Abbiamo avuto il piacere, come sempre, di tornare a Castellabate, un paese che sempre più, sulla spinta del suo fedele pubblico, riesce a imbastire iniziative ambiziose e vincenti, in particolare questa volta siamo andati a goderci le atmosfere e le prelibatezze di Tra Vasci e Vichi.

Cominciamo a stuzzicare
Tra Vasci e Vichi è evento giovane, ma passeggiandoci, anzi, vivendolo, non lo diresti.
I ragazzi di PaeSanaMente hanno allestito un’affascinante manifestazione che rievoca un pò quella Castellabate antica, già bella, fatta di artigiani e mestieranti, e di antichi usi locali.
Si passa tra panni appesi svolazzanti mentre le allegre lavandaie cantano e ballano, si può assistere alla farcitura di soppersate, partecipare alle colorate polemiche della fresca zita, che gira il paese in abito nuziale (!), o ballare a suono e parole del canzoniere, mentre, in tutto il resto del paese riecheggiano canzonette folk e ballate.
Anche gli stand gastronomici sono ben inseriti nel contesto, per esempio aspettando il vostro piatto di lagane e ceci vedrete stendere e tirare la pasta dal vivo, dal tavolo infarinato alla pentola, e poi dalla ripassata coi ceci e olio fino al vostro piatto.
Sempre in ambito gastronomico consiglio fortemente la combo pizzelle di alici + sciusciello.
Le prime vi sorprenderanno per forma, bella gonfia e potente, ma sopratutto per il cuore d’alice che nascondono all’interno.
Sinceramente mai trovata un’alice così grossa in una frittella, si scioglieva come burro, sapido al punto giusto!
E lo sciusciello, presunto semplice, non va preso sottogamba, gonfio di uova, fagiolini, crostini di pane e cipolla potrebbe lasciarvi sazi al primo assaggio, anche questo buonissimo.
Il resto del menu
Ci sono anche due cose che vi consiglio di provare, uno che abbinato allo sciusciello vi manderà in KO d’amido, che è la “Farnata“, una sorta di polenta locale a base di ceci, con cipolle (sfiziosa, ma pesante, suggerisco di dividerla!) e il Sanguinaccio.
Ora qui andrebbero spese lodi, a parer mio una scelta coraggiosa quanto autentica, quella di proporlo, non lo mangiavo da una vita e penso sia importante per chi non lo conosce di provarlo, dato che è sicuramente una tradizione che rischia di scomparire a breve!
Che cos’è il sanguinaccio? Semplice, sangue di maiale misto cioccolato! Che vi aspettavate ?
Io l’ho sempre mangiato in versione semplice e povera, quando si andava ad assistere alla rituale uccisione del malcapitato suino in età infantile (altro che “Surprised Baby Yoda”), a Castellabate l’hanno reso più aggraziato con le sfumature di vino cotto, vino rosso e mandorle, favoloso, davvero.
A questo punto, se avete mangiato tutto quello che vi ho consigliato, sarete satolli, ma in teoria in elenco ci sono ancora pizza cilentana, pizza fritta, sfrionzola…

Mangiare ancora, con la scusa di far 2 passi
Insomma, se proprio proprio la combo vigilia-Natale non vi ha steso allora ci penserà Castellabate, se invece siete rinsaviti e avete bisogno di due passi in un contesto suggestivo, dove portare amici e parenti, anche qui, Castellabate risponde presente.
Consigliata, ora e negli anni a venire!
– Falco
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