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All’Antica Tavola | Piatti tradizionali – Pontecagnano (SA) – Tavolo Riservato

All’Antica Tavola | Piatti tradizionali – Pontecagnano (SA) – Tavolo Riservato

All’Antica Tavola di Pontecagnano (SA) abbiamo una proposta in apparenza semplice di prodotti tipici campani, con spiccata attenzione verso la parte composta dal Cilento. Non è un segreto, difatti i due chef, unitisi per creare questo posticino, provengono entrambi da magiche porzioni della nostra regione. Il cilento, appunto, e gli Alburni.

All'Antica Tavola, ceci e scarola
– Il perfetto compare di ogni antipasto di terra


Un salotto fermo nel tempo


Tutto all’interno de All’Antica Tavola si ispira ai bei tempi andati, quelli della cucina di casa non come riscoperta o alternativa, ma come unica possibilità di sfamarsi. Anche parlando di arredamento però è facile comprendere come solo sulla carta questo sia un semplice locale a tema, andando un minimo più a fondo si individua subito come anche il singolo bicchiere o la favolosa insegna della Campari siano il frutto di un’attenta ricerca corale, da parte dei due proprietari, egregiamente messa a frutto.


I vinili accompagneranno la vostra intima serata (30 coperti all’interno, che diventano 60 in esterno in estate) tra tavolini in cui stringersi core-a-core o gomito-a-gomito accucciandosi tra una scarpetta e un bicchiere di vino (un Montepulciano della casa, molto gustoso, che si accompagna volentieri in litri al vostro spiluccare qui e lì sulla tavola) mentre Nives, che si occupa della sala, svolazza intrattenendo gli ospiti con origini, scelte e motivazioni sui piatti in menu (da me, avido di lore, sempre molto apprezzate)


Un colorato tagliere


Una delle scelte obbligate è naturalmente il tagliere. Diciamo che ormai nel 2022 l’idea stessa del tagliere vada direttamente consacrata e inserita nel patrimonio UNESCO, poiché è passato concettualmente da intrattenimento al centro, preso quasi per abitudine in sostituzione dell’antipasto*, a qualcosa che rappresenta ogni locale che lo propone, se ci si prende la briga di comporlo come si deve, si intende.

Uno dei tagliere che indubbiamente merita la sua nomea è quello di All’Antica Tavola.

*almeno dalle nostre parti

All'Antica Tavola, tagliere
– Tagliere favoloso

Trattenente il fiato e si parte con la full immersion descrittiva, via!

Partendo dal basso, a destra, ricotta di pecora di Monte San Giacomo, al suo fianco una giallissima pizza chiena. Una catena montuosa di crostini con fagioli di Controne e pezzentella sbriciolata chiudono il trittico.

Sulla scogliera a sinistra, caciocavallo silano DOP, a protezione di una corte di salumi di Morigerati, precisamente del Salumificio Cellito, e di polpettine fritte tipiche del locale.

Salto all’indietro, a protezione del bordo, muraglia di frittata di cipolle ramate di Montoro, vi invito ad apprezzarne lo spessore (ottima, uno dei miei pezzi preferiti della scacchiera) e “patate mparentate” al sugo con cacioricotta che chiude il cerchio.
Al centro una confettura di arance e un classico miele. Vi assicuro che farsi guidare dall’istinto e dai colori di questa pittoresca tavolozza è una delle parti più interattive della cena.
L’aspettativa riguardo la delicatezza della pancetta, l’idea pazza di salvare un tocco di ricotta (che io adoro) per un po’ di sugo e patate lì in fondo (vi assicuro che funziona) o la voglia di schiaffare un lenzuolo di salumi sul crostino e buttarla proprio in marenna vi porterà via allegramente un 20 minuti di ludibrio, in attesa del primo.


Il momento del primo


Come primo piatto Nives ha scelto di farci assaggiare una loro versione della pasta e patate.
Questi paccheri si presentano in una purea fantastica di patate che li impantana in una vellutata distesa di sabbie mobili. Qualcuno deve salvare quei paccheri, a forchettate.

All'Antica Tavola, Pasta e patate
– Pasta e patate da non prendere sottogamba


Io prediligo “l’azzeccoso” anche quando non dovrei, quindi con questo piatto che è un trionfo di tal sensazione ci vado veramente a nozze. Sottolineo però che nonostante chiaramente questo sia un piatto che tende a mandarti rapidamente KO (overdose di carboidrati neanche calcolata) la vellutata è molto piacevole al palato e l’idea iniziale del piatto non è quella di appesantirti (eh beh).
A risvegliare i sensi ci pensa il guanciale croccante, che spavaldo in cima alla collina di paccheri ormai esausti, protegge il fortino. Lieve fossato di olio EVO intorno. Vero comfort food.


Il momento del secondo


Dopo pochi minuti di raccoglimento nei quali, non sazi di carbs, abbiamo anche scarpettato le patate col pane, ecco arrivare una salsiccia allo spiedo.
Secondo tipicissimo che riprende un metodo di conservazione originario di Perito con carni tagliate fini e insaporite all’arancia! Dopo una lunga ricerca infruttuosa i due chef e proprietari hanno deciso di farsele direttamente in casa, ottima idea direi.

All'Antica Tavola, salsiccia
– La salsiccia all’arancia

La salsiccia fluttua su un tappeto di zucca arrostita, cipolle in agrodolce e stracciata.
Anche questo piatto è indice della mentalità del locale: una salsiccia in apparenza paesana, che in pratica è frutto di un’attenta lavorazione, si accompagna ad una zucca arrostita che più tradizionale non si può, con la spinta però della cipolla in agrodolce e l’aggiunta del dolce della stracciata. Torna tutto, no? Quanti punti in più ha preso questo piatto rispetto ad una qualsivoglia banale presentazione di salsiccia timida e triste su letto di insalata iceberg? Domanda retorica.


Dessert e foto di rito


Proviamo tre differenti dolci: Tiramisù, Cheesecake e Panna Cotta.
A me tocca il tiramisù perché forse è arrivato finalmente il giorno che mi affogo per l’ultima volta con la polvere di cacao e schianto sul tavolo, ma non prima di aver apprezzato la giallissima crema ben montata al centro della coppa e di aver provato comunque un po’ degli altri due dolcetti.


Chiude una piacevole cena un amaro alle erbe, radici, bacche e fantabosco e la foto di rito, che ci promette sicuramente un ritorno e un’altra ambita chiacchierata su sapori ed eccellenze prettamente campane, che anche dopo tutti questi anni non cessano di stupirci.


Grazie ai due chef e compagni di cena, Nives e Riccardo, per questo invito da All’Antica Tavola.

Foto di rito
– Invasione della cucina per foto di rito


Falco

– Link alla pagina FB del locale
Lievita | Pizzeria – Pontecagnano (SA)

Lievita | Pizzeria – Pontecagnano (SA)

Da un po’ ha aperto una nuova pizzeria a Pontecagnano, che ultimamente ha regalato più di qualche chicca e un discreto risveglio culinario che gli va riconosciuto.
Lievita è la pizzeria che ha attirato la nostra attenzione, quando dal pub di fronte sbirciavamo tra una pinta e l’altra, incuriositi, tra le siepi. Abbiamo dunque deciso di andare a provarla.

Lievita, Fiorilli
Fiorilli, con Fior di latte di Agerola, crema di pomodorino giallo, fiori di zucca, alici di Cetara, provolone del monaco, pancetta croccante, olio EVO. (Contiene latte)


Un tavolo al fresco


Mi inserisco in una serata altrui spalleggiato da un apatico Corvo che non riesce a dirmi di No abbastanza velocemente ed in un tranquillo giovedì sera d’agosto, alle 22.00, siamo in pizzeria.
In realtà siamo fuori, considerato il caldo (per la serata in realtà abbastanza tollerabile) e comincio subito a rompere l’anima al personale per farmi mettere al tavolinuccio che ho adocchiato.
Cambio di posate, cambio di sedie e cambio di mood, con un me bello tronfio e soddisfatto che si appresta a scansionare l’ormai onnipresente QRCode.

C’è una classica divisone standard tra le pizze classiche, che riportano tutte prezzi onesti e pre-iper-inflazione dei lievitati e una sezione “speciale” con le chicche tipiche della pizzeria e con, ovviamente, un adeguamento dei prezzi.
Nessuno è sorpreso, il mondo della pizzeria è ormai così ed è una realtà accettata e conclamata.

Ordiniamo prontamente una Contadina, una Ariccia, una Tartufata, una Marinara 2.0 e una Fiorilli.

Lievita, Marinara 2.0
Marinara 2.0, con Pomodorino S. Marzano, pesto d’aglio orsino, origano di collina, olio EVO.


Il dispositivo


Mentre cazzeggiamo allegramente notiamo anche un dispositivo elettronico presente al tavolo, convintissimi che non funzioni (quando mai hanno funzionato?) qualcuno comincia a pigiare tasti a caso richiedendo praticamente tutta la flotta di camerieri di Lievita. Mentre chiediamo perdono per l’ingenuità approfittiamo per ordinare qualche birra.

A tal proposito, non ci sono birre alla spina. Il che è un po’ una sorpresa che non comprendo.
In caso sia solo momentaneo non badate molto a queste considerazioni, però sul menu ufficiale non c’è proprio la sezione quindi…? La prossima volta chiederò per curiosità le ragioni di questa scelta particolare.

Lievita, Tartufata
Tartufata, con Crema di tartufo, mozzarella di bufala, dadolata di patate al forno, funghi porcini, provolone del monaco a scaglie, olio EVO. (Contiene latte).


Vogliamo finalmente parlare di pizze?

Benissimo. Voglio cominciare dal profumo della Tartufata, che inebria tutto il tavolo non appena viene posata, come una nuvoletta leggera, di fronte il fortunello che l’ha ordinata.
A primo impatto si presenta (come tutte le altre) con un cornicione fuori scala.
E’ alto! Una diga antitsunami degna della prefettura di Iwate!
Qualcuno potrà storcere il naso…ma bisogna prima assaggiare.


Talmente buona che non sembra una pizza


Il titolo è volutamente fintopolemico, cosa c’è di più buono di una buona pizza? Molto poco.
E la Ariccia di Lievita, che mi aspetta ammiccante, è fenomenale.
Partiamo immediatamente dalla dadolata di patate, cotta alla perfezione, dorata e croccante fuori, morbida dentro.
La porchetta si scioglie in bocca, degna della città di cui porta il nome, davvero.
Io sono restio a ordinare pizze con kebab, porchetta, straccetti di carne e simili, non perchè sia un fondamentalista o altro, ci mancherebbe, semplicemente non mi attirano molto.
Stavolta però mi sarei perso un capolavoro, devo dirlo.
Ero molto, molto, molto sopreso dal gusto di quella pizza.
E dalla sua morbidezza, inoltre!
Il cornicione di cui sopra, per quanto invadente, è comunque “inconsistente”, nel senso buono…
Soffice e digeribile, ma piena di gusto, una pizza che sto già consigliando a chiunque.

Lievita, Ariccia
Ariccia, con Fior di latte di Agerola, dadolata di patate al forno, crema ai 5 formaggi, porchetta di Ariccia, cialda di parmigiano, olio EVO. (Contiene latte)


Dolcino al parmigiano


Mi è piaciuta molto anche la Contadina.
Una pizza che vi consiglio di dividere al centro, post prima pizza presa “a personale”. Non mi direte che non ce la fate, vero?

La Contadina è ottima e dall’aspetto è veramente degna di una pinacoteca, ma è molto dolce.
Non è un errore ma è merito della confettura di fichi (che si aggancia alla grande al blu di bufala).
Per un palato amante di questo sapore è consigliata anche tutta intera, ci mancherebbe, il mio è solo un consiglio.
E’ una pizze che, vi ripeto, è ottima, e la cialda di parmigiano è una firma d’autore su una pizza eccellente.
Sembrano complimenti ed elogi a caso, quasi ridondanti, ma quando qualcosa è buono non è che ci sia molto da dire.

Contadina
Contadina, con Mozzarella di bufala, pecorino romano grattugiato, blu di bufala, confettura di fichi, cialda di parmigiano, scaglie di provolone del monaco, olio EVO. (Contiene latte).


Lievita, in sintesi…


Da Lievita abbiamo avuto un servizio molto rapido, attento e professionale.
Hanno cercato di accontentarci come potevano e ci sono riusciti, siamo stati trattati da gran signori nonostante siamo ancora signorine e abbiamo mangiato molto bene.
La mia esperienza con questa pizza è stata egregia.
Se da una parte vuoi tornarci significa che sei stato bene, per quanto non abbia trovato una bella spina gelata (che post calcetto ci stava tutta, anche se la Paulaner sostitutiva non è che non l’abbia gradita, eh…) e per quanto considerato che i prezzi non sono da trattoria (e non devono esserlo, perchè il lavoro c’è) il coperto da 1,50 potrebbe risultare evitabile (in tutto abbiamo speso circa 80 €, stavolta non ho preso nota, ed è un conto che ci sta).
Ah, a proposito di scelte decise, quella di non accettare variazioni sulle pizze la stimo in pieno.
Un menu è frutto di lavoro, tempo ed equilibrio.
Se lo chef, il pizzaiolo, il gestore o quel che è ha voluto dare un’impronta decisa è perchè sta cercando di dare al suo prodotto una sua identità. Provatelo, non cercato di snaturarlo, poi che vi piaccia o meno si vedrà, ma intanto dategli una chance!


Falco

I Borboni | Pizzeria – Pontecagnano (SA) – Il Trono Tavolo Riservato

I Borboni | Pizzeria – Pontecagnano (SA) – Il Trono Tavolo Riservato

Non è la prima volta che ci rechiamo da I Borboni, che a mio dire è tra le migliori pizzerie della provincia di Salerno (vi spoilero il responso fin da subito…), stavolta però abbiamo deciso di trascrivere le nostre opinioni in questo primo articolo della nostra nuova rubrica che vi racconta in modo scanzonato delle nostre mangiate extrasagra.
Vi assicuro che mangiamo molto più di quel che pensate e per deformazione professionale ci è difficile esimerci dall’esprimere un’opinione, raccontare un’esperienza o perfino documentare un piatto succulento.

– Una gonfia Nerano, con Vellutata di zucchine fresce, Fior d’Agerola, zucchine croccanti e suoi fiori, Basilico, Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi. All’uscita: Scaglie di Provolone del Monaco DOC, Olio extravergine di oliva Verbio AziendaBio Sole Di Cajani


Abbiamo prenotato all’aperto…


Abbiamo prenotato all’aperto per approfittare di un romantico chiaro di Luna e di una serata fresca, fortunatamente c’era anche della musica dal vivo, che io apprezzo sempre quando non è troppo invasiva.
I Borboni in poco tempo ha migliorato sia la sala interna che l’esterno, che risulta semplice ma molto curato.
Io sono anche un patito dei fiori viola/fucsia/lilla e ieri ho trovato anche loro, insieme a luna e musica.
Insomma, per essermi portato fuori da solo direi che ho davvero ingarrato la serata.

Mentre in pochi secondi siamo pronti a ordinare le birre (su quello ho sempre un’idea precisa) per scegliere la pizza ci metto un’infinità.
Dovete sapere che vivo nella costante agonia del perdermi “il meglio” e di conseguenza una scelta come quella di una pizza da molto tempo agognata dev’essere esageratamente oculata.

Sinfonia di Bufala, con Ricotta di Bufala, Mozzarella di Bufala, Blu di Bufala, Campì al pepe, Granella di Nocciole tostate e tritate e Marmellata di arancia della Reggia di Quisisana.


Sogno una Sinfonia di Bufala


Onestamente il primo pensiero è quello di prendere una Sinfonia di Bufala, perché la desidero da quando ne pubblicarono la prima foto tempo fa, il menu però è davvero ricco e la voglia di prendere qualcosa di nuovo e diverso è tanta, in più le descrizione multiriga non mi aiutano a scegliere. Comincio a confondere gli ingredienti.

Una Ratatouille ? O forse una Tonno in vacanza ?

Non ho più tempo, all’arrivo del cameriere mi butto: Sinfonia di Bufala. Non si scordano i vecchi amori, Jimmy.

A tempo di record dall’ordinazione, saranno passati credo non più di 4 minuti, arrivano le pizze.

Oltre alla mia Sinfonia di Bufala ci sono una Tonno in Vacanza, una Fiori e Fiori, una Dolceamara e una Nerano al centro da spartire

Tonno in vacanza, con Provola di Bufala, Crema di Cipolla Rossa di Tropea, Filetto di Tonno Cetarese sott’olio, Pomodorino Giagiù a pacchetella Azienda Agricola Vincenzo Egizio, Polvere di olive artigianale, Olio extravergine di oliva Verbio AziendaBio Sole Di Cajani


Neanche il tempo di…


Non so se la pizza ci ha messo meno ad arrivare o ad essere divorata, perchè si conferma veramente buona (pareri tecnici di alto livello). Una volta tanto invece di mangiare con la testa nel piatto mi godo gli ingredienti uno ad uno, perfettamente dosati, perfettamente alternati. Nonostante l’aggiunta della Nerano centrale non siamo minimamente appesantiti, l’impasto è una nuvoletta.

Dolceamara, con Mozzarella di bufala, Friggitello saltato, Pomodorino Giagiù a Pacchetella az. Ag. Vincenzo Egizio, Salsiccia di maiale, Nduja di Spilinga. All’uscita: Pomodoro bagnolese, Olio EVO Verbio del frantoio sole di Cajani Bio


I Borboni, in sintesi…

Tempo di permanenza di 1 ora circa, era martedì, eravamo in 4 e non avevamo prenotato, nessun attesa (ma consiglio sempre di prenotare…)

4 Coperti, 1 Acqua Naturale, 4 birre alla spina Menabrea da 40 cl., 5 pizze, 1 Limoncello (oggi ci siamo tenuti light) 77,00 €

Ci tornerei? Vi dico che mentre scrivevo l’articolo e controllavo gli ingredienti sul sito de I Borboni già guaivo come un cucciolo alla vista di tutte quelle meraviglie.

Fiori & Fiori, con Provola d’Agerola, Fiori di zucchine in doppia consistenza, Guanciale di maiale croccante del piccolo salumificio artigianale D’Angelo, Fior di ricotta affumicata di bufala, pecorino bagnolese, basilico, Olio EVO Verbio del frantoio sole di Cajani Bio

Falco