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Sagre di Liberi – Liberi (CE) – 2023

Sagre di Liberi – Liberi (CE) – 2023


Con il suo tipico chilometrico programma di eventi, tornano al solito le Sagre di Liberi, quest’anno a cominciare dal 25 Giugno (proprio con quella serata sul caciocavallo che l’anno scorso creò file fino a Imola!) via scorrendo fino al 27 Agosto, con il calendario che si conclude in una serata dedicata alle montanare, quelle fritte si intende.

Sagre di Liberi, bosco


Boschi di Liberi


Come sempre la prima cosa che salta all’occhio delle Sagre di Liberi è il luogo in cui si tiene l’evento. Un boschetto che sembra concepito apposta per ospitare una festa. Le fronde alte e rassicuranti degli alberi piazzati da Madre Natura in modo strategico forniscono un piacevolissimo ristoro anche prima del tramonto.
Gli spazi, che naturalmente si creano tra i prati e i fusti spessi, vengono riempiti di panche in legno, piccoli mercatini di artigianato, uno spazio per le giostre che è un naturale set per la prossima serie di Stranger Things e naturalmente casse e cucine.

Il parcheggio molto ampio (1.50€ per auto) non crea mai disagi e raramente, nonostante l’affluenza sempre abbondante, vi ritroverete senza posto. Perfino il tragitto dall’uscita dell’autostrada fino al boschetto sembrerà una piacevole introduzione, tra campi di grano, piccole colline verdi, oleandri, qualche arbusto sconosciuto a fiori violetti e relais e tenute ai bordi della strada.


Dopo aver parcheggiato, una delle prime cose che si notano è la pista da ballo, luogo dedicato ai coraggiosi che osano sfidare gli imperturbabili amanti del liscio, categoria protetta che si manifesta in piccoli ma sostanziosi branchi in occasione di feste popolari. Al solito li osserviamo estasiati e non vediamo l’ora che, sopraggiunta la giusta età, ci si sblocchi il recessivo gene che permette di andare a tempo e disarticolare con disinvoltura le giunture, all’udire delle prime note dei celebri successi dei Collage.


Menu di Liberi


Ciò in cui siamo esperti noi, invece, è provare il lungo menu delle Sagre di Liberi, un menu che cambia, lo ricordiamo, ogni weekend. Mentre l’anno scorso venimmo a provare la giornata dedicata all’impiccato, quest’anno l’asticella della tecnica si alza e mettiamo alla prova la tagliata di marchigiana.

Delicata preparazione che richiede attenzione, cura e il giusto tempo, di estremamente difficile realizzazione, quando si tratta di accontentare folle. Eppure quel piatto così facile da sbagliare si rivela deliziosamente confezionato.

Ci viene servito a straccetti, accompagnato da rucola e pomodoro. Nonostante lo lasciamo un po’ a se stesso mentre in sequenza scattiamo foto, riprendiamo scene e registriamo storie & clip non perde la sua tenerezza. Piacevolmente senza grasso, ricca di ferro, delicata, è un gran bel pezzo di carne con un prezzo onestissimo (12€). Vi consigliamo vivamente di provarlo, ideale anche da condividere (in max 3 persone).

Tagliata marchigiana


Subito dopo arriva per noi un’altra specialità della casa, già provata lo scorso anno, ma che per essere sicuri di non dimenticare neanche il più insignificante retrogusto decidiamo di fagocitare nuovamente e senza remore: Paninazzo con pancetta alla zingara, funghi e caciocavallo.
Può essere più buono dell’anno scorso? A quanto pare si.
Pane ottimo e morbido, anche se tiri giù l’intera ciabatta (che è un bel palmo di mano e mezzo eh) non ti stufa, la pancetta (con i suoi aromi, la sua “marinatura” e stufatura) è la perfetta via di mezzo tra un sano prosciutto alla brace e una laida porchetta, mentre il caciocavallo si stiracchia formando il giusto collante di grasso e sapidità all’interno della gran marenna.

Viene fatto fuori in pochi secondi, costo 6€, highlight da non perdere.

Panino con pancetta alla zingara


L’ora della seconda marenna


Il menu delle Sagre di Liberi non ci si ferma ovviamente qui, è il momento della 2° delle 4 scelte in tema panino: Salsiccia e sottoli.
Più sottaceti che sottoli, difatti il pungente condimento è una delle prime note che si manifestano al morso. Saporita e morbida la salsiccia, stesso pane di prima. Chi vince tra i due panini? Non c’è storia.

Saltiamo il sandwich con wurstel e patatine, con un po’ di disappunto da parte di Corvo che pur di ingerire altri carboidrati sussurra un timido “Se te la senti io ci sto”. Ma io “ci sto”, si, ma per la pasta e fagioli.

Cotiche al sugo

Tubetti, fagioli, macchiata di sugo, con piacevole sentore di piccante e…cotiche.
Esattamente, cotiche, non sciolte come nella cremosa versione di Riardo (sempre in provincia di Caserta, sarà tradizione locale?) ma a pezzettoni. Servita abbondante come sempre.

Pasta e fagioli

Gran finale, cotiche al sugo. Vederle nel pentolone a sobollire nella lava al pomodoro è sempre un piacevole spettacolo di fronte al quale io e la signora che se ne cura ci concediamo un piccolo momento di commozione. Pane a fette d’accompagnamento (quanto pane abbiamo mangiato?) e scarpetta obbligatoria nella salsa color rubino, grassa più del giusto, ma che ci piace, e goduria unica al momento del morso.

Da qualche parte sentiamo parlare di una tagliata di frutta, per ripulire il palato dopo tutto questo macello di pane, sughi, salumi e due bottiglie di rosso freddo e locale. Incediamo in qualche fetta di cocco bello che il signore ci concede orgoglioso del suo prodotto e del suo carretto, che scopriamo essere “delle parti nostre”. Il carretto, non il signore.


Passeggiate di Liberi


Come anticipato prima, anche se ormai il sole è scomparso da un pezzo, è piacevole fare due passi all’interno del parco. Si mantiene una giusta frescura e ne approfittiamo per curiosare nella zona dedicate alle giostre per bambini, al tiro a segno, con sosta ai bagni (ripuliti costantemente dal personale addetto), e pit stop alla solita arena di ballo, già citata prima, che funge da dessert.

La grande affluenza è al tempo stesso testimonianza di successo e afflizione per l’evento. Orde di appassionati si riversano fedeli ogni anno, per ogni weekend, dalla provincia, ma non solo, da fuori regione, ma non solo. Stavolta non abbiamo riscontrato file clamorose, nonostante la complessa realizzazione a menu della tagliata, se non nel finale, quando intorno alle 22 cominciava a formarsi una temibile fila indiana.

Il consiglio è sempre quello di farsi furbi, spezzettarsi i turni, condividere ed alternarsi. Cominciate dalla rapida somministrazione del vino, fatevi strada verso il panino alla zingara, rifocillatevi nell’attesa con la pasta e fagioli e nel frattempo scambiatevi in fila per la tagliata ogni 10 minuti.
Avrete provato tutto, soffrendo e spendendo poco.


Falco

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Sagre di Liberi – Liberi (CE), 13 appuntamenti nei fine settimana dal 2 giugno al 27 agosto

Sagre di Liberi – Liberi (CE), 13 appuntamenti nei fine settimana dal 2 giugno al 27 agosto

E’ tornato il momento delle famose Sagre di Liberi 2023. Si tratta di una serie di eventi gastronomici che si susseguono per tutta l’estate e che permettono ai visitatori di assaporare le prelibatezze della tradizione culinaria locale. Noi del Trono di Sagre, siamo stati li l’anno scorso, in occasione della Festa della Pancetta alla Zingara.

programma 2023 delle sagre di liberi

Tra le numerose iniziative, spicca la Sagra della Pancetta alla Zingara, che si svolgerà il 2, 3 e 4 giugno 2023. In totale saranno ben 13 gli eventi ai quali i visitatori potranno partecipare, e come già detto, inizieranno il 2 giugno, termineranno invece il 27 di agosto.

La Sagra della Pancetta alla Zingara offrirà ai visitatori una vasta gamma di attività ed eventi, tra cui degustazioni di piatti tipici e vini locali, esibizioni di danze caratteristiche e latino-americani, giochi e intrattenimento per bambini e adulti e ovviamente piatti tipici presenti alla Sagra che si baseranno soprattutto sul cibo protagonista dell’evento: la pancetta.


L’intero programma estivo 2023 delle Sagre di Liberi

𝙎𝙖𝙜𝙧e 𝙙𝙞 𝙇𝙞𝙗𝙚𝙧𝙞
ᴘʀᴏɢʀᴀᴍᴍᴀ ᴇꜱᴛɪᴠᴏ 2023
🥓 02-03-04 Giugno sagra della pancetta alla zingara

🥓 10-11 Giugno festival della bruschetta

🍴17-18 Giugno festa del caciocavallo impiccato

🥩 24-25 Giugno maxi padellata sbriciolata

🔪 01-02 Luglio gnocchi al forno

🍝 08- 09 Luglio festa della tagliata marchigiana

🍽 15-16 Luglio american barbecue

🍢 22-23 Luglio stinco di maiale alla Bavarese

🍴 29-30 Luglio Tomahawk di maialino nero Casertano

🍕 05-06 Agosto festa degli arrosticini

🍄12-13 Agosto Churrasco skirt steak

🍢 19-20 Agosto Gyros Greco

🍴 26-27 Agosto Montanare in festa e caciocavallo impiccato

📲 3664773205
📍Indicazioni Stradali
Clicca sul link⬇️
https://g.co/kgs/bqdWtf

Oltre alla celebre Pancetta alla Zingara, i visitatori avranno l’opportunità di assaporare una varietà di piatti tradizionali locali che conquisteranno ogni palato. Qualche scatto della nostra visita del 2022:


La Sagra della Pancetta alla Zingara propone un ricco programma di intrattenimento, con musiche e balli tipici della tradizione locale, latino-americani e di gruppo. Inoltre, saranno presenti giochi e attività per rendere l’esperienza indimenticabile per tutta la famiglia.

L’evento facebook cliccabile, qui di seguito:

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Sagre di Liberi – Liberi (CE) – 2022

Sagre di Liberi – Liberi (CE) – 2022

La sagra, anzi LE sagre, di Liberi (CE), hanno diverse particolarità: Innanzitutto sono una delle sagre più lunghe che abbiamo mai trattato (durano infatti dal 25 Giugno fino alla fine di Settembre) e presentano ogni weekend una specialità diversa.

Liberi, prosciutti
– Un membro del team ci mostra fiero il reparto affettati


La giornata del caciocavallo impiccato


Ci rechiamo a Liberi nel suo secondo weekend d’apertura, quello dedicato tra le altre cose al nostro amato simbolo e mascotte di redazione: il caciocavallo impiccato.

Non appena ci addentriamo nel parco-boschetto-riserva dove la sagra si svolge ci rendiamo conto che questo è un evento amatissimo da tutti gli abitanti del circondario (e non solo).
Difatti sono solamente le 20, orario più che preferenziale per recarsi ad un evento per evitare la calca, eppure…c’è già una distesa infinita di auto (nell’ampissimo parcheggio, 1 € a piacere per la sosta) e persone che brulicano ansiose e che cominciano ad incolonnarsi in diverse chilometriche file.

Liberi, Caciocavallo
– Non appena entri ecco cosa ti si para davanti!


Specialmente le due file per la cassa e per il caciocavallo sono tra le più lunghe mai viste.
Quella del caciocavallo era gestita da un team di 3 persone, con 5 caci sgocciolanti sulle braci, quindi più di così era difficile.


Una catena di montaggio


Raggiungiamo Angela, una delle organizzatrici, che è già estremamente indaffarata, difatti nè lei nè altri membri del comitato organizzativo riusciranno mai a liberarsi per fare due chiacchiere con noi o addirittura per fare un po’ di girato in video, incredibile!

Angela però ci rassicura, possiamo scegliere qualsiasi pietanza e gustarcela in pace su uno dei tantissimi tavoli al pascolo che troviamo alle nostre spalle. “Che cosa volete provare?”, ci chiede, “Tutto”, rispondiamo.

Cominciamo da un panino-saltimbocca piastrato con un’altra delle specialità del posto: la pancetta alla zingara.

Liberi, panino
– Notare lo spessore della pancetta


La pancetta alla zingara è un salume cotto, affumicato e aromatizzato che unisce al grasso e dolce naturale della pancetta una sfumatura profonda e particolare di “speziato”.
Presenti e abbondanti nel panino anche formaggio e funghi.

Il panino è veramente ottimo, piacevolissimo, Corvo dice “degno di un pub”, riferendosi alla ricercatezza di sapori ed ingredienti. Io direi che è veramente degno di una sagra, tanto da poterne diventare un prodotto simbolo. Lo divoriamo con immenso gusto. Non dimentichiamo che è anche bello abbondante.


Pasta & cotiche al sugo


Sotto gli sguardi d’odio della gente saltiamo la fila e ci rechiamo al banco, cosa ci tocca adesso?
Due pezzi da 90: Cotiche al sugo e pasta e fagioli.

Ho apprezzato molto queste due scelte in menu perchè a mio parere elevano la proposta gastronomica.
Per intenderci, è sicuramente vero che pancetta alla zingara, caciocavallo e prosciutto (altra proposta della sagra) sono ottimi elementi ma qui abbiamo due preparazioni vere e proprio, oltretutto estremamente tradizionali, insomma una bella scommessa.

Pasta e fagioli
– Abbondante pasta e fagioli!


E come sono? Beh ottime e abbondanti. Pensavamo che la pasta e fagioli ce l’avessero fatta un po’ più pienotta apposta per noi ma le porzioni sono proprio così.
Tubetti, concentrato di pomodoro, fagioli (eh beh), pezzettoni di cotica e una gradevole spinta “chili” che va sul piccante. Per me una degnissima variante del piatto noto a livello nazionale.

Idem le cotiche. La sfumatura piccante aiuta a ingollare il lato più grasso (cioè tutto) del piatto.
Non dimentichiamo che il sugo, che praticamente diventa un rossissimo sciroppo, deve necessariamente essere scarpettato con la pratica giga-fetta di pane che viene data a corredo.

Cotica
– Il sugo-sciroppo!


Il momento del caciocavallo


Arrivare al caro caciocavallo non è facile, nonostante siano passate due ore c’è ancora tanta tanta fila…
Per dovere di cronaca e perchè siamo dei professionisti noi però dobbiamo necessariamente provarlo, ne va della nostra integrità di reporter!

Con faccia di bronzo rara puntiamo quindi direttamente l’Alessio, l’uomo che gestisce tutta la postazione dei caci fumanti, e che oggi avrà perso in liquidi l’equivalente del Lago di Aral, chiedendo una porzincina para compartir.
Con le sue ultime forze Alessio ci accontenta e ci sforna due belle e fragranti fette di pane, con una colata lavica di cacio e una bella mano di stucco di porcini.
Questa fettona di pane ha un aspetto meraviglioso.

Caciocavallo impiccato
– Ma di che stiamo parlando?


Fumante, gonfia, colma, ripiena, traboccante di gusto, si candida ad una delle top fette-con-formaggio dell’annata, è certa la cosa.

Abbiamo testato quasi tutto, lasciandoci alle spalle giusto il panino con salsiccia (e sottoli) che comunque dall’aspetto merita e non poco, le patatine fritte e i wurstel. Ma giusto per dare l’impressione che non siamo venuti solo a fare i morti di fame (impressione che scommetto diamo comunque) abbiamo tempo per rilassarci un minimo e guardarci intorno.

Liberi, parco
– Nonostante l’apparente caos regna una naturale tranquillità nel parco


Il parco


Del parco dove la festa si svolge vanno sottolineate diverse cose.
E’ vero che c’è un marasma di gente, ma è anche vero che la cosa non è che si noti poi tanto.
Le aree sono molto vaste, dunque se volete far sfiancare i vostri infanti in modo che non piangano e non rovinino la vita a quelli seduti di fianco a voi potete andare nella zona giostre.
Trenino, calcinculo, autoscontro e tiro al bersaglio sono a vostra disposizione.

Amanti del liscio? Benissimo. Pista in granito sotto le fronde fresche di altissimi alberi vi aspettano per lasciarvi pavoneggiare con la sciura che avete adocchiato dall’edizione paesana del 56′.
Ballerini di tutte le età e con vari livelli d’esperienza si divertono a ritmo di pezzi intramontabili.


Se invece volete mangiare in pace avete ben tre zone diverse dove poterlo fare, su tre diversi livelli.
Tutte le zone danno l’idea di un certo relax, come onestamente l’evento in generale.
Si, c’è gente, ma il boschetto-parchetto è grande e accogliente.

Sicuramente dove non abbiamo il borgo e il percorso itinerante abbiamo invece l’occasione di un totale relax nella naturale frescura di un ambiente sano dove poterci riposare. Io ho approvato.
Prendete una bella litrata di vino rosso, un paio di panini e poi potrete vivervi la vostra pasquetta mignon senza lo stress di dover cucinare, ci sta anche questo!


Falco

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