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Il Mosaico | Country House – Olevano sul Tusciano (SA) – Tavolo Riservato

Il Mosaico | Country House – Olevano sul Tusciano (SA) – Tavolo Riservato


Mosaico è la nostra destinazione di oggi, non ci spostiamo molto, arrivando presto nella vicina Olevano sul Tusciano (SA) per provare pizza, pasta e tutto ciò che Mirco e Guido, i due cuochi e proprietari, hanno da mostrarci.

Fritti
– Sfilza di crocché e frittatine fatte in casa


Cominciamo dal tagliere


Ora, Mosaico è uno di quei locali in cui se non ci sei stato non sai esattamente cosa scegliere.
Abbiamo accennato di pasta e pizza, ma in allegato con la pasta chiaramente ci sono contorni e antipasti, e insieme alla pizza naturalmente ci sono i fritti. Non a caso il “sottotitolo” di questo posto non è né Pizzeria né Ristorante, bensì…Country House!

Quindi cosa ordinare? Noi ci siamo semplicemente lasciati trasportare dalla corrente dando libero sfogo alla fantasia della cucina, eravamo affamati e pronti a tutto, ed ecco quel che abbiamo provato…


Per cominciare ci sono stati portati dei fritti d’assaggio. Crocché di patate e mozzarella panati in semi di grano e delle piccole frittatine cacio e pepe. I fritti sono freschi e fatti da loro e dipendono dalla disponibilità degli ingredienti, difatti a seconda di quando si vada è possibile trovare anche le frittatine ai friarielli!

Falco con proprietari Guido e Mirco
– Il Falco come pezzo mancante del mosaico, tra Guido e Mirco i due proprietari/cuochi/pizzaioli/ingegnieri/professori


Subito dopo è arrivato un lungo e inaspettato tagliere e abbiamo capito che ci saremmo dovuti alzare da tavola con l’aiuto di un gancio da traino. La serata sarebbe stata lunga e calorica.

Il tagliere farcito di sgargianti salumi e colorati formaggi si componeva di interessante mortadella di cinghiale, pancetta, prosciutto crudo, capocollo…tutti molto teneri e freschi, si percepiva al primo assaggio.
Per curiosità chiediamo qualche informazione in più sui prodotti e si scopre che sia i salumi che i formaggi sono estremamente locali, quasi sotto il km. Provengono tutte da aziende di Olevano o nei brevi dintorni, ma non si esce dalla provincia, fantastico! Sono rimasto particolarmente sorpreso anche dai formaggi, molto colorati e diversi tra loro, tra cui uno giallo come il sole, profumato alla curcuma.


Come se non bastasse col tagliere sono arrivate anche delle porzioni di mallone, foglie e ceci e una verza morbida come il burro, ideali per accompagnare.


Pasta o pizza?


Pasta! O meglio, capiamo che si tratta di pasta quando, con una banale gag evitiamo di abbuffarci di taralli per rimanere bassi di carboidrati (si, certo) e ci viene risposto che era una scelta saggia, dato che sta per arrivare la pasta. Ma qui non dovevamo mangiare pizza? Ci arriveremo, calma.

Per fortuna la pasta è un generoso assaggio e non un piatto pieno ciascuno altrimenti saremmo in coma glicemico.
Devo dire però che è amore a primo sguardo quando viene servita questa lagana e ceci che brilla di luce propria, che sguazza nella sua cremina, carnosa, perfetta.

In aggiunta, per renderla ancora più speciale, sono stati inseriti saggiamente funghi (from Acerno) e tartufo.

Mosaico, Lagane e ceci
– Lagane e ceci SPETTACOLARE!


Spazzolata via in pochi secondi la laganella è il momento di stappare la seconda bottiglia di Aglianico, di Cantina Firosa, altra nostra conoscenza locale, e di prenderci qualche minuto per riflettere prima della nuovo carico di cibo da smaltire.


Stavolta pizza


Le porte della cucina si spalancano ed ecco arrivare in tavola la Due Fratelli, pizza un po’ simbolo di tutta la country house. La pizza è un insieme di tante cose, ha partecipato a un concorso regionale con un gran piazzamento, è creata dai due fratelli pizzaioli, proprietari e cuochi (ogni capitolo si aggiunge una nuova qualifica) e per assurdo è così colorata da sembrare un vero mosaico. Il cerchio si chiude.

E su questo cerchio appena sfornato troviamo una miriade di ingredienti: Cipolla caramellata, pomodoro datterino, noci, pachino, burrata…un carnevale!

Mosaico, Due Fratelli
– La coloratissima Due Fratelli


Senza pensarci troppo arriva anche la seconda pizza, con un gusto molto più tradizionale e stagionale.
Una bianca classica con zucca su cui spiccano blu di bufala e speck. Veramente ottima anche questa.

Mosaico, pizza con zucca
– Una perfetta pizza invernale


Per concludere un limoncello fatto in casa, molto molto gentile e apprezzato e un piccolo buffet di dolci.
Come saprete ormai io posso mangiare anche 3 pizze di seguito ma non sono un fanatico degli zuccheri quindi a questo punto della serta spilucco qui e lì assaggiando giusto un po’ di tutto, ormai eravamo gonfi non solo di pasta e pizza, ma anche di vino.

Dei piccoli babà in versione granata al rum, che esplodono e ti ubriacano al primo morso, una devastante torta snicker, veramente cremosa, ma che potrebbe risultare fatale se mangiata da una sola persona, per la quantità di creme e caramello…e un finire sul classico con degli straccetti di impasto fritto con nutella & granella.


Mosaico, in sintesi…


Quando si va da Mosaico, quindi, per rispondere alla domanda ad inizio articolo, cosa si deve ordinare?
Sinceramente? Quel che ti pare.

Abbiamo constatato che non ci sono mancanze in ogni sezione della ristorazione da loro sorvolato.
I fritti erano sfiziosi, non stucchevoli nella loro semplicità, il tagliere era ricco e sorprendente, per queste scelte locali ma completamente inedite. Ai contorni che gli vuoi dire? Verza, Mallone e compagnia bella sono stati tutti apprezzati e spazzati via rapidamente.

La pizza? La pizza non è quella gourmet/napoletana/canotto/nuvola che tanto va di moda “”ma”” porta a casa il risultato. La scelta degli ingredienti funziona, sono buoni (il blu di bufala sulla seconda pizza provata era ottimo) e caserecci, esattamente come devono essere e come mi aspetterei dal posto.

La pasta è perfetta. Io vi consiglio caldamente di informarvi quando prenotate per sapere il primo del giorno (se c’è, difatti a differenza della pizza che è sempre presente, la pasta è optional o comunque dipende dalla spesa giornaliera) e fiondarvi sulla sedia senza pensarci troppo se si accenna ad una lagana e ceci coi funghi.

Insomma, a noi è piaciuto tutto, e sottolineiamo anche la gentilezza dello staff e dei proprietari che si sono assicurati più volte che tutto andasse per il meglio al tavolo, cosa molto semplice nel nostro caso considerato che potrebbero anche servirci ghiande e saremmo contenti comunque…

Segnalo anche che in estate c’è ampia disponibilità di posti a bordo piscina, se interessa!

Falco
– Il Falco artiglia un pezzo di pizza attirato dai colori sgargianti


Falco

Le Grotticelle | Pizza e cucina – Caggiano (SA) – Tavolo Riservato

Le Grotticelle | Pizza e cucina – Caggiano (SA) – Tavolo Riservato


Era da una vita che volevo provare la pizza che fanno in questo castello di pietra, ed era anche un piacevole ritorno a Caggiano dopo la bella serata che passammo al Percorso Gastronomico ormai ben 2 anni fa!
Corvo era già stato sia nella sede precedente che questa e quando è arrivato l’invito ci siamo immediatamente fiondati in macchina direzione Le Grotticelle.


Le Grotticelle, la magione


Invece di iniziare subito con foto e testimonianze goderecce val un secondo la pena spendere due paroline su quel che è limitativo definire “la struttura”.
Qui parliamo di un edificio che io credevo esser stato rilevato e trasformato in pizzeria quando invece è stata tutta la allegra Rumolo Family a crearlo da zero pietra su pietra.

Un lavoro mastodontico!
Abbiamo trionfanti scale, pavimenti lastricati di marmo, imponenti torrioni, drappi, tendaggi e luccicanti lampadari, con abbondanza di diverse statue intagliate nella roccia e nel marmo.
Ora questo a seconda del gusto potrebbe incantare o lasciare un po’ perplessi, ma non è nulla in confronto all’incredibile scoperta che il talento intagliatore dietro queste opere è il capofamiglia stesso, che da autodidatta e con capacità amatoriali (assurdo) si è addobbato da solo il suo bel castello.

Ancora più assurdo è stato vederlo lavorare lì tra i tavoli come un cameriere, umilissimo e distinto, da rimanerci senza parole. Per questo è anche per quella che è l’impostazione alla base del locale (tutta la famiglia che insieme si rimbocca le maniche e gestisce il tutto, in armonia) vanno fatti dei sinceri complimenti. C’è del lavoro, si vede, è un esperimento più unico che raro ed è anche riuscito.

Ma ora vogliamo magnà? Dai su.


Formaggi e un assaggio di pizza fritta


Lanciamo alle nostre spalle il menu e ci lasciamo completamente nelle mani di Angelica e dei ragazzi ai forni, fate di noi ciò che volete!

Immediatamente arrivano (insieme a tre belle birre schiumose) tre pizze fritte “”mignon”” con una classica con sugo stracotto e formaggio di pecora, una con genovese napoletana ed una con lardo e tartufo.
Inutile a dirsi che sono tutte e tre buone, chiaramente è difficile battere la genovese e il suo gusto avvolgente, che riempie animo e bocca, ma quella al tartufo e lardo se la combatte bene, viziosa e profumata.


Subito dopo un inaspettato tagliere di formaggi, molto ricco, ci viene presentato.
Adesso io metto le mani avanti e vi dico subito che questo è uno dei Top taglieri di formaggio mai provati.
Per ricercatezza, abbondanza, gusto e presentazione. E’ da 10 e lode.

Su di esso troviamo…caciocavallo di pecora da assaggiare col vin cotto, del primo sale di pecora con nocciole, un erborinato di capra con la spezia amazzone annatto e un gold d’altamura stagionato 50 mesi.

Che curriculum è?

In ordine sparso apprezzo tantissimo l’erborinato morbido, lo spalmo sul pane, su altri formaggi e un po’ dappertutto.
Gran sorpresa anche il formaggio col vin cotto e l’incredibile combinazione del Due Latti abbinato a cioccolato e fico secco, sa davvero di pasticella!
Ottimo anche il pane alle olive che ci viene portato d’accompagnamento…caldo e fragrante, che delizia…

Le Grotticelle, Formaggi


Ho saputo che vi piacciono i formaggi


Praticamente arriviamo alle pizze che abbiamo già cenato ma non ci perdiamo minimamente d’animo.
Per prima ci viene servita una pizza al baccalà, che si accompagna con del porro alla brace e un patè di carciofo bianco.
Gradisco molto il porro e il sentore di carciofo, ma soprattutto è un buon momento per parlare della politica del locale sulle materie prime. Molto semplicemente…o si producono tutto loro da soli o lo trovano in paese. Fine.
Una scelta, una composizione e una selezione fatta solo dei materiali più freschi.
Una scelta forte quanto l’arredamento stesso.

La pizza è molto delicata, si percepisce il retrogusto del carciofo alla fine ed è una pizza che si potrebbe anche definire “light”.

Le Grotticelle, Baccalà
– Baccalà e porro alla brace con patè di carciofo bianco


Dopodichè, insieme a un’altra birra, arriva una pizza che non è light neanche concettualmente.
Un ingannevole pomodorino giallo che contrasta con la sua diga di dolcezza uno tsunami di formaggio.
La quantità di caciocavallo di pecora è strabordante! E’ così tanto che ha contrastato il calore della pizza non sciogliendosi e ha così formato una lega a prova di mascelle, per fortuna non molto sapida.

Le Grotticelle, Datterino e caciocavallo
– Pomodoro giallo, caciocavallo di pecora e timo al limone


Come terza e ultima pizza (sennò morevamo) arriva una classica intramontabile, quella al pomodoro cotto, anzi stracotto. Pizza da aggredire in occasione di feste e sagre cilentane, ha molti nomi ma rimane unica e inconfondibile.
Qui a Le Grotticelle hanno deciso di raffinarla unendo al sugo cinque diverse varietà di pomodoro fresco e del pecorino.

Dopo una valanga di formaggi ci stava bene un po’ di sughetto ripulitore, che fungesse un po’ da bicchiere d’acqua prima del caffè, và!

Pizza cilentana al sugo cotto
– Cinque varietà di pomodoro fresco stracotto (polpa e buccia) e pecorino


Le Grotticelle, in sintesi…


Dopo cena siamo stati scortati in giro per le varie sale del castelluccio e siamo stati particolarmente attratti dalla “cantina”. In questa stanza del locale si può degustare vino, allestire banchetti e fare un sorta di aperitivo strong che può essere sia indipendente che un preludio alla cena vera. Tanti, tanti vini, divisi per regione e la solita cura che contraddistingue anche tutte le altre sale.

Sul tetto, invece, nei torrioni e al piano superiore, abbiamo dato un’occhiata alle camere e concluso il tour con due passi nel giardino, vicino alla fontana.

Devo dire che ci ha fatto molto piacere essere invitati qui, considerato anche il recente successo del locale avuto nella Top 50 Pizze d’Italia che l’ha visto piazzarsi al 10° posto (complimenti!).
Speriamo di rivederci presto!


Falco

Lievita | Pizzeria – Pontecagnano (SA)

Lievita | Pizzeria – Pontecagnano (SA)

Da un po’ ha aperto una nuova pizzeria a Pontecagnano, che ultimamente ha regalato più di qualche chicca e un discreto risveglio culinario che gli va riconosciuto.
Lievita è la pizzeria che ha attirato la nostra attenzione, quando dal pub di fronte sbirciavamo tra una pinta e l’altra, incuriositi, tra le siepi. Abbiamo dunque deciso di andare a provarla.

Lievita, Fiorilli
Fiorilli, con Fior di latte di Agerola, crema di pomodorino giallo, fiori di zucca, alici di Cetara, provolone del monaco, pancetta croccante, olio EVO. (Contiene latte)


Un tavolo al fresco


Mi inserisco in una serata altrui spalleggiato da un apatico Corvo che non riesce a dirmi di No abbastanza velocemente ed in un tranquillo giovedì sera d’agosto, alle 22.00, siamo in pizzeria.
In realtà siamo fuori, considerato il caldo (per la serata in realtà abbastanza tollerabile) e comincio subito a rompere l’anima al personale per farmi mettere al tavolinuccio che ho adocchiato.
Cambio di posate, cambio di sedie e cambio di mood, con un me bello tronfio e soddisfatto che si appresta a scansionare l’ormai onnipresente QRCode.

C’è una classica divisone standard tra le pizze classiche, che riportano tutte prezzi onesti e pre-iper-inflazione dei lievitati e una sezione “speciale” con le chicche tipiche della pizzeria e con, ovviamente, un adeguamento dei prezzi.
Nessuno è sorpreso, il mondo della pizzeria è ormai così ed è una realtà accettata e conclamata.

Ordiniamo prontamente una Contadina, una Ariccia, una Tartufata, una Marinara 2.0 e una Fiorilli.

Lievita, Marinara 2.0
Marinara 2.0, con Pomodorino S. Marzano, pesto d’aglio orsino, origano di collina, olio EVO.


Il dispositivo


Mentre cazzeggiamo allegramente notiamo anche un dispositivo elettronico presente al tavolo, convintissimi che non funzioni (quando mai hanno funzionato?) qualcuno comincia a pigiare tasti a caso richiedendo praticamente tutta la flotta di camerieri di Lievita. Mentre chiediamo perdono per l’ingenuità approfittiamo per ordinare qualche birra.

A tal proposito, non ci sono birre alla spina. Il che è un po’ una sorpresa che non comprendo.
In caso sia solo momentaneo non badate molto a queste considerazioni, però sul menu ufficiale non c’è proprio la sezione quindi…? La prossima volta chiederò per curiosità le ragioni di questa scelta particolare.

Lievita, Tartufata
Tartufata, con Crema di tartufo, mozzarella di bufala, dadolata di patate al forno, funghi porcini, provolone del monaco a scaglie, olio EVO. (Contiene latte).


Vogliamo finalmente parlare di pizze?

Benissimo. Voglio cominciare dal profumo della Tartufata, che inebria tutto il tavolo non appena viene posata, come una nuvoletta leggera, di fronte il fortunello che l’ha ordinata.
A primo impatto si presenta (come tutte le altre) con un cornicione fuori scala.
E’ alto! Una diga antitsunami degna della prefettura di Iwate!
Qualcuno potrà storcere il naso…ma bisogna prima assaggiare.


Talmente buona che non sembra una pizza


Il titolo è volutamente fintopolemico, cosa c’è di più buono di una buona pizza? Molto poco.
E la Ariccia di Lievita, che mi aspetta ammiccante, è fenomenale.
Partiamo immediatamente dalla dadolata di patate, cotta alla perfezione, dorata e croccante fuori, morbida dentro.
La porchetta si scioglie in bocca, degna della città di cui porta il nome, davvero.
Io sono restio a ordinare pizze con kebab, porchetta, straccetti di carne e simili, non perchè sia un fondamentalista o altro, ci mancherebbe, semplicemente non mi attirano molto.
Stavolta però mi sarei perso un capolavoro, devo dirlo.
Ero molto, molto, molto sopreso dal gusto di quella pizza.
E dalla sua morbidezza, inoltre!
Il cornicione di cui sopra, per quanto invadente, è comunque “inconsistente”, nel senso buono…
Soffice e digeribile, ma piena di gusto, una pizza che sto già consigliando a chiunque.

Lievita, Ariccia
Ariccia, con Fior di latte di Agerola, dadolata di patate al forno, crema ai 5 formaggi, porchetta di Ariccia, cialda di parmigiano, olio EVO. (Contiene latte)


Dolcino al parmigiano


Mi è piaciuta molto anche la Contadina.
Una pizza che vi consiglio di dividere al centro, post prima pizza presa “a personale”. Non mi direte che non ce la fate, vero?

La Contadina è ottima e dall’aspetto è veramente degna di una pinacoteca, ma è molto dolce.
Non è un errore ma è merito della confettura di fichi (che si aggancia alla grande al blu di bufala).
Per un palato amante di questo sapore è consigliata anche tutta intera, ci mancherebbe, il mio è solo un consiglio.
E’ una pizze che, vi ripeto, è ottima, e la cialda di parmigiano è una firma d’autore su una pizza eccellente.
Sembrano complimenti ed elogi a caso, quasi ridondanti, ma quando qualcosa è buono non è che ci sia molto da dire.

Contadina
Contadina, con Mozzarella di bufala, pecorino romano grattugiato, blu di bufala, confettura di fichi, cialda di parmigiano, scaglie di provolone del monaco, olio EVO. (Contiene latte).


Lievita, in sintesi…


Da Lievita abbiamo avuto un servizio molto rapido, attento e professionale.
Hanno cercato di accontentarci come potevano e ci sono riusciti, siamo stati trattati da gran signori nonostante siamo ancora signorine e abbiamo mangiato molto bene.
La mia esperienza con questa pizza è stata egregia.
Se da una parte vuoi tornarci significa che sei stato bene, per quanto non abbia trovato una bella spina gelata (che post calcetto ci stava tutta, anche se la Paulaner sostitutiva non è che non l’abbia gradita, eh…) e per quanto considerato che i prezzi non sono da trattoria (e non devono esserlo, perchè il lavoro c’è) il coperto da 1,50 potrebbe risultare evitabile (in tutto abbiamo speso circa 80 €, stavolta non ho preso nota, ed è un conto che ci sta).
Ah, a proposito di scelte decise, quella di non accettare variazioni sulle pizze la stimo in pieno.
Un menu è frutto di lavoro, tempo ed equilibrio.
Se lo chef, il pizzaiolo, il gestore o quel che è ha voluto dare un’impronta decisa è perchè sta cercando di dare al suo prodotto una sua identità. Provatelo, non cercato di snaturarlo, poi che vi piaccia o meno si vedrà, ma intanto dategli una chance!


Falco

Locanda dei feudi | Pizzeria – San Cipriano Picentino (SA) – Tavolo Riservato

Locanda dei feudi | Pizzeria – San Cipriano Picentino (SA) – Tavolo Riservato


Finalmente torniamo in una delle nostre pizzerie favorite dell’intera provincia salernitana, e a ben vedere.
Locanda dei feudi non la scopriamo certo noi, è indubbiamente una “delle pizze migliori della Campania” e presumibilmente, di conseguenza, d’Italia. Vecchia nostra conoscenza, la si assalta da quando non compariva in nessuna rubrica o classifica, oggi rendiamo il giusto omaggio.

Fiordimortazza, con Fiori di zucca crudi e saltati al burro di Normandia, fiordilatte di Jersey, pepe nero macinato, mortadella classica di Bologna, tartufo nero estivo, basilico,  olio extravergine d’oliva bland Ortice e Ravece.


Dov’è la mia Alice?


Prenotazione ore 21.30 e alle 21.35 siamo già con la prima pinta in pugno, so che il menu è vasto e quando gli ingredienti di una pizza sembrano un canto de La divina commedia ho bisogno appunto di una concentrazione e una pazienza virgiliana per decifrarli, ricostruirli nella mia mente sotto forma di immagine e chiedere poi alla pancia l’approvazione definitiva.
Mi arriva una “brutta” notizia, la mia Alice nel paese delle meraviglie, una pizza infiocchettata di alici e fiori di zucca (che poi sono gli ingredienti base di una delle mie pizze preferite, a prescindere) non compare più in menu.
Purtroppo e per fortuna Locanda dei feudi è una pizzeria che evolve e il cambio è necessario, anche se significa abbandonare una delle pizze (a mio dire) più riuscite.

Dalle storie Instagram del locale ho già adocchiato una pizza dai colori brillanti. Si tratta della Che Barba (Crema di barbabietola, fioridlatte di  Jersey, tartare di scampi del mediterraneo, blue di bufala, pepe nero macinato, zest di arancia, basilico, olio extravergine di oliva DOP Colline Salernitane) ma il prezzo di 25€ mi fa onestamente desistere.
Tanto bella quanto cara, pare.


L’hai mai provata col baccalà?


Siccome sono orfano di pizza decido di uscire dalla mia comfort zone e lanciarmi alla scoperta di nuovi sapori, è del resto il posto giusto per farlo cadendo sicuramente in piedi. Opto per una Bacalao Meravigliao.
Gli altri commensali, ben più decisi fanno incetta della ormai classica Zucchino d’Oro e di Zia Maria, compare anche una FiordiMortazza.

Rinunciamo ai fritti decidendo di investire il budget in un’eventuale seconda pizza (e di nuovo, se non qui, dove?) e dopo un’inattesa-lunga-attesa ecco arrivare i nostri deliziosi canotti.

Ora, io non ho sicuramente la preparazione organoletticapanificatrice per narrarvi al meglio tutte le peculiarità di una pizza dalla natura così complessa e ricercata come quella di Locanda dei feudi, sono solo uno a cui piace mangiare e a cui piace il mondo del cibo e della cucina, quindi ve ne parlerò come posso.
La Bacalao Meravigliao è per me un esperimento riuscito, al primo morso percepisci immediatamente la puntina piccante di nduja, poi arriva il dolce del baccalà mantecato, che si avvolge e mescola con il fiordilatte e la crema di patate allo zafferano. Un sapore tira l’altro, e infine, una delle parti più apprezzate…il croccante della pelle di baccalà fritta. Tutti i sapori sono al posto giusto, qualcuno direbbe che nel piatto ritroviamo tutti i sapori fondamentali, il croccante, il dolce, l’amaro, il salato etc.

Bacalao Meravigliao, con Crema di patate allo zafferano, fiordilatte di Jersey, baccalà mantecato al latte, gocce di nduja di maiale nero d’aspromonte , prezzemolo e chips di pelle di baccalà fritta, olio extravergine di oliva monocultivar “Leccino” (Controne, Cilento)


Il momento della seconda pizza


Decidiamo di steccare una seconda pizza, abitudine malsana che abbiamo ormai acquisito da un po’ e in clima di festeggiamenti europei puntiamo ad una delle novità in menu, la O’ tir’ a gir’.
Se di sicuro vince già dal nome il premio simpatia e diventa la favorita degli estimatori del Lorenzo di Napoli anche al gusto c’è molto poco da dire. Anzi forse c’è tanto da dire.

La Bacalao era ottima, questa per me è un altro livello.
La misticanza che solitamente lascio nel piatto è una nota fresca che si unisce all’acidulo della maionese alla colatura di alici, il carpaccio di angus ricorda i migliori pastrami newyorkesi, col suo sapore pulito e netto, ma comunque succoso.
Come se non bastasse, a sorpresa, come nei migliori sfincioni, salta fuori dal sottosuolo la polpa di melanzane affumicata, che mi ricorda i mesi di lavoro nelle cucine di Sidney. Una pizza dal gusto anche internazionale, eppur nostrana, perfettamente equilibrata. Niente ingredienti inseriti perchè di moda o per forza locali, un sapiente mix del meglio possibile. Un’esaltazione della pizza. Si è capito che mi è piaciuta? Ad ogni morso ho annuito, è sintomo, se non parlo, che le cose vanno davvero alla grande. Ho accompagnato la polpa di melanzane a forza di mugolii.

Tir’ a’ gir’, con Polpa di melanzana affumicata, carpaccio di Angus, misticanza di erbe, mayo alla colatura di alici di Cetara


Locanda dei feudi, in sintesi…


Arriva il momento del conto, ecco in sintesi cosa abbiamo ordinato.

1 Tir’ a’ gir’, 2 Bacalao Meravigliao, 1 Fiordimortazza, 1 Salvatore con il fiocco, 1 Bufalino, 3 Zia Maria, 1 Crocchè, 2 bottiglie d’acqua (già presenti in tavola), 6 pinte, 1 bicchiere di rosso (+ coperto x 9 persone)
Conto, 219,00 € (scontato a 215,00 €, 4,00 € lasciati comunque di mancia)

A onor del vero fa un po’ impressione alzarsi da una pizzeria con un conto che rasenta quello di un ristorante locale di pesce, c’è stato un rincaro generale che ha colpito più pietanze, aumentate di 3-5 euro (penso alla Zucchino D’oro che è andata dai 12 ai 17) e anche il coperto da 2 euro a persona non aiuta…però se rileggete tutta la descrizione della Tir’ a’ gir’ (mettere tutti sti apostrofi è un’agonia ogni volta) si capisce anche che c’è un lavoro di ricerca che non può non essere considerato. Per arrivare al mix maionese alla colatura & carpaccio d’angus, quanto tempo ci avranno messo?
Anche questo conta. Sperando si trovi sempre il giusto mezzo (così veniamo sempre più spesso!), alla prossima volta!


Falco


Da Serena | Pizzeria – Capaccio-Paestum (SA) – Il Trono Tavolo Riservato

Da Serena | Pizzeria – Capaccio-Paestum (SA) – Il Trono Tavolo Riservato

E’ sabato sera, scegliamo di passarla chiacchierando di fronte una bella pizza, la scelta ricade su una pizzeria consigliata da una mia amica, pizzeria “Da Serena”, dunque è la prima volta per me. Prenotiamo per le 21.00, un po’ di prevedibile traffico estivo sulla statale 18 ci consente di arrivare “solo” con mezz’ora di ritardo, abbiamo scelto un tavolo all’esterno, che dopo pochi minuti di attesa ci viene prontamente preparato.

Nel frattempo, durante l’attesa abbiamo avuto modo di sbirciare le fumanti pizze che uscivano dalla cucina. Una di queste molto più che fumante! Trattasi della pizza flambè. Serena Iannuzzi infatti è la prima pizzaiola del Cilento e nella provincia di Salerno a proporla, la sua particolarità è ovviamente la scenografica accensione nel momento in cui viene servita.

Pizza Flambè

Cominciamo con due assaggi, per stuzzicare l’appetito. Un bel crocché estivo con salmone affumicato, zeste di limone e menta. L’altro pezzo di friggitoria artigianale è con vellutata di pistacchio di bronte, prezzemolo, pepe e mozzarella.

Crocché con salmone affumicato

L’ordinazione

Arrivati i menu, ero praticamente convinto di ordinare la pizza flambé. Ma dal momento che ho un grossissimo debole per la nduja e il piccante in generale, i miei occhi ricadono sulla Cuor di Leone. Pizza che è stata rivisitata dalla pizzeria nell’ultimo anno (avevo studiato il menu nel pomeriggio), quindi cambio idea alla velocità della luce e mi fiondo sui miei sapori, anche gli abbinamenti degli altri ingredienti mi stuzzicavano:
Provola, pomodorino giallo, guanciale, gorgonzola.

Pizza Cuor di Leone

La Cuor di Leone si presenta con note dolciastre, grazie alla provola e al pomodorino giallo e sapori ben più forti come la nduja, molto buona e con giuste note piccanti. Quando poi si pesca anche il gorgonzola si crea un bel mix di sapori, ideale per chi preferisce quelli decisi. Riesco a scambiare anche una fetta della mia con una della Pizza Diveggy, molto più delicata, la quale si compone di: melanzane, ricotta allo zafferano, patate chips viola e fior di latte e pangrattato.

Pizza Diveggy

Gli altri commensali ordinano una Prosciuttè con fior di Latte d’Agerola, prosciutto cotto affumicato, crocché, fonduta di pistacchio di Bronte e granella, parmigiano. L’aspetto è decisamente invitante.

L’ultima pizza è la Cucozza. Una di quelle che ordinerei sempre anche io, composta da fior di latte d’Agerola, vellutata di zucca, guanciale, parmigiano, provola, pepe e noci.

Pizza Prosciuttè
Pizza Cucozza

Conclusioni

In definitiva, la pizzeria “Da Serena” è consigliatissima, le pizze gourmet sono di pregevole fattura, gli abbinamenti sono ben studiati e l’elegante aspetto rispecchia a tutti gli effetti il sapore. Il panetto è soffice e delicato al palato, si lascia mangiare, resta una pizza molto leggera. Pizzeria praticamente a due passi dai templi.

Pertanto si può concludere la serata smaltendo il tutto e passeggiando fianco a fianco alla storia.

– Corvo

I Borboni | Pizzeria – Pontecagnano (SA) – Il Trono Tavolo Riservato

I Borboni | Pizzeria – Pontecagnano (SA) – Il Trono Tavolo Riservato

Non è la prima volta che ci rechiamo da I Borboni, che a mio dire è tra le migliori pizzerie della provincia di Salerno (vi spoilero il responso fin da subito…), stavolta però abbiamo deciso di trascrivere le nostre opinioni in questo primo articolo della nostra nuova rubrica che vi racconta in modo scanzonato delle nostre mangiate extrasagra.
Vi assicuro che mangiamo molto più di quel che pensate e per deformazione professionale ci è difficile esimerci dall’esprimere un’opinione, raccontare un’esperienza o perfino documentare un piatto succulento.

– Una gonfia Nerano, con Vellutata di zucchine fresce, Fior d’Agerola, zucchine croccanti e suoi fiori, Basilico, Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi. All’uscita: Scaglie di Provolone del Monaco DOC, Olio extravergine di oliva Verbio AziendaBio Sole Di Cajani


Abbiamo prenotato all’aperto…


Abbiamo prenotato all’aperto per approfittare di un romantico chiaro di Luna e di una serata fresca, fortunatamente c’era anche della musica dal vivo, che io apprezzo sempre quando non è troppo invasiva.
I Borboni in poco tempo ha migliorato sia la sala interna che l’esterno, che risulta semplice ma molto curato.
Io sono anche un patito dei fiori viola/fucsia/lilla e ieri ho trovato anche loro, insieme a luna e musica.
Insomma, per essermi portato fuori da solo direi che ho davvero ingarrato la serata.

Mentre in pochi secondi siamo pronti a ordinare le birre (su quello ho sempre un’idea precisa) per scegliere la pizza ci metto un’infinità.
Dovete sapere che vivo nella costante agonia del perdermi “il meglio” e di conseguenza una scelta come quella di una pizza da molto tempo agognata dev’essere esageratamente oculata.

Sinfonia di Bufala, con Ricotta di Bufala, Mozzarella di Bufala, Blu di Bufala, Campì al pepe, Granella di Nocciole tostate e tritate e Marmellata di arancia della Reggia di Quisisana.


Sogno una Sinfonia di Bufala


Onestamente il primo pensiero è quello di prendere una Sinfonia di Bufala, perché la desidero da quando ne pubblicarono la prima foto tempo fa, il menu però è davvero ricco e la voglia di prendere qualcosa di nuovo e diverso è tanta, in più le descrizione multiriga non mi aiutano a scegliere. Comincio a confondere gli ingredienti.

Una Ratatouille ? O forse una Tonno in vacanza ?

Non ho più tempo, all’arrivo del cameriere mi butto: Sinfonia di Bufala. Non si scordano i vecchi amori, Jimmy.

A tempo di record dall’ordinazione, saranno passati credo non più di 4 minuti, arrivano le pizze.

Oltre alla mia Sinfonia di Bufala ci sono una Tonno in Vacanza, una Fiori e Fiori, una Dolceamara e una Nerano al centro da spartire

Tonno in vacanza, con Provola di Bufala, Crema di Cipolla Rossa di Tropea, Filetto di Tonno Cetarese sott’olio, Pomodorino Giagiù a pacchetella Azienda Agricola Vincenzo Egizio, Polvere di olive artigianale, Olio extravergine di oliva Verbio AziendaBio Sole Di Cajani


Neanche il tempo di…


Non so se la pizza ci ha messo meno ad arrivare o ad essere divorata, perchè si conferma veramente buona (pareri tecnici di alto livello). Una volta tanto invece di mangiare con la testa nel piatto mi godo gli ingredienti uno ad uno, perfettamente dosati, perfettamente alternati. Nonostante l’aggiunta della Nerano centrale non siamo minimamente appesantiti, l’impasto è una nuvoletta.

Dolceamara, con Mozzarella di bufala, Friggitello saltato, Pomodorino Giagiù a Pacchetella az. Ag. Vincenzo Egizio, Salsiccia di maiale, Nduja di Spilinga. All’uscita: Pomodoro bagnolese, Olio EVO Verbio del frantoio sole di Cajani Bio


I Borboni, in sintesi…

Tempo di permanenza di 1 ora circa, era martedì, eravamo in 4 e non avevamo prenotato, nessun attesa (ma consiglio sempre di prenotare…)

4 Coperti, 1 Acqua Naturale, 4 birre alla spina Menabrea da 40 cl., 5 pizze, 1 Limoncello (oggi ci siamo tenuti light) 77,00 €

Ci tornerei? Vi dico che mentre scrivevo l’articolo e controllavo gli ingredienti sul sito de I Borboni già guaivo come un cucciolo alla vista di tutte quelle meraviglie.

Fiori & Fiori, con Provola d’Agerola, Fiori di zucchine in doppia consistenza, Guanciale di maiale croccante del piccolo salumificio artigianale D’Angelo, Fior di ricotta affumicata di bufala, pecorino bagnolese, basilico, Olio EVO Verbio del frantoio sole di Cajani Bio

Falco