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Sagra della braciola – Montecorvino Rovella (SA) – 2023

Sagra della braciola – Montecorvino Rovella (SA) – 2023


La Sagra della braciola di Montecorvino Rovella (SA) sarà in piazza dal 25 al 28 Agosto.
Anche quest’anno il metodo tradizionale, che negli ha fatto si che l’evento si guadagnasse il marchio Sagra di Qualità assegnato da UNPLI, è l’arma vincente di un evento che evolve a piccoli passi mantenendo inalterati i suoi punti forti.


La Sagra della braciola, organizzazione


L’edizione 2022 era stata invasa da un marasma di persone affamate di braciola e questo aveva causato un po’ di disagi. Vi avevamo parlato di file drammaticamente lunghe sia alla casse, sia ai punti di ritiro. Non aiutava il fatto che sia tu volessi la pasta, sia tu volessi il panino, ti toccava la stessa fila.

Quest’anno le cose sono cambiate. Piccoli accorgimenti hanno dimostrato che la Pro Loco Rovella, una Pro Loco esperta che organizza questo evento da quattro decadi, sa osservare, imparare e rimediare.
Una cassa in più. E una persona in più per ogni cassa. Per un totale di sei addetti al rilascio scontrini e conteggio soldi. Ancora, la formula menu, benchè sia rimasta fondamentalmente la stessa, ci è sembrata più intuibile da recepire per il pubblico, e questo crea meno equivoci.


Anche le casette, dove si creava l’ingorgo più grosso, trovano una nuova disposizione.
La pasta, che è una delle hot pick della serata, ha un suo stand personalizzato, mentre all’altro estremo ci sono i panini. Da quest’anno anche senza glutine, novità importante che rende l’evento al passo coi tempi. Le retrovie uniscono il tutto come trincee della Grande Guerra, tutto è collegato e fila liscio.
Grazie a queste due-tre accortezze in tre ore di evento non abbiamo mai notato una grossa calca. Missione compiuta.


Sagra della braciola, i piatti


Decisamente un evento dove non rischi di perderti il piatto forte, siccome fondamentalmente sono due.
Panino, farcito di braciola sfilettata, ricco di sugo. Praticamente uno Sloppy Joe nostrano (che anticipa il compariello americano di almeno trent’anni…) e la penna liscia, cavalcando il meme della pandemia, che ha finalmente la sua riscossa nella cinque giorni annuale di evento.


Come abbiamo detto riguardo la Sagra del vitello podolico intero allo spiedo a Santo Stefano del Sole (AV) se ci si specializza in un piatto (e si comunica bene il perché e il come di questa decisione) il pubblico, soprattutto quello del 2023, recepisce alla grande e apprezza.

Il tempo del fritto misto sembra finito da un pezzo e la scelta della qualità ha il sopravvento nelle voglie degli avventori. Insomma, chi viene qui è la braciola che vuole…e la braciola ottiene.

Nonostante ciò la Pro Loco ha scelto comunque di non lasciare scontento nessuno.
Ecco che dunque sparpagliati per il centro città trovate altri stand culinari, esterni, che hanno portato le loro specialità.


Abbiamo visto delle colorate paelle, i classici arrosticini che ormai sono stati scippati senza ritegno dall’Abruzzo e li trovate in tutta Italia, pasticelle (anche se fa ancora caldo), pannocchie arrostite (immancabili nelle feste estive), il classicissimo caciocavallo impiccato (ormai più croce che delizia, anche se abbiamo visto uno stand che lo proponeva a soli 3,50€…), caldarroste (per coraggiosi, ad Agosto), panini con la mortadella (why not??), zeppole, sfogliatelle e un consigliato e amichevole vino con percoca. Da qualche parte c’è anche il gelato.


Sagra della braciola, in ordine sparso…


Quest’anno, dopo tre anni di lavoro insieme, siamo riusciti a guadagnarci finalmente la fiducia di tutti i membri della Pro Loco, che erano talmente gelosi della loro amata braciola al sugo da limitare perfino a noi, che eravamo venuti per raccontare la loro storia, la vista del luogo dove accade la magia…


Grazie però a un reciproco rapporto di fiducia e rispetto, consolidato in anni di collaborazione (lavorativa e mangiatoria) stavolta siamo riusciti a sbirciare un po’ di più (anche se non tutto ci è stato ancora svelato!)

E’ stato emozionante vedere queste vasche d’acciaio contenenti un fiume rosso di carni, pomodoro ormai dissolto in un sugo rosso, grasso e aromi venire dragato a ficcato con generosità nelle morbide marenne (panini ottimi come al solito, ma l’anno scorso ne acchiappai uno ancora più fragrante) oppure lasciato scorrere a cascata su piatti di pasta abbondanti. Ed è stato anche divertente tramutare gli sguardi di sospetto degli addetti ai lavori, che ci hanno visto spuntare armati di camere dietro le quinte, in sorrisi, quando con la scusa di una foto di gruppo lì e una qui, come audaci spie sovietiche, riuscivamo a documentare tutti i movimenti fino a quel momento tenuti celati.


Non servono dunque grossi consigli per godersi quest’evento dallo svolgimento più che intuitivo.
Cercate di arrivare prima della calca, quindi prima delle 21, prendete SIA panino che pasta (e che scherziamo?), rilassatevi un pochino al tavolo (sono tanti e c’è spazio per tutti, ma non esagerate con le lunghe soste) e poi via, oltre la strada, oltre la fontana, nei vicoletti, a cercare un po’ di vino con pesche e al ritorno, intorno alle 22, fermatevi un po’ in piazza per i concerti in programma.

Ieri abbiamo assistito allo spettacolo dei Tamurrasia (ci piace il fatto che ficcano sempre un po’ di Branduardi nei loro repertori, li avevamo incontrati anche durante la Festa del fico bianco di Giungano (SA) ) e poi se volete spaziare e togliervi qualche sfizio alla vostra destra (alla sinistra del palco) avete tutti gli stand gastronomici incontrati prima. Ah, si segnala che nell’ultima sera dell’evento sarà presente il format Nostalgia90, che a quanto pare va un casino quest’anno. Buon divertimento!

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Falco

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Abbuffate perdute, le sagre rinviate di Giugno – Parte 4 – 2020

Abbuffate perdute, le sagre rinviate di Giugno – Parte 4 – 2020


Pensavamo di tornare subito alla normalità di una tavola imbandita ma un nuovo focolaio sembra far slittare tutto di un’altra settimana. E cosa abbiamo in cambio?
Un altro articolo sulle sagre rinviate di Giugno. Contenti? Meh.

Transumanza a Corleto Monforte
– Passeggio domenicale a Corleto Monforte (AV)


Transumanze rinviate


A Corleto Monforte (AV) un’iniziativa che unisce tradizione e lungimiranza. Parliamo della Festa del caciocavallo podolico e della transumanza.

A Corleto ci si schiera apertamente contro il sistema di produzione di massa basato sui bovini. Un sistema chiaramente non sostenibile e che prima o poi collasserà su sè stesso.
Proprio per questo vengono mostrati tutti i vantaggi di un controsistema all’antica completamente eco-friendly, la transumanza appunto.

Piccoli allevamenti, non intensivi, in grado di produrre formaggi di alta qualità come il caciocavallo podolico, ricco di Omega3.
Avete tutto il mio sostegno! Sarà rinviata forse la passeggiata di vacche in centro ma non l’ottima idea.

Fusillo e pezzente a Montefredane
– Piattoni stracolmi a Montefredane (AV)


Perdiamo anche una delle mie feste preferite…quella del Fusillo e del pezzente, di Montefredane (AV).
Ormai eravamo storici sostenitori di questa sagra, dai piatti sempre colmi, ricchi di sugo e di formaggio.
Ci mancherà molto il sapore grasso del pezzente tra i fusilli, sotto forma di polpetta gigante, o ficcato in una già ben lungi dall’essere ipocalorica “cotna”.

Segnalo inoltre che qui ho mangiato una delle fette di caciocavallo impiccato più grandi della mia vita.
Se la giocava solamente con quella di Caggiano!


Trionfo del povero e del rurale a Lauro & Faicchio


Si uniscono alle celebrazioni rinviate, a favore delle tradizioni povere del territorio, sia Faicchio (BN) che Lauro (AV) in un gemellaggio irpino-beneventano.

Il grano a Faicchio
– A Faicchio (BN) si prepara il grano


Durante la Festa del Grano di Faicchio infatti sarà possibile assistere a tutto il ciclo del grano: dall’aratura alla semina, dalla mietitura alla trebbiatura, dalla trasformazione del seme in farina a prodotti come pane e pasta.

A condire, chiaramente, ottimi prodotti locali da gustare in una rilassata atmosfera profumata di grano appena falciato.

A Lauro (AV) invece si esalta il borgo e i suoi prodotti tipici.
Con C’era una volta al borgo si torna in quelle atmosfere contadine che tanto amiamo noi visitatori di sagre.

Da segnalare anche un menu da capogiro: polpette nel sugo, pane m’busso int e fasule, parmigiana di melanzane, carne di cinghiale, pizza tradizionale in forno a legna…

Che ci siamo persi!

Pasta e fagioli a Lauro
– Pasta e fagioli macchiata a Lauro (AV)


Situazione simile a quella di Lauro, ma nel casertano.
Si parla di Riardo (CE) e di Sagra al borgo.
Per l’occasione, oltre a danzare, passeggiare per il borgo (non dimenticate uno sguardo al castello!), ammirare prodotti artigianali potrete chiaramente saggiare tutta una serie di tipicità locali nei vari piccoli stand di questa sagra a carattere itinerante.

Speriamo che tutte e 3 siano solo rinviate e che possiamo goderne tutti al più presto.

Il pensiero di polpette e fusilli locali non gustati mi fa star male.

– Immagini senza tempo, da Riardo (CE)


Chiudiamo col dolce: Festa della sfogliatella a Castel San Giorgio (SA)

Il prodotto è di qualche secolo fa ma la festa si difende bene comunque dall’alto delle sue ben 15 edizioni.

Si potranno apprezzare alcune varietà di uno dei dolci campani più apprezzati, la sfogliatella, in versione Frolla, Riccia e Santa Rosa.

Sfogliatelle ricce a Castel San Giorgio
– Fragante esercito di sfogliatelle a Castel San Giorgio (SA)


Oltre al dolce in realtà presente di solito anche un menu “salato” di introduzione tutt’altro che banale: pennette con speck, rucola, scaglie di parmigiano e pomodorini, fusilli con melanzane e salsiccia, pasta e fagioli maritati, panino con salsiccia paesana alla brace oppure con melanzane, patatine, broccoli saltati in padella, caponata sfiziosta con mascuotto. Mica male!

Anche questo weekend è passato senza sagre.
Incrociamo le dita e speriamo che questo sia l’ultimo articolo sulle sagre rinviate di Giugno che leggiamo.
Anche perchè Giugno è finito…


Falco


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