La nocciola di Baiano, gusti e segreti – Il Trono di Sagre
Da un buon trentennale Baiano per gli amanti di eventi e sagre significa principalmente Festa della nocciola. Questo piccolo tesoro però condiziona più di quel che si pensa l’intero territorio di Baiano (e non solo). Estendendosi a macchia d’olio nei territori circostanti ne ha, da quando fu “scoperta”, condizionato storia, crescita ed economie, oltre ad allietarne il palato.

Baiano, un po’ di storia, dalla fondazione alla sagra
Baiano è citata per la prima volta in un documento storico del 1129. Con l’Unità d’Italia diventa centro propulsore per l’intero territorio circostante, detto “Baianese”, grazie anche alla costruzione della ferrovia Napoli/Baiano inaugurata nel 1885. Fino al 1923, Baiano è capoluogo del Mandamento e sede della Pretura, del carcere mandamentale e di altri uffici amministrativi.

Agli inizi degli anni 90′ nasce a Baiano la Festa della Nocciola, un evento che si ripete abitualmente ogni Settembre e che scandisce uno dei momenti più importanti dell’anno per tutti gli abitanti del paese irpino. Da sottolineare che dal 2019 la manifestazione è stata riconosciuta dall’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco Italiane) quale Sagra di Qualità.
La nocciola di Baiano
La nocciola di Baiano è definita Mortarella. Si tratta di un prodotto tipico della Campania, presente a macchia d’olio su larga parte del territorio regionale. Si tratta di una particolare varietà di nocciola dal gusto intenso e dalla dimensione ridotta. Il guscio della nocciola mortarella è abbastanza sottile, di colore marrone chiaro, con lievi striature di colore più intenso e leggermente schiacciato nella parte inferiore. Il seme è molto aromatico, consistente, di colore bianco-avorio di ottimo sapore.
La Mortarella è coltivata in quasi tutte le aree corilicole campane (ad eccezione del Giffonese) per le sue pregevoli caratteristiche di idoneità alla trasformazione.

L’origine e la tradizionalità della nocciola mortarella in Campania è strettamente legata alla presenza dei noccioleti che caratterizzano il paesaggio della regione nelle aree di origine della produzione.
Ampia e nutrita documentazione prova la tradizionalità della produzione di questa nocciola e la sua storicità è contenuta nelle cronache locali.

Il territorio della nocciola non si arresta al solo comune di appartenenza, ma comprende anche altri comuni avellinesi come Quadrelle, Mugnano del Cardinale e la stessa Baiano; ma si estende anche a comuni del napoletano come Comiziano e Nola. A Baiano la raccolta delle nocciole è un momento molto sentito che attira i cittadini di tutte le età, i quali si riversano nelle coltivazioni per dare il via alla raccolta che, solitamente avviene a settembre. Un momento di comunità e condivisione per rivivere i ritmi di un tempo ed ascoltare i suoni della campagna. Ma la nocciola, come anticipato, è anche un motivo di festa per i baianesi.

Solitamente la location è la villa comunale di Baiano. Questa è addobbata a festa con danze, spettacoli musicali e partite di calcetto. Ma la protagonista assoluta è la nocciola, presente tanto nei dolci quanto nei piatti a base di pasta e persino nei liquori. Una festa all’insegna dei prodotti tipici e del cibo genuino con i sapori di un tempo.
Tecniche di raccolta e coltivazione
Le tecniche di raccolta ormai si sono evolute e la raccolta è quasi tutta meccanizzata, ma in paese è rimasto ancora qualche piccolo agricoltore che raccoglie le nocciole alla vecchia maniera. La raccolta non è solo un periodo di di lavoro ma è un momento per riunire le famiglie, per pranzare tutti insieme in campagna, staccare dallo stress quotidiano e godersi aria pulita.
Per il territorio la nocciola è un prodotto di vanto ed è proprio intorno a questo prodotto che molte aziende focalizzano la loro produzione: come la pasta di nocciole spalmabili, le nocciole tostate, le nocciole caramellate e il pesto di nocciola. Da oltre vent’anni la Pro Loco Baiano organizza la Festa della nocciola divenuta oramai un evento attesto da tutti. I visitatori arrivano anche da fuori regione, raggiungendo anche i ventimila partecipanti.

Le condizioni ambientali di coltura dei noccioleti destinati alla produzione devono essere quelle tradizionali della zona e, comunque, atte a conferire al prodotto che ne deriva le specifiche caratteristiche di qualità.
Sono ammesse anche forme di allevamento diverse, quali il “vaso libero”, il “monocaule” (alberello), la siepe, sempre che condotte con raziocinio e nel rispetto comunque delle specifiche caratteristiche di qualità del prodotto. Il numero di piante ad ettaro non può, in ogni caso, superare il limite di 650.

Le nocciole, al momento dell’immissione al consumo, devono presentarsi sane, prive di residui antiparassitari, come per legge; difetti ammessi, riferiti al peso: impurità 0,5%, vuote 1 %, avariate 1 %, raggrinzite 3 %, cimiciato 1%.
Nocciola di Baiano, usi eccellenti al di fuori della sagra
La nocciola campana, probabilmente proprio quella coltivata nel territorio nolano-baianese, viene scoperta nel 1898 dal ristoratore viennese Joseph Manner. Costui fu l’inventore dei “wafer napolitaner“: 5 strati di sottilissima cialda, alternati a crema di nocciola proveniente dalla Campania. Nel giro di alcuni anni i Manner Napolitaner divennero famosi e, confezionati nelle tradizionali confezioni rosa, continuano ad essere uno dei prodotti più venduti dall’azienda austriaca Manner. Successivamente, le nocciole campane interessarono anche un’altro ristoratore che divenne famoso soltanto dopo: Loacker. Alfons Loacker era un pasticciere sudtirolese commercializzò il medesimo wafer con crema di nocciole, ma sotto il proprio marchio. Oggi i suoi wafer Neapolitaner non hanno bisogno di presentazioni. Così come le nocciole campane, da cui deriva la deliziosa crema.

Nocciola di Baiano, piatti tipici e ricette
Durante l’evento viene proposto un menu perfezionato negli anni, ecco alcune delle proposte più note e amate della Festa della nocciola.
- Polpette e fonduta di nocciole
- Pasta al pesto di nocciola
- Straccetti di carne con crema di nocciola
- Panino gourmet alla crema di nocciola (Panino con hamburger di vitello, provola e crema di nocciola)
