Marrandino Cafè | Bistrò – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato
Si gioca in casa, al quadrato. Difatti ci rechiamo per la prima volta da Marrandino Cafè, un bistrò-agriturismo-bakery che si trova a Battipaglia. Una sequela di definizioni, perchè?
Beh perchè le carni del bistrò sono tutte di San Gregorio e sono una garanzia, le portate dell’agriturismo sono tutte abbondanti e c’è una particolare attenzione anche al reparto dolci.

Quando l’antipasto è tutta la cena
Mega spoiler proprio nel titolo iniziale di questo articolo ma era impossibile non farlo notare, l’antipasto è infatti mostruoso!
All’inizio giunge un classico tagliere di salumi e formaggi (noterete come le fette di formaggio, della dimensione di piastrelle di bagno, son ben più di un assaggino a testa) di provenienza San Gregorio Magno.
Difatti il gentil Pierangelo cerca di fare un mix genuino tra ingredienti locali della florida Piana del Sele e prodotti tipici della sua San Gregorio, terra di vino, cantine e allevamenti.
Insieme al tagliere un’infinita lista di piatti e piattini, in ordine sparso:
Una frittata di patate e cipolle bella gonfia e morbida, con qualche erbetta che alleggerisce e rinfresca, un devastante mix di sottoli e sottaceti tra cui broccoli (conditi all’insalata), giardiniera di peperoni, cavolo e zucchine.
Notoriamente sono amante di queste due tipologie di conserve e a prescindere estimatore dell’aceto ma la quantità assurda delle porzioni mi manda KO il senso del gusto e provoca in me un panico simile alla scarpetta sciolta in salamoia dal giudice Morton.

Cotiche, melone e patan’ arruscat
Perfino il pane è una bomba, difatti ci viene immediatamente rivelato che è farcito di prosciutto!
In sostituzione del pane gradisco afferrarmi innumerevoli polpettine, le quali, adagiate su una corazza di zucchine e povere di sale sono l’ideale per “spezzare” tra una portata e l’altra, al pari in realtà di una chicca da intenditori che per fortuna compare fin da principio in tavola: il melone bianco.
Preziosissimo, inestimabile, ci funge da sorbetto e rigenerante in questa maratona, consigliato.
Se i piatti di verdure sono molto aggressivi sono invece da me (e da tutti in realtà) particolarmente apprezzati i fagioli con le cotiche e le patate arruscate (o arricinate) con peperone crusco.
Il fagiolo dona alla lunga cottura con la cotica una cremosità e densità che da soddisfazione ad ogni morso, veramente ben fatto. Nonostante la già citata abbondanza questo è un tegame che viene spazzolato via in pochi secondi.
Riguardo le patate che vuoi dire? Simbolo di San Gregorio Magno al pari del vino (e della braciola di capra!) sono perfette come il melone per accompagnare qualsiasi pietanza presente in tavola, dal salume fino ai fagioli, e risultano anche utili per stemperare l’aceto. Per tutti gli usi.
Unte, lucide, impreziosite di peperone crusco che brilla di rosso rubino attirandoci verso di esso.
Come i fagioli, durano molto poco.


Pancetta per antipasto? Perché no?
Nella moltitudine di piatti compare all’improvviso anche un minitagliere con 3 tracchie e 3 pezzi di pancetta che praticamente sistemati nel piatto ricompongono un secondo vero e proprio per quanto concerne le dimensioni.
Ottime al gusto, non stonano anche se divorate nel caos di sapori che l’abbondanza delle portate naturalmente porta e sono un’ottima anteprima qualora voleste saggiare le carni disponibili all’interno.
Infatti, come si accennava all’inizio, una delle specialità del locale, proveniente dagli allevamenti dei proprietari stessi, sono proprio le carni di bovino (e anche di maiale, si narra di una gran sfrionzola purtroppo non provata).
In caso di visita, dunque, occhio a contenervi un minimo all’inizio così avrete spazio per dopo.

Nel vortice della follia abbiamo il barbaro coraggio di provare della pasta.
Viene scelta una pirofila semplice di cavatelli e ravioli al sugo, giusto per farsi un po’ la bocca.
Il cavato è il più classico dei classici, servito al sugo non spicca rispetto alle altre portate mentre il raviolo ha una sua personalità.
Siccome comunque eravamo già belli pienotti ne abbiamo mangiati solo 5 a testa, praticamente un piatto intero.
E solamente due piattini di cavatielli, per accompagnare.

Marrandino Cafè, in sintesi…
Come fare per godersi una serata al bistrò senza dover ricorrere a una latta di Brioschi a fronte di tal abbondanza?
Semplice, fatti furbo!
Ti consiglio di provare, perchè ne vale la pena, un mix di antipasti composto da:
Patate arruscate con peperone crusco, Cotica e fagioli, Polpettine, Frittata di patate e cipolle.
Poi, finchè sei ancora in tempo scegli la tua prossima mossa con cura, perchè la sazietà incombe.
Il mio consiglio? Sei a tavola nella dimora di un allevatore, aggredisci la carne, innaffiala di vino, rifatti il palato con del fresco melone e ricordati di non tralasciare il dolce!
