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Festa della montagna – Sicignano degli Alburni (SA) – 2023

Festa della montagna – Sicignano degli Alburni (SA) – 2023


Sicignano degli Alburni (SA) ha una grande tradizione di eventi goderecci e paesani, ospita infatti, tra le altre, una storica Sagra della castagna. La Festa della montagna era un ambizioso evento itinerante che di picco in picco transitava su Alburni e rilievi vicini. Fu istituita intorno agli anni 50′ ma sfortunatamente non ebbe seguito. La Pro Loco Monti Alburni APS, rappresentativa del comune di Sicignano, ha deciso di ripristinarla, e noi crediamo sia un’ottima idea.

Festa della montagna, cacio


Sul cucuzzolo della Festa della montagna


La festa si tiene in località San Giacomo, con la caratteristica rara in estate di avere un programma quasi esclusivamente mattutino. Visto il caldo non è una cosa che tutte le località possono permettersi ma per fortuna l’altitudine della montagna fornisce (per ora) ancora una discreta frescura.

Parcheggiamo, lasciatoci alle spalle il paese, nel fiorito campetto da calcio dove immediatamente prendiamo la navetta (3€ a/r) e ci godiamo un traballante incantevole panorama mentre percorriamo la strada stretta e sassosa.


La prima cosa che viene naturale fare mentre ci si guarda intorno, prima di mettersi a scoprire tutti i particolari dell’allestimento, è un grande, ampio respiro. Un evento nella natura è sempre caratteristico e unico, passare tra i vicoli bollenti di questa annata ad uno spazio aperto, col vento che intacca lievemente le fronde e i cespugli, è un piacevole cambiamento.

Ci viene subito incontro Carmen Orco, la presidente, con una piccola delegazione della Pro Loco. Più che parlare delle difficoltà avute a trasportare tutto su e a costruirlo da 0 (nonostante palesemente le “costruzioni” siano state tenute all’osso per lasciare il più possibile l’idea di un naturale bivacco) ci colpisce l’entusiasmo col quale ci viene esposto il programma, molto ricco, e le ambizioni dell’evento.


Il ricco programma della Festa della montagna


Il programma si molto ampio colpisce innanzitutto per la sua originalità, abbiamo Il palo della cuccagna, una dimostrazione del processo di cagliata, una gara di carico e scarico muli (con in palio selle, briglie e redini), un’area dove fare tiro con l’arco a cura degli Arcieri del Sele…e poi c’è tutta la parte gastronomica e delle escursioni programmate per il primo mattino.

Il giorno prima è stato anche composto il catuozzo. Il catuozzo è un “capannino” (sono stato già ripreso sul termine “capanno” quindi correggo il tiro) composto a incastro con ciocchi di legno e una solida base.
Dispone di diverse aperture che servono a filtrare e condurre l’aria, la stessa che alimenta il fuoco che viene acceso al suo interno. Il catuozzo viene nutrito di legna e brucia per diverse ore (anche 10, 12) lasciando infine solamente i carboni. I carboni in quest’operazione rappresentano il vero raccolto e il frutto di questo lungo e polveroso lavoro. Gli addetti li raccolgono e separano a seconda del loro stato (più grandi, più piccoli, polverizzati…) e poi sono pronti alla vendita.

Tutto il processo ci viene spiegato live, mentre viene eseguito da questa allegra famiglia che porta avanti questo antico lavoro da generazioni. Ci spiegano che sono rimasti tra gli ultimi a farlo, che si schiatta di caldo, che è pieno di polvere e fuliggine ma che “non è duro“, perché a loro piace, e lo fanno col sorriso.
Tra la polvere si intravede una trascinante allegria, mentre vengono caricati i sacchi una vangata sul terreno alza un muro di polvere che travolge quel che resta del consumato catuozzo, me, la mia intera persona e la macchina fotografica, regalandoci un’iconica scena alla Walter e Drugo intenti a dare l’ultimo saluto al povero Donny.

Festa della montagna, catuozzo


Il delirio del Palo della cuccagna


Dopo il catuozzo necessitiamo di una birra alla spina e col bicchiere appena spillato andiamo a curiosare verso la postazione degli Arcieri del Sele. Non so perchè ma l’arco è sempre stata una delle mie passioni, nonostante abbia scoccato si e no…1 volta? In un luna park in Bulgaria? Tipo ormai 8 anni fa. In ogni caso mi metto in fila nel capannello di bimbi e aspetto il mio turno. 1€, 3 frecce. C’è un piccolo tutorial su come imbracciare l’arco e come tirare. Con una prestazione sufficiente vado vicino al centro, mi bullo della mia prestazione tra i bambini e poi da un fortissimo acuto partito dal microfono sappiamo che sta per cominciare la sfida del Palo della cuccagna.


Una folla si raduna intorna al palo e lo guarda con sospetto. Non riesco a immaginare chi possa lanciarsi in tale impresa senza preparazione. Con immenso coraggio sono proprio le donne della Pro Loco ad andare per prime. Si accartocciano l’una sull’altra riuscendo a raggiungere un’altezza che equivale a quella che avrebbero avuto in piedi senza arrampicarsi. La folla apprezza.

Altri eroi e qualche bambino (almeno quelli che non scoppiano in lacrime pensando che sia una prova di maturità spartana, da vincere pena l’abbandono nel bosco) tentano l’impresa ma nessuno va molto lontano. Gli Acrobati della Cuccagna, il gruppo che direttamente da Bergamo ha allestito il palo e che lo porta in tournée in tutta Italia da una veloce dimostrazione. In pochi balzi raggiungono la cima.
E’ a questo punto che un gruppo di tuttofare (boscaioli, che però conducono anche i muli) decide di prendere in mano la situazione. Con una tecnica da sopravvissuti, attaccati alla vita, al palo, ai loro compagni, alle t-shirt, ai jeans che legati e strofinati al palo raggiungono gli 89° C, in una estenuante scalata che pare disperata fin dall’inizio…riescono finalmente a toccare il prosciutto. La folla esplode.
Non pensavo che avrei visto qualcuno riuscirci oggi.


Un ampio menu


Vedere gli altri soffrire ci ha messo un certo appetito e così dopo il palo cominciamo a provare un po’ i piatti proposti per questa Festa della montagna.
Iniziamo subito da fusilli e cavatelli. I fusilli sono buoni, al dente, col sugo fresco, mangio anche il basilico.
I cavatelli però sono veramente spaziali, in bianco con funghi e salsiccia, siamo quasi alla scarpetta fatta con le dita. Tutti e due i tipi di pasta sono tirati a mano.

Festa della montagna, fusilli

Immancabile sfrionzola, che si conferma anche quest’anno il piatto da noi più assaggiato (e siamo a metà estate!), molto saporita. Anche se la assaggio 100 volte mi piace sempre, grazie alla combo peperone+aceto che non mi stufa mai. Saltiamo il misto di carne e facciamo un assaggino sia di parmigiana bianca di zucchine, sia di ciambotta. Un menu del genere prevederebbe uno sfilatino di accompagnamento. Pieno di succhi, di oli, di sapore…

Altro must have, il caciocavallo impiccato. Di un’azienda agricola locale, risulta veramente cremoso (eh beh, è sciolto) e vellutato, avvolge il palato. Sarà stata l’aria di montagna ma ci è proprio piaciuto.
In tutto questo ammirare fiorellini che si scuotono nel vento saltano altre due birre alla spina e il vino con le percoche. Scelta di menu apprezzatissima. Per ultimo, come dolce, sbriciolona con marmellata.


Relax e tarantelle calabresi


Durante il pranzo, quando è finito il tempo delle urla di incoraggiamento al palo, e rimangono solo quelle per invitarti a prendere il ticket e farti la fila (praticamente inesistente), c’è grande relax. Famiglie e amici si godono il pasto sotto le fronde degli alberi mentre una band folk inneggia tarantelle calabresi e non.

L’evento ci è piaciuto molto. Ci siamo trattenuti volentieri fino alle 15.30, anche quando avevamo finito di fare foto e catturare video, ci siamo trattenuti anche quando non avevamo più niente da fare poiché piacevolissimo era il vivere questa giornata. Abbiamo confidato a Carmen e ai membri della Pro Loco la nostra piena soddisfazione per come si era svolto il tutto, e penso che dalle parole entusiastiche lette fin qui avrete capito anche voi quanto ci siamo divertiti. Onestamente, non vedo l’ora sia annunciata la 3° edizione.


Falco

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Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE) – 2023

Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE) – 2023


Con grande soddisfazione anche quest’anno, nella sua edizione 2023, la Festa Popolare della Tammorra di Sessa Aurunca (CE) (dal 21 al 23 Luglio!) si avvale con partecipazione della collaborazione de Il Trono di Sagre per promuovere e sponsorizzare il proprio evento. Perchè parliamo di soddisfazione? Basterebbe sorvolare Sessa Aurunca a volo d’angelo per rendersi facilmente conto di quanto sia grande la macchina organizzativa di questo evento, basterebbe poi fare due passi (anzi due saliscendi) per la festa per poterla facilmente apprezzare.


La Festa Popolare della Tammorra, com’è l’edizione 2023?


I punti forti dell’evento restano gli stessi: Innanzitutto un centro storico che si presta benissimo, un naturale serpentone di bellezze artistiche sparpagliate con sagacia nel centro storico fanno da immediato scenario a un evento che evoca tradizioni popolari, sembra a tratti di muoversi in un presepe animato.
Segue un lavorone fatto dall’organizzazione, come sempre, per mantenere costantemente l’atmosfera vibrante, con 4 palchi e una trentina di artisti (cifre al ribasso) che si alternano nella tre giorni di evento e che non lasciano mai lo spettatore senza la compagnia di una nota.


Come se non bastasse almeno 5 band itineranti di varia natura, tra castagnette, fisarmoniche, chitarre, canti e gonne variopinte passeggiano dimenandosi e colorando il percorso, avanti e indietro, avanti e indietro. Perché sottolineare questo doppio passaggio? Perché il cambiamento climatico ci ha regalato una cornice di umidità forse perfetta per chi vuole dimenarsi sotto un palco, un po’ meno ideale se devi scattar foto e far video (figurati suonare e cantare camminando), dopo 2 salite al castello eravamo messi come in una partita di calcetto: zuppi.


Il vino in…aiuto?


Non aiuta-invece-aiuta la grande presenza di vino! Importante quanto le danze, che viene disseminato nei vari stand sul percorso, spaziando tra proposte tipiche delle cantine di Sessa Aurunca fino alla grande novità di quest’anno, un vino prodotto con le uve del territorio, lavorato da una cantina del posto e presentato proprio come bevuta ufficiale dell’evento.
Ne approfittiamo subito, prima di addentrarci nel racconto della serata, per salutare e ringraziare Carmine Paolucci e Dino Pastore, che hanno curato anche quest’edizione della Festa Popolare della Tammorra e che ancora una volta ci hanno scelto per raccontarvela.


Ticket, numeri e percorso


Potreste rimanere un attimo spaesati dalla mappa. Potreste ritrovarvi dall’altro capo del percorso e disperarvi perché quello stand che cercavate è esattamente all’estremo opposto di quello cui siete voi. Questo può capitarvi soprattutto se è la prima volta che venite, ma niente paura, la soluzione è semplice quanto intuitiva…gli stand sono suddivisi equamente.

Ce ne sono quasi due per ogni tipologia, di conseguenza gli stand simili sono agli estremi opposti.
Ci sono due proposte di pasta? Bene, una sarà al castello, l’altra nell’ultima piazza in basso, per far si che ovunque ci sia vicino a te, a distanza umane, lo stand che cerchi o una sua diretta alternativa.
Quindi, due proposte di pasta, agli estremi del percorso, e nel centro gli stand unici, come quello del baccalà o quello delle crispelle. Tutto chiaro? No? Bene, andiamo avanti.


La nostra passeggiata di salute comincia proprio dalla piazza del castello. Questa è la piazza più grande, quella che ospita il palco più grande, e che vi permetterà di sfogarvi dimenandovi in pista (piazza) letteralmente squagliandovi al suolo dal divertimento. Sia in questa piazza che in altre troverete dei punti cassa. Vi consigliamo, se siete in gruppo, di prendere risme diverse di ticket. L’ideale sarebbe andare in 3 e prendere 2 risme da 20 (poiché molti ticket sono sì singoli, ma permettono 2 alternative. Con due risme da 20 assaggiate tutto) e una da 15, in modo da avere tutti gli stand in vostro pugno come un Thanos che si snappa metà della calorie assunte.

Festa Popolare della Tammorra, Crespella


First time?


Il punto più vicino da dove iniziare a fare dei piccoli test, scendendo dal castello, è la piazzetta che ospita le signore degli anelli. Esse friggono a temperature da monte Fato le crespelle che sono anelli di pasta fritta, grandi come bracciali anni 90′, servite semplici (senza sugo o formaggio). Accompagnate il fritto con un bel vin di festa, quello di cui vi ho parlato prima, che trovate proprio nella stessa piazza.
Il vino c’è sia rosso (freddo o temperatura ambiente) sia bianco (falanghina). Noi abbiamo provato il rosso, dopo le riprese del caso do un sorso, mi volto verso il ragazzo al banco e annuisco. Il vino è liquoroso e persistente, ma soprattutto: si sente! La piazzetta è colorata a festa da luci intense che variano dal viola, al rosso, al blu regalando una visione di piccola meraviglia, rovinata solo da una bandiera dell’inter.


E’ il momento di fare qualcosa completamente senza senso e quindi attirati da delle turiste con dei calici di bianco gelato decidiamo di provare anche la falanghina dello stand di fianco il baccalà fritto.
La porzione (di fritto, non di falanghina) comprende fettona di limone, tocchetti di baccalà e alicette. Alicetta ottimo snack, più soddisfacente il baccalà, entrambe ben si sposano con la falanghina fredda.

Festa Popolare della Tammorra, Baccalà


La mozzarella nera


Per il momento non ci intrufoliamo nei vicoletti, che sono addobbati di lucine e invitano l’avventore a perdersi e scoprire tutta Sessa Aurunca, ma bensì continuiamo la nostra discesa verso l’ultima piazza decisi a provare della mozzarella nera casertana, realizzata ai carboni dal caseificio D’Angelo.

La signora al banco, molto disponibile, nota il badge e con gentilezza ci chiede una foto ben fatta della composizione di latticini. Dispone con cura delle provoline piccanti, delle olive verdi classiche mescolate a olive nere molto più cariche di sapore, alcune ciliegine (bocconcini mignon), bocconcini e mozzarella nera. In cambio del piccolo favore abbonda con la nostra porzione, e noi apprezziamo.
Le provoline sono molto, molto, molto saporite, per non dire piccanti. Tra tutti e tre i tipi di mozzarella classica a me sono piaciute in particolare le ciliegine. Il metodo casertano, senza scendere nei dettagli, regala un prodotto un po’ più sapido di quello a cui siamo abituati nella nostra Piana del Sele e questo sapore viene naturalmente esaltato da un prodotto più minuto e concentrato. Buone comunque sia la mozzarella classica che quella ai carboni, che risulta al palato un po’ più spugnosa.

Festa Popolare della Tammorra, mozzarela nera


Il labirinto di lucine della Festa Popolare della Tammorra


Carmine Paolucci, l’organizzatore, aveva descritto i vicoletti, in particolare quelli che portano al Duomo, come un labirinto concepito per permettere al visitatore di perdersi. Vi invitiamo a seguire il suo consiglio, il duomo merita certamente una visita e anche in questa piazza, molto più tranquilla, troverete un palco, un’esibizione, e un omino con un parco amari considerevole. Se volete un po’ scappare dalla calca (che però non ci è sembrata mai eccessiva da nessuna parte) potete rifugiarvi qui per un po’.


Ri-ri-ritorniamo su e stavolta è il momento di provare la pasta, ci riferiamo allo stand del carboidrato più vicino al castello (l’altro è nella piazzetta in basso, vicino la mozzarella!). Questa è l’unica occasione nella quale abbiamo fatto un po’ di fila. Si sa, i tempi della pasta quelli sono. Per me in ogni caso anche questa fila non è stata eccessiva, ho trovato i tempi giusti e fermarmi 10 minuti non mi ha disturbato, Corvo invece sostiene che visti i tempi obbligati del prodotto forse era meglio aggiungere un secondo fornello, ve la buttiamo lì, diteci che ne pensate.

Quel che mi disturba è che il piatto fumante di laganozze spesse, incredibilmente cremoso, ricco di ceci e formaggio viene privato immediatamente del fico che lo sormontava come un’elegante ciliegia, da parte del Sig. Corvo che non si accorge che ce n’era solo uno per piatto.
“Tranquillo che comunque il sapore si sente”, mi rassicura.
In effetti però il sapore si sente, la pasta è buona buona (che bella proprietà di linguaggio), molto soddisfacente, di qualità sicuramente superiore (in gran parte per la cottura perfetta) a quella media da stand da sagra, ve la consigliamo sicuramente.

Festa Popolare della Tammorra, pasta ceci e fichi


Il mito del secondo piatto di pasta


L’altra pasta non la assaggeremo mai perché il tempo di tornare di nuovo giù (per la 6° volta) che lo stand ha ultimato le riserve e ci invita col sorriso a “tornare domani”, ma a/r per noi sono 3 ore gonfie con gonfio casello autostradale e dunque mi sa che l’assaggiamo l’anno prossimo (o probabilmente mai perchè le proposte cambiano ogni anno!). Nonostante il piatto di pasta in meno noi eravamo tranquillamente sazi. L’organizzazione ci ha elargito due risme da 20€ (comprensive di vino) che ci sono bastate sinceramente per assaggiare tutto. Ripeto che alla fine ci è perfino “rimasto in mano” quel piatto di pasta e una ulteriore crespella (+ il caffè) e non c’è stato assolutamente bisogno di compensare, eravamo bellamente sazi.


4 ore di percorso


Noi ci siamo goduti la passeggiata, indugiando qui e lì per fare foto e video, e vi dico che 4 ore sono passate molto velocemente. Il caldo ci aveva completamente disfatto ma era bello vedere persone continuare a gironzolare. La disposizione di stand e palchi aiuta molto il naturale passeggiare e la curiosità (o la fame) vi spingeranno facilmente a fare quel passo in più. I naturali capannelli di persone che cominciano a radunarsi e danzare in giro per il percorso rendono il percorso mai banale.

La Festa Popolare della Tammorra di Sessa Aurunca (CE) è sicuramente uno degli eventi più soddisfacenti della nostra tournée estiva. Un evento gestito con la massima cura e a cui non manca niente. E’ itinerante, è ricco di musica (c’è stato anche un sentito omaggio, udito spontaneo sollevarsi da diversi palchi, in memoria di Marcello Colasurdo, notissimo nome legato alla tradizione della tammorra), ricco di punti gastronomici, è ben organizzato, per tutti i gusti eppur molto specifico. Dalla lunghezza dell’articolo avrete capito che ve lo consigliamo vivamente.

Festa Popolare della Tammorra, Marcello Colasurdo

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Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE), un percorso degustativo, tra musica e cultura – Il Trono di Sagre

Festa Popolare della Tammorra – Sessa Aurunca (CE), un percorso degustativo, tra musica e cultura – Il Trono di Sagre

– Per chi acquista il ticket degustazione in prevendita , con sole 2€ in più può avere un calice serigrafato


Torna dopo due anni di stop anche l’appuntamento della Festa popolare della tammorra di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta.

Quest’anno si prospetta una festa davvero esplosiva, da quello che lasciano trapelare gli organizzatori. La voglia di ripartire è tanta e infatti con l’impegno di tutti, l’obiettivo sarà quello di restituire a tutti il tempo perduto e di godere di nuove delle belle sere d’estate.

Il video di un’edizione precedente

– La mappa della manifestazione

Il Programma


La festa popolare della tammorra avrà luogo nel weekend che va dal 22 al 24 luglio 2022 e nell’edizione di quest’anno saranno presenti, tra gli altri, La Nuova Compagnia di Canto Popolare e il Canzoniere Grecanico Salentino.

Una festa iniziata quasi per gioco, in sole tre edizioni, porta il nome di Sessa Aurunca sui grandi palcoscenici.
Premiata ed elogiata a Roma in Piazza Navona ritira l’ambitissimo premio Italive !
Il premio viene consegnato da Miss Italia 2020 e dal dott. Tamburella, ospite alla IV edizione svoltasi al Teatro Romano di Sessa Aurunca.

La premiazione della festa popolare della tammorra
La premiazione

Il Trono chiede, gli organizzatori rispondono…

Descrivici brevemente la festa popolare della tammorra, cosa potranno aspettarsi gli avventori, durante il vostro evento?

Certo, ci sarà un vero e proprio percorso gastronomico, dove saranno presenti prodotti tipici del territorio di Sessa Aurunca, con la partecipazione delle nostre aziende vinicole. Ci sarà la possibilità di acquistare ticket che hanno una duplice valenza.
Vi sarà quindi il ticket degustazione per chi vorrà partecipare soltanto al percorso degustativo, con sacca e calice. Mentre chi vorrà invece soddisfare anche la curiosità dal punto di vista culturale ci sarà la possibilità di acquistare un ticket visita guidata per visitare i monumenti storici del luogo. Acquistando insieme i due ticket, quest’ultimo sarà scontato di un euro.
Aggiungo inoltre che chi acquisterà i ticket in pre-ordine, otterrà un calice riservato in omaggio, serigrafato.

La festa ha sicuramente nell’atmosfera, nella musica e nel percorso degustativo il suo forte, ma ci accennavi anche ad una parte artistica da sottolineare, cosa puoi dirci di più?

Esatto. Ci sarà una casetta dedicata proprio al merchandising, ci sarà la possibilità di acquistare magliette, collane fatte in terracotta con la forma di tammorra, centrotavola, ventagli e borse.
– Clicca sull’immagine per avere tutte le informazioni!

Informazioni utili

Organizzatori: Festa Popolare della Tammorra
Numero di telefono: 329 388 7445
Email: festapopolaredellatammorra@gmail.com
Pre-order ticket link

telegram trono

Corvo

Link degli organizzatori della festa popolare della tammorra
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