Ciccimmaretati – Stio (SA), si riaccendono le luci nello splendido bosco di castagni secolari
Dopo due anni di stop, i meravigliosi castagni di Stio torneranno a fare la cornice di uno degli eventi più attesi dell’estate cilentana, ovvero i Ciccimmaretati di Stio (SA).

L’evento
A Stio, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano e Alburni, l’evento gastronomico Ciccimmaretati riaccende ogni anno l’attenzione sull’autenticità delle cose e, in questo caso, delle pietanze cilentane.
I piatti, proposti in degustazione in uno splendido bosco di castagni secolari, sono il frutto di una riscoperta delle tradizioni culinarie che dura da oltre venti anni.


I Ciccimmaretati
Andare ai “Ciccimmaretati” significa prediligere la storia, che è garantita dalla scelta rigorosa di offrire la scoperta di pietanze realmente legate a momenti storici che il paese ha vissuto.
La manifestazione prende spunto dal piatto principe, i Ciccimmaretati, squisita zuppa di legumi nata in tempi in cui i contadini, cui spettavano scarse quote del prodotto agricolo, soprattutto in tempi di magra, “sposavano nel tiano” le rimanenze di tutti i legumi rimasti in casa.

L’intero menù
Ciccimmaretati deve la sua fama soprattutto alla peculiarità dei piatti che vengono preparati e serviti, frutto di un attento lavoro di recupero della tradizione culinaria del Cilento montano.
Punto di forza sono i primi, direttamente derivati dalla cucina casalinga contadina, che ripropongono cibi semplici, ma completi dal punto di vista nutrizionale.
Alcuni dei piatti che degusterete da noi sono:
Primi
- Ciccimmaretati
Ingredienti: ceci, fagioli bianchi, cannellini, borlotti, lenticchie, grano, granturco, cicerchie e castagne.
Curiosità: i “ciccimmaretati” venivano preparati dalle nostre nonne il primo giorno di maggio, perché quel giorno avere sulla propria tavola tutti questi ingredienti era segno di abbondanza e si era al riparo da fame e stenti. - Cavatielli
Ingredienti: acqua, farina di grano duro, pomodoro, sale e olio.
Curiosità: un tempo la farina era considerato un bene prezioso e pochi potevano permettersela, pertanto i cavatielli venivano cucinati dalle nostre donne solo nei giorni festivi - Grano a’lu furno
Ingredienti: grano, uova, formaggio, ricotta di capra e peperoncino
Curiosità: il grano si sbuccia a mano con molta fatica usando il così detto “cupolo”. Questo piatto viene preparato durante il periodo Pasquale.
Secondi
- Foglie e patane cu’ lu vicci
Ingredienti: foglie di barbabietola, patate, aglio, peperoncino, olio, acqua e farina.
Curiosità: i contadini e i pastori usavano spesso consumare questo piatto in campagna perché molto pratico. - Mulegname ‘mbuttunate
Ingredienti: melanzane ripiene di uova e formaggio, fritte e poi cotte nella passata di pomodoro. - Patane a’lu furno
Ingredienti: patate, pomodori pelati, pane grattugiato, formaggio, olio, sale e pepe. - Piatto di formaggi
Ingredienti: caciocavallo, pecorino e/o vaccino fresco.
Dolci
- Zeppole
- Struffoli
- Frisilli cu’ lu méle



Insomma, un’esperienza sicuramente da non perdere!
- CORVO
La copertina dell’evento facebook, dal quale è possibile ricevere notifiche in prossimità dello stesso:
