VinFest è una prima edizione che cerca di portare Angri nel mondo delle degustazioni di vino.
La serata si svolge in corso Vittorio Emanuele, presso Gustabacco che è l’enoteca di Saverio D’Antuono, organizzatore e nostro riferimento per la serata.
Nonostante il tempaccio che ha costretto anche a un cambio di data a piccoli passi l’evento cerca la sua dimensione. Il tutto anche grazie ad una nutrita partecipazione di cantine importanti.

Buona la prima e un grande sforzo di gruppo
Più che uno uno sforzo di gruppo qui si dovrebbe parlare di un atto di fede.
Nonostante la prima edizione di VinFest, come si accennava, alla degustazione in piazza partecipano cantine molto note nel panorama del vino italiano ai più alti livelli.
Tra le altre, Frescobaldi, Di Meo, Feudi di San Gregorio, Mandrarossa, Marco Felluga (e tanti ancora che troverete riportate una a una nell’evento ufficiale a pié di pagina).
Il merito è sicuramente della visione e dello sforzo di Saverio D’Antuono. Forte della sua passione per il vino e affini (nel suo Gustabacco ben 1400 etichette diverse, ma ci arriveremo), in lotta con la burocrazia, riesce comunque a proporre una serata riuscita e partecipata in un dicembre un po’ di ripartenza, dopo l’apatia pandemica, ma che non è stato generoso con tutti. Lo ben sanno alcuni nostri amici dei mercatini di Natale.


Come dicevo, l’evento è in corso Vittorio Emanuele, il 17 e 18 Dicembre 2021, dalle 18 a mezzanotte circa (ma se volete mangiare qualcosa vi consiglio di avviarvi prima della mezza!) ed è costituito da una serie di stand impermeabili che a dispetto di un aspetto esteriore un po’ grossolano fungono perfettamente al loro scopo.
Ha letteralmente piovuto per 3 settimane consecutive, era il caso di rischiare? Non credo.
Sotto gli stand, schierati e in uniforme, fanno la loro figura i vari sommelier che molto gentilmente si approcciano al cliente cercando di consigliarlo al meglio.
Attenzione, la serata è concepita per tutti, noi ci siamo avvicinati con tanta genuina ignoranza e siamo stati indirizzati su questo o quel vino venendo incontro anche ai nostri gusti, quindi niente paura!




Vini pregiati e cuzzetielli al sugo
In questo ferro di cavallo di cantine figura al centro lo stand dedicato al cibo.
Ok, è una degustazione, non è previsto partir male dopo il 4° Barolo, però seppur capitasse ci vengono incontro pasta e fagioli, un mix di fritto e un cuzzetiello di pane ripieno al ragù. Dall’altro lato, ostriche fresche e salsiccia e friarielli, per la più bella accostata miseria e nobiltà che si possa concepire.
Abbiamo provato tutti e tre i piatti dello stand centrale, parliamone un po’ meglio.

Della pasta e fagioli ho apprezzato molto e personalmente sia la cottura che l’azzeccosità.
Era un bel papocchio come piace a me. Bruna e dorata da poter esser decantata nella Golden Brown dei The Stranglers, con l’aggiunta di quel pizzico di concentrato di pomodoro che completa l’opera.
A dir la verità, tolte queste apprezzabili qualità, la pasta mancava un po’ di carattere…
Più che sale qui ci voleva un po’ di forte vecchia maniera.
Il caratterino non manca invece al cuzzetiello, che è la cosa che mi è piaciuta di più.
Il pane scelto è ideale: fresco, fragrante, croccante ma che viene via facilmente ad ogni boccone. E’ il perfetto recipiente per ogni tipo di pasto ma è naturalmente ideale per il ragù!
Una volta farcito viene condito ancora con formaggio grattugiato e poi “tappato” con un pezzo di mollica.
Molto sfizioso.
Non sono amante dei fritti, quindi non sono la persona ideale per giudicare il mix del terzo piatto proposto…
Per 4 euro però (il prezzo di ogni piatto) conviene a mio parere virare sulle prime due opzioni di cui vi ho parlato.
Ne approfitto per ringraziare lo staff al reparto cibarie che con tanta disponibilità hanno aspettato e preparato un piatto alla volta per favorire foto e riprese!


Sorrisi dietro le mascherine
Vorrei spendere due paroline per i gentilissimi sommelier e aiutanti vari che hanno partecipato all’operazione.
Più di una volta, a favor delle nostre telecamere, si sono mostrati più che gentili e disponibili a posare per una foto di gruppo, a spiegarci tutte le caratteristiche dei loro prodotti, a rimanere inflessibili nelle loro uniformi nonostante il freddo (a mezzanotte io stavo gelando) e a mettere in scena l’apertura di questa o quella bottiglia praticamente solo per noi (è il caso di Nello Gatti e della sua cultura nel mondo del vino unita a una gran simpatia)
Natualmente voglio ringraziare anche Saverio che ha pensato di chiamare Il Trono di Sagre per questa sua prima edizione di VinFest, che speriamo continui per il suo ambizioso percorso.
Una scena simpatica è stata quella in cui ci ha omaggiato di alcune bottiglie dalla sua enoteca modello libreria de La Bella e la Bestia nella quale ho avuto un sincero imbarazzo della scelta, rifugiandomi nel più classico dei “fai tu!”
