Sagra della frittata – Montaquila (IS) – 2022
La Sagra della frittata di Montaquila (IS) è qualcosa che grazie ai miei amici molisani sento nominare da parecchio tempo, un’acquolina e un’aspettativa cresciute in me nel corso di anni. Non ero mai riuscito ad andarci ma per fortuna abbiamo rimediato in questo fine Maggio 2022, quando abbiamo anche avuto la fortuna di assistere alla frittata più grande mai fatta.

Un sole giallo come un uovo
Un po’ di sfiga accompagna i volenterosi membri dell’Associazione Montis Aquilis, i quali si ritrovano ogni volta a celebrare il gigaprodotto locale in giorni di pioggia saltati fuori dal nulla. Quest’anno non sembrava fare eccezione, controllando il meteo prima di partire notiamo una funerea nuvolona con tanto di annunciati fulmini arancio…
Eppure questo mal tempo sembra in realtà non venire mai, cacciato via dal vento più o meno forte che spazza Montaquila. Non mi risulta che siamo noi a portare fortuna, dev’essere la frittata che nel corso della lunga cottura ha acquisito coscienza di sè e di ciò che la circonda e presumibilmente è ora in grado di controllare il clima.



Muoviamo i primi passi in paese, accompagnati da un membro dell’associazione che ci porta a vedere il campanile, il panorama, la sacra frittata e la sfilata, importantissima e tradizionale, che preannuncia l’inizio delle danze (quelle fatte a tavola).



La sfilata
La sfilata parte con un grande entusiasmo (come tutto ciò che accade in questa calorica 2 giorni) ed è composta da un manipolo di coraggiosi che tra un cosplay di un gruppo Ska, rievocazioni di abiti tradizionali e moderni elementi hipster (rayban e pagliette) trainano la gigantesca frittata su e giù per il paese, intervallando ogni sosta con copiose bevute di vino, offerte anche e soprattutto agli ospiti.
Dopo la testa di ponte che sorregge vino e frittata sfilano due lettighe.
Una trasporta pezzettoni di pancetta, l’altra un’anteprima di frittata.
Naturalmente non si tratta di pezzettoni della sacra frittata gigante, bensì di offerte che gli abitanti stessi di Montaquila preparano in occasione dell’evento.
Far frittate è un’abitudine tipicamente montaquilana e molisana, la base di partenza è sempre sulle 40-50 uova, altrimenti al massimo è una crepes.
Interrogati sulle nostre frittate tipiche, con sguardi indagatori e golosi, riveliamo umiliati che da noi si ha l’usanza modesta di far frittate solitamente con 4/10 uova, al massimo. Riacquistiamo però molti punti quando tiriamo fuori la “Frittata di spaghetti”, celebre pranzo da mare apprezzato da tutta la Campania marittima.



Segue, ancora, un nugolo di danzatrici in abiti popolari (stavolta senza manipolazioni moderne).
Il corteo è animato da canti popolari mescolati a tifo da stadio, musicato da chitarre, tamburelli, fisarmoniche e qualsiasi cosa tintinnii, e naturalmente ingigantito da tutto il corteo di avventori che segue in religioso caos il cammino della frittata. Una sorta di Via Crucis, con un finale più allegro.
Intrattenimento
Al ritorno nella piazza principale c’è occasione per osservare in piazza danzatori, anche di stampo amatoriale, che si gettano nella mischia a suon di pizzica e taranta. Essi fanno da apripista ai concerti veri e propri.



Il programma in realtà è molto vasto e cerca di sfruttare tutte le peculiarità del territorio, ci sono stati ad esempio dei percorsi trekking, rafting, raduni di Vespe e moto d’epoca.
La piazza centrale resta il palco principale sul quale si esibiscono i vari gruppi in programma ed intorno ad esso diversi chioschi.
Stranamente nonostante il chioschetto di acqua/vino/birra fosse solo uno non ho mai notato file ma sempre un sornione buonumore generale, un clima festaiolo si, ma anche rilassato, come di chi finalmente ha riavuto la sua giornata ideale, negata finora da questi due anni infami.
Segnalo anche che da puri folli la birra alla spina la fanno pagare 2,50 € !
Un prezzo ridicolo per una birra ottima e ben spillata, visto il contesto.
Il vino invece per gran parte della festa te lo regalano proprio, quindi potete ben immaginare.
Segnalo anche che, nonostante l’averci ripetutamente provato, non ci è stato mai permesso di pagare una sola birra. La giornata non è finita con me e Corvo che rotolavamo esamini per i saliscendi cittadini solamente perchè in teoria si stava “lavorando”.



Il momento più atteso
Intorno alle 18.00 il gigante buono (non a sentire il tuo medico curante) viene trascinato a forza sul palco e qui si rivelano alcuni interessanti dati statistici.
Il tondeggiante monolite pesa ben 114 kg. Una follia.
E’ stato composto da:
– 1782 uova (come l’anno di ricostruzione del campanile !)
– 9 kg e 600 gr di prosciutto
– 8 kg e 700 gr di salsiccia
– 8 kg di pancetta
– 5 kg e 500 gr di erbe (Prezzemolo, code d’aglio, cipollina ed erbucce locali selvatiche)
– 18 lt di olio
Un trionfo, ma ora arriva la parte migliore…il taglio.

Quello che sembrava all’inizio un semplice rito, un’usanza standard, si rivela a noi in tutto il suo fragore. Da esterni possiamo comprendere poco ma l’entusiasmo è coinvolgente.
Al momento del taglio la felicità è palpabile, tra chi è sul palco, chi ha cotto, chi spilla, tra il pubblico, tra i danzatori che ormai si sono imboscati con la botte e saranno arrivati danzando nelle Marche, un successo locale, cittadino, che appartiene a Montaquila tutta.


L’assalto
Dopo il taglio rituale inizia in realtà la vera festa, almeno per quanto riguarda i visitatori.
La megafrittata viene portata nello stand principale dove viene porzionata, affettata, ficcata in panini o divorata assoluta. Ne vengono offerti dei cubotti al pubblico, il quale è totalmente stregato dalla sua regina gialla.
La festa continua, col calare del sole partono i concerti, si spilla a velocità doppia e sale il fragore.
Per noi è il tristo momento di andar via, dopo abbondanti 5 ore di foto scattate divincolandomi tra danze nei vicoli, video rubati a figuranti che ritornano un attimo umani e scolano a loro volta bicchieri colmi di alcol random, noi stessi che tra “reggimi un’attimo sto vino” e “ma hai tu la mia birra?” beviamo con poco controllo e naturalmente ammirazione per questo capolavoro di frittata. Un grande sole giallo che illumina un intero paese.
Ringraziamo i membri dell’Associazione Montaquilis, i montaquilani (incredibile a dirsi c’è chi non sa come si chiamano gli abitanti di Montaquila!) e tutti i nostri amici per aver mostrato la vera cordialità del Molise, siamo stati da Dio.

– Falco
