Tag: battipaglia

Cucina Settantuno | Ristobraceria – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato

Cucina Settantuno | Ristobraceria – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato


Serata alquanto inedita quella che ci si offre nelle ampie e colorate sale di Cucina Settantuno, ristorante e braceria con presenza record di persone con maglione a collo alto per m2, molto apprezzato a Battipaglia (SA). Difatti, compresi nell’invito non ci saremo solamente noi ma un ampio palco di amanti del “food”. Per l’occasione, infatti, avremo modo di conoscere una tavolata di food blogger, noi, che in fondo siamo sempre #sagrateller. Come sarà andata? Ma soprattutto, che abbiamo provato?

Cucina Settantuno, Polenta
– Polentina con funghi


L’invito


Prima di addentrarmi nell’elenco succoso dei piatti vorrei approfondire un po’ sugli ospiti che ci hanno accompagnato in quella che rapidamente è passata da una serata di lavoro ad una conviviale cena con confronto molto simpatico di opinioni sul cibo, preferenze e approcci al mondo social.
Per me, che amo il confronto e il prendere sempre nuovo spunto, è stato un appuntamento molto soddisfacente. Ma vado a presentarvi i compagni di tavolata: organizzatore fondamentale della serata, Luca Fresolone, con la sua Cucina del Presidente (e 1000 altre iniziative), a seguire un conosciuto nome del foodbloggin’ campano, lo dice il nome, Campania Food Blog, accompagnato da un competente e simpatico amico e chef. Prosegue il tavolo e abbiamo l’istrionico Cucina di Fabiuccio e Castalfood.
A mediare e unire i fili alcuni amici e collaboratori di Luca, Aldo ed Emiliano.

Adesso possiamo parlare di cibo.


Si stappa la prima di 3 o 4 bottiglie di Merlot, di cui una finita tra una chiacchiera e l’altra principalmente dal sottoscritto, con molta disinvoltura, mentre la sfilza di antipastini comincia ad atterrare in tavola.

Notiamo una carrellata di antipasti tipicamente campani serviti con la cura e la qualità che han fatto sì che Cucina Settantuno diventasse negli anni, e nelle sue evoluzioni costanti (l’arredamento e il menu cambiano spesso, sempre con gran gusto), un punto fermo della Battipaglia che mangia bene, nello specifico: Pizzelle al pepe nero come starter, poi, polentina a grana finissima con funghi, parmigiana sia rossa che bianca, polpetta di verdure, una delicata mozzarella in carrozza, foglie con salsiccione.


Il battuto e le carni


I vari antipastini erano tutti di gran gusto, mi hanno particolarmente colpito però sia le “foglie” con salsiccione e pane fritto, che si sono rivelate una non-variazione sul tema che ha reso un piatto di una semplicità disarmante una portata dal gusto speciale (ci ho fatto bis e tris, nonostante l’abbondanza presente in tavola), la polpetta di verdure che era di un soffice stile soufflé, con la sua base di fondutina di formaggio e la mozzarella in carrozza perché è veramente raro che me ne piaccia una. Da non amante del fritto a tutti i costi ho il disgusto facile quando si tratta di pietanze inzuppate nell’olio, in questo caso però non c’era traccia di unto, il fritto era perfetto, non grondante e mai eccessivo, mi ha ricordato molto la delicata cucina indonesiana e il suo olio di cocco sempre presente.

Cucina Settantuno, foglie
– XXX con salsiccione e pane fritto


Una vera chicca è stata il battuto. Non troppo fine, aveva la consistenza giusta per essere masticato ed esplorato in tutte le sue sfumature di olive, capperi e tartufo. A donargli una spallata di gusto e pienezza un tuorlo marinato e leggermente fritto. Ideale la fettina di pane che lo accompagnava, l’ho trovato un piatto completo in tutti i suoi aspetti. Lo consiglio principalmente a chi abbia voglia di una variazione sul battuto canonico, Corvo invece, che è estimatore di quest’ultimo, l’avrebbe preferito in una versione più classica.

Cucina Settantuno, il battuto
– Il battuto


Strascinati ai peperoni, Pasta e patate


Prima di passare ad una delle signature dish del locale abbiamo il tempo di sorvolare un paio di assaggi di primi. Uno strascinato con peperone e guanciale che non presentava particolari picchi di sapore ed una pasta e patate classica con virate accorte invece molto apprezzate.
Ne ho apprezzato molto la consistenza, la pasta volutamente non troppo al dente si mescolava senza spappolarsi con le patate in 2 consistenze, una più cremosa unita principalmente alla pasta e l’altra a grana più fine (sullo stile di una vellutata) che aspettava sul fondo del piatto. Tocco finale qualche scaglia di tartufo piovuta dall’alto.


Si arriva a grandi falcate ad una delle specialità del locale, le carni.
Luigi sceglie di farci assaggiare 2 tagli distinti, una Sashi Finlandese e una Retinta Spagnola.

La Sashi aveva un gusto più marcato, con 40 giorni di frollatura, di cui ho apprezzato molto il carattere (mi sto riscoprendo man mano grande fan del dry-aged) mentre la Retinta, più grassa, è stata una scoperta da annotare sul taccuino, non avendola mai provata prima. Non dimentichiamo le sempre bistrattate patate: crosticina eccellente, fragranti fuori e morbide dentro, cottura perfetta, molto saporite.


Cucina Settantuno, la filosofia…


Credo che lo stile e il pensiero di Cucina Settantuno siano, come prima accennato, facilmente intuibili fin dal primo passo all’interno del locale. Ho personalmente apprezzato le scelte molto personalizzate di arredamento e colore, a volte tenue, a volte elettrico, abbinato con gusto, non banale, non eccessivo, perfettamente funzionale ma allo stesso tempo puramente bello.


Adeguato allo stile del locale è il menu, con piatti che non subiscono stravolgimenti ma che sono invece dosati con cura e perfezionati o proposti non per stupire o essere instagrammabili (brr…) ma per una scelta di gusto coerente e precisa, che mi sembra di aver colto e apprezzato.

Finale con tocco delicato di tiramisù al bicchiere, molto molto cremoso e soffice, mi è piaciuto molto e sono comunque riuscito ad affogarmi con la polvere di cacao (ma questa è una piaga che ci tramandiamo in famiglia) e sulla stessa linea anche l’amaro finale alle erbe & spezie.

E’ stata una serata piacevole, ringraziamo Luigi e Sofia per l’ospitalità e Luca per l’iniziativa, ma adesso “non facciamo che non ci vediamo più!”.


Falco

– Link alla pagina FB di Cucina Settantuno
Addò Fabio | Ristorante – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato

Addò Fabio | Ristorante – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato


Non abbiamo dovuto percorrere molti chilometri, questa volta abbiamo giocato in casa!
Quella di Addò Fabio è stata più di una piacevole scoperta, il locale è davvero una chicca nascosta, la cui innovazione gastronomica mi ha lasciato a bocca aperta! (e pancia piena, come sempre). Considero un orgoglio il fatto che sia situata proprio a Battipaglia, perché va ad arricchire un’offerta culinaria, e in particolare quella a base di pesce, che ahimè, nella mia città latita un po’.

Ma bando alle ciance, è giunto il momento di portarvi sulle tavole imbandite di Addò Fabio!

– Le decorazioni di Addò Fabio: un occhio alla tradizione con una vena innovativa.

La gentile accoglienza


Appena entrati nel locale, la prima sensazione che si ha è quella di ordine e pulizia. Infatti il pavimento è splendente e riflette tutto ciò che è intorno, gli ornamenti tutti intorno alle pareti sono scelti con accuratezza e restituiscono agli occhi una piacevole simmetria.

E’ evidente il richiamo alla ruralità e quindi alla tradizione, ma non si disdegna l’aspetto innovativo e fantasioso in altre composizioni, un aspetto, questo, che come vedremo verrà riflesso anche nella preparazione dei piatti.

Siamo stati accolti con grande gentilezza da Marco, il capo sala, che in tutta la sua eleganza ci ha descritto un po’ quello che Fabio e Mafalda vogliono trasmettere con il loro locale.

L’antipasto


Veniamo omaggiati con delle ottime bruschette con polpo alla Luciana e con seppioline e piselli, che aiuteranno ad accompagnare la portata principale dell’antipasto, ovvero un’insalata di mare con tonno affumicato, con sorpresa. Pronte ad eruttare infatti al suo interno alloggiano patate e pomodori. Si avverte sin da subito la qualità e la freschezza dei prodotti, un buon auspicio per quelli che saranno i piatti successivi, le cui aspettative come vedremo non saranno affatto disattese!

Gli accattivanti primi piatti

Proviamo prima dei paccheri di Gragnano (tassativamente l’unica pasta utilizzata dal locale) con ragù di cernia, vongole veraci e datterino rosso, li divoriamo. La cottura della pasta è al punto giusto, il filetto di cernia è squisito, ha conservato tutto il suo sapore e la sua morbidezza, i datterini invece hanno conservato la loro forma, sono delle vere e proprie pepite rosse.

– Viene l’acquolina in bocca solo a rivederlo.

Ma ora passiamo al piatto forte del locale, la Carbomare! Si tratta di una vera e propria invenzione di Fabio, al momento impegnata nella seconda fase di un concorso, e gli auguriamo ogni fortuna!

Una vera e propria carbonara di mare, che rispecchia la ricetta tradizionale in chiave marinara, quindi con l’aggiunta di cozze, vongole veraci, tonno rosso affumicato, uovo, pecorino, pepe, olio all’aglio e prezzemolo. Il risultato a mio parere è stato sensazionale, vi consiglio vivamente di provarla. Fabio ci spiegherà a fine serata come il ruolo che ha l’aggiunta di grasso del guanciale nella ricetta originale di terra, viene qui interpretato invece dall’aggiunta di acqua di cottura delle cozze, delle vongole e del tonno. L’uovo unito al pecorino crea una crema spettacolare. Il tonno rosso affumicato sostituisce invece il guanciale e lo fa con un risultato sorprendente. Il risultato finale è un coesistere di delicatezza e decisione dei sapori.

– Qui potete apprezzare la carbomare, in tutto il suo splendore.

Innovazione anche nei secondi

La vena innovativa non finisce qui, anche nella preparazione dei piatti che andrò a presentarvi c’è del genio, infatti abbiamo sulla scia della sopra citata carbomare, un altro piatto con la stessa base, ovvero degli “spaghetti” di calamaro che sostituiscono la pasta nel procedimento classico del celeberrimo piatto. L’emulazione fornita dal calamaro è azzeccatissima, tanto da sembrare un primo piatto a prima vista.

– Gli spaghetti di calamaro.

L’altro secondo che abbiamo avuto il piacere di provare è composto da dei gamberoni, tanto grandi quanto buoni, avvolti da…questa volta sì, dal guanciale! Un piacevole contrasto che non è solo di sapori ma anche di consistenza, infatti i gamberoni risultano molto croccanti all’esterno e invece all’interno sono quasi crudi e di conseguenza molto morbidi.

– Gnam!

Il dolce


Scegliamo ovviamente qualcosa di fatto in “casa”, un tiramisù. Tra tutte le tipologie che lo chef ha preparato, scegliamo quella al cioccolato bianco, accompagniamo con del meloncello. Dentro, il tiramisù è morbido e delicato.

Vi consiglio anche questo perché è veramente buono, come tutto del resto. Da riprovare assolutamente!

Addò Fabio, in sintesi…


Come da introduzione già accennato, Addò Fabio, è stata una piacevolissima sorpresa, presto da ripetere in comitiva. Abbiamo conosciuto anche delle splendide persone, Fabio e Mafalda, che ci hanno trasmesso tutta la passione del lavoro che fanno. Questo è l’ingrediente imprescindibile per ogni mestiere, ma in cucina tutto ciò ha a mio avviso una connotazione in più.

Corvo

Al Vitello D’Oro | Braceria – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato

Al Vitello D’Oro | Braceria – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato

Finita l’anarchia delle feste di Natale abbiamo constatato che era più che giusto ricominciare a provare e scrivere di questo e quel locale, e siccome era un bel po’ che non ci gustavamo una bella fettona di carne ecco che la tappa prescelta diventa in automatico Al Vitello D’Oro, a Battipaglia (SA)

Al Vitello D'Oro, Arrosticini
– Arrosticini di agnello, manzo e suino


Macelleria di giorno, braceria di notte


Non è proprio così ma la intro alla Batman ci stava bene. E’ vero però che Al Vitello D’Oro nasce come macelleria storica e rinomata di Battipaglia e si è evoluta proprio nell’ultimo anno anche in braceria.
Questo passaggio è fondamentale, abbiamo in un sol colpo persone abituate a maneggiare e conoscere le carni che si occupano ora anche di selezionarle e cucinarle alla brace per noi, perfetto!

Una di fronte l’altra si alternano perfettamente nella loro routine giornaliera, ma esattamente cosa propongono?
In braceria abbiamo un “fuori menu” formato dai tagli di carne più pregiati, venduti al Kg e che vengono proposti secondo disponibilità, per offrire sempre un prodotto più fresco possibile.
I tagli sono sigillati in un “frigo” visibile in sala che mantiene perennemente un tasso d’umidità tra il 70 e l’80%, e vi permette anche di scegliere e consultare i prezzi.

Al momento della nostra visita erano disponibili vari tagli, dalla classica Chianina, la Philadelphia etc.

Al Vitello D'Oro, Patate al forno
– Patate al forno, immancabile accompagnamento


Nel menu invece potete trovare tutto ciò che è disponibile giornalmente (sempre fino ad esaurimento) come gli arrosticini, le bombette, hamburger, polpettine e perfino panini.


Il primo taglio prescelto


Prima di affacciarci alla degustazione della carne, da avidi e golosi qual siamo prendiamo un po’ di arrosticini (misti all’agnello, manzo e maiale) e giusto una bombettina a testa. Carne che anticipa altra carne.

Gli arrosticini sono sempre sfiziosi, chiaramente si differenziano tra loro in base a personalità e caratteristiche della carne. Quelli classici, d’agnello, sono i più forti al palato mentre come è intuibile i più “dolci” sono quelli di maiale.
Li stuzzichiamo velocemente, insieme alla bombetta, e alla prima bottiglia di Chianti.

Al Vitello D'Oro, bombette
– Bombette


E’ il momento del primo taglio di carne, abbiamo scelto un Maschio Prussiano che presenta un fortissimo aroma dato sia dalle sue caratteristiche intrinseche, proprie dell’animale, sia dalla frollatura che accentua questo aspetto.
Premetto che un bel sapore forte di carne a me piace, infatti mi gusto per bene tutte le striscette grassocce (nel senso di belle gonfie di carne, non era infatti presente molto grasso!) insieme a delle patate al forno.


Il 2° e il 3° kg


Mai domi passiamo subito oltre, smuccicando le patate e cercando di farle bastare, e prendiamo una Rossa dei Balcani.
Il tempo di liberarla dalla sua cella, tranciarla per bene e sbatterla in piastra che ci arriva bella fumante in tavola.

Abbiamo preso tre tagli di carne, non è che ci sia tanto tanto da descrivere, ma tant’è!
Questo taglio è molto più delicato e gentile del primo, ed anche un minimo più ricco in grasso, ma in modo per nulla eccessivo. Finisce in pochi secondi.


Terzo e ultimo taglio, che coglie un po’ di sorpresa lo staff, una bella Picanha magra per pulire la bocca.
Adoro personalmente la picanha perchè viene servita senza osso e praticamente senza grasso.
In sintesi sai perfettamente quanto e cosa stai mangiando, ed è anche ottima.
A questo punto della serata le patate erano già un ricordo da tempo quindi scegliamo delle verdure alla griglia come contorno, e anche un’altra bottiglia di vino, stavolta un Merlot.

Al Vitello D'Oro, Picanha
– Picanha


Con un po’ più di fatica rispetto ad 1 ora prima ci sbarazziamo della Picanha e finito di pasteggiare col vino proviamo anche il dolce. Profiterole al cioccolato e un crumble di mandorle con crema al limone.
Non essendo un fan dei dolci (e sentendomi anche discretamente pieno) colpisco giusto con un paio di cucchiaiate il cremoso e lo trovo buono, poi lo lascio terminare al tavolo.


Al Vitello D’Oro, in sintesi…


Al Vitello D’Oro ha una serie di punti forti.
Innanzitutto il sopracitato fattore, che poi è il più importante, è la garanzia sulla qualità.
Tutto ciò che è in sala proviene o comunque è controllato dal lato “macelleria” dell’operazione, ed è un grosso vantaggio.

Il locale si presenta inoltre in maniera elegante, ma non pretenziosa. Piccolino, ben arredato, raccolto, ben illuminato, con una scelta non troppo abbondante di tavoli e coperti, proprio per poter garantire la giusta attenzione ad ogni cliente.

Non è sicuramente un economico fast food infatti noi abbiamo speso un 77 euro a testa circa (230 in tot.) ma è anche vero che ci siamo dati alla pazza gioia e abbiamo detto Si a tutto, provando e ordinando roba senza ritegno.
Per inciso abbiamo preso circa 850gr di Maschio Prussiano e 920gr di Rossa dei Balcani, poi 1kg di Picanha (questi 3 tagli in media andavano sui 5 l’etto, quindi niente di eccessivo) e in più 3 porzioni di patate al forno, 2 di verdure, 1 di friarielli, 1 bottiglia di Chianti e 1 di Merlot (non ricordo minimamente le etichette), l’assaggio di arrosticini (12 in tutto), le bombette, 2 dolci e l’amaro.

Di sicuro non ci siamo minimamente contenuti!
Se volete provarlo non fatevi condizionare dalla nostra spesa, i tagli fuori menu variano dai 3,50 euro al Kg fino ai 10.
Quindi starà a voi fare la scelta più giusta in base a quanta fame avete (e quanto volete spendere).


Falco

Al Vitello D'oro, link
Marrandino Cafè | Bistrò – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato

Marrandino Cafè | Bistrò – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato


Si gioca in casa, al quadrato. Difatti ci rechiamo per la prima volta da Marrandino Cafè, un bistrò-agriturismo-bakery che si trova a Battipaglia. Una sequela di definizioni, perchè?
Beh perchè le carni del bistrò sono tutte di San Gregorio e sono una garanzia, le portate dell’agriturismo sono tutte abbondanti e c’è una particolare attenzione anche al reparto dolci.

Marrandino Cafè, Tagliere
– Un vasto tagliere


Quando l’antipasto è tutta la cena


Mega spoiler proprio nel titolo iniziale di questo articolo ma era impossibile non farlo notare, l’antipasto è infatti mostruoso!

All’inizio giunge un classico tagliere di salumi e formaggi (noterete come le fette di formaggio, della dimensione di piastrelle di bagno, son ben più di un assaggino a testa) di provenienza San Gregorio Magno.
Difatti il gentil Pierangelo cerca di fare un mix genuino tra ingredienti locali della florida Piana del Sele e prodotti tipici della sua San Gregorio, terra di vino, cantine e allevamenti.

Insieme al tagliere un’infinita lista di piatti e piattini, in ordine sparso:

Una frittata di patate e cipolle bella gonfia e morbida, con qualche erbetta che alleggerisce e rinfresca, un devastante mix di sottoli e sottaceti tra cui broccoli (conditi all’insalata), giardiniera di peperoni, cavolo e zucchine.
Notoriamente sono amante di queste due tipologie di conserve e a prescindere estimatore dell’aceto ma la quantità assurda delle porzioni mi manda KO il senso del gusto e provoca in me un panico simile alla scarpetta sciolta in salamoia dal giudice Morton.

Marrandino cafè, verdure
– Le due insalate di verdure con alle spalle una timida frittatona


Cotiche, melone e patan’ arruscat


Perfino il pane è una bomba, difatti ci viene immediatamente rivelato che è farcito di prosciutto!

In sostituzione del pane gradisco afferrarmi innumerevoli polpettine, le quali, adagiate su una corazza di zucchine e povere di sale sono l’ideale per “spezzare” tra una portata e l’altra, al pari in realtà di una chicca da intenditori che per fortuna compare fin da principio in tavola: il melone bianco.

Preziosissimo, inestimabile, ci funge da sorbetto e rigenerante in questa maratona, consigliato.

Se i piatti di verdure sono molto aggressivi sono invece da me (e da tutti in realtà) particolarmente apprezzati i fagioli con le cotiche e le patate arruscate (o arricinate) con peperone crusco.
Il fagiolo dona alla lunga cottura con la cotica una cremosità e densità che da soddisfazione ad ogni morso, veramente ben fatto. Nonostante la già citata abbondanza questo è un tegame che viene spazzolato via in pochi secondi.

Riguardo le patate che vuoi dire? Simbolo di San Gregorio Magno al pari del vino (e della braciola di capra!) sono perfette come il melone per accompagnare qualsiasi pietanza presente in tavola, dal salume fino ai fagioli, e risultano anche utili per stemperare l’aceto. Per tutti gli usi.
Unte, lucide, impreziosite di peperone crusco che brilla di rosso rubino attirandoci verso di esso.
Come i fagioli, durano molto poco.


Pancetta per antipasto? Perché no?


Nella moltitudine di piatti compare all’improvviso anche un minitagliere con 3 tracchie e 3 pezzi di pancetta che praticamente sistemati nel piatto ricompongono un secondo vero e proprio per quanto concerne le dimensioni.

Ottime al gusto, non stonano anche se divorate nel caos di sapori che l’abbondanza delle portate naturalmente porta e sono un’ottima anteprima qualora voleste saggiare le carni disponibili all’interno.

Infatti, come si accennava all’inizio, una delle specialità del locale, proveniente dagli allevamenti dei proprietari stessi, sono proprio le carni di bovino (e anche di maiale, si narra di una gran sfrionzola purtroppo non provata).
In caso di visita, dunque, occhio a contenervi un minimo all’inizio così avrete spazio per dopo.

Marrandino Cafè, Pancetta e Tracchia
– Anteprima arrostita del reparto carni

Nel vortice della follia abbiamo il barbaro coraggio di provare della pasta.
Viene scelta una pirofila semplice di cavatelli e ravioli al sugo, giusto per farsi un po’ la bocca.
Il cavato è il più classico dei classici, servito al sugo non spicca rispetto alle altre portate mentre il raviolo ha una sua personalità.

Siccome comunque eravamo già belli pienotti ne abbiamo mangiati solo 5 a testa, praticamente un piatto intero.
E solamente due piattini di cavatielli, per accompagnare.

Ravioli e cavatelli
– Sepolto sotto i cavati, ansimante, il raviolo chiede aiuto


Marrandino Cafè, in sintesi…


Come fare per godersi una serata al bistrò senza dover ricorrere a una latta di Brioschi a fronte di tal abbondanza?

Semplice, fatti furbo!

Ti consiglio di provare, perchè ne vale la pena, un mix di antipasti composto da:
Patate arruscate con peperone crusco, Cotica e fagioli, Polpettine, Frittata di patate e cipolle.
Poi, finchè sei ancora in tempo scegli la tua prossima mossa con cura, perchè la sazietà incombe.
Il mio consiglio? Sei a tavola nella dimora di un allevatore, aggredisci la carne, innaffiala di vino, rifatti il palato con del fresco melone e ricordati di non tralasciare il dolce!

Foto pre-coma
– Foto scattate un attimo prima del coma


Falco

Monkey | Urban Jungle – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato

Monkey | Urban Jungle – Battipaglia (SA) – Tavolo Riservato


Prima “recensione” da Battipaglia, incredibile a dirsi se si pensa che qui ci campiamo (ndr “viviamo” in local dialect).
Ancora più incredibile è il locale di oggi, il Monkey, perchè ci vado da una vita ma non ci ho mai mangiato.
E’ così che Umberto & Luca, i due proprietari, hanno deciso di invitarci formalmente e ficcarci in gola qualche paninazzo, per dimostrarci che ci sanno fare.

Monkey, bancone
– Luci soffuse e ampia scelta di alcolici, questo era il bancone che credevo di conoscere!


Due paroline sul Monkey

Come anticipavo prima il Monkey è una famosa realtà di casa mia, nel senso che sto in un bar talmente spesso che praticamente ci vivo, ed è un posto a cui piace sperimentare.
E’ aperto da qualche anno e ha cambiato identità (o ha cercato la sua via, mettiamola così) diverse volte, passando da lounge bar sfumacchiante con atmosfera alla Rick’s Café a sede di artisti internazionali e sperimentali che hanno dato nuova verve a quell’aperitivo domenicale.

Tra le varie sperimentazioni anche la cucina ha trovato la sua evoluzione.
Si è cercato di trovare una proposta che fosse coerente con il restante livello qualitativo del locale, di conseguenza dovevano sfornare qualcosa di molto molto buono.

Solitamente per far ciò la prima cosa da fare è badare attentamente alla bontà dell’ingrediente, della materia prima, e la scelta è stata quella di poggiarsi a produttori caseari locali (qui da noi mozzarella e affini vanno sempre via come il pane) e a rinunciare completamente al prodotto congelato.

Tutto quello che mangerete qui è fresco e non si è fatto neanche un giorno di freezer. That’s a bald move.


L’avvistamento dei panini


Mentre il Sig. Corvo è in ritardo, cosa che gli verrà fatta pesare nel corso della serata, processo nel quale sono più che specializzato, comincio a concedermi una pinta di benvenuto. Un benvenuto che mi concedo da solo.

Naturalmente mi trovo in un locale specializzato anche e soprattutto nel drink e la birra non esula dal discorso che tutto dev’essere all’altezza.
Come quasi sempre vado di spina, io sono in periodo d’ossessione IPA ma la scelta è ampia: Bad American Lager, Bad Mr. Blanche, Tabachéra…e molte di esse sono usate per sfumare alcuni ingredienti che poi ritrovi nei panini.
Quindi bevi birra anche mangiando, grandioso!

All’arrivo del co-admin siamo già in tavola e tempo un minuto una piattaforma nera plana dal cielo su di noi.
E’ una mozzarella in carrozza, con tutti i cavalli, gli stendardi e le fanfare.
La fritta fortificazione rocciosa si rivela in realtà molto fragrante, osserviamone le peculiarità dal punto di vista di qualcuno che non ama il fritto a tutti i costi:
– Le due farcite panelle sono fritte separatamente e poi unite a formare il panino. Le fette di pane sono alte ma molto soffici, ho trovato che questo aiutasse a non avere la sensazione di mangiare olio, anzi, c’era un’illusione di leggerezza.
– All’interno troviamo rucola, pomodoro e prosciutto crudo. Insomma, è ben più della versione classica che ben conosciamo.

Vi assicuro che in vita mia ho lasciato nel piatto il 99% delle mozzarelle chariot ma qui non ci si poteva esimere dal gustarsela tutta. Buona.

Monkey, Mozzarella in carrozza
– Il cremoso interno della mozzarellona panata


In accompagnamento all’entrée fritto e panato arrivano altre due proposte killer composte da una burratina da 250gr, anch’essa fritta, e delle chips autoprodotte con spolverata di paprika e formaggio grattugiato fresco.
Non c’è praticamente tempo di rilassarsi sul rinfresco perchè arriva anche il panino.

Heilà Gamberone è un panino che ti fa piacere di aver trovato in menu.
Si tratta di un lungo sfilatino-pagnotta molto morbido nel quale trovate gamberi in due consistenze, freschi e fritti.
I primi vengono sfumati con la birra e tuffati nella salsa Monkey (ricetta segreta, ottima salsa), i secondi vengono panati nei cornflakes e fritti. Croccanti fuori, morbidi dentro.

E’ un po’ un omaggio nostrano al famoso Lobster Roll da passeggiata sul pontile in quel di Long Island, e funziona benissimo.

Lo aggrediamo, è soffice come una bella brioche ed è difficile dire se sia meglio il gambero fritto o fresco, perchè sono entrambi ottimi, si dimenano nella salsa, che accompagna perfettamente tutte le sfumature del suo ospite rosa e sono anche grandi come minacciosi taralli napoletani.

Heilà Gamberone, un gran bel panino.


Panino con dedica


Il secondo panino che giunge in tavola è un gentile pensiero da nipote all’amata nonna.
Da sempre fan dei manicaretti della sopracitata ha pensato di riunire tutto quell’amore e quella fame in un panino che la ricordasse, un panino alla parmigiana.

Quando si parla di parmigiana solitamente si gioca in casa e si gioca facile, piace presumibilmente al mondo intero.
In questo caso però si è deciso di scansare un attimo la salsa e di scomporre gli ingredienti per rendere il paninazzo più gestibile.

Troviamo dunque le mulignane panate e fritte, ma nonostante ciò molto leggere, con pomodori confit (in ricordo della salsa), un vasto hamburger che dice sempre la sua, provola e salse.

Nonna Elvì, il panino che omaggia i pranzi domenicali


La prima cosa che noto, oltre la dolcezza delle melanzane, è quanto sia succoso l’hamburger.
Ci penso talmente tanto che è arrivato anche il momento della seconda pinta e poi, con calma, quello di ripulire tutte le chips rimaste.


Monkey, in sintesi…

Monkey, bancone
– Mi sento sempre a casa, dietro o davanti a un bancone


Non c’è molto da sorprendersi a sapere che abbiamo passato una bella serata, del resto sapevamo dove stavamo andando!

Quel che non sapevo e non mi aspettavo era la cura dedicata anche appunto all’aspetto culinario, oltre che liquido, di un posto dove vado così sovente.
Va sicuramente apprezzato il pensiero di fondo, dal dedicarsi solo al fresco senza il congelato, dall’uso di ingredienti locali, dalla voglia di dare al cliente qualcosa di nuovo, di buono e per cui tornare (e confermo che Heilà Gamberone lo è) e dalla voglia di sbattersi in generale.

Naturalmente ci siamo salutati con un cicchetto e la consapevolezza che ci saremmo rivisti entro 24 ore.
Quel che non sapevo io è che probabilmente da oggi insieme alla quantità smodata di cocktail ordinerò anche qualche soffice panino ai crostacei.


Falco

Svalvolato on the road | Hamburgeria – Battipaglia (SA) – Il Trono Tavolo Riservato

Svalvolato on the road | Hamburgeria – Battipaglia (SA) – Il Trono Tavolo Riservato


Chi decide di dedicare la propria vita a servire persone che a notte fonda si presentano affamati al counter, come zombie ma un po’ più tristi, meriterebbe già a prescindere una nota di merito. O di essere insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto. O quantomeno una recensione positiva, cominciamo da quest’ultima, oggi vi parlo di Svalvolato on the road.

Road
– In primo piano, un Road, alle sue spalle, uno Svalvolato, con Hamburger danese doppio, Cheddar, Insalata, Uovo, Cipolle caramellate, Bacon, Patate schiacciate e Salsa bbq


Secco e con note fruttate


Se si comincia ad affinare il palato con un siculo bianco, secco e con note fruttate, e poi si pensa che la serata sia finita e si conclude con un Unicum, per poi ricominciare con un Whisky Sour con funzioni di sorbetto il tempo tende a dilatarsi, i ricordi a diradarsi.
Quindi sei in parte giustificato se, alle ore 4 del mattino, scordarello di aver già cenato, ti presenti in hamburgeria, da Svalvolato on the road, appunto, per un secondo round.

Bardal
– Bardal, con Hamburger danese, Crema di zucca, Cipolle caramellate, Bacon, Salsa al formaggio cheddar


LA BANDA


Cattedrale nel deserto ci appare bianco e luminoso, come fu la banda per Jake Blues (“LA BANDA!”) e seppur con meno capriole ci avviciniamo per ordinare, mai così decisi e puntuali, quattro begli hamburger.
Per la precisione, un Road per me, uno Svalvolato e un Bardal per i ragazzi e un Bad Boy per Corvo, che con un sorriso sagace si rivede nel panino.

Dopo aver ordinato ci precipitiamo (rantoliamo) per prendere posto, ovviamente in esterna essendo il locale in realtà un truck con spazio a sedere. Aspetto sobrio, almeno il suo, lindo, ci accoglie e letteralmente dopo pochi minuti veniamo serviti.

Era precisamente ciò che ci serviva.
Ad ogni morso nel mio Road mi consolo con l’hamburger tenero e succoso. Un caldo abbraccio.
L’amata cipolla caramellata spennella di salsa e cheddar il palato e il fungo trifolato completa l’opera.
Non posso dir molto di più siccome lo finisco in 5-6 avidissimi bocconi, nonostante le dimensioni oneste.

Veduta aerea dei 4 panini
– Veduta aerea di Corvo sul suo Bad Boy, con Hamburger danese, Bacon, Cheddar, Cipolle caramellate, Uovo, Insalata, Pomodoro e Salsa bbq


Svalvolato on the road, in sintesi…


Ricapitolando, tempo di permanenza? Brevissimo.
Sono stati veloci loro e abbiamo rasentato il cannibalismo noi, forse in tutto 15-20 minuti.

Abbiamo preso “solo” i 4 panini, per un totale di 29,00 €
0 bibite (E CI MANCHEREBBE) e 0 coperti (giustamente)

Ci tornerei? Si, sia lucido che non.

Svalvolato
Road, con Hamburger danese, Funghi trifolati, Cheddar, Salsa al pepe, Cipolle caramellate


Falco


‘Na Cartulina

‘Na Cartulina

Insegna de Na Cartulina
Arancina
– Arancina classica


Tipologia

Italiana, Mediterranea, Locale, Cibo da strada

Seppie e piselli
– Seppie e piselli


Indirizzo

via Fratelli Bandiera, 17, Battipaglia (SA)


Orari di apertura

lun 12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
mar 12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
mer 12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
gio 12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
ven 12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
sab 12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM


Contatti

+39 347 841 7513

Schiaccia
– Schiaccia


Link

Facebook

Instagram



Vuoi il tuo locale sul sito?

Contattaci!

O vicolo ‘e l’allerìa

O vicolo ‘e l’allerìa

Insegna de Il Vicolo
Salumi locali
– Selezione di salumi locali a cura del buon Giggino


Tipologia

Italiana, Mediterranea, Cibo da strada, Locale, Tradizionale

Tagliere misto al centro
– Tagliere misto con salumi, formaggi, frutta, frittata di cipolle e pane con ‘nduja


Indirizzo

Via De Amicis E., 21, Battipaglia (SA)


Orari di apertura

lun12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
mar12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
mer12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
gio12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
ven12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
sab12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM


Contatti

+39 380 683 2112

Pasta e patate
– Pasta e patate


Link

Facebook

Sito Internet

Instagram



Vuoi il tuo locale sul sito?

Contattaci!