, funghi e castagne (che si contrappone ad un primo semplice al sugo). Sembrava di mangiare salsiccia con un po’ di pasta, vista l’abbondanza del condimento, il che è un grosso pregio. Primo abbondante e saporito, decisamente consigliato!


Con grande dolore scopriamo che dopo il nostro giro perlustrativo, quando è arrivato insomma il momento di magnà, la zuppa di castagne è finita. E’ un colpo al cuore, ma anche una scusa per ritornare.
La zuppa è infatti uno dei piatti più apprezzati della sagra (e infatti l’hanno spazzolato via subito) ma una signora ci tranquillizza: C’è la trippa.

La trippa, infatti, meriterebbe un capitolino a parte. Innanzitutto non si ha minimamente l’impressione di star mangiando delle frattaglie, e lo dico da estimatore delle stesse. Per me quinto quarto, organi e appunto frattaglie sono delicate parti dell’animale che sanno essere esaltate da diverse, specifiche preparazioni e solitamente non vedo l’ora di provarle. Qui però c’è la sensazione di un piatto di carne completo. Una ricchezza di sapore che da soddisfazione al morso, pezzettoni di stomaco, fagioli e pellecchia di pomodoro in un sughetto densissimo. Ottimo anche il pane con cui si accompagna. Spazzoliamo via il piatto tra scarpette e mugolii, eccellente.


Sagra della castagna, il menu della 38esima edizione pt. 2


Ma se ci si perde la zuppa di castagne, con cosa conviene consolarsi? Con altre castagne, direi.

Ci incamminiamo quindi sul viale illuminato da lucine gialle, lasciandoci alle spalle la piazza animata da danze popolari con banda al seguito. Sul viale, a destra, anche lo stand dedicato al fritto. Pizzilli, anche conosciute come le classiche pizze fritte. Tentando di ordinare vi ritroverete catapultati in qualche surreale conversazione con le “proprietarie” dello stand. Un gruppo di amiche prestatesi anch’esse ad aiutare durante i giorni della sagra. Clima scherzoso e inside jokes a iosa, ma anche un servizio espresso, il tempo a stento di scattare qualche foto e la pizza fritta (o pizzillo) è pronta, fumante e ricoperta di sugo.


Al “piano di sopra”, su una piazzetta rialzata, proseguendo verso il municipio abbiamo quattro diverse postazioni. Sulla sinistra, all’inizio della discesa, troviamo lo stand delle crepes alla Nutella ed è qui che potrete approfittarne per prendere qualche kg di castagne fresche da portare a casa (10€ 2kg) come ricordino.

Se invece siete fan della cosiddetta castagna ammunata e bona, ma soprattutto cotta al punto giusto, rivolgetevi ai mastri di brace che con l’aiuto di un po’ di meccanica elementare dispongono di caldi sacchetti di castagne sempre pronti e di un meccanismo che muove in continuazione le castagne in modo da non farle bruciare tenendole costantemente calde. Cosa che scopro a mie spese quando, chiedendo di assaggiare, mi ritrovo un mucchio di pepite ustionanti versate direttamente sulle mie nude mani che, nonostante l’ustione in arrivo, si rifiutavano comunque di mollare la presa. Un semplice sacchetto trovato su un banco si rivelerà la mia salvezza.


Di fianco agli allegri castagnari banco di caciocavallo impiccato, panini con salsiccia e panino con cotechino. Quello con cotechino l’abbiamo già provato in piazza, c’è un giardinetto aromatizzato alla menta, un pochino nascosto, che sforna cotechini a ritmo continuo. Molto buona la grassa salsiccia (mi riferisco sempre al cotechino), anche condita in modo deciso, si fa ricordare, la consiglio. Passo indietro sul panino, un po’ secco, al contrario di tutto il resto del pane provato in evento, che era ottimo, anche in versione focaccia (ci arriveremo). Durante le riprese abbiamo modo di assaggiare anche il cacio fuso, che non delude. Anche qui, animato staff di volontari sorridenti e presi bene dalla socievole partecipazione del pubblico.


Vino e castagne (ma anche birra)


Di fronte allo stand del caciocavallo (3€) c’è anche la spillatura di birra (il vino invece lo trovate nella piazza principale, vicino alla fontana). Bicchiere da 25 cl a 1,50€, fantastico. Ci sediamo un attimo per gustarci questa birra gelata che con la sua frizzantezza spezza col grasso e avvolgente sapore del caciocavallo e ne approfittiamo per ascoltare un po’ il gruppo musicale presente sotto il municipio.
Al ritmo di arpa, tamburo, violino, flauto e altri strumenti di stampo classico inscenano dei ritmi che un po’ ricordano le danze medievali pre-1500, con una tonalità più moderna.


Il comparto musicale della Sagra della castagna di Salza Irpina copre anche il 900′, infatti in piazza, tornando nei pressi del fontanone, dei bambini incredibilmente ferrati in danza moderna si esibiscono sulle note dei Backstreet Boys e dei grandi successi degli anni 90′. A suon di Aqua e dance italiana ci concediamo anche una focaccia con la mortadella e quella bottiglia di vino che vi ho accennato prima…


La piazza è il posto nel quale potrete anche sbizzarrirvi con i dolci. E’ presente un vasto assortimento di dolciaria locale per tutti i gusti. Crostate, torte, spumoni, pasticelle, un castagnaccio gigante e farcitura di castagne in ogni dove. Paradiso dei golosi, tutto fatto in casa. Noi ci facciamo preparare un assortimento misto a piacere e ce lo gustiamo con calma a tavola.


Sagra della castagna di Salza Irpina, conclusioni


La Sagra della castagna di Salza Irpina è un evento molto piacevole da vivere, e che ci sentiamo ben volentieri di consigliare.
E’ un evento piccolo che proprio nelle sue dimensioni contenute trova la sua forma migliore.
Prezzi estremamente abbordabili, ritmi più lenti, partecipata si, ma senza calca asfissiante, piatti ottimi che proprio perché non devono essere preparati per masse invadenti di persone riescono a sprigionare il loro lato migliore. Il fascino unico del piccolo centro storico, che ti accoglie ma non ti schiaccia né ti forza e la sensazione di un evento ancora autentico, che ancora non si è dovuto forzatamente adattare ai ritmi più frenetici delle sagre del 2000qualcosa.

All’evento auguriamo di crescere, come si auspica, ma anche di non perdere mai questa autenticità che ora più che mai sarebbe poi difficile da ritrovare.
L’edizione numero 38 continuerà fino a domenica 15 Ottobre 2023!

PS Al ritorno ci siamo persi su una montagna.

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Mostra Mercato Nazionale del Tartufo – Colliano (SA) – 2023

Mostra Mercato Nazionale del Tartufo – Colliano (SA) – 2023


La Mostra Mercato Nazionale del Tartufo di Colliano (SA) raggiunge le 26 edizioni. L’anno scorso parlammo molto dell’importante traguardo del quarto di secolo, quest’anno invece cosa ci aspetta nell’ormai rodato evento della Pro Loco Colliano? Le date dell’edizione 2023 vanno dal 6 all’8 Ottobre, con apertura mattutina di domenica, il giorno più “ambito” di ogni edizione.


Same same but different


Tutto sembra ripartire esattamente da dove si era fermato. Sono circa le 20.30 di Venerdì 6 Ottobre 2023, a quasi un anno esatto siamo ancora qui. Mauro Iannarella, il presidente Pro Loco Colliano, sta tenendo il suo discorso di apertura evento. Insieme a lui le sorridenti personalità dell’amministazione Comunale, il Gruppo Folklorico Gregoriano, anch’esso protagonista di ogni apertura d’evento e degli impettiti fucilieri.

A discorso concluso e nastro tagliato vengono distribuite le fette della tradizionale torta che porta i colori della Pro Loco e in un momento di disteso chiacchiericcio i fucilieri fanno inaspettatamente fuoco.
Se alla prima violentissima schioppettata si era pensato a un buontempone che aveva lanciato in piazza mezzo kg di tritolo, alle successive due, avvenute in rapida successione, l’ipotesi più razionale che mi viene alla mente è un attentato su gran scala con epicentro Colliano.


Tra urla e risate di incredulità basta voltarsi un attimo per ritrovarsi in una nuvola rosa e celeste di polvere da sparo. Per fortuna è tutta chimica e non si tratta di un Gender Reveal Party.
Altra carica, stavolta siamo tutti pronti e saldi ad attendere il frastuono. Ci frega uguale.
Per distendere i nervi vengono mandati in piazza i bambini del Gruppo Folklorico i quali partono immediatamente con danze tradizionali e quadriglie personalizzate ispirate dal momento. La festa è iniziata.


Nello spazio che apre la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo di Colliano ci sono immediatamente le casette destinate proprio ai produttori di tartufo. Il nero tubero potete trovarlo in ogni forma: Crema, salsina, polvere, intero, in tutte le sue varietà e forme, tramutato in pasta secca realizzata artigianalmente e ovviamente nei piatti in giro per la festa. Accompagna i tartufi un altro tubero, la patata di alta montagna, anch’essa tipica di Colliano. L’anno scorso, causa clima avverso, non la trovammo disponibile, quest’anno fa capolino da una collinetta di cassette. Assieme ad essa, ancora, formaggi, insaccati di varia natura, miele, conserve, amari e tante grosse e grasse castagne.

Immediatamente alle spalle di tutto questo, il palco, quest’anno animato da selezioni locali di spettacoli. Orchestra, can can e cori, show molto piacevoli e partecipati, la popolazione risponde come sperato.


Il percorso della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo (di Colliano)


Come sempre la festa si snoda lungo il principale viale di Colliano. Lasciandosi alle spalle la piazza del Mercato (e Mostra) esso continua e si allarga in occasione di ogni piccolo anfratto e vicolo, dove ospita di volta in volta uno stand diverso. Nonostante sia presto (neanche le 21.00) vediamo già una buona partecipazione, e vediamo anche che la prima distribuzione di pietanze è proprio alla nostra destra. Avremo fatto 50 metri e già si mangia.


In realtà entriamo dentro e spiamo nelle retrovie per documentare il tutto ma ci viene immediatamente proposto un assaggio generale di tutto il menu. Fingiamo di pensarci su per un attimo ma poi carichi di meraviglie ci poggiamo al primo tavolo disponibile, si comincia!

Lo stand è quello del Pastificio Scaglione e sarà forse un caso ma la cosa più buona, o quella che quantomeno spicca immediatamente all’occhio è la pasta che propongono.
Dei cavatelli con tartufo, funghi, salsiccia e un po’ di piccante.
Il proprietario ci sconsiglia di aggiungere formaggio e noi naturalmente facciamo tesoro delle sue parole.
Il piatto è davvero soddisfacente e ve lo consiglio, se non volete subito abbuffarvi potete condividerlo ma una forchettata almeno è suggerita.


Il menu completo che ci viene gentilmente consegnato (in realtà 2 menu…) comprende:
Pizza fritta con mortadella e tartufo, taglierino misto salumi e formaggi con cremina di tartufo da spalmare e miele, i cavatelli descritti sopra e delle palline di pasta fritte con nutella.
Menu traditore e caloricissimo nonostante l’aspetto puccioso, da non prendere sottogamba.

Oltre la pasta a me sono personalmente piaciuti i formaggi, soprattutto il più stagionato dei due.
Un po’ ostica la pizza fritta ma potete spezzettarla e usarla come pane saporito per accompagnare il tagliere, il che è esattamente ciò che abbiamo fatto. Ringraziamo ancora, sbarazziamo, proseguiamo.


Il percorso della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo (si, sempre quella di Colliano)


Ancora una volta bastano pochi metri e alla nostra destra c’è una nuova tappa da fare: Pizzeria MYRIU.
Come è facilmente intuibile propongono pizze, ma non solo.
Le tre pizze proposte sono Margherita, Caciocavallo e salsiccia e Funghi e Tartufo (le ultime due a 8€). In più birra alla spina (3€ la 33 cl) e bevande varie.


Entriamo a seguire la rapida preparazione di diverse pizze, scopriamo (come si può leggere anche sul menu) che vengono realizzati anche bun per hamburger. Proprio con l’impasto della pizza.
La cosa incuriosisce, anche perché le pizze sfornate sembrano veramente belle gonfie e tenere, ed è proprio così perché chiaramente ne assaggiamo una.
I gentili ragazzi della pizzeria ci omaggiano di una pizza Caciocavallo e Salsiccia, che era quella che ci era sembrata più grassa tra le tre e quindi la giusta scelta. Insistiamo per pagare due birre alla spina e proviamo il tutto sul posto.

Anche qui, un assaggino io ve lo consiglio. Tergiversate anche sul panino, purtroppo lì per lì nessuno l’aveva ancora richiesto (era presto) e non abbiamo foto, ma se segue la realizzazione della pizza siamo abbastanza fiduciosi della riuscita.


Fate altri 3 passi, ma non 4, ed ecco Il Vicoletto del Sapore.
Qui hanno puntato sulle carni: Salsiccia, fettina di vitello, caciocavallo impiccato e patane cunzate.


Portone immediatamente successivo si spezza col fritto (dolce o salato), abbiamo Il Fatto Fritto con i suoi cuoppi. Di questi due stand abbiamo qualche clip video ma non abbiamo provato nulla. Erano in fase di preparazione e già una discreta fila di persone quindi abbiamo preferito evitare il linciaggio della folla saltando le attese e ricevendo omaggi culinari e ci siamo limitati a documentare.


Su una struttura in ferro al cui centro si dimenano le braci abbiamo una collana sfrigolante di hamburger. Siamo allo stand del panino con hamburger, A’ cucina mentre restando in tema carni subito dopo c’è L’oro dell’Irpinia in trasferta nel salernitano, propone tagliata di carne (con e senza tartufo)


Ultimi stand e fine percorso


In coda un grande spazio sotto i portici è occupato dal comitato organizzativo di Barcolliamo Fest. Essi propongono, in un’animata piazza piena di lucine, persone, colori e fumi di carne, arrosticini e patane cunzate con uovo fritto, e tartufo. Ovviamente disponibili anche vino, birra e bevande.


Arrosticini is the new Caciocavallo Impiccato poiché ormai ha invaso le sagre campane e si è già imposto al prezzo di 1€ al pezzo, a volte traballando pericolosamente verso l’1,50€. Dall’Abruzzo però ci confermano che persino nelle loro sagre il prezzo è questo, gli investitori si tranquillizzino.

Prendiamo un cuoppo da 5 (5€) che diventa da 7 grazie a due stecchini omaggio.
Dall’altra parte della piazza c’è invece Trattoria Piccante, propone anch’essa arrosticini ma anche lo spaghetto al tartufo, interessante e semplice variante del classico e amato spaghetto Aglio&Olio, l’abbiamo provato anche lo scorso anno.


Chiusura anticipata per Carmela Calzoni (che si narra faccia un fenomenale calzone che sono tre anni che non riusciamo a provare) e I Briganti di Colliano, che dispone anche di un simpatico angolino country con tovaglie a quadri su balle di fieno e bassi tavolini in legno. Qui potete trovare altre specialità come la bruschetta all’uovo fritto e tartufo, il bollito di castrato con patate e carote e la pannocchia (bollita e arrostita)


Le proposte della Pro Loco Colliano


Nella solita struttura a disco a centro paese sono ospitate le cucine della Pro Loco Colliano.
Prima di passare a trovarli segnaliamo un altro stand di caciocavallo impiccato (ovviamente anche qui a disposizione il tartufo) e un piccolo kit realizzato sempre dalla Pro Loco che al costo di 15€ vi permette di portare a casa una busta di cartone infiocchettata con tutto il materiale per realizzare a casa i piatti più apprezzati dell’evento (tra cui la tagliatella al tartufo)


Adesso invece tocca ad uno dei miei momenti preferiti: il giro nelle cucine.
E’ vero che non in tutti gli eventi è preponderante il lato culinario ma osservare gli sforzi ai fornelli di persone che spesso sono semplici volontari, e che riescono comunque a soddisfare appieno migliaia di persone affamate, lasciandole anche col sorriso…è sempre istruttivo.

Il menu è quello classico di tutte le edizioni della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo di Colliano: Tagliatella al tartufo e funghi, in bianco ovviamente.
Sfrionzola con le speciali patate di Colliano e Spezzatino.
Menu collaudato e che non vi lascerà affamati, il migliore dei tre piatti? Difficile a dirsi…io ho un particolare affetto per la sfrionzola, in questa in particolare sono le patate a spiccare (ricorderete forse quanto esaltai invece l’acetoso peperone della sfrionzola stavolta di Castelfranci (AV)) ma anche la tagliatella è bella umida e ricca di funghi.


Se avete voglia di dolce ritornate su e di fronte al Vicoletto del sapore troverete tanta scelta di dolci davvero invitanti, 3€ la fetta. Qua e la per l’evento invitanti caldarroste segnalano il vero arrivo dell’autunno (forse), per quanto riguarda le temperature quest’anno non abbiamo mai avuto freddo durante la serata. lo dico perché solitamente la Mostra Mercato di Colliano è quella che segna un po’ il passaggio dal pantaloncino corto alla giacchina di pelle ma quest’anno vi sembrerà di essere in un fresco metà settembre. Vi ricordiamo che l’evento durerà fino a domenica sera, 8 Ottobre, e che tutte le informazioni a riguardo le trovate sull’evento ufficiale nel calendario online de Il Trono di Sagre.

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Sagra dei funghi – Cusano Mutri (BN) – 2023

Sagra dei funghi – Cusano Mutri (BN) – 2023


Ogni anno Cusano Mutri ospita quella che col tempo è diventata una delle più vaste, note, popolate esperienze del panorama autunnale e regionale: La Sagra dei funghi.
Il nome riprende ancora quello della vecchia manifestazione originale ma col tempo l’evento si è evoluto in tutt’altra cosa. L’edizione 2023 durerà inoltre ben 18 giorni, dal 29 Settembre al 15 Ottobre.


L’evoluzione della Sagra dei funghi


Come ha fatto una festa di paese, una sagra come tante, a tramutarsi nel punto di riferimento se si pensa ad un evento di successo? Tanta costanza. E una morfologia complice.
Il comune di Cusano Mutri, infatti, non differisce più di tanto da altre simili realtà che ospitano eventi nello stesso periodo dell’anno, anche la conta dei suoi abitanti (3.000 circa) è in linea o di poco superiore alla media.

– Arrosticini di Azienda Agricola Della Rosa


Aver avuto la costanza di mettere in piedi 43 edizioni però conta terribilmente nel crearsi un nome, soprattutto in un periodo storico nel quale non c’era il supporto di internet. Il nome stesso dell’evento è risuonato quindi come una campana solitaria e ha accolto proseliti in tempi non sospetti (e quando non era facile farlo, e ci si poteva basare solo sul passaparola!). Abbiamo personalmente incontrato sul posto “frequentatori assidui” dell’evento che non mancavano un’edizione da 7 anni, e ci tenevano a farlo sapere.

Altro incredibile bonus è la struttura stessa del paese. Un piccolo rompicapo fatto di scale, saliscendi e archi in pietra che da la piacevole illusione del presepe, di un’antica città in miniatura (neanche poi così piccola, se si pensa ai percorsi che si creano naturalmente tra i vicoletti connessi), di un posto da esplorare che consente una scoperta dietro ogni angolo.


Aggiungici i sapori e i prodotti delle terre beneventane (funghi compresi) e il gioco è fatto.
Naturalmente non è stato tutto così semplice, ma l’essere partiti con grande vantaggio ha aiutato non poco. C’è stata indubbiamente lungimiranza da parte dei comitati organizzativi prima, e dall’amministrazione comunale poi, che ha saputo sospingere l’ascesa di Cusano Mutri sulle mappe.


150 stand e innumerevoli proposte gastronomiche


“Quanti piatti ci sono? Abbastanza da non poterli provare tutti in 20 giorni di festa”, ci rivela Giuseppe Maria Maturo, il sindaco. L’evento ospita infatti oltre 150 stand diversi, tra comunali, pro loco, privati, locali e naturalmente aziende agricole.

Viene dato libero sfogo alle proposte degli standisti, e non per forza dev’essere protagonista il fungo, anche perché, con la mole di gente che ogni anno visita la sagra (col limite delle 10.000 a serata!) è matematicamente impossibile che il territorio circostante possa fornire abbastanza funghi (immaginate quest’anno, dove non ha neanche piovuto!). “Sagra dei funghi” ricorda quindi più il nostalgico proprosito originale, ma l’evento che ci ritroviamo oggi davanti è un festival. Ricco di musica e partecipazione.

– Menu disponibile presso lo stand Lo Svago


L’aver dato la possibilità agli standisti di personalizzare l’area immediatamente circostante alla loro postazione ha fatto si che si creasse una naturale diversità che sorprende e diverte l’avventore.
Non è raro trovare piccoli mucchietti di visitatori intenti a ballare danze completamente diverse (e provare piatti completamente diversi) a pochi metri di distanza.

Essendo attiva tutti i giorni della settimana, inoltre, si crea una naturale scrematura e selezione. Avete voglia di una semplice passeggiata provando qualche specialità? Potete venire a Cusano Mutri dal lunedì al giovedì, nel weekend la situazione si scalda e la città si riempie anche di comitive di giovani. Sabato e domenica mattina invece le carte si mescolano ancora, e la città si riempi di grandi e piccoli, famiglie intere comprese.


Cosa abbiamo provato alla Sagra dei funghi


Per una raccolta più semplice del materiale divulgativo da sottoporvi noi siamo stati a Cusano Mutri di Lunedì sera! La serata come anticipato era molto più tranquilla di quella che vi si pone davanti durante il weekend ma nonostante ciò c’era comunque una discreta partecipazione (con il 20-30% di stand aperti) e siamo stati accolti in maniera molto calorosa. Indimenticabile tra gli altri il siparietto nella piccola galleria d’arte dove tra prosciutto crudo (di una dolcezza e tenerezza commovente) e rosso, vino rosso e quadri rossi, abbiamo composto il nostro personalissimo trittico artistico.


Dopo i primi metri fatti, addentrandoci nel centro storico, siamo stati subito aggrediti da alcune pizzelle fiori di zucca e funghi, bollenti e saporite. Un aperitivo che è una bomba calorica, giusto per iniziare.


Ancora meno passi e siamo piacevolmente placcati da Alta Mangiuria, caseificio di Alife (CE) che partecipa anche abitualmente a Kult, l’evento del birrificio Karma. Qui abbiamo provato una serie di formaggi uno più buono dell’altro. Al mirtillo, al tartufo, aromatizzato al fieno, con arancia e cannella…

Delle vere e proprie delizie di cui siamo stati anche omaggiati. Un pit stop obbligato prima di andar via, per portarsi a casa un profumato e unico ricordino.


Addentrandosi sempre di più, seguendo le stradine lastricate in pietra, ecco alcuni stand locali, come quelle delle polpette ai funghi di Basile Mosè. “Classiche polpette” come da lui definite, ma con l’aggiunta di una cremina ai funghi che le rende speciali. Tra le cose favorite provate in serata.
Alla polpetta si accompagna una carica “carne e peperoni” (qui non si chiama Sfrionzola!) bella pregna d’aceto, e si va avanti.


Altri sapori della Sagra dei funghi


Subito dopo la polpetta ai funghi vi troverete davanti a un bivio. Se salite sopra, prendendo le scale e aggirando le ortensie, troverete molti stand gastronomici di attività locali (e potrete fare anche una piacevole passeggiata, scoprendo altri vicoletti di Cusano), scendendo giù invece, lasciandovi sulla destra l’Oscar Wilde pub….troverete altri stand gastronomici. In realtà la parte che conduce verso il basso dal lunedì al giovedì è piuttosto vuota, quindi se la vostra visita è infrasettimanale vi consigliamo o di fare un tentativo salendo…o di tornare indietro.


Questo non significa che in piazzetta non avete nulla da sgranocchiare, anzi.
La prima casetta in legno che trovate sulle scale propone svariati tipi di pizza fritta realizzata al momento.
Crema di funghi, un ragù bianco di funghi e salsiccia, porchetta, prosciutto crudo e rucola, nutella, classica al pomodoro e tanto altro ancora. Ci è stato subito chiesto se volevamo provarne una, ovviamente abbiamo detto di si senza pensarci troppo.


Con le mani completamente ricoperte di crema ai funghi siamo stati chiamati a raccolta dall’Azienda Agricola De Rosa, che propone i suoi arrosticini di pecora e del caciocavallo impiccato ai funghi (o al tartufo). Qui già l’anno scorso prendemmo del cacio filante, quest’anno invece non ci fanno neanche fiatare, ci piazzano una birra gelata in una mano e nell’altra due fettone di pane, formaggio e funghi.
Ci appollaiamo poco vicino e affondiamo i denti nel cacio bollente.


Piacevole ritorno al gusto della caseina fondente, che quest’anno, complice un po’ la reale overdose dell’anno scorso, avevamo un po’ messo da parte. Incredibile, se pensate che è letteralmente il nostro logo!


Pizza & Pasta (con funghi)


La fiera del carboidrato non finisce qui. Mentre siamo a fare qualche ripresa presso Lo Svago veniamo subito apostrofati dal pizzaiolo: “Ma una pizza la volete?”. Noi che praticamente abbiamo assunto il quantitativo in carboidrati di 3 piatti di pasta cadauno ovviamente diciamo di si.


Detto fatto dal forno esce una morbida pizza ai funghi, con abbondante mozzarella.
A questo punto siamo ubriachi di amido, e non abbiamo neanche incominciato con la pasta!

La pasta presa in esame sarà proprio quella dello stand L’arte del sapore.
Qui troviamo almeno quattro primi diversi: Tagliatelle, Gnocchetti, Paccheri (tutte e tre in bianco e col tartufo) e una trofia al tartufo realizzata in primis per un affezionato seguace del forno (che diventa stand gastronomico durante l’evento) che non salta un piatto. Mi volto ed è lì felice, ad aspettare le sue trofie.


Tra le scelte, consigliata anche solo per il profumino, una zuppa che in realtà è un ragù, per quanto è denso e pregno di funghi, umori e un tocco di pomodoro.
Come souvenir avete l’imbarazzo della scelta durante le vostre passeggiate, vi abbiamo già parlato del formaggio di prima scelta di Alta Mangiuria, mentre qui da L’arte del sapore troverete dei taralli tostati al forno con polvere di porcini, un’altra ottima idea per ricordare la serata.


Sagra dei funghi, dettagli


La Sagra dei funghi continuerà fino al 15 Ottobre. Sabato e Domenica mattina ci sarà molto partecipazione, così come dal Venerdì alla Domenica sera. Per una passeggiata più tranquilla si consigliano i giorni dal lunedì al giovedì.

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Sagra della braciola – Montecorvino Rovella (SA) – 2023

Sagra della braciola – Montecorvino Rovella (SA) – 2023


La Sagra della braciola di Montecorvino Rovella (SA) sarà in piazza dal 25 al 28 Agosto.
Anche quest’anno il metodo tradizionale, che negli ha fatto si che l’evento si guadagnasse il marchio Sagra di Qualità assegnato da UNPLI, è l’arma vincente di un evento che evolve a piccoli passi mantenendo inalterati i suoi punti forti.


La Sagra della braciola, organizzazione


L’edizione 2022 era stata invasa da un marasma di persone affamate di braciola e questo aveva causato un po’ di disagi. Vi avevamo parlato di file drammaticamente lunghe sia alla casse, sia ai punti di ritiro. Non aiutava il fatto che sia tu volessi la pasta, sia tu volessi il panino, ti toccava la stessa fila.

Quest’anno le cose sono cambiate. Piccoli accorgimenti hanno dimostrato che la Pro Loco Rovella, una Pro Loco esperta che organizza questo evento da quattro decadi, sa osservare, imparare e rimediare.
Una cassa in più. E una persona in più per ogni cassa. Per un totale di sei addetti al rilascio scontrini e conteggio soldi. Ancora, la formula menu, benchè sia rimasta fondamentalmente la stessa, ci è sembrata più intuibile da recepire per il pubblico, e questo crea meno equivoci.


Anche le casette, dove si creava l’ingorgo più grosso, trovano una nuova disposizione.
La pasta, che è una delle hot pick della serata, ha un suo stand personalizzato, mentre all’altro estremo ci sono i panini. Da quest’anno anche senza glutine, novità importante che rende l’evento al passo coi tempi. Le retrovie uniscono il tutto come trincee della Grande Guerra, tutto è collegato e fila liscio.
Grazie a queste due-tre accortezze in tre ore di evento non abbiamo mai notato una grossa calca. Missione compiuta.


Sagra della braciola, i piatti


Decisamente un evento dove non rischi di perderti il piatto forte, siccome fondamentalmente sono due.
Panino, farcito di braciola sfilettata, ricco di sugo. Praticamente uno Sloppy Joe nostrano (che anticipa il compariello americano di almeno trent’anni…) e la penna liscia, cavalcando il meme della pandemia, che ha finalmente la sua riscossa nella cinque giorni annuale di evento.


Come abbiamo detto riguardo la Sagra del vitello podolico intero allo spiedo a Santo Stefano del Sole (AV) se ci si specializza in un piatto (e si comunica bene il perché e il come di questa decisione) il pubblico, soprattutto quello del 2023, recepisce alla grande e apprezza.

Il tempo del fritto misto sembra finito da un pezzo e la scelta della qualità ha il sopravvento nelle voglie degli avventori. Insomma, chi viene qui è la braciola che vuole…e la braciola ottiene.

Nonostante ciò la Pro Loco ha scelto comunque di non lasciare scontento nessuno.
Ecco che dunque sparpagliati per il centro città trovate altri stand culinari, esterni, che hanno portato le loro specialità.


Abbiamo visto delle colorate paelle, i classici arrosticini che ormai sono stati scippati senza ritegno dall’Abruzzo e li trovate in tutta Italia, pasticelle (anche se fa ancora caldo), pannocchie arrostite (immancabili nelle feste estive), il classicissimo caciocavallo impiccato (ormai più croce che delizia, anche se abbiamo visto uno stand che lo proponeva a soli 3,50€…), caldarroste (per coraggiosi, ad Agosto), panini con la mortadella (why not??), zeppole, sfogliatelle e un consigliato e amichevole vino con percoca. Da qualche parte c’è anche il gelato.


Sagra della braciola, in ordine sparso…


Quest’anno, dopo tre anni di lavoro insieme, siamo riusciti a guadagnarci finalmente la fiducia di tutti i membri della Pro Loco, che erano talmente gelosi della loro amata braciola al sugo da limitare perfino a noi, che eravamo venuti per raccontare la loro storia, la vista del luogo dove accade la magia…


Grazie però a un reciproco rapporto di fiducia e rispetto, consolidato in anni di collaborazione (lavorativa e mangiatoria) stavolta siamo riusciti a sbirciare un po’ di più (anche se non tutto ci è stato ancora svelato!)

E’ stato emozionante vedere queste vasche d’acciaio contenenti un fiume rosso di carni, pomodoro ormai dissolto in un sugo rosso, grasso e aromi venire dragato a ficcato con generosità nelle morbide marenne (panini ottimi come al solito, ma l’anno scorso ne acchiappai uno ancora più fragrante) oppure lasciato scorrere a cascata su piatti di pasta abbondanti. Ed è stato anche divertente tramutare gli sguardi di sospetto degli addetti ai lavori, che ci hanno visto spuntare armati di camere dietro le quinte, in sorrisi, quando con la scusa di una foto di gruppo lì e una qui, come audaci spie sovietiche, riuscivamo a documentare tutti i movimenti fino a quel momento tenuti celati.


Non servono dunque grossi consigli per godersi quest’evento dallo svolgimento più che intuitivo.
Cercate di arrivare prima della calca, quindi prima delle 21, prendete SIA panino che pasta (e che scherziamo?), rilassatevi un pochino al tavolo (sono tanti e c’è spazio per tutti, ma non esagerate con le lunghe soste) e poi via, oltre la strada, oltre la fontana, nei vicoletti, a cercare un po’ di vino con pesche e al ritorno, intorno alle 22, fermatevi un po’ in piazza per i concerti in programma.

Ieri abbiamo assistito allo spettacolo dei Tamurrasia (ci piace il fatto che ficcano sempre un po’ di Branduardi nei loro repertori, li avevamo incontrati anche durante la Festa del fico bianco di Giungano (SA) ) e poi se volete spaziare e togliervi qualche sfizio alla vostra destra (alla sinistra del palco) avete tutti gli stand gastronomici incontrati prima. Ah, si segnala che nell’ultima sera dell’evento sarà presente il format Nostalgia90, che a quanto pare va un casino quest’anno. Buon divertimento!

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Sagra della lasagna e delle polpette costesi – Costa di Mercato San Severino – 2023

Sagra della lasagna e delle polpette costesi – Costa di Mercato San Severino – 2023


La Sagra della lasagna e delle polpette costesi, di Costa di Mercato San Severino (SA), si terrà dal 23 al 27 Agosto 2023 proprio nella frazione vicina all’Università di Fisciano.


Lasagna protagonista in menu


Sicuramente, come suggerisce il nome, alla Sagra della lasagna e delle polpette costesi il piatto protagonista è proprio la lasagna. Essa viene presentata con all’interno pezzettoni di salame e di polpettine, in un incrocio a tre tra bolognese, napoletana e costese.

La lasagna è molto tenera, modello dolce al cucchiaio, questa è una scelta che può piacere e non piacere.
Personalmente, per quanto apprezzi la crosticina da forno, non mi dispiace neanche questa tipologia qui (che poi è la stessa che realizzo anche io, quindi…)


La lasagna, ricca di sugo e paragonabile per consistenza quasi ad una mousse, mi è parsa più saporita dello scorso anno, e anche più farcita in generale.

Allo stesso tempo però la pasta e fagioli sembra perdere il confronto a distanza con se stessa.
Molto più brodosa di quella dell’edizione 2022, che era si povera di sale, ma che risultando molto collosa e appapocchiata risultava molto soddisfacente da buttar giù. Ricordava una Nennellesca pasta e patane.
Quella di quest’anno sembra non credere molto in sè, anche se bisogna dire che noi abbiamo pescato il primo giro di piatti, mentre è risaputo che una pasta e fagioli da il meglio quando ha il tempo di riposare.

Ho sbirciato i piatti degli altri commensali dopo qualche ora e sembrava già più rappresa. Meglio così.


Le polpette costesi


Altra coprotagonista della serata sono proprio le famose polpette costesi.
Oserei dire che sono il piatto migliore e il più riuscito (apparentemente anche quello più scelto)

L’evento ha avuto diverse difficoltà a partire per problemi logistici. Inizialmente alcune forniture sono arrivate in ritardo, dopo, inoltre, ci sono stati problemi col quadro elettrico. Per fortuna è stato tutto risolto e la friggitrice è ripartita a mille, pronta a soddisfare le tante richieste di polpette, ma questo ha fatto sì che si creasse un po’ di fila e di impazienza.

Ciò non dovrebbe più capitare, assicurando ai restanti giorni dell’evento (fino al 27 agosto), una regolare continuità delle attese.


Anche la polpetta sembra avere un piccolo upgrade. Tanto, tanto pepata, ci è sembrata farcita con più generosità rispetto allo scorso anno.
I pezzettoni di salumi all’interno sono stati una graditissima scoperta.
Ideali per un aperitivo sostanzioso faranno probabilmente impazzire gli amanti dell’oliva all’ascolana, e simili.


I panini


Lo scorso anno esaltammo alcune delle scelte della Sagra della lasagna e delle polpette costesi, tipo quella di inserire, come alternativa al panino classico da festa, quello alla milza.
Complimenti che ci sentiamo di rinnovare. Non siamo esperti di milza alla salernitana ma l’abbiamo mangiata in diverse occasioni.

La milza presentata a Costa durante la sagra risulta poco aggressiva, assolutamente non eccessiva di piccante e neanche pregna d’aceto. Molto tenera, molto umida, si adatta molto al panino inzuppando il giusto la sua mollica. Benché io sia amante di aceto e l’avrei gradita anche più cattiva, devo dire senza molte esitazioni che questo è un tocco del menu decisamente riuscito.


In alternativa potete scegliere i grandi classici di festa: Porchetta e patatine & Salsiccia e patatine.
Fra i due abbiamo scelto quello con porchetta. Sicuramente rispetto alla proposta con la milza questo tipo di panino risulta intuibilmente più secco, consigliamo qualche salsa laida per aiutarlo nella sua discesa nell’esofago.


Altre scelte in menu e intrattenimento.


Con un guizzo potete scegliere volendo anche l’impepata di cozze, ma ancora una volta vi sospingo leggermente verso il panino con la milza, che metto in un ideale tris con la lasagna e le polpette.

Vino rosso o bianco, oppure bibite. Non abbiamo assaggiato il bianco, dedicandoci piuttosto a un doppio-triplo bicchiere di rosso, che comunque si sente tutto.


Per dolci, zeppole e brioche (anche farcite al cioccolato) fritte al momento, che potete gustare pigramente mentre di fronte a voi, sul palco, passa il convegno sulla legalità e l’ambiente, argomento sempre caro al comitato organizzativo. Post convegno, in verità molto breve e conciso, è il momento dell’intrattenimento musicale. Per i più piccoli possibilità di passeggiata a cavallo e qualche giostrina colorata.

La Sagra della lasagna e delle polpette costesi ha un buon pubblico di fedelissimi.
Anche quest’anno abbiamo notato qualche migliaio di persone (2.000 nelle prime ore, ci conferma il comitato organizzativo) sciamare tra la cassa, il ritiro dei piatti e l’abbondante scelta di tavoli (sia nel campetto sportivo ben illuminato sia nello spiazzo di fronte il palco).


Da segnalare invece, e da sottolineare, la gentilezza e disponibilità dei giovanissimi.
Un’educazione sorprendente che è venuta fuori in più di un frangente. Adeguati ai loro ruoli di farcitura panini e consegna polpette, amabili anche a gestire le pressioni di gente col triplo dei loro anni che smaniava per essere servita per prima e puntualissimi anche nella pulizia certosina dei tavoli.
Davvero complimenti.

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