Tag: Danze

La notte del Barone – Torchiara (SA), Il Burbero barone torna a danzare tra le folle

La notte del Barone – Torchiara (SA), Il Burbero barone torna a danzare tra le folle


A Torchiara, in Cilento, il 17, 18 e 19 agosto 2022 va in scena la quinta edizione de “La Notte del Barone“: tra atmosfere fiabesche, dentro e fuori il palcoscenico naturale del cinquecentesco palazzo baronale “De Conciliis”, prendono vita personaggi e vicende di epoche passate.

La notte del barone, artisti
– Grande cura per artisti e giochi di luce


La notte del Barone, il programma della festa


La manifestazione accende i riflettori sulla storia del borgo attraverso l’arte del teatro di strada, la musica e l’enogastronomia. Tantissimi spettacoli con circa 50 artisti coinvolti riempiranno le straduzze del borgo in attesa della suggestiva uscita del Barone.

La notte del barone, ospiti
– Un’ospite dell’edizione 2022

Mostre, artigiani, concerti, folklore e danze popolari accompagneranno i visitatori fino a tarda notte.

La manifestazione si propone, dunque, come “tappa obbligata” per il turista che approda nel Cilento nel mese estivo; un modo alternativo per penetrare nell’entroterra cilentano e trovarsi al cospetto di un evento originale, nuovo e di ampia portata.


Le origini della festa


L’evento riprende romanzate vicende di epoche passate come quella del Barone, feudatario dal fare apparentemente burbero, che, stizzito inizialmente dagli schiamazzi di estranei e popolani intenti a far baldoria nei propri possedimenti, non perderà occasione, all’assaggio del primo boccale di vino, a mostrarsi, con la sua singolare generosità, quale vera anima della festa! 

Giullari, musici, danzatrici, artisti di strada invaderanno le stradine del borgo storico e mescolandosi alla folla regaleranno tre serate davvero magiche. Non solo rievocazione, ma un vissuto fuori dal tempo che, attraverso l’arte visiva, la musica e la danza popolare, consentiranno al visitatore di sfogliare le pagine del passato, per intraprendere un viaggio tra storia, spettacolo, enogastronomia e cultura.


La notte del Barone, il menu

Ecco il menu dell’edizione 2022, distribuito in un percorso di 500 mt circa:

– Fusilli al sugo
– Lagane e ceci
– Ciambotta
– Pizze fritte
– Panini con salsiccia, provola e patatine
– Patatine fritte
– Zeppoline con fiori di zucca
– Pizza cilentana
– Caciocavallo arrostito
– Fagiolata cilentana
– Fagiolata vegan
– Mortadella arrostita
– Vino e percoche


– Falco

La notte del barone, copertina evento FB
– Clicca sull’immagine per accedere all’evento ufficiale!
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Festa medievale San Martino – Montecorvino Rovella (SA) – 2022

Festa medievale San Martino – Montecorvino Rovella (SA) – 2022


Nella frazione omonima di Montecorvino Rovella (SA) si tiene la Festa Medievale San Martino.
Quella di quest’anno è una 2° edizione siccome dopo il primo fortunato tentativo l’organizzazione ha dovuto fermarsi per due anni per i motivi noti.
L’evento si terrà dal 5 al 7 Agosto 2022.


Il nostro medioevo


Nonostante una cura capillare di molti particolari il vicolo che ospita l’evento (900 dignitosi metri di festa) presenta un solo sito realmente appartenente al periodo preso in esame, la chiesa di San Filippo, appartenente al XV secolo.

Si è scelto comunque di celebrare questa particolare data poiché lungo il percorso sono presenti strutture ed abitazioni, talvolta abbandonate dalla popolazione (seppur per la maggior parte curate) risalenti tranquillamente al 1700, 1800 e così via.
Il salto nel passato è un modo per tener viva l’attenzione su una strada ricca di storia che rischia di passare altrimenti inosservata e dimenticata.


L’evento è ricco di particolari, basti osservare gli stendardi in legno che portano il nome di ogni taverna o punto ristoro che si trova durante il percorso. I drappi, i segnali stradali, le balle di fieno ma soprattutto gli spettacoli. Impossibile non citare anche le monete che si sono presi la briga di coniare A MANO e che potete cambiare nei tre diversi banchi di cambio presenti, imperdibili.

Il vero punto focale, dicevo, sono infatti i diversi spettacoli che si alternano nelle tre piazze principali del percorso.
Durante il corso di questa edizione osserverete il suggestivo scambiarsi di figuranti e di danze. A partire dall’irriverente gobbo passando per l’artista del fuoco Nino Scaffidi.


Uno degli artisti itineranti che più ho apprezzato è quello dei Viandanti di Montevergine. Un gruppo in costume che si esibiva in danze da corti medievali con tanto di musiche d’epoca. Da amante personalmente sia del fascino delle corti che di questo tipo di melodie non ho potuto fare a meno di fermarmi ogni volta che li incontravo.


Il menu ricercato della Festa Medievale San Martino


Nonostante la Festa Medievale San Martino non punti ad essere un evento gastronomico (o una sagra) ma bensì un carosello da osservare per stupirsi e divertirsi, il parco di pietanze offerto è degno della cura dimostrata dagli organizzatori in tutti gli altri ambiti.

Abbiamo due primi diversi: Fusilli al tartufo (7€) o Fusilli con zucchine e guanciale (5€).
Entrambi i piatti sono abbondanti. Il più sfizioso dei due è indubbiamente la variante al tartufo. Il costo non è popolare ma il tartufo c’è, si vede e si sente pure.
Questa è l’unica taberna dove potreste incontrare un po’ di fila data la grande affluenza. A onor del vero sfortuna ha voluto che dovesse esserci il ricambio della pasta proprio quando toccava a noi, perché per il resto è filata via liscia senza mai grosse attese.

Festa medievale San Martino, Fusilli al tartufo
– Pioggia di tartufo


Altre pietanze da provare sono il caciocavallo impiccato con tartufo (4€) e il pan tuost’ con fagioli (4€ con vino omaggio).
Benchè il cacio sia il simbolo perfino della nostra pagina uno degli alimenti che più mi ha colpito (insieme al vino con le percoche che si trova nell’ultima piazza, 2€) sono proprio i fagioli.

Lo stand in legno si trova in un piccolo atrio circondato da abitazioni. Il piatto è abbondante, tanto da risultare anche bello peso, componibile (vengono serviti fagioli sul pane e si può scegliere di condire con pomodori, cipolla, aglio, peperoncino in olio o piccante etc.). Sicuramente di gran gusto.

Fagioli e pan tuost
– Carosello di fagioli


Lo spezzatino di cinghiale va letteralmente a ruba. Le quantità sono limitate perché come dicevo l’aspetto del cibo non è uno dei punti principali su cui punta l’organizzazione, non è una festa dove ci si viene ad abbuffare. La scelta è stata quella di avere diversi elementi di qualità ma in dosi limitate. Neanche noi, che ci siamo colpevolmente attardati convinti di avere più tempo, siamo riusciti a provarlo!


Mercatini, mostre e Falconieri


Oltre a stand di birra artigianale (ottima) alla spina durante il percorso è possibile anche trovare qualche piccolo esempio di mercatini artigianali, dai dolciumi alla lavorazione del legno.
Una delle mostre che colpisce di più è quella delle armi medievali ed armature.

Il curatore è un vero appassionato del periodo e ha realizzato egli stesso i vari trabocchi, baliste, arieti e torri che potrete ammirare esposti nel piazzale.
Sarà ben felice di scambiare con voi qualche osservazione sul suo lavoro, non temete di chiedere.


I Falconieri dell’Irno sono stati un altro dei vari spettacoli educativi e di sicuro effetto della Festa.
Il loro show di barbagianni, poiane, falchi e gufi ha creato una folla di curiosi e rispettosi appassionati del mondo dei rapaci. Insieme all’eleganza dei rapaci l’occasione è stata sfruttata anche per fare un po’ di divulgazione, che non fa mai male.

La Festa Medievale di San Martino è dunque un evento peculiare per le caratteristiche espresse.
Non è facile trovare nei paraggi un’organizzazione che non decide di giocare facile e non puntare sul cibo.
Caparbiamente, invece, si è deciso di dare tutto sulla cura degli spettacoli innanzitutto e in generale su una sensazione di voler crescere e migliorarsi per diventare un punto di riferimento per gli eventi del genere, e della zona.
Certo, dopo due anni di stop e una sola edizione non era facile tornare in grande stile e qualche postazione un po’ scarna di addobbi lo dimostra. La serietà del comitato organizzativo, col quale ci siamo fermati a parlare a inizio e fine serata è però una garanzia per la crescita dell’evento nelle edizioni immediatamente successive, ne siamo certi.

Festa medievale di San martino, mappa
– Mappa del percorso


– Falco

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Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE) – 2022

Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE) – 2022


La Festa Popolare della Tammorra a Sessa Aurunca (CE) è un evento giovane, siamo solo alla 5° edizione, ma è partito in grande e con una visione del futuro decisamente chiara.
A organizzare l’evento è, con un team molto capace al seguito, Carmine Paolucci. Ha saputo articolare una festa che si snoda tra tutti gli hot spot di Sessa Aurunca e che oltretutto ha già ricevuto un riconoscimento, l’Italive, battendo concorrenti altisonanti.
Osserviamolo un po’ di più nel dettaglio, nel racconto di oggi de Il Trono di Sagre.

Pasta, fagioli e cozze
– Una ricca anteprima, pasta, fagioli e cozze.


Una festa popolare a 3 anni sagra da noi


C’era grande attesa anche prima della partenza per un evento di cui avevamo percepito la caratura. Sarebbe stata inoltre per noi la prima volta non solo alla Festa Popolare della Tammorra ma anche a Sessa Aurunca, paese di cui conoscevamo colpevolmente poco, oltre la mera posizione geografica.

Posizione che non aiuta, collocata a 3 anni sagra da noi (1 ora e 30 piena e non si scappa) a ben 10,50 baiocchi di pedaggio (sempre siano maledetti).


Arriviamo intorno alle 20, trovando parcheggio abbastanza facilmente (ne potete osservare uno non appena vi avvicinate al centro storico, subito sulla sinistra, e un altro più avanti, in uno spiazzo) e ci infiliamo in questo cunicolo pedonale dove veniamo accolti da un pensionato che si soffia il naso in maniera rurale, in pieno spirito di festa “popolare”.

Il viottolo di cui ho rimosso il nome sbuca nel centro del viale pedonale principale (Corso Lucilio) di Sessa Aurunca.
Immediatamente alziamo gli occhi al cielo notando questi drappi bianchi con scritte nere che riportano alla mente le più tradizionali canzoni della cultura popolare e musicale napoletana. Siamo già nel vivo dell’evento.


Già dai primi sguardi si percepisce l’ovvio: Sessa Aurunca è un gran bel centro storico, e manco piccolo.
Mi scuserà chi lo ritiene ovvio, ma per noi è stata una gradita sorpresa.
Tocca cercare Carmine e mentre ci orientiamo facciamo un andazzo di su e giù per la festa e in circa 300 mt siamo già sudaticci, fa caldo.


Il programma dell’evento


Becchiamo Carmine che si da da fare in piazza Tiberio, dove a breve si comincerà a suonare.
Il suo sguardo è tra l’euforico e il folle, è carichissimo e si frega figurativamente le mani, la sua creatura sta per liberarsi anche quest’anno.

Da vero professionista in pochi minuti ci aiuta a realizzare la videointervista più efficiente e rapida di sempre (3-4 minuti a getto continuo senza mai impappinarsi e toccando tutti i punti) e poi ci lascia liberi di scorazzare per l’evento.


Tocca tornar su, in cima, al Castello, per prendere i ticket!
Avremo a disposizione la selezione da 20€, che inizialmente avevamo intenzione di farci bastare ma sai com’è, l’entusiasmo sale e la fame pure, e dunque l’aggiunta di quella da 15€

Per chiarire: Le selezioni di ticket sono 3, da 20, 15 e 10 euro. Ognuna di esse cerca di darti il meglio che la cifra permette. Alcune pietanze sono presenti soltanto in determinate selezioni. Il mio consiglio è di prendere strisciate diverse e condividere, come vi consiglio ormai da 4 anni e passa.

Crespella
– Crespella bollente, abbinabile a qualsiasi cosa

Il colpo d’occhio della piazza del Castello è l’ennesimo che ti fa capire che festa e centro storico vanno decisamente a braccetto. Già mi piace come il percorso si snodi “costringendoti” a vedere ogni minimo anfratto (quasi, se prima di Piazza Tiberio giri a destra su Via Roma, venendo dal Castello, ti becchi anche l’anfiteatro romano).

Mentre decifriamo la mappa parte un mix di urla celebrative, trenini e scoccar di castagnole. Amanti della danza popolare e turisti vengono coinvolti in una prima sudata che fa da opening informale all’evento.


Il menu della Festa Popolare della Tammorra


Finalmente cominciamo a provare qualcosa e partiamo col botto.
Pasta, fagioli e cozze. Gnocchetti al dente in una crema di fagioli con cozze.
Non solo si è mantenuta integra, ha una consistenza perfetta, una sapidità perfetta ed è un piatto che definire “da festa” è quasi fuori luogo. Veramente ottima.
La mangiamo in piedi, praticamente con le mani, sperando di non ficcarci un po’ di cremina di cozze su camicia e capelli. Proseguiamo.


Sempre nella stessa piazza, dopo un salto al museo interno del castello proviamo il primo rosso della serata. Sulla mappa noterete diverse postazioni, ogni postazione ha diversi vini. Ficcatevi in testa di tenere sempre sotto controllo numeretti e posizioni sulla mappa sennò girate a vuoto!

Proviamo di seguito anche l’altro primo, gli gnocchi al sugo con formaggio e basilico.
Anche qui tenuta della pasta e sapidità perfette.
Mi concentro su questi due aspetti perchè come potrete immaginare quando si cucina per centinaia di persone i rischi più concreti sono quelli di scuocere e di servire senza sale. Nulla di tutto ciò accade nella saporita Sessa Aurunca, La Festa Popolare della Tammorra danza e balla anche sulle vostre papille gustative.

Gnocchi
– Gnocchetto al sugo


Raggiunti da alcuni amici decidiamo di dare un secondo colpo al vino e stavolta di provare un Primitivo al 100% (in piazza avevamo provato un Aglianico-Piedirosso), che ci convince a sua volta.
Non convince a me (ma qualcun’altro si) il piatto di fagioli. Il sapore della trippa era molto deciso (e a me la trippa piace) ma ci conquista appieno la simpatia delle signore che poco più avanti si occupano della frittura delle Crespelle (una ciambella che sostituisce idealmente la pizza fritta).

Piatto che si esprime al meglio nella sua disarmante semplicità: impastato, modellato a cerchietto, fritto.
Fine, saporito e da accompagnare a vino, formaggi, salumi, quel che vi pare. Se l’anno prossimo lo decorano di lardo potrei fare una sciocchezza.


Il duomo


Seguendo la mappa vi concederete una deviazione costellata di lucine, esse vi condurranno al Duomo di San Pietro. Qui un altro gruppo si esibirà in danze tipiche (la sempre apprezzata Brigante se more e Cicerenella) accompagnate da una danzatrice/giocoliera che farà roteare in modo molto suggestivo queste palle di fuoco incatenate ad essa. Un bello spettacolo reso unico dalla bellezza immortale del duomo e dall’ennesimo scorcio a sorpresa di Sessa.


Convince un pochino meno lo stand salumi-formaggi, ma a onor del vero Il Corvo mi sfila dal piatto i pezzi più grassi e saporiti quindi addosserò a lui la colpa.
Momento chiarezza: Dire che questo o quello convince meno è relativo.
Nel senso che i piatti hanno chiaramente valore e prezzo diverso e messi insieme formano un simbolico 20€ (o 15€) quindi dire “Il piatto di salumi non mi convince, avrei preso due piatti di pasta, fagioli e cozze” è veramente senza senso. Le critiche, per così dire, lasciano il tempo che trovano, il menu va considerato nella sua interezza, e dopo vi dirò la mia a riguardo.


Come in tutte le nostre avventure la serata si è trasformata in una caccia allo stand: abbiamo sempre fame! Ci è rimasta l’Officina Del Gusto, che però è composta soltanto da due pezzetti di pane con conserve (anche qui vale il discorso di poco sopra) e il baccalà fritto.

Presente in due versioni è veramente eccellente. Cottura perfetta, umido all’interno, crocca, riempie.
Sia l’alice che il baccalà veramente apprezzati. Io li ho affogati al limone perchè sulla frittura mi piace e ho fatto i complimenti anche ai ragazzi nello stand.

Questo stand si teneva nella piazza Tiberio, quindi abbiamo fatto su e giù 2 volte, con diverse pause, visitando i vari punti, e mettendoci circa 3/4 ore. Ce la siamo presa veramente comoda, e in più andavano fatte foto e video, però la serata la passi.

Baccalà fritto
– Ottimo baccalà fritto


Conclusioni


Ce ne sono diverse.
Allora, siccome la parte economica vuole sempre la sua parte vi dico che noi con una risma di ticket da 20€ ed una da 15€ + 2 calici (quelli grandi, da 5€ ciascuno, che permettono di avere più del doppio del vino del calice piccino) e quindi con un totale di 45€…ci abbiamo mangiato in 3.

15€ a testa è un prezzo ben più che accettabile considerando la grande qualità di diverse pietanze (ben più di una ha sorpreso in positivo), il piacere di visitare il centro storico sorprendente di Sessa Aurunca (che tra castello e duomo vale ben oltre la cifra spesa), il parcheggio gratuito, la musica (su tre palchi) e l’atmosfera.

Inoltre…0 fila. Non c’era fila, mai. Gli stand sono sparpagliati perfettamente e magari puoi attendere qualche minuto ma i ragazzi all’interno (cui va fatto un applauso perché cucinare nella casetta in legno, con quel caldo, è da menzione d’onore) sono estremamente efficienti.

Festa popolare della tammorra, concerto
– Si mangia bene, ma vi ricordo che questa è una festa della musica!


Spero di essere riuscito a darvi una buona panoramica dell’evento e ringrazio la grande accoglienza di Carmine Paolucci e dell’intero team (che lui stesso ci ha tenuto a ringraziare più volte) per l’invito e i miei complimenti per una festa molto riuscita.

La Festa Popolare della Tammorra continuerà nelle serate del 23 e del 24 Luglio, quindi datevi una mossa! Se necessitate info sul panorama musicale, siccome è una festa che si base sulla musica, vi consiglio di consultare l’articolo informativo precedente scritto (eccolo) e l’evento FB ufficiale (qui sotto), ciao!


– Falco

Festa Popolare della Tammorra, evento FB
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