Festa della montagna – Acerno (SA) – 2023
La Festa della montagna di Acerno (SA) mescola il passeggio del centro cittadino a quello degli iniziali sentieri della montagna. Paese e montagna vivono da sempre in simbiosi, ed è proprio la festa, quest’anno tenutasi nei giorni 9 e 10 Settembre, a celebrare questa antica unione. L’evento è organizzato dall’Associazione Tannera.

Festa della montagna di Acerno, il programma
La Festa della montagna non si limita ad una sfilata gastronomica. Al contrario, il suo programma è colmo di piccole manifestazioni tutte atte a mostrare e riprendere antichi mestieri, usanze, riti e lavori di una volta.
Quando siamo arrivati, con le persone che già sciamavano da questo a quel prato, ci siamo ritrovati praticamente quattro show in contemporanea. Una piccola fila stava nascendo nei pressi della Cagliata. In questo spazio messo a disposizione per i casari locali avveniva tutta la dimostrazione su come si preparano ricotta, primo sale e treccia di mozzarella. Le piccole ricotte vengono compattate negli appositi stampini, sul pentolone invece, colpita e addensata, si tormenta la pasta filante che poi avrebbe formato trecce e mozzarella, con tanto di dimostrazione di intreccio fatto a mano.



Il piattino dimostrativo è servito al pubblico molto attento e noi stessi abbiamo assaggiato ben volentieri. Sono un amante di tutti i formaggi freschi quindi mi sono piaciuti tutti e tre. La ricotta calda, in particolare, era una delizia, ma anche primo sale e treccia si difendevano bene.
Poco distanti giacevano quattro grossi buoi, a loro e dei muli l’onere di sfilare dal parco fino al centro cittadino, dando dimostrazione di traino di enormi tronchi di legno. Alle due coppie di buoi veniva agganciato il grosso tronco, mentre ai muli toccavano dei rami più affusolati e dal diametro direttamente inferiore. I muli si riproponevano poi anche per le gare di carico e scarico. Per constatare quale concorrente riuscisse a preparare più velocemente sella e materiale per la competizione.
Tra i sacchi pronti per il carico anche quelli colmi delle ceneri del catuozzo. Costruzione quasi arcaica concepita per la produzione di carbone. Se ricordate, il capannello viene tirato su con dei rami, i quali vanno a erigere una solida capanna con dello spazio aperto utile per far circolare il vento e nutrire di ciocchi infuocati la struttura, che può continuare a bruciare per giorni e giorni.

Festa della montagna di Acerno, il programma pt. 2
Nello stesso parco era da poco iniziata anche la competizione con i motosega.
Diversi esperti, di cui molti in tarda età, si mettevano in gioco per cercare, con un taglio netto e deciso, di estrarre dall’enorme tronco messo a disposizione, un ciocco del peso e della dimensione giusta.
Chi più si avvicina al peso e alle dimensioni ideali, decise inizialmente dalla giuria, vince.
Sulla destra, in fondo, dei cordoli bianchi e rossi delimitavano le aree nelle quali si esibivano lagotti e segugi addestrati alla ricerca del tartufo. I simpatici cagnoloni si ficcavano con la testa nel terreno alla ricerca dei profumati tuberi, destando l’attenzione di appassionati ma soprattutto di tanti giovani, felici e sopraffatti dalle tante possibilità di scoperta.


Nella stessa zona era possibile vedere un’arnia con tanto di ape regina e sciame intenta a proteggerla. Mentre con curiosità si seguivano i percorsi creati dalle api nell’alveare erano anche disponibili delle prove d’assaggio di miele con diversi abbinamenti. Più sotto ancora, invece, il tree climbing. Degli esperti, con resistenti carrucole, facevano provare ai curiosi l’ebrezza di essere trainati su un imponente albero, per poi essere dolcemente riportati al suolo.


Intorno alle 15.00 sarebbe iniziato anche lo show dei Falconieri dell’Irno, che ormai cominciamo ad incontrare spesso nel corso dei nostri giri mangerecci per sagre ed eventi regionali. Lo spettacolo, istruttivo e interessante, vede sempre alcune dimostrazioni di volo dei rapaci scelti per la giornata. Gufi africani, aquile del cile, barbagianni e altri esemplari, volano da un guanto imbottito all’altro dispiegando le grandi ali, oppure dimostrando quanto sia fine il loro udito e acuta la loro vista. Allo spettacolo spesso sono invitati a partecipare bambini, che si dimostrano sempre entusiasti di avere a che fare con queste regali creature.



Festa della montagna di Acerno, il menu
Come prima accennato, il vastissimo programma di dimostrazioni, musica e altro quasi sormonta la parte culinaria della festa. Questa però non è assolutamente da perdere, dimostrandosi comunque degna di essere scoperta. Il menu è creato in simbiosi con dei ristoranti.
Per fare un po’ di chiarezza possiamo dire che ci sono alcuni ristoranti del centro che preparano arbitrariamente dei menu proprio per l’evento. Nelle zone dedicate agli stand gastronomici abbiamo invece un mix di aiuti dato dall’Associazione Tannera e ristorazione locale.
Ai macellai è affidata la preparazione delle carni alla brace. Costate di maiale, bistecche, salsicce, pancetta, con patate e sfrionzola. Patate al forno che vanno per la maggiore come accompagnamento e carni che, forse aiutati dalle fronde fresche degli alberi e dalla magia del mangiare all’aria aperta, ci sono sembrate particolarmente buone.


A seguire abbiamo diversi primi a disposizione. Cavatelli al ragù di cinghiale, raviolo farcito di ricotta servito al sugo e pippoli con fagioli e castagna. Mentre cavatelli e ravioli non hanno bisogno di molte presentazioni va forse ricordato che i pippoli sono pallini di pasta serviti in una sorta di zuppa molto addensata. Si accompagnano solitamente con funghi, castagne, carne, patate o prodotti del bosco.
I prezzi medi di queste pietanze sono tutti un pochino più alti della media, rispetto ad altri eventi simili.
Ci è stato spiegato che ciò avviene poichè la pasta (realizzata artigianalmente) non è improvvisata in strada ma bensì nei laboratori propri di ogni struttura ricettiva. Questo ha dei costi che solitamente una sagra classica non deve sostenere, ed ecco spiegato il piccolo sovrapprezzo.



Festa della montagna di Acerno, il menu pt. 2
Scorrendo ancora avanti troviamo anche della pizza fritta, del caciocavallo impiccato (disponibile in centro, vicino la chiesa!) e due piatti poveri appartenenti alla tradizione acernese, quali il Pan Cotto e la Zuppa di Castagne. Questi due piatti spacciati per “semplici” erano tra i più buoni e sorprendenti dell’intera proposta. Il pan cotto, che è un piacevolissimo mappazzone di pane e patate sfritto e saltato in padella con vari aromi non si spiega come faccia ad essere così buono nonostante sia composto da tre ingredienti in croce (appunto pane, patate e aromi). Idem la zuppa di fagioli e castagne, dove l’assaggiatore attento noterà subito la presenza di cotenna/grasso, la quale concede una certa sapida collosità al composto.

Presente al centro della piazzetta di fronte il convento (all’interno del quale, nel chiostro, è possibile anche osservare una mostra fotografica relativa alla II Guerra Mondiale) anche uno stand di dolci.
Dai classici calzoncelli con ripieno di cioccolato e castagne fino a dolci nazionali. Come Zeppole di San Giuseppe, pasta di mandorle, piccola pasticceria, babà ripieni di crema e delizie di ricotta e pera.



Altri stand culinari, come quelli presenti in piazza, li trovate anche in centro, vicino alla chiesa. Essi sono stand identici a quelli descritti finora, utili semplicemente a smaltire la folla e permettere anche a chi si sta occupando di visitare il centro, di trovare un punto di ristoro più vicino.
Non ho parlato molto del vino ma come era intuibile viene servito nei pressi della grigliata.
Molti stand esterni, ma inseriti nel percorso, propongono salumi e formaggi locali e regionali, conserve, dolci tipici, artigianato, miele e confetture, potete sbizzarrirvi quindi con la scelta di tipicissimi souvenir.

La Festa della montagna, conclusioni
Abbiamo notato con piacere come l’evento, che apertamente dice di puntare all’intrattenimento e alla scoperta della vera Acerno, riesca in realtà a svolgere in modo eccellente i diversi aspetti della manifestazione. Noi siamo sempre particolarmente affezionati al lato gastronomico, si sa, ma ci ha fatto piacere vedere come viene realizzata da 0 una cagliata, allo stesso tempo è stato interessante provare piatti quasi mai sentiti o raramente assaggiati prima, come appunto il Pan cotto o i Pippoli.

Idem è interessante vagare col naso all’insù incuriosendosi dapprima col tree climbing, poi al contrario fissarsi i piedi non perdendosi lagotti e cuccioli lanosi alla ricerca di tartufi, voltarsi di qua e di la e sorridere di fronte la particolare sfida delle motoseghe o soccombendo all’imponente dimostrazione di forza di buoi.
L’evento è rodato e anche se quest’anno si è dovuto per forza di cose cambiare il luogo dello svolgimento (causa lavori in corso ed impalcature) il tutto non ne ha minimamente risentito, anzi.
Quel che si coglie anche al primo sguardo è anche un desiderio di essere in contatto con la natura, e con la montagna, la quale si può anche visitare con due escursioni completamente gratuite organizzate di primo mattino (alle 9) e che mostravano al pubblico il Sentiero delle Acque e la Valle delle Cartiere e Ferriere che ha origine proprio da Acerno. Insomma, una festa decisamente per tutti i gusti.
