Festa della cipolla – Vatolla (SA) – 2018
Ci sono luoghi che sanno già di sfida, uno di questi è Vatolla e la sua “Festa della cipolla“, che sapore ci avrà lasciato in bocca?
Il nuovo resoconto lungo di Falco.

Il viaggio per la sagra è la sagra stessa
Si parte con un inguaribile ottimismo e col sole che ancora deve abbandonarci, sono le 20:15, il panorama è rosa, la lungomare allarga i suoi confini non potati e il pagliericcio oscilla al vento mentre nell’auto una tromba d’aria formata da 4 finestrini aperti si mescola cacofonica a RadioItalia Anni60 a tutto volume con Gianni Morandi che sembra stia cantando una versione grunge rock di “Scende la pioggia”.
L’orario è tattico, quando si va ad una sagra lontana è un pò come fare una partenza intelligente, non devi arrivare stremato, o anche se ci arrivi devi avere il tempo di riprenderti.
Arrivare a Vatolla non è particolarmente difficile, anche se quando cominci a incrociare nomi da Contea (tipo Perdifumo) sparisce ogni minima indicazione, quindi è meglio se ti parti con le idee un minimo chiare.
In men che non si dica (50 pimpanti minuti) un segnale indica un baratro sulla mia destra, c’è scritto Vatolla.
Eppure un altro (il primo trovato) mi dice che la “Festa della cipolla” è dal lato opposto, un consapevole sorriso preisterico si dipinge sul mio volto.
Sappiate che se non dovete affrontare un tot di tornanti, ripide salite, almeno 2-3 inversioni e non arrivate alla soglia della disperazione allora la sagra non merita così tanto, il viaggio per la sagra è la sagra stessa.

Questa presunta deviazione, nella quale non compare più nessun altro cartello, dura un bel pò.
Ci sono più volpi e crepacci che segnaletica ma fortunatamente arriviamo alle pendici di una ripida salita dall’alto della quale Messner fa segno di lasciar perdere, ma noi si insiste.
Grazie ai principi base della fisica adottati da Elon Musk con SpaceX arriviamo al parcheggio nel campo sportivo, che si trova per comodità ancora più in alto, costruito secondo il principio del vantaggio tattico che Vatolla condivide con La Paz di prevalere sugli avversari tramite il debito d’ossigeno.
Parcheggiamo all’interno (1.50) e aspettiamo la navetta (aggratis) mentre un tipo parte con un comizio sul presunto broglio dell’euro e cinquanta.
Se ne lamenterà per tutto il tempo, navetta compresa.

Il fascino di una festa anni 50′
Finalmente siamo all’ingresso della festa, un simpatico ragazzotto ci illustra come funziona il tutto:
“Ehm, in pratica vai dritto e ci sono degli stand”.
No, non è vero, è stato simpatico e disponibile, diamogliene atto.
A Vatolla bisogna cambiare i soldi prendendo dei coupon che si chiamano Cipollotti.
Hanno il valore di 1.10 cadauno, quasi tutto costa 2 cipollotti, tranne vino, acqua e dolcini.
Comincia il tour gastronomico.
Innanzitutto devo dire che Vatolla si presenta acchittata con gusto. Mi da l’idea di una festa di paese anni 50, sobria, essenziale, semplice ma elegante, sicuramente qualche borgo più grande dovrebbe prendere esempio.
Dai balconi cascano vigne e per le strade di fronte gli stand sono sistemati giacigli di paglia dove ci si può sedere, l’aria è fresca e non c’è folla, si sta bene.

Le postazioni del cibo
Postazione 1: Incontriamo le pizzelle di cipolla.
Ora, sappiamo che fare le frittelle per 200 persone è tutto tranne che facile, spesso risultano gommose e troppo piene, invece a Vatolla sono delicate, spumose il giusto.
La cipolla è presente ma non eccessiva, con 2 cipollotti (2 euro e 20) ne prendiamo uno spiedo da 4, sono grandi quanto palline da tennis, ci sta!
Manco 1 minuto e aggredisco anche la cipolla gratinata (andava in coppia con la zuppa volendo) con (poca) pancetta, carina.
E’ molto buona invece la pizza, ovviamente di cipolla.
Viene presentata come cilentana ma in realtà è la classica pizza “salernitana”, anche se l’impasto è bello morbido, l’ho gradita molto (per 2 cipollotti 1/4 di pizza)
Si continua con due pezzi forti: I tagliolini alla cipolla (fatta come una sorta di genovese) e i raviolini.
Suppongo che siano fatti in casa perchè sono molto gustosi, i ravioli ottimi!
Come secondo scelgo lo spezzatino di carne e cipolla (giustamente) ed è morbidissimo e infine il dolce, che ripulisce il palato con la sua morbidezza e zuccherosità.

Vatolla convince
Ho dovuto tagliar un pò corto altrimenti il resoconto sarebbe stato infinito ma Vatolla ha la mia piena approvazione.
Il centro storico è esaltato da un piazzamento strategico delle luci, è piacevole mangiare e andare in giro a guardarsi intorno, hanno avuto la saggezza di distribuire gli stand per il paese, cosa che adoro, e inoltre è possibile visitare anche alcuni palazzi storici come Palazzo Vargas.
Il cibo era ottimo e il prezzo tutto sommato giusto.
Abbiamo cambiato 20 euro e abbiamo mangiato tutto (diviso 2), in apparenza alcune cose sembrano convenire più di altre ma per me a volte conta più lo sfizio dell’assaggiare tutto che neanche il riempirmi troppo.
Unica nota stonata, che devo sottolineare…il vino costa 1 cipollotto, cioè 1 euro e 10, per un bicchiere minuscolo, troppo, troppo. Per quella cifra almeno 2 bicchieri dovrebbero saltar fuori.
Ah c’era anche la frittata di cipolle, ma non ho fatto in tempo a fotografarla, magnata SUBITO.
Vatolla? Promossa, promossa, promossa.
Al ritorno i carabinieri avevano bloccato tutta la statale, ci ho messo 1 ora e mezza a tornare a casa. Menomale che il sapore della cipolla non ha mai abbandonato la mia bocca tenendomi compagnia.

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