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Baccanalia – San Gregorio Magno (SA) – 2022

Baccanalia – San Gregorio Magno (SA) – 2022

L’evento-delirio dell’estate, Baccanalia, per molti il più atteso dell’anno, riempie ancora una volta piazze e cantine.
Ma oltre il vino che scorre a fiumi c’è tutta una San Gregorio Magno (SA) da scoprire.
Per far ciò avete di tempo dal 17 al 21 Agosto 2022, siate pronti a stappare.


Il borgo e le cantine


Alcune cose sono ormai talmente celebri che è quasi inutile spiegarle, come ad esempio la storia delle cantine. L’evento ruota intorno a queste storiche cantine incavate all’interno del paese, in tutto addirittura 600 (ma per l’occasione ne sono aperte 42) ed ognuna propone il suo menu.

Un riproporsi di piatti celebri, come i cavatelli, l’uovo fritto (accompagnato a scelta da tartufo o peperone crusco) e naturalmente la braciola di capra.

La parte peculiare di questa serata è che per la prima volta, nonostante io venga qui di filato da…10 anni (?!), per dovere e per piacere mi sia trovato solo ieri ad esplorarla quasi tutta. Di solito con la mia combriccola di filibustieri ci si fermava in piazza mangiucchiando nei dintorni, ogni mq2 un litro di vino e naturalmente dopo 100 mattonelle in un attimo erano le 4 del mattino e non c’era modo di andare oltre.

Corvo invece che ha avuto negli anni un approccio più esplorativo e meno deleterio mi conduce salvandomi almeno inizialmente dai deliri del succo d’uva.

Precisiamo che abbiamo scelto le cantine totalmente a caso.
La prima dove ci fermiamo è Da Bacco e Arianna, abbiamo raggiunto per un momento degli amici e ridendo e bevendo eravamo in 15. Ci accomodiamo all’interno.

Rendiamo un inferno la vita al povero Giacomo, il ragazzo che ci segue, urlando come scimmie cappuccine cercando di ordinare in modo estremamente confuso. Ci perdonerete.

– Il nostro loghetto!


Un assaggio dei piatti tipici


Ordiniamo in ordine sparso cavatelli con fiori di zucca e salsiccia, patan’ cunzat, braciola di capra, un antipasto gregoriano misto, vino a profusione più tutto quello preso dai nostri amici.

Di queste portate ho gradito principalmente la braciola di capra, quella capitata a noi era ottima anche se al limite del tiepido. Buoni anche i bocconcini (e sui bocconcini siamo sempre capricciosi) e i salumi dell’antipasto. La pasta invece era molto scotta, sia la nostra che quella altrui, nonostante ciò ho rubacchiato un raviolo ripieno di ricotta con sugo paesano e ho apprezzato.

– Antipasto gregoriano


Dopo aver finito di portare il caos nella cantina salutiamo al volo i nostri amici e proseguiamo in solitaria, altrimenti saremmo finiti su qualche scalinata a tracannare e addio foto, video e articolo.

Passare in piazza è sempre arduo, facciamo 1 passo al minuto divincolandoci tra la folla che per fortuna non ha ancora cominciato a scatenarsi (quest’anno presente anche un palco oltre alla solita musica itinerante). Durante la discesa incontriamo anche il Dio Bacco in persona con la quale scatta la foto di rito.

– Rendiamo omaggio alle divinità locali


Un marasma di cantine


Eravamo ormai prossimi alla mezzanotte (nonostante fossimo arrivati alle 20) e c’era un quantitativo di persone irreale. Quest’anno si è provato a contingentare un minimo anche gli ingressi proponendo un’entrata a pagamento (prezzo simbolico di 1€) anche per evitare possibilmente la presenza degli idioti di turno. Apriamo questo capitolo spiacevole per un secondo.

Ma è mai possibile che un evento del genere, di questa caratura, di questa importanza, debba essere tenuto sotto scacco dalla presunta presenza di “gente” che nel 2022 ancora non ha compreso come bere vino senza agitarsi? Facciamolo quest’appello, restatevene in una gabbia se non reggete qualche litro di vino, ripartite dall’ABC, andate a Bacardi in piazzetta, mangiate l’uva a chicchi.
Io qui ci vengo da 10 anni, non ho mai assistito a nulla e sono sempre rimasto fino a notte fonda (ieri compresa, spoiler) e nonostante ciò dove c’è alcol c’è sempre il timore che possa succedere qualcosa.
In ogni caso c’era un gran dispiego di sicurezza, qualcuno pare sia stato allontanato, ma su 5.000 (?) persone parliamo di una percentuale insignificante. Come insignificante è chi si comporta così.

Torniamo al magnà.

– Momenti di convivialità a tavola


Paglia


Decidiamo di fermarci sotto delle frasche, premetto che la narrazione e i tempi sono confusi perché eravamo già abbondantemente brilli, non ve lo posso nascondere. Quest’articolo naviga a vista.
Caschiamo però bene perché La Cantina Paglia è quella che è stata premiata lo scorso evento come la migliore del percorso. Con grande gentilezza veniamo accolti, successivamente riconosciuti e parte un simpatico siparietto dove confabuliamo decidendo cosa prendere.

Scegliamo l’uovo, sia al tartufo che con peperone crusco, quindi 4 uova fritte, un suicidio assistito, e un tagliere misto di salumi.

– Non perdetevi la pancetta


Per fortuna al tavolo con noi ci sono due ragazzi con cui condividere un pochino il tagliere, perché è enorme, per sfortuna loro condividono con noi il loro vino.
I salumi sono eccellenti, ci fermiamo anche qui a scambiare due chiacchiere.

Apro un altro mini capitolo per parlare dell’accoglienza che ci viene riservata sempre a San Gregorio Magno. Da quando nel 2019 ci è saltata la copertura, poiché con la consegna del Tegamino D’Oro siamo ormai “noti alle forze dell’ordine” qui non ci riesce di tirar fuori 1€.
Ci hanno offerto le percoche nel vino mentre passeggiavamo nel vicolo, abbiamo insistito per pagare almeno il vino nella precedente cantina, per offrirlo ai nostri amici, altrove hanno offerto i cantinieri o sempre la Pro Loco e oltre il puro e semplice offrire è stato piacevolissimo vedere una passione verso quello che è il nostro lavoro, il nostro portale e tutta la nostra redazione. Ci vengono fatte domande e chieste opinioni, sono ansiosi e agguerriti di giocarsela per il prossimo torneo e questo non può farci che piacere. Questo è uno degli eventi più noti della Campania, ci ha fortemente voluto qui (chiamandoci praticamente a Giugno, 2 mesi prima) e tiene alla nostra opinione.

Venire a San Gregorio è un respiro di sollievo, grazie.

– Chiodo sulla bara fritto


Ricomincio da tre


Ormai barcollando arriviamo ad un’altra cantina. Io spero vivamente che chi legga possa cominciare a concepire in che stato eravamo e perché magari a una certa siamo stati dati per dispersi. Ci chiamavano di qua e di la passandoci del vino, eravamo ormai in balia dell’evento. Sazi, colpiti, gonfi, caracollavamo verso volti amichevoli e da Ricomincio da tre non sono stati da meno.

– Folle entusiaste in ogni vicolo


Inizialmente l’idea era prendere degli arrosticini “al volo” ma non appena ci riconoscono (aridaje) ci portano in tavola di tutto. La vedete la differenza con gli altri articoli? Notate che non sto descrivendo i piatti come faccio sempre? Ero cotto, ragazzi, ero cotto. Loro portano e noi mangiamo, loro versano e noi beviamo.

– Una goduria


Le carni ed il servizio sono eccellenti, una cosa me la ricordo bene…il vitello che io ho definito “tipo alla cacciatora”. Una delizia. Morbido, saporito, di quelle pietanze che le butti giù anche se ti sei abbuffato fino a un secondo prima perchè non puoi lasciarla nel piatto. Ce lo siamo strafogato senza manco fotografarlo. I professionisti del settore.

Alla cantina facciamo conoscenza con un po’ tutta la famiglia, ci si racconta storie della Baccanalia che fu, degli esordi, di come la vive San Gregorio…
A una certa scendo a far foto in una piazzetta e tutto quel che ricordo e che siamo in piazza a saltare.
Abbiamo ritrovato i nostri amici, che a loro volta hanno continuato a bere, ci uniamo al casino con tutte le apparecchiature a tracolla e kg di Canon in spalla e litri di vino in corpo e in un momento sono le 4 del mattino.

– Meanwhile…

Temevo che venire a Baccanalia in qualità di Trono di Sagre e non più come semplici Falco e Corvo non ce l’avrebbe fatta godere, mi sbagliavo di grosso.


– Falco

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Insegna de Il Vicolo
Salumi locali
– Selezione di salumi locali a cura del buon Giggino


Tipologia

Italiana, Mediterranea, Cibo da strada, Locale, Tradizionale

Tagliere misto al centro
– Tagliere misto con salumi, formaggi, frutta, frittata di cipolle e pane con ‘nduja


Indirizzo

Via De Amicis E., 21, Battipaglia (SA)


Orari di apertura

lun12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
mar12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
mer12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
gio12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
ven12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM
sab12:00 PM – 3:00 PM / 7:30 PM – 01:00 AM


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+39 380 683 2112

Pasta e patate
– Pasta e patate


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Abbuffate perdute, le sagre rinviate di Giugno – 2020

Abbuffate perdute, le sagre rinviate di Giugno – 2020


Dalle pennette all’arrabbiata a manifestazioni del grano, passando per un doppia coppia di feste della ciliegia e a degustazioni di formaggi e salumi di cinghiale.

Quanto ci è costata finora quest’emergenza covid19 in fatto di sagre e abbuffate?


Cosa ci siamo persi finora?


La prima in elenco che è purtroppo saltata è la “Sagra delle pennette all’arrabbiata” di Marigliano (NA)

Teglia di unto a Marigliano
– Una teglia di unto godereccio, a Marigliano (NA)


Da quasi 20 anni si propone a Marigliano questo piatto celebre della cucina italiana, tradizione molto apprezzata e sentita in paese.
Se è vero che il piatto ha origini romane è altrettanto vero che fin da sempre è stato riproposto nel napoletano, forse a causa dell’abbondanza di peperoncino nostrano ?

A seguire, una sagra che si porta dietro una domanda.
E’ la “Sagra del Catanazzo” e l’ovvia domanda è…ma cos’è il Catanazzo?

E’ un piatto tipico della cucina povera, creato con trippa, piselli, pomodorini e aromi, accompagnato da pane casereccio.


Così ci rispondono gli avvezzi organizzatori della festa, abituati sicuramente all’antica questione. Quest’anno inoltre ci sarebbe dovuta essere la 31° edizione, un bel traguardo!
La festa si tiene a Giovi (SA)

Abbondanza dei frutti della terra, Giovi
– Abbondanza di frutti della terra, a Giovi (SA)


Un altro appuntamento saltato è quello a Dugenta (BN) per il quale siamo già stati testimoni di goderecce abbuffate in occasione della loro riproposizione di metà settembre.
La festa di giugno avrebbe riguardato sempre il selvaggio cinghialotto, con un occhio di riguardo per pancetta & salsiccia.

La festa di Dugenta è organizzata tutta in famiglia, si tramanda di padre in figlio e di tagliere in piatto.
Vi rivelo con commozione che raramente ci siamo abbuffati così tanto ad una sagra…

La consolazione è che se siamo fortunati riusciranno a riproporci i loro dolci affettati nei mesi autunnali.
Incrociamo le dita.

Salsiccia a Dugenta
– Sfrigolante salsiccia di cinghiale a Dugenta (BN)
Affettati a Dugenta
– Proposta di affettati dolcissmi e tartufati


Per accompagnare questi splendidi salumi ci vorrebbe innanzitutto del vino, ma anche del formaggio!

E quindi qual miglior proposto della “Sagra del carmasciano” il cui sottotitolo profetico recita “Il formaggio, la ricotta e l’agnello” ?

Siamo a Rocca San Felice, in provincia di Avellino, e il paese è noto per i suoi prodotti caseari e il segreto dietro quesi sapori pare essere la ricchezza di erbe spontanee, come il timo e il trifoglio, nella dieta degli ovini.

Anche l’influenza di un lago sulfureo, la Mefite, che tramite le sue esalazioni circonda la zona pare esser primo complice di una ricchezza di minerali che risalta nettamente nel prodotto finito, l’amato formaggio appunto.

Formaggi a stagionare a Rocca San Felice
– Stagionatura di formaggi, a Rocca San Felice (AV)


Anche il Lazio ha le sue dolorose rinunce


Saltando per un attimo fuori regione e sostando a Sant’Ambrogio sul Garigliano (FR) in qualsiasi momento dell’anno è molto probabile che incapperete in qualche evento.

Il paese è molto molto attivo e ha voglia di divertirsi, si passa da feste del vino a balli e a inizio Giugno si propone la “Festa della pizza fritta“, in versioni anche farcite con la mortazza.

Non solo cibo&divertimenti però, il paese è una vera chicca che si snoda tra scorci e panorami.
Merita sicuramente una visita!

Pizza fritta a Sant'Ambrogio sul Garigliano
– A Sant’Ambrogio sul Garigliano un fortunato avventore si gode la sua pizza


Per concludere ben due feste della ciliegia hanno dovuto dare forfait, parliamo di quella di Carullo (SA) e della sua ciliegia cilentana tipica, e quella di Pastena (FR).

E’ incredibile come con il solo sentore dell’estate sarebbero già fioccate decine di sagre, mettendo a repentaglio il nostro peso forma da prova costume…ma dopo 2 mesi di quarantena chi di noi avrebbe resistito?

Ciliegie di Carullo (SA)
– Abbondanza di ciliegie di Carullo (SA)


– Falco



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