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Sagra della lasagna e delle polpette costesi – Costa di Mercato San Severino – 2023

Sagra della lasagna e delle polpette costesi – Costa di Mercato San Severino – 2023


La Sagra della lasagna e delle polpette costesi, di Costa di Mercato San Severino (SA), si terrà dal 23 al 27 Agosto 2023 proprio nella frazione vicina all’Università di Fisciano.


Lasagna protagonista in menu


Sicuramente, come suggerisce il nome, alla Sagra della lasagna e delle polpette costesi il piatto protagonista è proprio la lasagna. Essa viene presentata con all’interno pezzettoni di salame e di polpettine, in un incrocio a tre tra bolognese, napoletana e costese.

La lasagna è molto tenera, modello dolce al cucchiaio, questa è una scelta che può piacere e non piacere.
Personalmente, per quanto apprezzi la crosticina da forno, non mi dispiace neanche questa tipologia qui (che poi è la stessa che realizzo anche io, quindi…)


La lasagna, ricca di sugo e paragonabile per consistenza quasi ad una mousse, mi è parsa più saporita dello scorso anno, e anche più farcita in generale.

Allo stesso tempo però la pasta e fagioli sembra perdere il confronto a distanza con se stessa.
Molto più brodosa di quella dell’edizione 2022, che era si povera di sale, ma che risultando molto collosa e appapocchiata risultava molto soddisfacente da buttar giù. Ricordava una Nennellesca pasta e patane.
Quella di quest’anno sembra non credere molto in sè, anche se bisogna dire che noi abbiamo pescato il primo giro di piatti, mentre è risaputo che una pasta e fagioli da il meglio quando ha il tempo di riposare.

Ho sbirciato i piatti degli altri commensali dopo qualche ora e sembrava già più rappresa. Meglio così.


Le polpette costesi


Altra coprotagonista della serata sono proprio le famose polpette costesi.
Oserei dire che sono il piatto migliore e il più riuscito (apparentemente anche quello più scelto)

L’evento ha avuto diverse difficoltà a partire per problemi logistici. Inizialmente alcune forniture sono arrivate in ritardo, dopo, inoltre, ci sono stati problemi col quadro elettrico. Per fortuna è stato tutto risolto e la friggitrice è ripartita a mille, pronta a soddisfare le tante richieste di polpette, ma questo ha fatto sì che si creasse un po’ di fila e di impazienza.

Ciò non dovrebbe più capitare, assicurando ai restanti giorni dell’evento (fino al 27 agosto), una regolare continuità delle attese.


Anche la polpetta sembra avere un piccolo upgrade. Tanto, tanto pepata, ci è sembrata farcita con più generosità rispetto allo scorso anno.
I pezzettoni di salumi all’interno sono stati una graditissima scoperta.
Ideali per un aperitivo sostanzioso faranno probabilmente impazzire gli amanti dell’oliva all’ascolana, e simili.


I panini


Lo scorso anno esaltammo alcune delle scelte della Sagra della lasagna e delle polpette costesi, tipo quella di inserire, come alternativa al panino classico da festa, quello alla milza.
Complimenti che ci sentiamo di rinnovare. Non siamo esperti di milza alla salernitana ma l’abbiamo mangiata in diverse occasioni.

La milza presentata a Costa durante la sagra risulta poco aggressiva, assolutamente non eccessiva di piccante e neanche pregna d’aceto. Molto tenera, molto umida, si adatta molto al panino inzuppando il giusto la sua mollica. Benché io sia amante di aceto e l’avrei gradita anche più cattiva, devo dire senza molte esitazioni che questo è un tocco del menu decisamente riuscito.


In alternativa potete scegliere i grandi classici di festa: Porchetta e patatine & Salsiccia e patatine.
Fra i due abbiamo scelto quello con porchetta. Sicuramente rispetto alla proposta con la milza questo tipo di panino risulta intuibilmente più secco, consigliamo qualche salsa laida per aiutarlo nella sua discesa nell’esofago.


Altre scelte in menu e intrattenimento.


Con un guizzo potete scegliere volendo anche l’impepata di cozze, ma ancora una volta vi sospingo leggermente verso il panino con la milza, che metto in un ideale tris con la lasagna e le polpette.

Vino rosso o bianco, oppure bibite. Non abbiamo assaggiato il bianco, dedicandoci piuttosto a un doppio-triplo bicchiere di rosso, che comunque si sente tutto.


Per dolci, zeppole e brioche (anche farcite al cioccolato) fritte al momento, che potete gustare pigramente mentre di fronte a voi, sul palco, passa il convegno sulla legalità e l’ambiente, argomento sempre caro al comitato organizzativo. Post convegno, in verità molto breve e conciso, è il momento dell’intrattenimento musicale. Per i più piccoli possibilità di passeggiata a cavallo e qualche giostrina colorata.

La Sagra della lasagna e delle polpette costesi ha un buon pubblico di fedelissimi.
Anche quest’anno abbiamo notato qualche migliaio di persone (2.000 nelle prime ore, ci conferma il comitato organizzativo) sciamare tra la cassa, il ritiro dei piatti e l’abbondante scelta di tavoli (sia nel campetto sportivo ben illuminato sia nello spiazzo di fronte il palco).


Da segnalare invece, e da sottolineare, la gentilezza e disponibilità dei giovanissimi.
Un’educazione sorprendente che è venuta fuori in più di un frangente. Adeguati ai loro ruoli di farcitura panini e consegna polpette, amabili anche a gestire le pressioni di gente col triplo dei loro anni che smaniava per essere servita per prima e puntualissimi anche nella pulizia certosina dei tavoli.
Davvero complimenti.

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Falco

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Sagra della lasagna e delle polpette costesi – Costa di Mercato San Severino – 2022

Sagra della lasagna e delle polpette costesi – Costa di Mercato San Severino – 2022


Come in molte case del sud Italia la domenica c’è spazio in tavola per la pasta fatta in casa. Concessione e regalo fatto ormai routine, che ci concediamo come un rito. Da questa tradizione non esula Mercato San Severino e Costa, la sua frazione, che produce una lasagna casereccia con l’aggiunta di tradizionali polpette fritte.

Sagra della lasagna e delle polpette costesi, polpette da friggere
– Le polpette costesi pronte a essere immerse nell’olio bollente


La lasagna e le polpette costesi


Vorrei cominciare subito a descrivere la protagonista della serata: la lasagna.
E’ una lasagna molto casereccia, cosa che ho apprezzato. Subisce una cottura al forno prolungata difatti era morbida, come una torta. Peccava molto di mancanza di sale, causa probabilmente anche il dolce spiccato del pomodoro. Ripeto però che la sua fattura tradizionale si è lasciata decisamente apprezzare.

Sagra della lasagna e delle polpette costesi, lasagna
– La lasagna casereccia di Costa di Mercato San Severino


Sia all’interno della lasagna che prese singolarmente ci sono le polpette.
Le polpette costesi sono semplici pallotte di pane, formaggio, prezzemolo e pezzetti di salame che vengono impanate e fritte e servite in bianco.
E’ un piatto che si condivide volentieri, le polpette hanno un gusto non invadente, anzi risvegliato solo dal pezzetto di salame o erbe che si incontra ogni tanto. Questo non è un difetto, le ho trovate sfiziose il giusto e sono anche un pericoloso snack da divorare a oltranza.

Sagra della lasagna e delle polpette costesi, polpette
– Le polpettine costesi


Le polpette hanno creato, viste le aspettative e la fedeltà del pubblico, che si è immediatamente fiondato a fare la fila, alcuni problemucci logistici. La catena del fritto (polpette+patatine) era parecchio lunga poiché sfortuna ha voluto che andasse KO proprio la prima sera un buon 2/3 delle friggitrici disponibili.
Nonostante ciò la fila non è stata mai invivibile, anzi quella delle polpette è stata l’unica che abbiamo davvero fatto poiché alle altre casse è filato tutto lisci come l’olio.


Il circondario della Sagra della lasagna e delle polpette costesi


Il minuto circondario (spiazzo in cemento + locali adibiti a cucine + campetto da calcio farcito con panche) è quello tipico delle feste rionali. Abbiamo all’ingresso alcuni punti dove comprare zucchero filato, pannocchie e muss’ ‘e puorc’ (pietanza cui prima o poi dedicheremo un approfondimento…) e qualche padiglione commerciale.


Due cose importanti in questo atrio d’asfalto sono il palco, dove si è svolto un animato piccolo convegno sulla legalità (e sull’ambiente, tema importante per l’organizzazione) e lo stand della pescheria Dal Pescatore, che ci ha omaggiato, vista la nostra curiosità, con un bel cuoppo di mare.
Ottimi in particolari calamari e polpo, belli sodi e croccanti.

Tornando per un secondo al palco, Luigi Pergamo, l’organizzatore che ci ha voluto qui, ci rivela che l’obiettivo di questi eventi è soprattutto quello di raccogliere fondi per eventi sportivi, culturali, artistici e ambientali. Una serie di buone azioni finanziate dalla voracità dei presenti. Alla mancanza dunque di un percorso gastronomico, di un centro storico e di un borgo da visitare sopperisce quindi il fine, dell’evento, e quel che io definisco comunque un buon menu, che non ci ha affatto deluso.


Panini vari e pasta e fagioli


Oltre le celebri lasagne e polpette abbiamo infatti diversi piatti secondari.
La pasta e fagioli risente molto dello stesso problemuccio di sapidità della lasagna ma anche qui mostra una fattura casereccia che ancora una volta io ho apprezzato.
Abbondante e appiccicaticcia, come piace a me, di un giallo acceso con in cima una saporita fetta di pancetta, se riuscite a strusciarla ovunque nel piatto vi regalerà quel sapore che mancava.

Pasta e fagioli
– La pancetta lucida e saporita condisce la pasta e fagioli


I panini sono qualcosa che inizialmente temevo…
Temevo infatti poco condimento e un panino infinito, stancamascella e col classico pane un po’ stantio.
E invece…il panino è umido e pieno il giusto, ma soprattutto il pane intriso del ripieno dello stesso non risulta affatto noioso al palato.
Il panino che mi è piaciuto di più è quello alla milza, insieme alle polpette la pietanza migliore a mani base.

Panino con la milza
– Panino con la milza, direttamente dalla tradizione salernitana, ottimo.


Ugualmente sfiziosi quello con porchetta e patatine e il suo simile con salsiccia e patatine.
Occhio comunque anche alla porchetta, non salata e secca come spesso capita, ma umida e tenera.
Complimenti a chi si è occupato di scelta e composizione panini.


Sagra della lasagna e delle polpette costesi, conclusioni


La sagra della lasagna e delle polpette costesi è limitata dal suo circondario.
Difficilmente può ampliarsi ma parte dalla base invidiabile di un menu dignitoso e valido.
Se il punto forte resta la ristorazione, magari perfezionata nel tempo, si potrà abbastanza facilmente sopperire al resto.
Andando a memoria non ricordo particolari problemi per trovare parcheggio, né lunghe file (polpette a parte), un vino rosso che accompagnava, prezzi moderati e soprattutto la giusta ambizione da parte del comitato organizzativo che saprà fare le scelte ideali anche per le edizioni future.

Aggiungo inoltre che ho notato molta professionalità in generale, nell’organizzazione e nell’accoglienza.
Siamo stati immediatamente identificati e ci è stato consentito di lavorare in modo preciso e rilassato, senza omettere che ci hanno fatto divorare la quasi totalità del menu, il che è sempre, sempre piacevole.

Cuoppo di mare
– Anche il cuoppo di mare merita il suo spazio


– Falco

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Sagra del cinghiale – Dugenta (BN) – 2019

Sagra del cinghiale – Dugenta (BN) – 2019


Ieri è stata giornata lunga, dopo l’intervista in radio ci siamo ficcati in macchina direzione Dugenta per un bel trasfertone, 1 ora e 20 di auto, equivalente a 2 Anni Sagra, per…Sagra Del Cinghiale Dugenta – bn Italy!

Fagiolata a Dugenta, BN
– Fagiolata con salsiccia di cinghiale, giusto per mettere le cose in chiaro


Un cinghiale di padre in figlio


E’ la prima volta che trattiamo una sagra nel beneventano ma questa non è l’unica differenza questa sera, Francesco infatti ci accoglie con un gran sorriso e con una storia che va avanti da generazioni.

Suo padre, ci dice, uscì fuori una mattina e vide un cinghiale. Quest’immagine già di per se poetica sarebbe un ottimo inizio per un biopic interpretato da Robert Redford, ma c’è di più, l’ispirato capofamiglia decise che avrebbe regalato a Dugenta una gran festa.

Una festa a base di ottima carne, piatti abbondanti e vino onnipresente, e a giudicare da quel che abbiamo visto il suo sogno si è avverato.
Di generazione in generazione ora tocca ai figli portare avanti (egregiamente) la festa e Francesco ci mostra pimpante il retro dove le carni sfrigolano sulle braci in un clima di efestiana memoria, all’interno invece vasche di peperoni e teglie di pasta appena sfornate si alternano nella composizione di taglieri di stampo gargantuesco.

Francesco si gira di colpo e sciabola un tagliere che in passato fu sicuramente usato su una triremi romana per qualche escursione a Cartagine.
E’ infinito.
Colmo di delizie: mortadella di cinghiale, salame di cinghiale e prosciutto di…cinghiale! C’è anche del formaggio, ma non è di cinghiale, è sardo, ed è ottimo.

Tagliere a Dugenta, BN
– Il tagliere che supera i confini del tempo


Qualche assaggino di pasta…


Ci accomodiamo fregandoci le mani, oggi si mangia alla grande!
Leccandoci i baffi cominciamo a ingollare fetta dopo fetta tutto quel capolavoro, accompagnandolo con un piacevolissimo mix di verdure.
La mortadella era ottima, ma quel che mi ha colpito era il salame, qualcosa di unico.
I peperoni esaltati dalla mentuccia e le zucchine fritte con tutti i sette sacramenti sono stati compagni ideali del pasto.

Ma non è ancora finita. Non lo è affatto.
Arrivano 6, si SEI, tegamini colmi di pasta.
– Trofie al ragù di cinghiale
– Pappardelle al ragù di cinghiale
– Trofie al ragù bianco di cinghiale
– Raviolone mela annurca e ragù di cinghiale
– Gnocchi al ragù di cinghiale
– Fagiolata con salsiccia di cinghiale e cotn’

Cominciamo in modo tattico a trivellare prima le porzioni in bianco, che si sa, poi il sugo aiuta a ingoiare se ti senti sazio (queste sono tips da abbuffini, segnatevele) ma c’è veramente un macello da roba!

E’ tutto ottimo ma alcune in particolare spiccano, personalmente ho apprezzato molto la trofia al ragù bianco, mentre Corvo ha duramente colpito gli gnocchi, dopo un breve ripensamento sul quale volevo alzare bandiera bianca do altri 2 colpi alle trofie al sugo.

Il raviolone meriterebbe una recensione a parte, è emerso da quel sugo in tutta la sua maestosità, e si è arenato a bordococcio. Uno spettacolo naturale di rara bellezza.

Raviolo alla mela, Dugenta BN
– Raviolone di mela in ragù di cinghiale


Riusciamo a finire 4 tegamini su 6, ma le signore del paese fissano accigliate la mia walk of shame mentre devo rinunciare a completare il pasto.
Corvo ha già le mani nei capelli pensando che sarà un lungo ritorno.
E manca ancora la carne da “assaggiare”.


Il secondo tagliere (!) e la carne


Mentre aspettiamo la carne ci portano un tagliere di salame di cinghiale e formaggio tartufato per ingannare l’attesa.
Follia totale.
Ma è troppo buono, lo mangiamo.

Respiriamo ascoltando una fantastica band improvvisata di over 40 locali che tra una salsiccia volante e una dose di vino allegro sta tirando fuori un repertorio di pezzi disparati.
Si passa dai Modà (???) a Umberto Tozzi, non si disdegna Celentano e c’è commozione con Ranieri.
Un intrattenimento che, accompagnato da 2 litri di un bel vino rosso profumato, ci rallegra più del dovuto.

Arriva infine la carne, per fortuna hanno avuto pietà di noi e ci sono SOLO porchetta, salsiccia, tagliata e fettina.
Ovviamente sono tipo 4-5 pezzi di ogni tipo di carne.

Porchetta e salsiccia per me sono da applausi, sopratutto quest’ultima, buona calda, buona fredda, buona se sei sazio, perfetta! Corvo apprezza la tagliata invece.

Ragù di cinghiale, Dugenta
– Spettacolare pasta affogata in ragù di cinghiale


Barcollanti riusciamo infine ad alzarci da tavola, ce l’abbiamo fatta. Siamo sopravvissuti.
Una stretta di mano, una foto finale e ce ne torniamo in auto soddisfatti, stra-pieni fino all’orlo (penso di non aver mai mangiato così tanto ad una sagra) e sorridenti, perchè oltre a porzioni abbondanti c’è stata una costante sensazione di gentilezza e accoglienza da parte di tutto lo staff il quale ha fatto si che l’esperienza fosse gradevole a tutto tondo, come tondi eravamo noi sul finale.

Che mangiata, ragazzi!


Falco


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– Il post originale su FB della recensione della sagra a Dugenta


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