Sagra delle pennette all’ogliarese – Ogliara (SA) – 2018
Pennette coi fiori di zucca in tegamini di coccio, il team al completo fa tappa a Ogliara.
4 Chiacchiere su la Sagra delle pennette all’ogliarese.

Ogliara in due parole
Arrivare a Ogliara è semplicissimo, tutta autostrada e il posto si trova con una semplicità disarmante anche per chi non c’è mai stato, complice il fatto che sia davvero un centro storico piccino-picciò il cui 50% è occupato dall’imponente organizzazione della festa.
Gli avventori possono rilassarsi su una piazza che si estende a terrazze con musica, un buio panorama che favorisce il chiacchiericcio e un intermezzo sempre piacevole di fuochi d’artificio.
Il menu prevede il piatto tipico della festa: un abbondante coccio di pennette (e se vi dico che è abbondante io…) con fiori di zucca, zucchine, guanciale e formaggio, la cui cremosità si percepisce anche da una foto fatta con un pessimo Huawei, e che non corre il rischio di essere troppo saporito risultando anzi delicato, tendente al tenue e con una cottura perfettamente al dente.
Il qui presente ne ingurgita 1 tegamino e 1/2.
Il resto del menu
Come secondo abbiamo saltato la Caponata per concentrarci sulle “Melenzane sfiziose” che vengono servite con pane e del formaggio, un secondo che si fa più contorno dal costo però effimero: 3 euro e 50.
Qualcuno si lascia attrarre dal Panino con la milza rimanendone soddisfattissimo, mentre le pizzelle di fiori di zucca per quanto fossero davvero ricche di fiori non mi hanno particolarmente colpito.
Devo però menzionare con onore la zeppola.
Ricetta a quanto pare tipica del posto e che secondo me ha un impasto davvero dolce e avvolgente che ho veramente gradito parecchio, ideale se accompagnata con limoncello.

In conclusione
Ci siamo regalati qualche bicchiere di vino mentre qualcuno è riuscito a menarsi seminando attimi di panico e sbigottimento tra i tavoli, scena accompagnata da una cover di Cocorito che arrivava dal palco e dalla tragedia immane che ha vissuto la signora che si è vista distruggere il suo servizio buono di 12 (!) tegamini racimolati qui e lì ad opera di una sua compagna di tavolata distratta.
Una commozione che non mi ha mosso a tal punto da darle in cambio i miei tre faticosamente scarpettati e ripuliti da fiori di zucca e formaggio e che ora campeggiano fieri sulla mia mensola di trofei sagreschi.
“Si ma quando ti decidi a usarli e farci mangiare qualcosa?”,
tuona puntuale Sir Ciurillo.
– Falco
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