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Historiae Volceianae e Sagra della pasta – Buccino (SA) – 2022

Historiae Volceianae e Sagra della pasta – Buccino (SA) – 2022


Historiae Voceianae si mescola alla Sagra della pasta, festa tradizionale di Buccino (SA) integrando alla classica degustazione gastronomica un colorato sfoggio di cultura storica.
L’evento abbraccia diversi punti del paese ed è un’occasione per scoprire una Buccino che merita sicuramente di più di una visita fugace.

– Lasciatevi un angolino per la fagiolata


Dalla Sagra della pasta a Historiae Volceianae


Parlando con gli appassionati organizzatori, tra cui un gentilissimo Marcello Nardiello, ci rendiamo subito conto di quanto qui si tenga alla tradizione e alla storia del paese.
Il nuovo corso dell’evento non ha soppiantato il vecchio, l’ha semplicemente abbracciato e ne mantenuto addirittura il nome.

La sagra della pasta era un evento tradizionale dell’estate bucciniana e Historiae Volceianae ne ha semplicemente allargato e perfezionato i contorni. Ma esattamente in che consiste il tutto?


Il punto è che Buccino ha una storia che non basterebbero un mese di manifestazioni per rievocarla tutta nella sua interezza. Si parte dalle alleanze cartaginesi pre-romaniche, al dominio di Roma poi e alla sapiente arte politica dell’antico di borgo di inserirsi anche nelle alte sfere dell’epoca. L’inserimento di senatori autoctoni nei posti d’influenza, la posizione strategica, lo stampare moneta e perfino il saper rialzarsi in momenti bui di terremoti e sciagure ha fatto si che la città oggi possa giovare di un immenso patrimonio a cui attingere.

– Gli sbandieratori


Le rievocazioni e gli stand


Tutto comincia dal corso principale, dove in lontananza il castello si mette in posa alla luce della luna. Ha aspettato un migliaio d’anni che io lo fotografassi e nel marasma ho comunque rischiato di farlo venir mosso, ma sicuramente era lui che per l’impazienza non stava più fermo.

– Lo spettacolo sul corso


Qui gli sbandieratori provenienti da Cava de’ Tirreni si esibiscono avanti e indietro lanciando in aria i loro ampi drappi al ritmo di trombe e tamburi. Uno spettacolo che riempe gli occhi e che non stanca mai.
La cittadinanza apprezza e osserva silenziosa, per poi acclamare i ragazzi e le ragazze che hanno regalato un’eccellente esibizione.
Noi abbiamo parcheggiato sapientemente in uno dei parcheggi del centro storico, mossa che vi consiglio così vi risparmiate di avere a che fare con l’autista della navetta, roba che mediare con i romani era più gradevole.

Dal corso si passa al centro storico (che in realtà è un po’ ovunque), sbandieratori e musici sfilano e la festa comincia.


Al centro, sotto l’orologio che accompagna con i suoi rintocchi la vostra passeggiata nella suggestione, abbiamo un palco dove ascoltiamo una rara esecuzione di De Andrè e i primi stand.


Il chiostro e Il borgo


In piazza trovate una delle pietanze tipiche: gli struffoli.
Ennesima volta in cui ci troviamo di fronte a un prodotto con lo stesso nome di un altro, ma con una concezione completamente diversa.

Qui gli struffoli sono belli grossi, come sassolini di fiume, si snocciolano e si scrocchiano principalmente accompagnandosi con il vino ma non disdegnano formaggi e salumi.
Qui io e Corvo ci dividiamo, lui li rifugge, io credo che invece possano essere una valida e tradizionale alternativa all’ape col tarallo.


In piazza, sotto le panche, potrete anche osservare il mondo che dimora nel sottosuolo di Buccino.
Raramente vi ritroverete in una sagra coi pavimenti in vetro, altro bell’esempio di come tradizione, storia e moderno si uniscano tra Historiae Volceianae e Sagra della pasta.
L’antipasto prevede una buona soppressata e qualche amico della stessa.


Subito in fondo a destra, nei pressi della chiesa, superato un punto dove potrete divertirvi plasmando l’argilla, trovate il secondo stand dedicato all’antipasto.
Qui abbiamo provato un gran bel piattino di formaggi e salumi e soprattutto una fagiolata che ci ha colpito in positivo. Corvo distoglie lo sguardo mentre io scarpetto il sughetto tiratissimo della fagiolata con gli struffoli che mi sono portato dietro.
Prima di andar via fate due passi nel silenzio della chiesa.
Un’irreale bolla di quiete, con l’ovattato frastuono in lontananza degli sbandieratori misto alle melodie rock dei Queen che sobollono insieme alla fagiolata vi regalerà un’ancestrale galleggiamento di relax.


La pasta al castello


La pasta la trovate più su, nei pressi di ciò che rimane del castello. Le rovine sono comunque estremamente affascinanti. Un fico, un po’ di erba secca smossa dal vento, delle potenti luci bianche e un panorama che tra le luci della città sembra ribollire come lava vi reimmergono con un potente waterboarding in una storia senza tempo.


I primi da provare sono due: ravioli e fusilli.
Suona un po’ strano avere solo due primi alla Sagra della pasta, forse sarebbe stato carino proporre qualche pasta in più agli avventori, una volta avuta effetto avrebbe reso ancora più suggestive le rovine.

In compenso ho trovato buoni i ravioli e molto buoni i fusilli.
Gentile anche tutto lo staff e il personale che abbiamo trovato in giro per l’evento, che diligentemente serve pietanze e sposta macigni contenenti kg di fusilli.

– La voragine dei ravioli


Altra postazione da non perdere è quella dei secondi, se la bistecca di maiale non spicca (è complicato braciare bistecche per tante persone, però 4€ è un prezzo che manco all’agriturismo) il posto è tra i più belli. Sembra un presepe. Articolato su più livelli brulica di persone che divorano pane e salsiccia immersi nella storia, una frase che potrebbe anche rilanciare lo A spasso nel tempo di De Sica, ma che invece è perfetta sintesi del gran lavoro che l’organizzazione è riuscita a fare.

– Una cartolina da Buccino


Ancora una volta non solo gastronomia, ma storia, cultura ed intrattenimento.
Intrattenimento a cura del Cervo Bianco, tre musici che ci hanno deliziato con melodie dal sentore celtico.
Cornamuse e tamburi con vestiti dell’epoca, rifornitevi di vino e godetevi lo spettacolo.
Riguardo la cultura, potrete farvene una anche allo stand dei nostri amici della Birra Nuda, che incontriamo ancora una volta e che è sempre un piacere salutare, anche perché hanno iniziato questa simpatica tradizione del gonfiarci di birra ogni volta che ci vedono.


Historiae Volceianae e Sagra della pasta, conclusioni


Non ho molto da concludere, se siete arrivati fin qui vi siete resi conto di quanto quest’evento ci abbia convinto. L’organizzazione è ottima, la passeggiata lunga e suggestiva, le tipologie di intrattenimento sono varie e sicuramente convinceranno anche le comitive più disparate, la grande gentilezza di chi ci ha mostrato tutto, Marcello Nardiello, va ancora una volta segnalata. Insomma, ci siamo divertiti.

L’evento si tiene praticamente sempre dal 16 al 18 Agosto, segnatevelo e andate a scoprire Buccino, cosa che colpevolmente avremmo dovuto fare ben prima!


– Falco

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Historiae Volceianae e Sagra della Pasta – Buccino (SA), la rievocazione storica dell’antica Volcei

Historiae Volceianae e Sagra della Pasta – Buccino (SA), la rievocazione storica dell’antica Volcei

L’evento “HISTORIAE VOLCEIANAE” si realizza nel centro storico di Buccino dal 16 al 18 agosto attraverso un’importante Rievocazione Storica che ogni anno porta in luce i momenti più importanti della storia dell’antica Volcei! Un evento da non perdere per chi è amante della storia o è mosso da una forte curiosità per le particolarità del territorio del sud Italia.

La locandina ufficiale dell'evento sagra della pasta
La locandina ufficiale dell’evento

Il territorio

Il comune di Buccino ed il territorio di sua competenza, possono ragionevolmente considerarsi come la porta, o la cerniera , di comunicazione con il confinante territorio lucano. Già in ambito romano Buccino o meglio Volcei era considerato il limite estremo prima di avventurarsi nel territorio dominato dai bellicosi lucani. Ancora oggi si discute sulla appartenenza o meno dei buccinesi alla stirpe lucana. Si può a ragion veduta considerare Buccino il comune capofila di un territorio del quale fanno parte, tra gli altri, San Gregorio Magno, Auletta, Contursi, Palomonte ecc. Il territorio del comprensorio di Buccino si presenta ricco sotto vari profili. La storia antica ha fornito varie stratificazioni archeologiche, tra le quali spicca quella romana. La voglia di genuinità che imperversa ai nostri tempi, fa si che luoghi come Buccino possono a giusto titolo e merito divenire tappa fondamentale per chi vuole scoprire o riscoprire il passato nei suoi vari aspetti.

Il progetto

L’idea progettuale dell’evento Historiae Volceianae è: far conoscere il valore del “Parco Archeologico Urbano dell’Antica Volcei” e del Museo Archeologico Nazionale. Ci si pone gli obiettivi di:

  • Rinsaldare l’identità culturale del territorio volceiano attraverso un’attività di valorizzazione, non limitata alle eccellenze storiche, architettoniche ed archeologiche, ma estesa anche alle risorse cd. “minori” diffuse sul territorio.
  • Valorizzare e promuovere l’attrattività turistica le risorse culturali e ambientali attraverso la creazione percorsi e di offerte integrate.
  • Superare la dimensione locale nella capacità di attrazione di flussi turistici regionali e nazionali attraverso la creazione di pacchetti turistici ad hoc con appositi accordi con gli operatori turistici dell’area coinvolta Avvalersi per la realizzazione del progetto della collaborazione di enti ed associazioni con la quale l’associazione ha da tempo in essere protocolli d’intesa per la promozione e la valorizzazione delle manifestazioni e del territorio.
Un video delle edizioni precedenti

Le fonti storiche

In sintesi l’evento Historae Volceianae prende spunto dalla storia di un papa inseguito da avversari che tentano di catturarlo, deporlo, arrestarlo e condannarlo al rogo, che trova rifugio a Buccino, dopo aver scomunicato Clemente VII, ospite del conte di Buccino della famiglia D’Alemagna.

Per chi è più curioso, ecco un estratto delle fonti storiche reperite dagli organizzatori dell’evento: Historiae Volceianae

“Con l’investitura di Carlo di Durazzo quale sovrano di Napoli i rapporti con Papa Urbano VI si intensificarono. Si consolidarono ancora di più allorché Francesco Prignano, nipote del Papa, si unì in matrimonio con Agnese Ruffo, parente stretta di Carlo di Durazzo. In seguito, però, i rapporti tra il Papa e il Re si incrinarono. Carlo resistette alle pretese del Papa il quale fu costretto a rifugiarsi nel Castello di Nocera. Mentre Urbano era assediato furono i suoi stessi Cardinali che pensarono di deporlo passando immediatamente all’azione: lo avrebbero attirato nel convento di San Francesco. Qui l’avrebbero processato e condannato al rogo. Papa Urbano VI riuscì sventare il complotto. Il popolo insorse in una rivolta che durò pochi giorni in quanto arrivarono a Nocera le truppe Regie di Alberico da Barbiano occupando la città per sette mesi. Poi però sopraggiunsero in aiuto le truppe di Ramondello Orsini che portarono in salvo il Papa e i suoi Cardinali. Papa Urbano VI e la sua corte furono ospitati dai nobili figli del Conte Nicola D’Alemagna, nel castello di Buccino e vi restarono per tre giorni. La fuga si concluse alla Marina di Paestum ove il Papa si imbarcò per Genova… (anno 1384-85).”

Panoramica su buccino
– Una piccola panoramica sulle offerte di Buccino (SA

Informazioni Utili

Pro Loco Buccino Volcei
Via 16 Settembre n° 4
84021 Buccino (SA)

Per Contatti e Info:
prolocobuccino@tiscali.it
buccinoproloco@gmail.com
Tel.  3393119217  Fax. 1782745159  

Di seguito la copertina dell’evento facebook, dal quale si può seguire l’evento per ricevere notifiche in prossimità delle date dello stesso:

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