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Notte re la focalenzia – Castelfranci (AV) – 2023

Notte re la focalenzia – Castelfranci (AV) – 2023


Quest’anno abbiamo raccontato la trilogia degli eventi organizzati dal Comune di Castelfranci (AV) e concludiamo forse con quello più allegro, frizzante, noto ed amato dagli stessi abitanti del posto, la magica Notte re la Focalenzia. L’evento si tiene tipicamente a Dicembre, dal giorno prima dell’Immacolata, il 7 Dicembre, fino al 10.


Una costellazione di pire


Questa volta l’evento si tiene nella piazza principale di Castelfranci, troviamo simpatico e funzionale che i tre eventi (La Notte re la Focalenzia, Fiume DiVino e Le Notti della Maccaronara, in ordine inverso di svolgimento) si tengano in tre posti diversi della cittadina poi non così grande. E’ utile sfruttare tutti gli spazi ed è un modo per valorizzarli.

In questo caso sono stati disposti dei grandi bracieri all’inizio del corso, nel mezzo e alla fine sotto il palco. Una volta accesi tutti i bracieri formano una costellazione che dall’alto ricorda un grappolo d’uva (totally true story). Il braciere più grande è proprio quello sotto il palco, in un’eroica cavalcata a metà tra un tedoforo e l’assedio al Fosso di Helm il sindaco con fiaccola fiammeggiante da alle fiamme l’imponente piramide di legno.


Sono accesi, i falò sono accesi, Castelfranci chiede vino!

Uno dopo l’altro seguono tutti gli altri falò e partono musiche folk e tarantelle (quelle sponda montemarano e compagnia), in un attimo ci sono danze, balli e brindisi sparpagliati per la piazza che comincia finalmente a prendere calore.


Un menu rinfrancante


L’evento ha un’ottima scelta culinaria, innanzitutto il nostro amico, Chef Pasquale Corrado, del ristorante Stella, incontrato già precedentemente agli altri due eventi, ci illustra tutto il parco pietanze che gestirà in questa quattro giorni di falò. Tutti i piatti della tradizione gli sono stati affidati, quindi abbiamo la classica e imperdibile Maccaronara, involtini al sugo, la carne di maiale con peperoni e un gradevolissimo maiale allo spiedo che gira rilassato su se stesso solleticato e rosolato dalle fiamme.


Nonostante sappiamo a memoria peculiarità e sapori di questi piatti che puntualmente Pasquale ci fa assaggiare è impossibile nascondere l’acquolina. Con grande gentilezza Chef Corrado illustra nuovamente le caratteristiche della sua Maccaronara. Sua, perchè è fatta a mano, da lui, come sempre.

La fa danzare, le fa prendere aria (così non si attacca), la scuote e poi la tuffa in acqua.
Con dei tempi tecnici perfetti ed uno sforzo collettivo di tre persone la pasta viene riacciuffata, mescolata col sugo, impiattata e spolverata di formaggio. La Maccaronara ha dalla sua il grande merito della semplicità. E’ tenace, come piace a me, la sua caratteristica forma la rende intrigante al palato, il sugo fa il resto, il formaggio aiuta.


Ci viene preparato un vassoio, sono appena le 20.00, i primi falò sono stati accesi da poco, la musica è partita ma il grosso della gente ancora non c’è. Abbiamo tutto il tempo di fare foto e riprese con calma, e possibilmente anche di mangiare, con calma (spoiler: così non sarà)

Affiancati alla maccaronara ci sono sempre i fedelissimi secondi: la Carne con i peperoni, speciale, resa stuzzicante da un peperone carnoso e dall’aceto, in aggiunta alla carne di maiale tenera e rosolata, e stavolta, in sostituzione al mugliatiello, un leggero e pimpante involtino di cotenna al sugo.


I vini e le cantine di Castelfranci


Al solito tutti gli eventi di Castelfranci organizzati da Comune e Pro Loco hanno l’obiettivo di mettere sul piedistallo i vini locali, delle piccole ma operose cantine della zona. Alla casetta del vino sarà possibile, come sempre, trovare tutte le cantine con il loro prodotto migliore, acquistabile sul posto. Boccella, Colli di Castelfranci, Molettieri, Gambale, Cantine Perillo Gerardo e Azienda Agricola Perillo Michele, Regina Collis, Ricciardi. In particolare tre di queste hanno scelto di averci ospiti durante la nostra visita in paese.


La prima che visitiamo è quella di Antonio Molettieri, che viene attualmente portata avanti e sviluppata dai due figli, i quali nel 2020 hanno dato vita anche all’ottimo Badius, seguito subito dopo dall’Atipico.

Con grande disponibilità ci illustrano i loro prodotti, ci raccontano una vita di sacrifici da parte del padre Antonio, che per qualche minuto ci accompagna all’interno della cantina. All’esterno un carino allestimento con alberi e lucine di Natale, all’interno, per accompagnare il vino, formaggi, salumi e taralli.
A breve saranno disponibili per degustazioni ufficiali, ma se nel frattempo vi interessa una visita amichevole sono sempre a disposizione.


Subito dopo ci rechiamo da Antonio Gambale. Antonio ha raccolto l’eredità e il mestiere della moglie e ha continuato a sviluppare la loro reciproca passione. E’ anche uno dei pochi che in zona produce un bianco, il Fiano. Se avete seguito in pagina FB Il Trono di Sagre ricorderete che l’avevamo anche accostato idealmente ad un formaggio con sentori di arancia candita, di Alta Mangiuria.

Antonio, anch’esso con grande gentilezza ci mostra tutto il suo lavoro, che conduce da solo visto che i figli sono ancora minorenni. Come potete ben immaginare il tutto richiede uno sforzo e una dedizione immane.


La terza cantina che visitiamo è quella della Azienda Agricola Boccella, una delle più grandi del comune.
L’Azienda Agricola Boccella produce diverse etichette, è fornita di due fantastiche botti di ultima generazione che aiutano il vino a mantenere il suo stato, in modo inalterato, prima dell’imbottigliamento.
Di fronte le botti, due gigantesche anfore in ceramica. Ai Boccella piace sperimentare, quest’anno hanno tirato fuori il Rosatt, un rosato che fa il verso al loro noto Rasott, prodotto probabilmente di punta della cantina. Non vediamo dunque l’ora di vedere cosa tireranno fuori dalle anfore! Speriamo un bel bianco…


Tutte le altre, invece, le trovate allo stand apposito in tutti i giorni della festa.


Una vasta scelta gastronomica…


Avete presente tutto il menu tipicamente locale che abbiamo elencato prima? Non è l’unica scelta, stavolta al classico si accosta il moderno. In ordine sparso abbiamo dei cuzzetielli alle polpette al sugo o volendo, in bianco, alla genovese. Due cuzzetielli caldi e profumati che potete ritirare al volo e gustare camminando.


Ancora, volendo, un piccolo tagliere di salumi e formaggi con frittatina al seguito oppure una bruschettona con uovo fritto e tartufo. Sempre gradito è il caciocavallo impiccato, degli Amici del Caciocavallo.


Due parole da spendere per Golopork, che producono un ottimo pulled pork dal fascino e sentori che travalicano i confini puramente provinciali. Non ce ne voglia l’Irpinia, ma qui si gusta tutto il fascino del nuovo continente. Molto gentilmente ci preparano il loro cavallo di battaglia, bello farcito del sopracitato pulled pork, con bacon, salse, patate al forno (rosolate alla perfezione, quanto adoro le patate al forno…) e provola, in un pane morbidissimo a mò di pita. Una favola. E’ stato estremamente difficile rimanere professionali e attendere di fare foto e video, prima di gustarlo. Consigliato.


Ah, in tema di pork…altra chicca di Chef Corrado è il maiale allo spiedo. Tenerissimo, che ve lo diciamo a fare? Ve lo consigliamo in un piattino, con fettina di pane bianco, accompagnato stavolta ad un’ottima birra alla spina (3,50€ prezzo FENOMENALE!).


Ancora pork, e ancora carne, questo particolarissimo stand produce pizze fritte da farcire, o paninetti, con salsine, salsiccia sminuzzata e tocchetti di carne. Aspetto favoloso, purtroppo sono nel pieno del caos quando andiamo a trovarli e non hanno il tempo di raccontarci la loro storia. Occhio e profumo però dicono…provateli!


Il fascino della Notte re la focalenzia…


Questa festa mi ha messo di buonumore. Tutti gli eventi di Castelfranci sono simpatici perché abbiamo sempre incontrato molta disponibilità e gentilezza (quasi ovunque) ma stavolta ho trovato il fascino della festa di paese classica, quella senza fronzoli, quella che c’è sempre stata e che sempre ci sarà, unita alla bellezza immortale del fuoco e delle fiamme, a braccetto con il menu della tradizione, quello che ti commuove e ti fa pensare al Natale, unito, ancora, a proposte moderne e di ottimo livello, a prezzi giustificati.

Ce n’è per tutte le tasche e tutte le voglie. Sentiti complimenti all’organizzazione, non vediamo l’ora di tornare, detto sinceramente.

Falco

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Festa della nocciola – Baiano (AV) – 2023

Festa della nocciola – Baiano (AV) – 2023


La festa della nocciola di Baiano (AV) è uno dei primi eventi a dettare il cambio di passo dall’estate all’autunno. Le date di quest’anno sono quelle che vanno dall’8 al 10 Settembre. Già nella giornata d’esordio del venerdì si segnala una bella risposta di pubblico. L’evento negli anni ha saputo costruirsi una solida reputazione, basata innanzitutto sulla qualità delle pietanze proposte.


La nocciola di Baiano


La Festa della nocciola riprende il prodotto più noto e pregiato del territorio: la nocciola.
La nocciola (di qualità mortarella) ha fatto la ricchezza di Baiano e dei comuni limitrofi (e ne abbiamo parlato abbondantemente qui) ma soprattutto ha saputo regalare ai buongustai un seme versatile e gustoso, che si adatta a diverse preparazioni con disinvoltura.

La nocciola compare in ogni parte del menu, che qui di seguito vi riportiamo nella sua interezza:

  • Pasta fresca al pesto di nocciole 6€
  • Panino salsiccia e contorno (melanzane sottolio) 5€
  • Panino Hamburger e scamorza con crema di nocciole 6€
  • Polpette di vitello con fonduta alla nocciola 6€
  • Straccetti di vitello con crema alle nocciole 6€
  • Tagliere di salumi con ricotta di bufala con granella di nocciole, miele e olive taggiasche 7€
  • Patatine fritte 3€
  • Pizza fritta alla montanara & Pizza fritta con crema di nocciole e capocollo 4€ (la coppia)


Quelli elencati sopra sono tutti stand Pro Loco. Come stand “esterni” che partecipano comunque alla festa abbiamo la casetta del caciocavallo impiccato, due postazioni di birra artigianale (provate entrambe, molto buone, consigliamo). In alternativa un’intera postazione dedicata al vino, con molte scelte di bianchi, rosati e rossi e soprattutto i dolci, affidati ad aziende agricole e pasticcerie del territorio.


Disposizione della Festa della nocciola


Prima di raccontarvi cosa abbiamo provato e cosa ci è piaciuto di più facciamo una piccola panoramica su come è disposto l’evento. La piazza accoglie i visitatori con un primo palco, le panche sono al centro e sono accerchiate dagli stand della pizza fritta, hamburger, dolci e al centro, sotto un imponente traliccio che riporta l’effige della Pro Loco di Baiano, abbiamo una cassa veloce dove è possibile prendere birre nazionali alla spina, bibite e acqua.


Alla sinistra della cassa (non quella veloce) si apre la villetta comunale.
Il percorso continua all’interno, quest’anno come tema (che cambia ogni anno), è stato scelto il mondo contadino. Appena discesa la rampa che porta all’interno della villetta trovate subito alla vostra sinistra i taglieri, il caciocavallo e l’ottimo stand di birra artigianale Okorei.

Immediatamente alla destra del percorso compaiono delle balle di fieno con delle basi in legno a fare da tavolino, questa è una composizione che a me piace sempre molto. Poi si continua con la pista da ballo, dove imperversano liscio e balli di gruppo, e troviamo i primi banchi dedicati ai mercatini artigianli.
Opere realizzate in legno, ricamate, monili, bracciali, anelli e targhe personalizzate con nomi figli del 2023.


La coerenza del tema scelto viene svelata anche in piccoli particolari, tipo le lucine hanno tutte dei paralume realizzati in tela, molto country, oppure qui e lì trovate degli spaventapasseri dai sorrisi morbosi ansiosi di fare dei selfie con voi.

Infine, il percorso si conclude con il secondo palco, altri tavoli, la postazione del vino, un’altra di birra artigianale e gli ambiti stand di pasta, straccetti, polpette e panino. Ora, finalmente, parliamo di magnà.


Il menu della Festa della nocciola


La nostra esplorazione comincia, una volta tanto, in ordine cronologico (spesso per esigenze di raccolta materiale, tempi di arrivo della folla etc è capitato di sorseggiare vino mentre in una mano sorreggevamo un’ustionante pizza fritta colma di sugo e nell’altra una sfogliatella con la ricotta…) e quindi partiamo subito con la pasta.

In realtà prendiamo si per prima la pasta…ma approfittando della poca fila (ho visto onestamente poche file intasate, forse solo quella della pizza fritta aveva dei rallentamenti) al volo ci procuriamo anche gli straccetti e le polpette. Vuoi un po’ i video, vuoi un po’ le foto, per evitare che si freddi troppo la carne partiamo proprio dagli straccetti.


Alle spalle dello stand abbiamo seguito con interesse la preparazione, un esperto maneggiatore di pentoloni faceva saltare e girare gli straccetti cercando di non farli mai diventare stopposi. L’aggiunta della granella di nocciola non infastidisce affatto, né diventa mai stucchevole. Gli straccetti sono teneri e succosi e la scarpetta ci sta tutta. Step due, passiamo alle polpette.

“Ah!”, esclamiamo (o qualcosa di simile…) ma quanto sono buone queste polpette!
Anche in questo caso la nocciola, servita in forma di fonduta, non è mai di troppo, accompagna e avvolge la polpetta croccante fuori e tenera dentro, perfettamente bilanciata. Il menu è ottimo (spoiler!), ma forse la polpetta è il piatto che ci è piaciuto di più.


Tocca finalmente alla pasta. “Ah!”. L’avevamo lasciata per ultima e invece sai che…forse bisognava portarle più rispetto? Si sa, in un evento a volte la pasta può essere scotta, può essere gentile di sale (parole in codice per dire che…è scema! ndF. scema = povera di sale), può avere qualche mancanza perché cucinare per 1000, 2000, 3000 persone può essere un incubo ed è difficile tenere bilanciato un piatto…

Tutto questo non tange lo chef (che ci dicono aver scelto personalmente questo tipo di fusillo), che tira fuori un piatto da ristorante, in una cucina un po’ da campo (ovviamente, è una sagra/festa!). Allora io dico, lasciate fare a quell’uomo quello che più desidera, perché ne sa eccome.

Avrete insomma capito che la pasta è ottima. E’ al dente, o meglio ha una cottura perfetta, è ricca di sapori. Salata, pepata, la nocciola diventa una cremina che…indovinate un po’? Esatto, non stucca! (si è capito che non sono un amante di creme dolci?) ed è un piatto che non potete mancare.


Birrone, tagliere e hamburger


Se cominciamo a fissarci annuendo e non parlando vuol dire che qualcosa ci sta sorprendendo, e tutta questa prima parte del menu ufficiale direi che è promosso a pieni voti. Vediamo che altro c’è.

Mentre gironzolavamo nelle retrovie avevamo già notato il panino “gourmet” con scamorza e crema di nocciole, che si opponeva a quello classico da festa di paese con salsiccia e melanzane sottolio.
Senza nulla togliere alla qualità della salsiccia proposta (che attirava non poco, cotta alla brace in esterna) scegliamo di provare l’hamburger. MA PRIMA…è il momento della seconda pinta cadauno e del taglierino.


Come accennato prima prendiamo la seconda pinta dal birrificio Okorei e ce la gustiamo in abbinato al tagliere. I prodotti sono freschi e locali, sono molto teneri e questo è sicuramente il punto di forza, ma tra tutto quello proposto ho preferito la ricotta di bufala con miele e granella di nocciole (eh lo so, metti il miele da qualche parte e mi hai in pugno…) e le nocciole sgusciate, gradevolissime per un aperitivo sfizioso.


E’ arrivato il momento del panino. Io vorrei dividerlo ma il Sig. Corvo comincia a rabbuiarsi e quindi vada per un panino a testa (“A Settembre ci si rimette in forma” Cit.). Questa è la fila più lunga che abbiamo fatto e dura si e no 10 minuti. Alle nostre spalle un signore si lamenta di aver fatto il ticket per il panino alla cassa della pasta e di dover essere stato “costretto” a tornare in piazza per prenderlo. Dallo stand gli rispondono ridendo che “a una festa si cammina”, e siamo d’accordissimo! Quanti punti prende in più un evento che ti permette di fare anche due passi? Tanti! E ti fa anche illudere che hai fatto un po’ di moto.


Il panino è ottimo. Solita considerazione sulla crema di nocciola, che si mescola in modo soave con la scamorza. Ottimo e succoso anche l’hamburger, pane tenerissimo, metà dei pub della regione Campania per cortesia prendano esempio. Non è una pecca, ma una verdurina avrebbe aiutato. Tipo un friggitello verde bello appassito su piastra. Però si sa, più aggiungi e più complichi, capisco perchè l’hanno lasciato “neutro”, vi assicuro che è comunque ottimo e ve lo consiglio.

PS io lo mangio tutto mentre il Sig. Corvo se ne lascia metà a portar via. Cosa che se volete fare a vostra volta sarà possibile grazie ad una pratica scatolina di cartone che vi rilasciano con l’hamburger. Un’ottima idea che ci piacerebbe vedere più spesso!


Festa della nocciola di Baiano, in sintesi


La Festa della nocciola di Baiano, edizione 2023, è secondo noi un evento molto riuscito. Il menu ci è piaciuto molto e siccome siamo all’angolo dei consigli vi diamo qualche nostra dritta per provare il più possibile.
Se siete in due dovete spartirvi in modo obbligatorio pasta, straccetti e polpette.
Le polpette prese da sole non sono propriamente economiche (2€ a polpetta), ma sono veramente buone e secondo me dovete provarle. A questo punto vi siete fatti metà menu con 8,50€ a testa. Pinta di birra artigianale e panino gourmet diviso a metà e avete provato il meglio con nemmeno 12€ ciascuno. Fate un ultimo sforzo e concedetevi un dolcetto, in modo da provare davvero la nocciola in tutte le creme e avrete assaggiato praticamente tutto il menu con 15€ scarsi. Impossibile lamentarsi.

Vi ricordiamo che l’evento andrà avanti fino a Domenica 10 Settembre, che le cucine aprono tra le 19.30 e le 20.00 e che la nocciola non stucca in nessuna preparazione. Buon divertimento!

– Dall’8 al 10 Settembre! Clicca sulla foto per avere tutte le informazioni!


Segnaliamo inoltre un simpatico siparietto con i gentilissimi ragazzini che aiutano la Pro Loco sbarazzando i tavoli e facendo simpatici sondaggi tra la folla. “Vi è piaciuta la festa?” “Vi è piaciuta la pasta?” “Che cosa non vi è piaciuto?” chiedono con incessante e sincero interesse. Ultimamente ci è capitato di incontrare tante nuove leve, negli occhi delle quali abbiamo scorto tanto genuino entusiasmo. Speriamo di trovarli un giorno a prendere le redini degli eventi che li hanno cresciuti.
Ne approfittiamo anche per salutare Mariella Del Basso e Felice D’Anna, Presidente e SMM dell’evento, che sono stati tanto gentili prima e dopo il nostro incontro, svelandoci tutti i retroscena della festa alla quale vi consigliamo di partecipare!


Falco

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Festa della fragola – Parete (CE) – 2023

Festa della fragola – Parete (CE) – 2023


La Festa della fragola di Parete (CE) celebra il prodotto più noto della cittadina del casertano, la fragola appunto. Parete, grazie all’Associazione La Tenda, costituita da giovani e giovanissimi del posto è di nuovo scenario, dal 12 al 14 Maggio 2023 di stand gastronomici, cultura, buon intrattenimento, voglia di fare e di crescere e di nuovo sarà l’ideale scenario per gustare questa primizia locale.

Festa della fragola, fragole di Parete


Dalla piazza al palazzo Ducale


Finora la Festa della fragola si era tenuta nei pressi del Palazzo Ducale di Parete e dei suoi cortili.
Il Palazzo, lo ricordiamo, ospita anche un ristorante, un museo d’arte ed ha anche una vasta sezione dedicata proprio alla fragola e alle sue proprietà.

Quest’anno però i ragazzi dell’organizzazione hanno spostato l’evento nella piazza e nel viale che conducono al Palazzo stesso. L’idea era quella di coinvolgere nella festa anche il centro storico, che nonostante l’indotto fornito dalla lavorazione della terra e dei suoi frutti subisce ogni anno di più spopolamento, chiusura delle attività e drastica mancanza di attrattive e intrattenimento.

L’idea a colpo d’occhio premia. Approfittando della presenza dei tricolori della festa scudetto i piccoli stand in legno scuro bardati di rosso fanno la loro figura. Purtroppo a guastare un po’ i piani di questa ed. 2023 ci ha pensato l’anomalo maltempo di questi ultimi 15 giorni.


La fragola di Parete nel prossimo futuro…


La lungimiranza della gioventù di Parete si apprezza ancora di più nel momento in cui veniamo portati a visitare queste serre di nuova concezione, con delle coltivazioni pensili alla orti di Babilonia.
Un farcito sacchetto di terriccio, minerali e concimi naturali (che cerca di richiamare l’idea del ricco suolo del casertano) ospita le piantine che ad altezza occhi crescono e si lasciano naturalmente andare, penzolando verso il basso. Questo rende il raccolto infinitamente meno massacrante, ma anche più produttivo, con meno sprechi.

Festa della fragola, coltivazioni


I tempi del capolarato e della gente che sviene sotto le serre è finito, ci confermano i ragazzi.
Ci viene raccontano di come il prodotto italiano, inoltre, essendo molto più controllato rispetto alla media europea di stati ad esempio come la Spagna che tendono invece ad una coltivazione di massa per il grande mercato, sia molto più pregiato.
Sicuramente premia la biodiversità tipicamente italiana e campana che ci permette anche a distanza di pochi km di avere prodotti unici e tanto diversi l’uno dall’altro, i quali vanno giustamente coccolati, curati ed esaltati. Questo nuovo tipo di coltivazione è anche al passo coi tempi dal punto di vista dello sfruttamento del suolo e dello spreco d’acqua. Due aspetti che sono drasticamente limitati e ridotti al minimo da questo particolare approccio.


Il menu alle fragole


La fragola si rivela un ingrediente prezioso ma non semplice da incastonare, dando il meglio in piatti che richiedono una certa elaborazione, non a caso spicca sugli stand la proposta pasticcera e più legata al dolce.


Anche quest’anno però abbiamo come proposta un menu completo, a partire dal risotto che ancora una volta convince. Va considerato che tra foto e video l’abbiamo lasciato freddare a lungo ed era comunque di un soddisfacente che riportava immediatamente alle sensazioni dello scorso anno, quando nuovamente fu proposto, in un’altra variante, durante l’edizione 2022.

Come secondo abbiamo un altro prodotto locale, il maialino nero casertano, avvolto in uno scrigno di pasta brisè con coulis di fragole e caramello salato.

Risotto alle fragole, Parete


“Pizza di crema” tipicamente Paretina per quanto riguarda il dolce. Siamo già rimasti soddisfatti dalla versione base e tradizionale di questa crema che avvolge il palato e che ricorda, a dire dei ragazzi, la “polacca d’Aversa” (una versione locale della Pavlova? Da scoprire…). Il dolcetto, servito a strati, ricorda (a vista) un po’ un tiramisù bianco e un po’ la classica cheesecake (grazie a un crumble a fondo tazza) ed è intervallata da grossi spicchi di fragola sulla sommità e da una rossa dadolata, sempre di fragola, nel mezzo.

Festa della fragola, fagotto


Particolare come esperienza ma che esula dal mondo della birra tradizionale abbiamo anche una versione effervescente alla fragola. La bevanda raggiunge anche un dignitoso 4,8% di grado alcolico ma a meno che non vogliate un hangover a base di fragolata ve ne consigliamo un assaggio esplorativo.
Sempre di buon livello invece il parco vini, presente in diversi stand della festa.


Intrattenimento


Insieme agli artisti di strada, anche quest’anno è coinvolto Tony Tammaro, voce che tradizionalmente accompagna con successo le serata della Festa della fragola. Per via del maltempo sopracitato il concerto dell’amato Tony è stato rinviato tra Giugno e Luglio, in occasione di un altro evento.

Si è salvato invece lo spettacolo di Peppe Iodice, che si è tenuto con uno speranzoso occhio al cielo la domenica sera.

Festa della fragola, Associazione La Tenda

La festa della fragola di Parete è, come si è visto, una festa in evoluzione.
Un evento che vuole strizzare un po’ l’occhio alla sagra, nei suoi aspetti più coinvolgenti, ma che rimane lontano dalla mentalità di paese e che anzi abbraccia il cambiamento e caparbiamente tenta di coinvolgere il circondario, se del resto si può cambiare una coltivazione centenaria (millenaria?) si può anche invertire una tendenza di rassegnazione e spopolamento.

Si tiene a ringraziare l’Amministrazione Comunale di Parete, Marican SRL, Coop Sole, Mama Casa in Campagna e tutti gli sponsor, le cooperative agricole e le pasticcerie che hanno sostenuto la Festa della Fragola 2023.


Falco

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Festa del carciofo di Paestum IGP – Gromola di Capaccio-Paestum (SA) – 2023

Festa del carciofo di Paestum IGP – Gromola di Capaccio-Paestum (SA) – 2023


La Festa del carciofo di Paestum IGP si svolge da 15 consolidati anni a Gromola di Capaccio-Paestum (SA). L’edizione di quest’anno si è articolata nei giorni dal 22 al 25 Aprile 2023, poi ancora dal 27 al 1 di Maggio.
Il suo sviluppo negli anni ha contribuito, in un momento storico in cui l’attenzione sull’origine del prodotto è molto alta, anche a diffondere i gusti e i sapori di questo violetto fiore dalle caratteristiche invidiabili. Il Trono di Sagre anche quest’anno è stato partecipe dell’evento, grazie a una collaborazione consolidata con il comitato che mette in scena l’evento. Andiamo a vedere come si è svolta!

Festa del carciofo di Paestum IGP, carciofi arrostiti


Gestione folle (nel senso di “tanta gente”) e somministrazione


L’evento si svolge in un grande spiazzo di forma semicircolare proprio di fronte le scale della chiesa, ai lati del semicerchio ci sono al solito gli stand che somministrano (e preparano al momento le pietanze), al centro troviamo la schiera di tavoli (in tendostruttura coperta). Nel mezzo ampio spazio per il passeggio ed enormi balle di paglia circolare sulle quali è possibile sostare per consumare anche in piedi, opzione che abbiamo di molto preferito, dovendo scappare volta per volta tra uno stand e l’altro per mang-…raccogliere importante materiale fotografico e video.


Il punto forte della manifestazione è ancora una volta la qualità del cibo.
Non nascondo che rimango sempre sorpreso in positivo dalle pietanze che, in modo celere, istantaneo, al momento, riescono a servire al pubblico. Il raffazzonato tipico e talvolta inevitabile delle sagre di paese non è qualcosa a cui andate incontro durante quest’evento.

Una delle parti più gradevoli ai sensi, sia alla vista che all’olfatto, ma in seguito anche al gusto, è indubbiamente l’enorme graticola di braci dove si struggono centinaia di carciofi all’unisono.
La cura con cui sono seguiti supera di gran lunga l’attenzione dedicata al reattore Bol’šoj Moščnosti Kanal’nyj e infatti questa distesa smerlaldo con picchi di viola è presumibilmente il piatto migliore, ancora una volta. Spoiler? Carta giocata troppo presto? Volevate un po’ di suspance?
In realtà è facile capire il perché, abbiamo il gusto del carciofo praticamente assoluto, non alterato da troppe manipolazioni, abbiamo le braci che gli concedono un gusto affumicato, il sale che esalta il suo naturale sapore e qualche pezzettone di pancetta che aggiunge quel goccino di grasso che mancava. Naturalmente perfetto.

Festa del carciofo di Paestum IGP, caciocavallo impiccato


Freselle e novità


Piatti già consolidati trovano una nuova dimensione in un menu che continua a migliorarsi.
La fresella, già buona lo scorso anno, quest’anno è ancora più grande e colorata, con pezzettoni di pomodori rossi e carciofi è perfetta come inizio (magari da condividere, anche in tre, altrimenti vi riempite di pane!), alla stessa si aggiunge il “cestino primavera“, un panino aperto a metà che contiene tra le altre crema di carciofi, zucchine alla scapece e chips, formando alla vista un piccolo fiore, proprio come quello del carciofo.


Presente come sempre il nostro compare, il caciocavallo impiccato, con ovviamente aggiunta in corsa di crema di carciofi. A questo punto probabilmente avrete anche sete: No problem. Ottima birra alla spina (e vino) sono serviti nello stand apposito, ben visibile con le sue tendine blu. C’è anche l’acqua, anche se non ne abbiamo toccata.

Dal palco cominciano ad arrivare le prime note, si saluta come sempre il buon Gigione che anche quest’anno è passato per la sua visita tradizionale e si è esibito nella sua richiestissima performance della Carcioffola. Il parco musica passa abilmente dagli ultimi successi ai grandi pezzi del passato, con un’attitudine tendente al dance, una scelta che in un’allegra mattinata è presa di buon grado da noi e dal resto del pubblico. Abbiamo parlato del programma completo dell’evento qui.


Terra Orti & il carciofo IGP


Sponsor e collaboratore dell’evento è Terra Orti, che negli ultimi anni si è impegnata in una campagna atta a far conoscere nello specifico i prodotti tipici e certificati di ogni territorio di sua competenza, durante l’evento compare un suo stand proprio all’inizio del percorso culinario.

A seguire abbiamo anche una bella scelta di fritti, nell’ordine: Pizza fritta cilentana classica, che è possibile scegliere classica al sugo oppure bianca con crema di carciofi. Fondamentale a questo punto lo stand gluten free che propone tutti i piatti dell’evento…senza glutine (e non solo, sono attrezzati per la somministrazione, senza contaminazione, a più livelli). Abbiamo provato la pizza fritta senza glutine ed era una nuvoletta soffice, ben più che gradita!

Festa del carciofo di Paestum IGP, Terra Orti


Chips a profusione (da abbinare alla birra alla spina di cui sopra, per un aperitivo moderno), zeppole (preparate al momento), che si confermano soffici come lo scorso anno, e chiaramente i cuori di carciofi fritti, anch’essi impastellati al volo e fritti in immersione. Spariscono le polpette, un vero peccato, perché erano fenomenali!

Per chi non riesce a rinunciare al carboidrato presenza di doppia scelta di primi: Riso o Pasta.
Speck e carciofi si abbinano molto bene al risotto, che rimane una cosa estremamente complicata da servire per un evento che fa un minimo di 7.000/10.000 persone al giorno, tenendosi bassi.

Fragolata


Parcheggio gratuito, mostra, espositori e parco giochi


Il titolo del paragrafo dice tutto, o quasi, poiché è presente anche un mini mercatino con alcuni stand di prodotti artigianali (in legno, pelle, vimini etc.) e a seguire qualche casetta è dedicata anche a espositori di vino, miele e simili.

Viene riproposto il parco giochi con giostre per far sfogare i più piccoli e il parcheggio ampio e gratuito presente sia nei pressi del casolare che introduce all’evento sia alla destra del mini luna park, lo troverete seguendo il profumo delle salsicce arrostite che poi finiranno nei panini.


Vi abbiamo già accennato del dolce, ma c’è anche la fragolata (che arriva in allegato con un amaro al carciofo) e gli yogurt de La Contadina (Vaniglia, fragola e limone. Non tutto insieme). Allo stesso stand si ritira anche la bruschetta con la benemerita crema di carciofi, prosciutto crudo, capocollo, ricottina e mozzarellina.

Merita una menzione lo staff sempre sorridente, ben avvezzo ormai alle folle.
C’è un viavai di volontari che si occupano di tenere puliti i tavoli (il che non significa che siete invitati a lasciare un macello) e questo aiuta sicuramente a tenere oliato e funzionante il meccanismo.

Festa del carciofo di Paestum IGP, evento
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Le nostre tappe di Settembre, 6 appuntamenti da non perdere – 2022

Le nostre tappe di Settembre, 6 appuntamenti da non perdere – 2022

Agosto è finito, ma non sono finiti gli appuntamenti. Settembre è un dolce epilogo che fa anche da preludio alla stagione delle sagre invernali e naturalmente Il Trono di Sagre ha già l’agendina piena.
Vi portiamo con noi alla scoperta di queste 6 tappe, prendete nota!

Calendario Eventi
– Clicca per visitare tutto il calendario eventi

Festa della montagna, ad Acerno (SA)

La Festa della montagna, ad Acerno (SA) si tiene dal 9 all’11 Settembre.
E’ una festa peculiare poiché unisce alla passeggiata nel centro storico anche una piacevole possibilità di passeggiare sulla montagna che contraddistingue il panorama unico di Acerno.


In montagna potrete osservare gli animali da fattoria all’interno dello zoo montano e una serie INFINITA di altre attività. Eccone alcune in ordine sparso, siete pronti?
Gare, quagliata live con degustazione, dimostrazioni del mondo dell’apicoltura, gare di caccia al tartufo in ring, escursioni, falconieri, sfilata di buoi e preparazione live di pasta fresca.

Finito qui? No.
Perchè ad Acerno è anche presente una massiccia scelta gastronomica!
I ristoratori del paese scendono in piazza con i loro piatti forti, in più ci sono le pietanze tipiche della festa (e di Acerno) che trovata qui e lì passeggiando per il centro, tra questi pancotto, pappoli fagioli e porcini, carne alla griglia, tagliere del brigante…

Programma ricco!
Saremo ad Acerno per la Festa della Montagna il giorno 9 intorno alle 12.30, si perché si tiene anche di giorno!

Evento Acerno
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Kult…Karma oltre la birra, Alife (CE)


Alle scale piace cambiare, figurarsi a noi. Non abbiamo il tempo di digerire il vino e i piatti del contadino di Acerno e della Festa della montagna che siamo già ad una…degustazione? Festival?
Cos’è Kult…Karma oltre la birra ?

E’ un insieme di tante cose, mettiamola così. I poliedrici mastri birrai del birrificio Karma di Alife (CE) dall’8 al 12 Settembre aprono le porte di casa e cominciano a darci sotto di spillatura.
In queste 4 date infatti sarà possibile visitare il birrificio (ingresso gratuito), assaggiare i prodotti proposti da Karma stesso e lasciarsi incuriosire anche da una presenza importante di birrifici ospiti che porteranno la loro esperienza (e le loro birre artigianali) direttamente al visitatore.


Nelle serate di sabato 9 e domenica 10 inoltre sarà possibile una cena degustazione (su prenotazione! Al numero 346 8592002) a scelta tra tema sushi o prodotti locali…
Per chi invece ama gustare la birra con qualche fritto saranno disponibili food truck che daranno vita ad una preparazione live di street food, da accompagnare ai vostri frequenti refill nel giardino del birrificio.

Saremo pronti per il KO a Kult…Karma oltre la birra, ad Alife (CE) sabato 10 Settembre!

Evento Alife
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Sagra del fungo porcino, a Castelpagano (BN)


Un altro giro sulla giostra e cambia nuovamente la tipologia di evento e di menu.
Da una festa in montagna ad una degustazione di birre, ora invece torniamo sul classico con una sagra che fa da apripista al mondo delle foglie ingiallite e dei bicchieri di vino da gustare di fianco al focolare…la Sagra del fungo porcino a Castelpagano (BN) dal 16 al 18 Settembre.

Durante la sagra è possibile, degustare prodotti tipici locali, nonché i pregiati vini campani presentatati da esperti sommelier, il tutto allietato da musica, animazione e spettacoli.
Non possono mancare naturalmente i funghi porcini.
Siamo alla 24esima edizione per un evento che di solito allega alla sagra anche manifestazioni podistiche o fisiche, nel 2019 infatti fu messo a disposizione un telescopio per l’osservazione delle stelle.

Saremo alla Sagra del fungo porcino, a Castelpagano (BN) il 16 Settembre!

Evento Castelpagano
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Sagra della strazzata, a Castel Lagopesole di Avigliano (PZ)


Altra sagra, ma stavolta siamo fuori regione, in provincia di Potenza.
Sagra della strazzata a Castel Lagopesole di Avigliano (PZ) dal 23 al 25 Settembre.

La strazzata è straordinaria. Si tratta di una focaccia rustica, il nome deriva dal gesto di romperla con le mani, strapparla appunto. Di solito viene farcita con salumi, frittate, peperoni, porchetta, mortadella arrostita, nutella e creme dolci. Durante la Sagra della Strazzata sarà difficile non farsi tentare dall’assaggiarle tutte, accompagnando la cena con abbondante vino.

– Abbondanza di sottoli

Poi per smaltire è possibile una passeggiata nel mercatino dell’artigianato o il lanciarsi in balli popolari. Evento concepito anche per i bambini, con aree a loro dedicate.

Saremo alla Sagra della strazzata, a Castel Lagopesole di Avigliano (PZ) il 24 Settembre!

– Tipologie di strazzata
Evento Strazzata
Clicca per avere informazioni sull’evento!

Festa dell’uva, a Oliveto Citra (SA)

Il comun denominatore di queste feste di settembre sembra essere il vino.
Altro appuntamento importante per noi sarà la Festa dell’uva di Oliveto Citra, che si terrà dal 30 Settembre al 2 Ottobre.

Giochi dell’Uva, gruppi folk, danze lucane stand espositivi, degustazioni, carri artistici, percorsi enogastronomici e ancora spettacoli.


Le serate saranno all’insegna di un percorso enogastronomico, con degustazione dei piatti tipici olivetani, per raccontare le eccellenze del “buon cibo” e del “buon bere” del territorio,

Saremo alla Festa dell’uva, a Oliveto Citra (SA) il 30 Settembre!

Evento Oliveto Citra
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Sagra dei funghi, a Cusano Mutri (BN)


Nostra prima volta in qualità di redazione presso la Sagra dei funghi, a Cusano Mutri (BN).
Evento gigantesco che si terrà dal 30 Settembre fino al 13 Ottobre!
L’evento ha valicato nettamente i confini della sagra e conta ogni anno tra i 200.000 e i 300.000 visitatori.
Una roba pazzesca.


Lungo il percorso si snoderanno gli stand enogastronomici, ovvero piccole abitazioni che si trasformeranno in punti di ristoro, condurranno i visitatori alla scoperta delle bellezze dei luoghi ma, soprattutto, dell’unicità dei sapori.

Ad accompagnare le prelibatezze culinarie è l’immancabile vino che richiama appunto storia e tradizione, regalando un’atmosfera di festa, ricca di canzoni e balli popolari, all’insegna di un’atmosfera tipica delle sagre. I concerti e gli spettacoli in piazza non possono mancare così come le visite guidate ed escursioni organizzate alla scoperta del borgo e dei punti caratteristici come le chiese, il museo e le antiche botteghe che mettono in mostra le loro specialità.

Saremo alla Sagra dei funghi, a Cusano Mutri (BN) l’1 Ottobre!

Evento Cusano Mutri
Clicca per vedere l’evento ufficiale!


– Falco

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Tipica – Vietri di Potenza (PZ), percorso enogastronomico: piatti tipici, musica e cultura

Tipica – Vietri di Potenza (PZ), percorso enogastronomico: piatti tipici, musica e cultura

Tipica, percorso gastronomico

Finalmente è il 2022. Torna dopo due anni di stop anche il famoso appuntamento di Tipica, di Vietri di Potenza, in provincia di Potenza. L’appuntamento sarà nelle giornate del 12 e del 13 di Agosto 2022.

La proposta gastronomica

Tipica è una Sagra dedicata all’Olio e ai prodotti tipici vietresi, che si svolge nei caratteristici vicoletti del centro storico del borgo, partendo dalla Vigna della Corte fino a Piazza del Popolo. Lungo il percorso enogastronomico sarà possibile degustare i piatti della tradizione vietrese, tra i quali:

  • cauzon c la mnestra
  • ciambottola
  • patat ross
  • strascinati cu la muddica
  • cavatelli
  • carne e tanto altro

Ogni anno Tipica, richiama migliaia di persone da diverse regioni del sud, soprattutto Basilicata, Puglia e Campania. In tanti si sono già organizzati anche dall’estero (emigranti) e tanti turisti da altre regioni, sistemandosi in hotel e B&B per i due giorni di tipica e per la settimana di ferragosto.
Dove è possibile avere informazioni sulle strutture ricettive? Ecco il Portale
Ci sono decine di stand suddivisi in tre aree

Vigna della Corte -> Antipasti
Chiazza (Piazza) – > Primi piatti
Fuoss (Piazza del Popolo) -> Secondi

Non mancherà il prodotto doc di Vietri di Potenza, l’olio, elemento fondamentale della famosa dieta mediterranea.

Olio, prodotti tipici ma non solo…

Durante l’evento di Tipica, a fare da contorno saranno i mercatini dell’artigianato vietrese, gli antichi mestieri, le mostre di fotografie storiche e tante altre attrazioni. Nelle tre piazze principali, oltre alla degustazione di antipasti, primi e secondi tipici locali, sarà possibile assistere a spettacoli e concerti.

Quest’anno tra gli artisti già sicuri, ci saranno i Tarantolati di Tricarico , fondati nel 1975 da Antonio Infantino, è il più famoso gruppo italiano del settore più Agostino Gerardi, il re del folk lucano.

I tarantolati di Tricarico, saranno presenti durante Tipica 2022
I Tarantolati di Tricarico Ph: vittoriOnorato

Il percorso eno-gastronomico si snoda lungo un percorso di oltre 1 km tra i vicoli del centro storico vietrese, che si veste a festa per l’iniziativa, da sottolineare che è una festa di tutta la comunità: sono tante le giovani, mamme, nonne, che si adoperano per preparare la pasta di casa e cucinare. Importante è il coinvolgimento degli operatori economici del territorio. L’iniziativa è promossa dalle associazioni Pro-Loco, Vietri e La Movida, Teatrando con il patrocinio del Comune di Vietri di Potenza. Diverse decine di volontari all’opera.

Vicoletti di Vietri di Potenza durante l'evento di Tipica
I fantastici vicoletti illuminati di Vietri di Potenza
  • CORVO

INFORMAZIONI UTILI

Organizzatori di Tipica: TipicaVietri
Numero di telefono: 338 135 9490

Copertina evento facebook cliccabile, per ricevere notifiche in prossimità dello stesso:

Evento Facebook
  • CORVO
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Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE) – 2022

Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE) – 2022


La Festa Popolare della Tammorra a Sessa Aurunca (CE) è un evento giovane, siamo solo alla 5° edizione, ma è partito in grande e con una visione del futuro decisamente chiara.
A organizzare l’evento è, con un team molto capace al seguito, Carmine Paolucci. Ha saputo articolare una festa che si snoda tra tutti gli hot spot di Sessa Aurunca e che oltretutto ha già ricevuto un riconoscimento, l’Italive, battendo concorrenti altisonanti.
Osserviamolo un po’ di più nel dettaglio, nel racconto di oggi de Il Trono di Sagre.

Pasta, fagioli e cozze
– Una ricca anteprima, pasta, fagioli e cozze.


Una festa popolare a 3 anni sagra da noi


C’era grande attesa anche prima della partenza per un evento di cui avevamo percepito la caratura. Sarebbe stata inoltre per noi la prima volta non solo alla Festa Popolare della Tammorra ma anche a Sessa Aurunca, paese di cui conoscevamo colpevolmente poco, oltre la mera posizione geografica.

Posizione che non aiuta, collocata a 3 anni sagra da noi (1 ora e 30 piena e non si scappa) a ben 10,50 baiocchi di pedaggio (sempre siano maledetti).


Arriviamo intorno alle 20, trovando parcheggio abbastanza facilmente (ne potete osservare uno non appena vi avvicinate al centro storico, subito sulla sinistra, e un altro più avanti, in uno spiazzo) e ci infiliamo in questo cunicolo pedonale dove veniamo accolti da un pensionato che si soffia il naso in maniera rurale, in pieno spirito di festa “popolare”.

Il viottolo di cui ho rimosso il nome sbuca nel centro del viale pedonale principale (Corso Lucilio) di Sessa Aurunca.
Immediatamente alziamo gli occhi al cielo notando questi drappi bianchi con scritte nere che riportano alla mente le più tradizionali canzoni della cultura popolare e musicale napoletana. Siamo già nel vivo dell’evento.


Già dai primi sguardi si percepisce l’ovvio: Sessa Aurunca è un gran bel centro storico, e manco piccolo.
Mi scuserà chi lo ritiene ovvio, ma per noi è stata una gradita sorpresa.
Tocca cercare Carmine e mentre ci orientiamo facciamo un andazzo di su e giù per la festa e in circa 300 mt siamo già sudaticci, fa caldo.


Il programma dell’evento


Becchiamo Carmine che si da da fare in piazza Tiberio, dove a breve si comincerà a suonare.
Il suo sguardo è tra l’euforico e il folle, è carichissimo e si frega figurativamente le mani, la sua creatura sta per liberarsi anche quest’anno.

Da vero professionista in pochi minuti ci aiuta a realizzare la videointervista più efficiente e rapida di sempre (3-4 minuti a getto continuo senza mai impappinarsi e toccando tutti i punti) e poi ci lascia liberi di scorazzare per l’evento.


Tocca tornar su, in cima, al Castello, per prendere i ticket!
Avremo a disposizione la selezione da 20€, che inizialmente avevamo intenzione di farci bastare ma sai com’è, l’entusiasmo sale e la fame pure, e dunque l’aggiunta di quella da 15€

Per chiarire: Le selezioni di ticket sono 3, da 20, 15 e 10 euro. Ognuna di esse cerca di darti il meglio che la cifra permette. Alcune pietanze sono presenti soltanto in determinate selezioni. Il mio consiglio è di prendere strisciate diverse e condividere, come vi consiglio ormai da 4 anni e passa.

Crespella
– Crespella bollente, abbinabile a qualsiasi cosa

Il colpo d’occhio della piazza del Castello è l’ennesimo che ti fa capire che festa e centro storico vanno decisamente a braccetto. Già mi piace come il percorso si snodi “costringendoti” a vedere ogni minimo anfratto (quasi, se prima di Piazza Tiberio giri a destra su Via Roma, venendo dal Castello, ti becchi anche l’anfiteatro romano).

Mentre decifriamo la mappa parte un mix di urla celebrative, trenini e scoccar di castagnole. Amanti della danza popolare e turisti vengono coinvolti in una prima sudata che fa da opening informale all’evento.


Il menu della Festa Popolare della Tammorra


Finalmente cominciamo a provare qualcosa e partiamo col botto.
Pasta, fagioli e cozze. Gnocchetti al dente in una crema di fagioli con cozze.
Non solo si è mantenuta integra, ha una consistenza perfetta, una sapidità perfetta ed è un piatto che definire “da festa” è quasi fuori luogo. Veramente ottima.
La mangiamo in piedi, praticamente con le mani, sperando di non ficcarci un po’ di cremina di cozze su camicia e capelli. Proseguiamo.


Sempre nella stessa piazza, dopo un salto al museo interno del castello proviamo il primo rosso della serata. Sulla mappa noterete diverse postazioni, ogni postazione ha diversi vini. Ficcatevi in testa di tenere sempre sotto controllo numeretti e posizioni sulla mappa sennò girate a vuoto!

Proviamo di seguito anche l’altro primo, gli gnocchi al sugo con formaggio e basilico.
Anche qui tenuta della pasta e sapidità perfette.
Mi concentro su questi due aspetti perchè come potrete immaginare quando si cucina per centinaia di persone i rischi più concreti sono quelli di scuocere e di servire senza sale. Nulla di tutto ciò accade nella saporita Sessa Aurunca, La Festa Popolare della Tammorra danza e balla anche sulle vostre papille gustative.

Gnocchi
– Gnocchetto al sugo


Raggiunti da alcuni amici decidiamo di dare un secondo colpo al vino e stavolta di provare un Primitivo al 100% (in piazza avevamo provato un Aglianico-Piedirosso), che ci convince a sua volta.
Non convince a me (ma qualcun’altro si) il piatto di fagioli. Il sapore della trippa era molto deciso (e a me la trippa piace) ma ci conquista appieno la simpatia delle signore che poco più avanti si occupano della frittura delle Crespelle (una ciambella che sostituisce idealmente la pizza fritta).

Piatto che si esprime al meglio nella sua disarmante semplicità: impastato, modellato a cerchietto, fritto.
Fine, saporito e da accompagnare a vino, formaggi, salumi, quel che vi pare. Se l’anno prossimo lo decorano di lardo potrei fare una sciocchezza.


Il duomo


Seguendo la mappa vi concederete una deviazione costellata di lucine, esse vi condurranno al Duomo di San Pietro. Qui un altro gruppo si esibirà in danze tipiche (la sempre apprezzata Brigante se more e Cicerenella) accompagnate da una danzatrice/giocoliera che farà roteare in modo molto suggestivo queste palle di fuoco incatenate ad essa. Un bello spettacolo reso unico dalla bellezza immortale del duomo e dall’ennesimo scorcio a sorpresa di Sessa.


Convince un pochino meno lo stand salumi-formaggi, ma a onor del vero Il Corvo mi sfila dal piatto i pezzi più grassi e saporiti quindi addosserò a lui la colpa.
Momento chiarezza: Dire che questo o quello convince meno è relativo.
Nel senso che i piatti hanno chiaramente valore e prezzo diverso e messi insieme formano un simbolico 20€ (o 15€) quindi dire “Il piatto di salumi non mi convince, avrei preso due piatti di pasta, fagioli e cozze” è veramente senza senso. Le critiche, per così dire, lasciano il tempo che trovano, il menu va considerato nella sua interezza, e dopo vi dirò la mia a riguardo.


Come in tutte le nostre avventure la serata si è trasformata in una caccia allo stand: abbiamo sempre fame! Ci è rimasta l’Officina Del Gusto, che però è composta soltanto da due pezzetti di pane con conserve (anche qui vale il discorso di poco sopra) e il baccalà fritto.

Presente in due versioni è veramente eccellente. Cottura perfetta, umido all’interno, crocca, riempie.
Sia l’alice che il baccalà veramente apprezzati. Io li ho affogati al limone perchè sulla frittura mi piace e ho fatto i complimenti anche ai ragazzi nello stand.

Questo stand si teneva nella piazza Tiberio, quindi abbiamo fatto su e giù 2 volte, con diverse pause, visitando i vari punti, e mettendoci circa 3/4 ore. Ce la siamo presa veramente comoda, e in più andavano fatte foto e video, però la serata la passi.

Baccalà fritto
– Ottimo baccalà fritto


Conclusioni


Ce ne sono diverse.
Allora, siccome la parte economica vuole sempre la sua parte vi dico che noi con una risma di ticket da 20€ ed una da 15€ + 2 calici (quelli grandi, da 5€ ciascuno, che permettono di avere più del doppio del vino del calice piccino) e quindi con un totale di 45€…ci abbiamo mangiato in 3.

15€ a testa è un prezzo ben più che accettabile considerando la grande qualità di diverse pietanze (ben più di una ha sorpreso in positivo), il piacere di visitare il centro storico sorprendente di Sessa Aurunca (che tra castello e duomo vale ben oltre la cifra spesa), il parcheggio gratuito, la musica (su tre palchi) e l’atmosfera.

Inoltre…0 fila. Non c’era fila, mai. Gli stand sono sparpagliati perfettamente e magari puoi attendere qualche minuto ma i ragazzi all’interno (cui va fatto un applauso perché cucinare nella casetta in legno, con quel caldo, è da menzione d’onore) sono estremamente efficienti.

Festa popolare della tammorra, concerto
– Si mangia bene, ma vi ricordo che questa è una festa della musica!


Spero di essere riuscito a darvi una buona panoramica dell’evento e ringrazio la grande accoglienza di Carmine Paolucci e dell’intero team (che lui stesso ci ha tenuto a ringraziare più volte) per l’invito e i miei complimenti per una festa molto riuscita.

La Festa Popolare della Tammorra continuerà nelle serate del 23 e del 24 Luglio, quindi datevi una mossa! Se necessitate info sul panorama musicale, siccome è una festa che si base sulla musica, vi consiglio di consultare l’articolo informativo precedente scritto (eccolo) e l’evento FB ufficiale (qui sotto), ciao!


– Falco

Festa Popolare della Tammorra, evento FB
– Clicca per scoprire l’evento ufficiale!
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Sagra Lagane e Ceci – Rufoli di Salerno, la cremosissima bontà che festeggia i 30 anni!

Sagra Lagane e Ceci – Rufoli di Salerno, la cremosissima bontà che festeggia i 30 anni!

Sagra lagane e ceci, locandina
– La locandina dell’edizione 2022


Finalmente ritorna la Sagra lagane e ceci


Ormai ci siamo, manca davvero poco e finalmente riprenderà anche la Sagra Lagane e Ceci di Rufoli di Salerno, come tutti sappiamo, gli ultimi due anni sono stati di “pausa”. Ma adesso è tornato il momento di riassaggiare questo splendido piatto, in compagnia delle persone che amiamo e perché no, anche con un buon bicchiere di vino.

lagane e ceci, tegamini
– I tegamini ricolmi di lagane e ceci!


Un po’ di storia


La sagra “Lagane e Ceci” di Rufoli affonda le sue radici nell’ormai lontano 1990 quando un gruppo di amici nell’ambito della comunità parrocchiale di San Michele di Rufoli decise di valorizzare un prodotto tipico della cucina locale con il preciso scopo di trovare i fondi necessari per acquistare una nuova statua del Santo Patrono, San Michele Arcangelo, da poco trafugata dall’omonima chiesa.

E’ da questi presupposti che la sagra “Lagane e Ceci” prende il suo avvio e nel momento in cui ha assolto il suo compito, consentendo di riacquistare la statua del Santo protettore, non ha affatto “chiuso i battenti” … anzi ha rivolto l’attenzione al mondo del volontariato devolvendo il ricavato di ogni anno in beneficenza o mettendolo a disposizione della comunità parrocchiale e delle sue esigenze.
Nel corso degli anni sono andate crescendo sempre più sia le presenze che il gradimento del pubblico, disposto anche a fare chilometri pur di assaggiare le tante prelibatezze locali, e il comitato si è trasformato in una associazione denominata “San Michele” composta da circa centotrenta tra volontari e associati, che contribuiscono a dar vita ogni anno ad un evento eno-gastronomico dal “sapore unico”.


Non solo lagane


Ad accompagnare questa prelibatezza ci sono una vasta selezione di prodotti tipici e specialità locali: dalla frionzola (carne di maiale con pupacchiole e pane) alle melanzane allardate, oltre ai panini farciti con milza, salsiccia alla brace, prosciutto o capicollo con contorno a scelta tra patatine fritte, broccoli, melanzane sott’olio, melanzane arrostite oltre a pizzelle di sciurilli e zeppole – il tutto servito con un ottimo vino rosso di produzione locale.


Le date ufficiali


Dunque, la sagra lagane e ceci di Rufoli di Salerno, riprenderà quest’anno con le consuete 5 giornate di sagra, il via sarà dato venerdì 15 luglio 2022, e pertanto, la sagra durerà fino a martedì 19 luglio.

Vi aspetteranno 5 serate di grande festa, in cui oltre a gustare lo squisito e inimitabile tegamino di lagane e ceci e tantissime altre specialità, potrete scatenarci a ritmo di musica, come ogni estate. Per l’intera durata dell’evento, la sagra ospiterà musica live, tanti spettacoli e artisti.


Musica e artisti

Venerdì 15 ci saranno gli Skizzikea, sabato invece sarà la volta degli Stragatti, a concludere la settimana sarà il turno di un gruppo di nostra conoscenza, i simpatici Vienteterra. La sagra si concluderà lunedì e martedì con la presenza della Ciurma e di Salerno periferia.

Per quanto riguarda gli artisti invece avremo il circo di Rudinì, Mariano Fiore “Malabariano” e Mario #NAPS. Per tutte le cinque serate, infine, in uno spettacolo itinerante, la posteggia napoletana di Lino Sabella e i Trampolieri in azione tra la gente per divertire, scherzare e far trascorrere del tempo in maniera spensierata.

Ecco una breve intro dell’edizione 2018, un susseguirsi di immagini che descrivono le pietanze che potrete trovare alla sagra.

L’evento Facebook ufficiale che potete seguire per rimanere aggiornati:

Evento FB
– Ecco l’evento FB ufficiale!


INFORMAZIONI UTILI


Organizzatori
Numero di telefono: 347 8259624
Email: sagreeventirufoli@gmail.com
Sito web: www.sagralaganeececi.it

Come arrivare?
Percorso consigliato da Salerno:
Pastena/Sala Abbagnano -> Giovi Piegolelle -> seguire indicazioni per Rufoli
Percorsi alternativi:
Fratte -> Ogliara -> Rufoli
Autostrada A3 uscita San Mango Piemonte -> direzione Ogliara

Parcheggio

Parcheggio
L’organizzazione della Sagra mette a disposizione, per tutti i visitatori, un ampio parcheggio gratuito al di sotto degli spazi della sagra, raggiungibile solo seguendo il percorso consigliato per Giovi Piegolelle.

Telegram Trono
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– Corvo

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Festa della Cipolla – Vatolla di Perdifumo (SA), ecotipo cilentano dal sapore dolce e delicato

Festa della Cipolla – Vatolla di Perdifumo (SA), ecotipo cilentano dal sapore dolce e delicato

Locandina ufficiale della Cipolla di Vatolla
La locandina ufficiale dell’evento

L’annuncio ufficiale

“È stato difficile organizzare la settima edizione della festa della cipolla di Vatolla, sia per i motivi che ben conosciamo e sia perché le risorse erano e sono poche. Abbiamo resistito, con tanta voglia di esserci e di continuare il percorso avviato anni fa. Il recente lavoro di promozione, grazie alla collaborazione di giovani professionisti, inizia pian piano a concretizzarsi e oggi presentiamo ufficialmente la settima edizione della nostra festa. Come sempre, ci saranno i piatti a base di cipolla e gli appuntamenti con diversi nomi del panorama culturale italiano.
Dopo il buio degli ultimi due anni, siamo pronti a riveder le stelle!”

Così ha esordito l’associazione “Cipolla di Vatolla” sulle sue pagine social, confermando quindi l’avvenuta organizzazione della settima edizione. Noi del Trono di Sagre ne siamo felicissimi, sicuramente è uno dei nostri eventi preferiti estivi, ve lo consigliamo!

La cipolla di Vatolla
La cipolla di Vatolla

Il Programma dei primi giorni

Sabato 16 luglio, l’attrice Ottavia Fusco Squitieri taglierà il nastro della 7° edizione della Festa alle ore 20.00 e alle 22.00 il maestro Ruggero Cappuccio interverrà sul tema “Incroci di linguaggi: letteratura e cibo” presso Piazza Belvedere.

Domenica 17, ancora alle 22.00 e in Piazza Belvedere, Ottavia Fusco Squitieri presenterà il suo libro “‘Nu piezzo ‘e vita”, con la partecipazione dell’attore e regista Umberto Squitieri.

La proposta gastronomica

Nelle passate edizioni si è potuto provare un po’ di tutto, ovviamente a base di cipolla!
Ad esempio: frittelle di cipolle, pizza alla cipolla, spezzatino di manzo con cipolle, ravioli alla genovese e tagliolini alla cipolla caramellata, parmigiana di cipolle, cipolla gratinata, il sosciello, hamburger con crema di cipolle, cipollata e fagiolata e i buonissimi “dolci della zita”.

L’evento facebook

Evento fb della cipolla di vatolla
Clicca sull’immagine per ricevere le notifiche dell’evento facebook

INFORMAZIONI UTILI

Organizzatori: Associazione “La Cipolla di Vatolla”
Numero di telefono: +39 346 617 8763
Email: cipolladivatolla@virgilio.it
Sito web: http://www.cipolladivatolla.org/

telegram trono
  • CORVO
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Festa Farina Forca, Sagra del Cavatiello Maglianese – Magliano Nuovo di Magliano Vetere (SA), 17esima edizione

Festa Farina Forca, Sagra del Cavatiello Maglianese – Magliano Nuovo di Magliano Vetere (SA), 17esima edizione

La locandina ufficiale di Festa Farina Forca, Sagra del cavatiello maglianese
La locandina ufficiale
Piccoli talenti crescono di Festa Farina Forca, Sagra del cavatiello maglianese
Piccoli talenti crescono

Un po’ di storia

La Festa Farina Forca, Sagra del Cavatiello Maglianese è una manifestazione che si svolge ogni anno, dal 2004, a Magliano Nuovo, frazione di Magliano Vetere nella piazzetta panoramica Belvedere, dalla quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato. La diciassettesima edizione sarebbe dovuta svolgersi nel 2020, ma per le motivazioni che tutti conosciamo, la manifestazione nelle annualità 2020 e 2021 non ha visto la luce. Quest’anno tornerà nelle date che vanno dal 31 luglio al 6 agosto 2022.

La piazzetta panoramica Belvedere di Festa Farina Forca, Sagra del cavatiello maglianese
La piazzetta panoramica Belvedere

La manifestazione di Festa Farina Forca è nata quasi per gioco, quando un gruppo di amici, seduti intorno ad un tavolino del bar, un po’ come i 4 amici di Gino Paoli, decisero di voler cambiare il mondo, o quanto meno quel piccolo angolo di mondo che orgogliosamente chiamavano “casa”. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, la manifestazione è cresciuta, si è fatta conoscere nei paesi limitrofi e molto più in là, tanto è vero che è riuscita a vincere il premio Primula D’Oro-Oscar del Cilento 2020 per la categoria “eventi”.

Le sapienti mani delle donne di Festa Farina Forca, Sagra del cavatiello maglianese
Le sapienti mani delle donne di Magliano Nuovo

E’ ora di mangiare!

Nell’arco degli anni sono rimasti inviolati i sapori e i profumi che da sempre hanno caratterizzato Festa Farina Forca. Il menù è ricco e accessibile: va dall’ antipasto composto da salumi, formaggi e sott’olio a km 0, ai primi piatti cioè il principe della manifestazione “il Cavatiello”. Sapientemente prodotto dalle mani delle donne di Magliano Nuovo. E’ condito con sugo di pomodoro fresco oppure sugo di castrato al ragù, per passare ai secondi, trota e salsiccia alla brace e le fantastiche “mulegname mbuttunate“. Quest’anno ci saranno delle novità per quanto riguarda i contorni, oltre alle apprezzatissime e famosissime “rape e patate”. Avremo patate e peperoni fritti e zucchine alla scapece; e per finire i dolci: tutti home Made, dai secchi alle zeppole.

L’intento dell’associazione Manlium, cioè l’associazione che porta avanti questo progetto dal 2004 è sempre stato quello di conservare il patrimonio gastronomico e culturale del proprio paese. Realizzando le pietanze seguendo le ricette della tradizione, chiedendo consiglio a quella fonte inesauribile di saggezza popolare: gli anziani del paese, e anche promuovendo la tutela della storia antichissima di Magliano, del suo folclore e delle sue tradizioni. In occasione della decima edizione, ad esempio, è stata organizzata una rappresentazione teatrale e un convegno.

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INFORMAZIONI UTILI

Organizzatori: Associazione Manlium
Numero di telefono: 329 013 7411
Email: festafarinaforca@libero.it

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