Tag: caciocavallo

Sagra dei funghi – Cusano Mutri (BN) – 2022

Sagra dei funghi – Cusano Mutri (BN) – 2022


La Sagra dei funghi di Cusano Mutri (BN) è uno degli eventi che ha trasceso la definizione di sagra.
Ogni anno è visitata da un numero spasmodico di visitatori, numeri che ricordano più un rave che un evento folk. Dai 100.000 a salire, una trasformazione che ha dell’incredibile per un paesino che normalmente conta neanche 4.000 abitanti!


Il giorno ideale


L’evento è attesissimo da chiunque. E’ l’evento dell’anno per il Comune e le sue casse, che si gioca tutto nell’evento più noto, standisti, stand privati ed espositori sono chini ai posti di partenza perché sanno che l’onda anomala di persone, e soprattutto di turisti, sarà avida dei loro prodotti.

Abbiamo incontrato e parlato, nel corso della nostra visita, con diversi espositori di amari e formaggi (il che implica che con la scusa delle quattro chiacchiere abbiamo trincato e buttato giù sapide stalattiti sotto forma di campioncini, per tutto il percorso)


Sulla nostra strada abbiamo infatti incontrato Accio, che ci ha fatto scoprire interessanti pozioni e distillati con prodotti natii della sua Gesualdo (AV), l’urban cowboy e il fascino e i profumi dei suoi formaggi alle erbe e alla vinaccia, della Azienda Agricola Solomita Raffaele (anche qui direttamente da Gesualdo).
Per concludere, in cerca di avventure come ad un palio medievale, in tour, instancabili come artisti del circo, abbiamo conosciuto anche Il Quintalone, veri esperti di sagre ed eventi.

Conoscere tutte queste persone è stato illuminante, quante realtà si scoprono a corredo di un’altra a sua volta tutta da conoscere, complicata da conoscere, che si nasconde in un dedalo di mura in pietra, pavimenti in roccia, levigate scale ad arco e una fiumana di gente.
A tal proposito, consiglio del Trono…andateci dal lunedì al mercoledì se volete farvi una piacevole passeggiata, dal giovedì al venerdì (presto, orario aperitivo!) per godervi un po’ di movimento…e nel weekend se siete amanti del wall of death o di sfide alla World War Z.


Il menu


Essendo ospiti direttamente del Comune di Cusano Mutri, e del suo sindaco Giuseppe Maria Maturo noi ci siamo serviti principalmente alle cucine cittadine de Il Porcino Regale.
Possiamo assicurarvi che ha regnato l’abbondanza e il gusto e già dopo il primo pit stop eravamo in balia degli amidi.

Il menu si compone di 4 primi differenti (potete anche fare degli assaggi di 2 primi per piatto) 2 secondi, contorni, dolci e pizze. Tutto a base di fughi.

Sagra dei funghi, Tagliatelle e trofie
– Tagliatelle & Trofie


Il primo “assaggio” (che era grande quanto un primo a sé stante) sono state le trofie con salsiccia e funghi. La produzione industriale (che non significa “produzione di massa”, occhio!) della pasta non mina la qualità del piatto (farle a mano con 100.000 visitatori significherebbe avere altrettante persone che sbattono uova e sbuffano farina, il caos) che è immediatamente riconoscibile per il giusto sapido dato dalla salsiccia e la quantità evidente di funghi.

Un salto nell’altro piatto e si passa alle tagliatelle. Al solito il piatto più gentile di sapori, ugualmente valido, ma la mancanza della salsiccia concede il punto alle trofie.

Sagra dei funghi, cazzatielli
– Cazzatielli


Novità dell’anno sono i cazzatielli! Piccole palline di pasta un po’ a mo di fregola, molto molto tenere, che si sciolgono come neve al palato. Anche qui funghi carnosi a pezzettoni grossi. Siamo rimasti molto felici e soddisfatti dalla mole dei primi, sicuramente un’ottima partenza!

Senza neanche fermarsi a ragionare imbracciamo un bicchiere di vino (molto dolsce, occhio) e procediamo spediti verso i secondi. La casa consiglia…arista di maiale & scaloppina.
Abbiniamo loro rispettivamente le patate al forno ai porcini e la zuppetta di funghi.

La zuppetta ai funghi in questo poker di elementi è quella che spicca di più. Ha un sapore molto deciso e ve la consigliamo, non è da meno la scaloppina tenerissima e le patate al forno, ottime, ben condite, dorate e tirate fuori dal forno al momento giusto. Un po’ in secondo piano si piazza l’arista, che vi sconsigliamo di prendere da sola (senza un contorno dunque).

Sagra dei funghi, arista
– Artista accompagnata da zuppetta di funghi


Un volontario perdersi tra i vichi


Dopo questo menu completo optiamo per il giro lungo. Risaliamo il primo tratto di strada (lo stand dove ci siamo fermati è praticamente il primo della salita che porta al paese) e via sulla destra.
Essendo lunedì non tutte le casette erano illuminate a festa ma si poteva ben immaginare lo spettacolo di un evento a pieno regime. Le stradine, già belle e affascinanti di loro, erano illuminate da lucine natalizie e chiacchiericcio, vi invitiamo a perdervi per un po’ con il naso all’aria, alla scoperta di questi vicoletti.


Risaliamo scala dopo scala, osservando il presepe/miniatura a inizio paese e seguendo i gruppetti che ronzano famelici nel centro. Decidiamo a questo punto che è il momento del nostro amicone, il caciocavallo impiccato. Lo fanno in parecchi, quindi avrete l’imbarazzo della scelta.

Noi ci siamo fermati a uno stand nei pressi del pub Oscar Wilde (dove successivamente ci siamo regalati una corposa IPA alla spina che abbiamo accompagnato con un tarallone avvolto di prosciutto che i gestori hanno gentilmente concesso insieme alla birra) e abbiamo preso un caciocavallo impiccato con funghi e tartufo.


Buono il tartufo, il fungo e il caciocavallo, meno il pane e la quantità. Anche il prezzo non è da ridere (5€).
Di fianco al caciocavallo, a catena di montaggio, sfrigolavano eserciti di arrosticini (c’è chi dalla fila spara un ordine da 24!)


Un’altra settimana di appuntamenti


La sagra dei funghi di Cusano Mutri (BN) continuerà fino alla fine del weekend (domenica 16) quindi avete ancora un bel po’ di tempo per organizzarvi e andare.

Se non ci siete mai stati è il caso che cominciate a piazzare una x sul calendario, perché è un evento che l’amante di borghi e sagre non può perdersi, tra i più importanti della regione ed oltre.
Nonostante ressa e traffico (ma se vi fate furbi li evitate) e la distanza, pensate che per noi erano 2 allegre ore di auto, per un totale di 4 a/r, dunque ben 5 anni sagra, resta un must da provare.

Al ritorno, come di consueto, abbiamo ancora una volta sbagliato strada, e c’era pure la nebbia.


Falco

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Sagre di Liberi – Liberi (CE) – 2022

Sagre di Liberi – Liberi (CE) – 2022

La sagra, anzi LE sagre, di Liberi (CE), hanno diverse particolarità: Innanzitutto sono una delle sagre più lunghe che abbiamo mai trattato (durano infatti dal 25 Giugno fino alla fine di Settembre) e presentano ogni weekend una specialità diversa.

Liberi, prosciutti
– Un membro del team ci mostra fiero il reparto affettati


La giornata del caciocavallo impiccato


Ci rechiamo a Liberi nel suo secondo weekend d’apertura, quello dedicato tra le altre cose al nostro amato simbolo e mascotte di redazione: il caciocavallo impiccato.

Non appena ci addentriamo nel parco-boschetto-riserva dove la sagra si svolge ci rendiamo conto che questo è un evento amatissimo da tutti gli abitanti del circondario (e non solo).
Difatti sono solamente le 20, orario più che preferenziale per recarsi ad un evento per evitare la calca, eppure…c’è già una distesa infinita di auto (nell’ampissimo parcheggio, 1 € a piacere per la sosta) e persone che brulicano ansiose e che cominciano ad incolonnarsi in diverse chilometriche file.

Liberi, Caciocavallo
– Non appena entri ecco cosa ti si para davanti!


Specialmente le due file per la cassa e per il caciocavallo sono tra le più lunghe mai viste.
Quella del caciocavallo era gestita da un team di 3 persone, con 5 caci sgocciolanti sulle braci, quindi più di così era difficile.


Una catena di montaggio


Raggiungiamo Angela, una delle organizzatrici, che è già estremamente indaffarata, difatti nè lei nè altri membri del comitato organizzativo riusciranno mai a liberarsi per fare due chiacchiere con noi o addirittura per fare un po’ di girato in video, incredibile!

Angela però ci rassicura, possiamo scegliere qualsiasi pietanza e gustarcela in pace su uno dei tantissimi tavoli al pascolo che troviamo alle nostre spalle. “Che cosa volete provare?”, ci chiede, “Tutto”, rispondiamo.

Cominciamo da un panino-saltimbocca piastrato con un’altra delle specialità del posto: la pancetta alla zingara.

Liberi, panino
– Notare lo spessore della pancetta


La pancetta alla zingara è un salume cotto, affumicato e aromatizzato che unisce al grasso e dolce naturale della pancetta una sfumatura profonda e particolare di “speziato”.
Presenti e abbondanti nel panino anche formaggio e funghi.

Il panino è veramente ottimo, piacevolissimo, Corvo dice “degno di un pub”, riferendosi alla ricercatezza di sapori ed ingredienti. Io direi che è veramente degno di una sagra, tanto da poterne diventare un prodotto simbolo. Lo divoriamo con immenso gusto. Non dimentichiamo che è anche bello abbondante.


Pasta & cotiche al sugo


Sotto gli sguardi d’odio della gente saltiamo la fila e ci rechiamo al banco, cosa ci tocca adesso?
Due pezzi da 90: Cotiche al sugo e pasta e fagioli.

Ho apprezzato molto queste due scelte in menu perchè a mio parere elevano la proposta gastronomica.
Per intenderci, è sicuramente vero che pancetta alla zingara, caciocavallo e prosciutto (altra proposta della sagra) sono ottimi elementi ma qui abbiamo due preparazioni vere e proprio, oltretutto estremamente tradizionali, insomma una bella scommessa.

Pasta e fagioli
– Abbondante pasta e fagioli!


E come sono? Beh ottime e abbondanti. Pensavamo che la pasta e fagioli ce l’avessero fatta un po’ più pienotta apposta per noi ma le porzioni sono proprio così.
Tubetti, concentrato di pomodoro, fagioli (eh beh), pezzettoni di cotica e una gradevole spinta “chili” che va sul piccante. Per me una degnissima variante del piatto noto a livello nazionale.

Idem le cotiche. La sfumatura piccante aiuta a ingollare il lato più grasso (cioè tutto) del piatto.
Non dimentichiamo che il sugo, che praticamente diventa un rossissimo sciroppo, deve necessariamente essere scarpettato con la pratica giga-fetta di pane che viene data a corredo.

Cotica
– Il sugo-sciroppo!


Il momento del caciocavallo


Arrivare al caro caciocavallo non è facile, nonostante siano passate due ore c’è ancora tanta tanta fila…
Per dovere di cronaca e perchè siamo dei professionisti noi però dobbiamo necessariamente provarlo, ne va della nostra integrità di reporter!

Con faccia di bronzo rara puntiamo quindi direttamente l’Alessio, l’uomo che gestisce tutta la postazione dei caci fumanti, e che oggi avrà perso in liquidi l’equivalente del Lago di Aral, chiedendo una porzincina para compartir.
Con le sue ultime forze Alessio ci accontenta e ci sforna due belle e fragranti fette di pane, con una colata lavica di cacio e una bella mano di stucco di porcini.
Questa fettona di pane ha un aspetto meraviglioso.

Caciocavallo impiccato
– Ma di che stiamo parlando?


Fumante, gonfia, colma, ripiena, traboccante di gusto, si candida ad una delle top fette-con-formaggio dell’annata, è certa la cosa.

Abbiamo testato quasi tutto, lasciandoci alle spalle giusto il panino con salsiccia (e sottoli) che comunque dall’aspetto merita e non poco, le patatine fritte e i wurstel. Ma giusto per dare l’impressione che non siamo venuti solo a fare i morti di fame (impressione che scommetto diamo comunque) abbiamo tempo per rilassarci un minimo e guardarci intorno.

Liberi, parco
– Nonostante l’apparente caos regna una naturale tranquillità nel parco


Il parco


Del parco dove la festa si svolge vanno sottolineate diverse cose.
E’ vero che c’è un marasma di gente, ma è anche vero che la cosa non è che si noti poi tanto.
Le aree sono molto vaste, dunque se volete far sfiancare i vostri infanti in modo che non piangano e non rovinino la vita a quelli seduti di fianco a voi potete andare nella zona giostre.
Trenino, calcinculo, autoscontro e tiro al bersaglio sono a vostra disposizione.

Amanti del liscio? Benissimo. Pista in granito sotto le fronde fresche di altissimi alberi vi aspettano per lasciarvi pavoneggiare con la sciura che avete adocchiato dall’edizione paesana del 56′.
Ballerini di tutte le età e con vari livelli d’esperienza si divertono a ritmo di pezzi intramontabili.


Se invece volete mangiare in pace avete ben tre zone diverse dove poterlo fare, su tre diversi livelli.
Tutte le zone danno l’idea di un certo relax, come onestamente l’evento in generale.
Si, c’è gente, ma il boschetto-parchetto è grande e accogliente.

Sicuramente dove non abbiamo il borgo e il percorso itinerante abbiamo invece l’occasione di un totale relax nella naturale frescura di un ambiente sano dove poterci riposare. Io ho approvato.
Prendete una bella litrata di vino rosso, un paio di panini e poi potrete vivervi la vostra pasquetta mignon senza lo stress di dover cucinare, ci sta anche questo!


Falco

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Sagre di Liberi – Liberi (CE), una ogni fine settimana fino a fine agosto – Il Trono di Sagre

Sagre di Liberi – Liberi (CE), una ogni fine settimana fino a fine agosto – Il Trono di Sagre

Imbarazzo della scelta in quel di Liberi, dove si terranno per l’appunto le Sagre di Liberi, una dietro l’altra, ci troviamo in provincia di Caserta. Gli appuntamenti saranno ovviamente a carattere gastronomico, ogni fine settimana a partire dal 25 giugno fino a fine agosto.

Panoramica durante una delle sagre di Liberi

Il programma

Come detto il programma delle sagre di Liberi è ricchissimo, pieno di appuntamenti, sono ben dieci e molto variegati, si va dalla pancetta di zingara, al classico caciocavallo impiccato. Si passa da una tagliata marchigiana a degli gnocchi al forno con una delle novità di quest’anno, ovvero lo spiedone di Ulisse. Un ottimo stinco di maiale bavarese e restando in tema, una braciata di maialino nero casertano. Per gli amanti del cibo etnico un altro piatto da non perdere è il churrasco brasiliano di picanha, le classicissime e immancabili montanare in festa, accompagnati dai famosi arrosticini. Si conclude con il decimo appuntamento, quello del porcino in festa.

Sagre di Liberi, calendario
– Calendario 2022 di Le Sagre di Liberi

Il Trono chiede, gli organizzatori rispondono…

Ciao Angela, la Sagra di Liberi è una delle poche che non si è mai fermato, nemmeno nei due anni bui di pandemia, come sono andate le due precedenti edizioni, vi aspettate per quest’anno un ritorno alla normalità in termini di presenze?

“Guarda sembra strano ma i momenti bui della pandemia ci ha fatto registrare numeri sempre più alti di presenze, sarà per la sicurezza degli immensi spazi all’aperto che ci ha permesso di lavorare in piena sicurezza e rispetto delle regole anti covid. Ci aspettiamo quest’anno comunque un aumento delle presenze che si rinnova come sempre perché le nostre prospettive vanno sempre oltre.”
Sagre di Liberi, parco
Largo spazio nel verde

La Sagre di Liberi è un evento più unico che raro, ci sono così tanti appuntamenti, quali sono le new entry di quest’anno? O meglio quali differenze ci sono con gli appuntamenti dell’anno scorso dal punto di vista delle scelte culinarie?

“La sagra di Liberi offre una varietà di appuntamenti proprio per soddisfare un pubblico sempre più ampio, dal più piccolo al più grande. Quest’anno come dicevi abbiamo delle new entry come il churrasco di porkstrami che è carne di maiale affumicata e cotta al barbecue e poi ripassata sui carboni ardenti del churrasco. La seconda new entry è lo spiedone di Ulisse, dalla cucina greca dalla quale ne deriva il nome che sono dei pezzettoni di carne mista che vanno a formare uno spiedone gigante sempre alla brace del maestoso churrasco.”

Tra tutti questi appuntamenti, gli avventori probabilmente si troveranno a scegliere a quale partecipare, quali tra questi sono quelli più sentiti e/o con più partecipazione?

La scelta è sempre difficile da fare perché come si nota dal calendario non si potrebbe tralasciare nessun evento. Io penso che l’appuntamento più ambito è sempre quello di sua maestà il caciocavallo impiccato che ci fa registrare numeri di presenze sempre più alti. E’ seguito poi dal nostro maialino nero casertano perché la nostra parola d’ordine è sempre la tradizione accompagnata da un pizzico di innovazione che non guasta mai per poter così accontentare anche le nuove generazioni.

Qual è la proposta musicale quest’anno? Si esibiranno diversi gruppi immagino.

Per quanto riguarda la musica vale lo stesso discorso fatto in cucina: la tradizione. Si susseguiranno vari gruppi musicali folkloristici che allieteranno con briosità le nostre serate.

Informazioni utili

Organizzatori – Sagre di Liberi (link alla pagina fb a fine articolo)
Numeri di telefono – 366 477 3205

Corvo

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La Panoramica e i Panettoni Gastronomici

La Panoramica e i Panettoni Gastronomici

E’ stato il primo prodotto specificatamente natalizio che abbiamo mai trattato, è arrivato all’improvviso e ha fatto immediatamente il botto. I panettoni gastronomici potrebbero diventare il simbolo di ogni nostro Natale!

– Sembra quasi di sentirne l’odore…


Giungano e la tradizione del forno


Solitamente si comincia a parlare di un prodotto specificatamente natalizio ben prima di Dicembre (nella follia degli acquisti impulsivi c’è chi inizia a parlarne a settembre, roba che sei ancora a mare…) mentre noi abbiamo “deciso” di aspettare quasi l’ultimo momento. A Dicembre inoltrato, infatti, con l’Immacolata alle spalle, si è deciso di collaborare con La Panoramica al lancio di questo prodotto che sembrava fatto apposta per noi.

Innanzitutto ciò che ci ha convinto era che il prodotto da forno veniva da Giungano, da dei produttori amici che puntualmente incontriamo (anche solo telematicamente) in occasione di una delle feste più rinomate del territorio, quella dell’Antica Pizza Cilentana.
Sicuramente se penso alla pizza cilentana di Giungano il pensiero ricorre alle calde serate estive e non al panettone, ma come sicurezza sulla qualità del prodotto tipicamente da forno c’era ben poco di cui discutere!
La sapiente arte del Maestro Pizzaiolo Pietro Manganelli e di Rossella Di Filippo ha condotto infatti per anni la gestione de La Panoramica fin nelle alte sfere del gusto.


Le 4 varianti


Al solo pensiero scorreva acquolina, ma quando abbiamo sentito le 4 varianti proposte abbiamo quasi esultato…
Soppressata&Pecorino, che è quello andato per la maggiore, presentava una spiccata sapidità e una tendenza al forte sapore quasi amaro dei grani di pepe contenuti nella paesanissima soppressata locale.
Caciocavallo&Pomodoro Secco invece era contraddistinto da una pastosità dolciastra tipica del pomodoro e del dolce grasso genuino della caciotta. Un prodotto che si lega a triplo nodo carpiato con un aperitivo perfetto (vi consiglio un doppio Negroni, fidatevi).
Capocollo&Fichi proponeva un’alternativa delicata. Col salume locale legato ad uno dei frutti più tipici del nostro Cilento, quello del fico, uno dei motivi di vanto anche della stessa Giungano.
Salsiccia&Finocchietto invece ha puntato sull’aroma, con un sapore meno invadente ma che creava una sua atmosfera su tutto il palato.


“Siamo spiacenti, il prodotto è esaurito!”


Convinti della qualità del panettone e sicuri della voracità della nostra utenza che risponde sempre presente abbiamo così proposto, dopo aver allegramente degustato durante il making of di video&set fotografico (questa è la parte migliore del lavoro…), l’allegro panettone.

La risposta è stata eccellente !
Ben 50 panettoni sono andati esauriti in 72 ore, praticamente le ordinazioni si sono fermate solo perchè i panettoni erano finiti.

Con l’allegra notizia abbiamo subito informato i nostri amici e mastri fornai. Una bellissima avventura, breve ma intensa, è diventata un potenziale caposaldo dei nostri inverni.


Falco


L’apposito video da noi realizzato:


Il goloso approfondimento su FB:



Abbuffate perdute, le sagre rinviate di Giugno – Parte 4 – 2020

Abbuffate perdute, le sagre rinviate di Giugno – Parte 4 – 2020


Pensavamo di tornare subito alla normalità di una tavola imbandita ma un nuovo focolaio sembra far slittare tutto di un’altra settimana. E cosa abbiamo in cambio?
Un altro articolo sulle sagre rinviate di Giugno. Contenti? Meh.

Transumanza a Corleto Monforte
– Passeggio domenicale a Corleto Monforte (AV)


Transumanze rinviate


A Corleto Monforte (AV) un’iniziativa che unisce tradizione e lungimiranza. Parliamo della Festa del caciocavallo podolico e della transumanza.

A Corleto ci si schiera apertamente contro il sistema di produzione di massa basato sui bovini. Un sistema chiaramente non sostenibile e che prima o poi collasserà su sè stesso.
Proprio per questo vengono mostrati tutti i vantaggi di un controsistema all’antica completamente eco-friendly, la transumanza appunto.

Piccoli allevamenti, non intensivi, in grado di produrre formaggi di alta qualità come il caciocavallo podolico, ricco di Omega3.
Avete tutto il mio sostegno! Sarà rinviata forse la passeggiata di vacche in centro ma non l’ottima idea.

Fusillo e pezzente a Montefredane
– Piattoni stracolmi a Montefredane (AV)


Perdiamo anche una delle mie feste preferite…quella del Fusillo e del pezzente, di Montefredane (AV).
Ormai eravamo storici sostenitori di questa sagra, dai piatti sempre colmi, ricchi di sugo e di formaggio.
Ci mancherà molto il sapore grasso del pezzente tra i fusilli, sotto forma di polpetta gigante, o ficcato in una già ben lungi dall’essere ipocalorica “cotna”.

Segnalo inoltre che qui ho mangiato una delle fette di caciocavallo impiccato più grandi della mia vita.
Se la giocava solamente con quella di Caggiano!


Trionfo del povero e del rurale a Lauro & Faicchio


Si uniscono alle celebrazioni rinviate, a favore delle tradizioni povere del territorio, sia Faicchio (BN) che Lauro (AV) in un gemellaggio irpino-beneventano.

Il grano a Faicchio
– A Faicchio (BN) si prepara il grano


Durante la Festa del Grano di Faicchio infatti sarà possibile assistere a tutto il ciclo del grano: dall’aratura alla semina, dalla mietitura alla trebbiatura, dalla trasformazione del seme in farina a prodotti come pane e pasta.

A condire, chiaramente, ottimi prodotti locali da gustare in una rilassata atmosfera profumata di grano appena falciato.

A Lauro (AV) invece si esalta il borgo e i suoi prodotti tipici.
Con C’era una volta al borgo si torna in quelle atmosfere contadine che tanto amiamo noi visitatori di sagre.

Da segnalare anche un menu da capogiro: polpette nel sugo, pane m’busso int e fasule, parmigiana di melanzane, carne di cinghiale, pizza tradizionale in forno a legna…

Che ci siamo persi!

Pasta e fagioli a Lauro
– Pasta e fagioli macchiata a Lauro (AV)


Situazione simile a quella di Lauro, ma nel casertano.
Si parla di Riardo (CE) e di Sagra al borgo.
Per l’occasione, oltre a danzare, passeggiare per il borgo (non dimenticate uno sguardo al castello!), ammirare prodotti artigianali potrete chiaramente saggiare tutta una serie di tipicità locali nei vari piccoli stand di questa sagra a carattere itinerante.

Speriamo che tutte e 3 siano solo rinviate e che possiamo goderne tutti al più presto.

Il pensiero di polpette e fusilli locali non gustati mi fa star male.

– Immagini senza tempo, da Riardo (CE)


Chiudiamo col dolce: Festa della sfogliatella a Castel San Giorgio (SA)

Il prodotto è di qualche secolo fa ma la festa si difende bene comunque dall’alto delle sue ben 15 edizioni.

Si potranno apprezzare alcune varietà di uno dei dolci campani più apprezzati, la sfogliatella, in versione Frolla, Riccia e Santa Rosa.

Sfogliatelle ricce a Castel San Giorgio
– Fragante esercito di sfogliatelle a Castel San Giorgio (SA)


Oltre al dolce in realtà presente di solito anche un menu “salato” di introduzione tutt’altro che banale: pennette con speck, rucola, scaglie di parmigiano e pomodorini, fusilli con melanzane e salsiccia, pasta e fagioli maritati, panino con salsiccia paesana alla brace oppure con melanzane, patatine, broccoli saltati in padella, caponata sfiziosta con mascuotto. Mica male!

Anche questo weekend è passato senza sagre.
Incrociamo le dita e speriamo che questo sia l’ultimo articolo sulle sagre rinviate di Giugno che leggiamo.
Anche perchè Giugno è finito…


Falco


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